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venerdì 28 novembre 2014

METEO A 15 GIORNI: affondo invernale verso metà dicembre?

Il rinforzo del getto alle alte latitudini porterà probabilmente un' espansione dell'alta pressione atlantica verso la nostra Penisola. Durerà comunque poco: dal nord Europa partiranno alcune offensive fredde che in un primo tempo colpiranno segnatamente i Balcani, per poi piegare verso l'Italia verso la metà del mese.

L'inverno meteorologico sta per divenire realtà sulla nostra Penisola. La nuova stagione farà il suo esordio lunedì 1 dicembre sotto condizioni di maltempo diffuso, che lasceranno gradaulmente spazio ad aria più fredda. Essa scivolerà sulla Penisola tra mercoledì e giovedì, scacciando i residui umidi e sciroccosi dell'ultimo periodo.
Esaurita questa fase perturbata e relativamente più fredda, il getto alle alte latitudini potrebbe rinforzare, sotto l'egida di depressioni molto profonde sull'Europa settentrionale.
Il controaltare di questa situazione sarà l'espansione dell'alta pressione atlantica verso la nostra Penisola. Tale situazione garantirà qualche giorno di tranquillità atmosferica, sotto un clima non particolarmente freddo. In pianura torneranno le nebbie e sotto di esse farà sicuramente freddo; nel complesso, però, il quadro termico tornerà ad essere piuttosto mite nelle aree soleggiate e non soggette a riduzioni di visibilità.
L'evoluzione successiva contemplata oggi da molte elaborazioni, opta per lo spostamento della struttura anticiclonica verso ovest, in direzione del Vicino Atlantico.
Questa mossa barica aprirebbe la strada alle correnti settentrionali capeggiate da una vasta depressione fredda ubicata in sede scandinava.
Nella giornata di giovedì 11 dicembre avremo un primo affondo freddo diretto essenzialmente tra i Balcani e l'Italia centro-meridionale (lo vediamo nella seconda cartina a lato).
Il secondo affondo, atteso verso la metà di dicembre, potrebbe invece essere molto più efficace e portare un peggioramento freddo e nevoso su molte regioni italiane, specie al centro-nord.
La linea di tendenza per la metà di dicembre, al momento, potrebbe contemplare una situazione simile a quella visibile nella terza cartina a lato. Inutile dire che sarebbe un bel passo avanti per la stagione fredda sul nostro Paese.
Al momento, le possibilità di realizzo sono ancora medio-basse (45%), ma ci sono buone possibilità per un rialzo di queste "quotazioni" nei prossimi giorni.
Fonte: meteolive

Allerta Meteo: ecco le violente tempeste di sabbia in arrivo sull’Italia nel weekend

Come abbiamo già anticipato nei precedenti bollettini meteo di MeteoWeb, nel weekend l’Italia sarà investita da vere e proprie tempeste di sabbia provenienti dal deserto del Sahara: lo scirocco è già arrivato e da stamattina sta soffiando intensamente su tutto il Paese facendo impennare le temperature che in Sicilia hanno già raggiunto i+25°C nelle zone tirreniche dell’isola, temperature che aumenteranno ancora sabato e soprattutto domenica quando si raggiungeranno picchi da record con valori superiori ai +30°C come se fossimo ancora in piena estate.
tramonto sabbiaL’arrivo di questo caldo sarà provocato dal profondo ciclone sul Mediterraneo occidentale che richiamerà una lingua d’aria caldissima che porterà la colonnina di mercurio su valori da record storici per il periodo. Proprio domenica 30 novembre, infatti, Palermo e le zone tirreniche della Sicilia (Termini Imerese, Bagheria, Cefalù, Capo d’Orlando, Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo ecc. ecc.) potranno superare i +33/+34°C, anche in Puglia e Calabria alcune località si avvicineranno ai +30°C, persino su Lazio e Campania avremo picchi di+28/+29°C, tutti valori mai registrati prima nella storia in questo periodo dell’anno.
Rtavn542Oltre al super-caldo, ci sarà forte vento di scirocco: le temperature rimarranno quindi più basse nelle zone joniche esposte a sud/est, dove il vento soffierà dal mare rendendo l’aria più umida e meno torrida, seppur comunque con valori ben superiori alle medie del periodo.
I cieli dell’Italia intera si riempiranno di ingenti quantità di sabbia proveniente dal Sahara, come possiamo osservare nelle mappe a corredo dell’articolo. Al nord/ovest, dove ci saranno abbondanti precipitazioni, la sabbia verrà trasportata al suolo dalle gocce di pioggia e sarà sporca di pulviscolo desertico. Per tutta la giornata di domenica i cieli italiani assumeranno colorazioni giallastre tipiche dei territori desertici, con un’atmosfera surreale e particolarmente suggestiva.
Fonte: meteoweb

Quando ci sarà il primo affondo dell'inverno?

Che dicembre possa essere caratterizzato da almeno un episodio freddo e da alcune nevicate a bassa quota, stando a quanto evidenziato ieri in sede di proiezioni mensili, pare abbastanza probabile, ma come si arriverà a tutto questo resta piuttosto confuso.

Il modello americano quando c'è un problema da risolvere mette la testa sotto la sabbia come gli struzzi e ci regala nella corsa ufficiale un anticiclone da sabato 6 alla metà del mese, così leva le castagne dal fuoco e si siede a gustarsele davanti al caminetto.

In realtà lascia ai suoi scudieri (i run perturbatori) il compito di cercare di risolvere la questione: e infatti osservando quelli si nota tutta l'incertezza della situazione. 

Solo in un paio di run su 20 però i perturbatori sposano l'ipotesi di un affondo anticipato delle saccature artiche nel cuore del Mediterraneo durante il Ponte dell'Immacolata, gli altri, più coerentemente con quanto si affermava ieri, propongono affondi da nord nel periodo immediatamente successivo.

Insomma paradossalmente l'inverno per il modello americano è più vicino rispetto agli altri modelli, che vedono si un affondo artico verso l'Europa meridionale anticipato all'Immacolata ma troppo ad ovest e con risvolti ancora autunnali e piovosi per la nostra Penisola.

L'impressione è che tutti debbano aggiustare un po' il tiro, anche se noi il rischio che la prima irruzione artica andasse troppo ad ovest o troppo ad est l'abbiamo contemplato.

L'impianto di un potenziale cambiamento è decisamente visibile, resta da capire quale ne sarà la modalità.

Addirittura il modello americano, in un pannello (che vi mostriamo qui a fianco) disegna lo scenario barico che, stante gli indici teleconnettivi e le conseguenti valutazioni, si poteva ipotizzare per la seconda parte o l'ultima decade di dicembre. 

Che fascino e che sfida riuscire a scoprire quale sarà la soluzione vincente!

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Fonte: meteolive

Situazione Generale per Sabato 29 Novembre 2014

Nubi diffuse e piogge sul Piemonte, anche forti sulle aree occidentali, localmente sulla Liguria; addensamenti e locali piogge anche sull'Emilia-Romagna, sulla Venezia Giulia, coste del Triveneto e sui settori ionici, altrove tempo asciutto e più ampiamente soleggiato, specie al mattino. In giornata, tendenza a intensificazione della nuvolosità un po' ovunque al centro-sud ma scarse fenomeni o solo qualche piovasco debole, nella sera-notte, su Nord Toscana, Est Sardegna e aree appenniniche.
Fonte: meteoindiretta

Allerta Meteo: forte e caldo scirocco in tutt’Italia, forti burrasche di levante tra mar Ligure e Golfo del Leone

Il profondo ciclone extratropicale che nelle prossime ore andrà a posizionarsi sull’Atlantico portoghese, con un minimo davvero profondo, sui 975 hpa, avrà come primo effetto quello di rafforzare, in modo significativo, il flusso sciroccale, nei bassi strati, che proprio in queste ore comincia ad attivarsi sul bacino centro-occidentale del mar Mediterraneo. Questa profonda depressione extratropicale, difatti, riuscirà a convogliare parte dell’aria fredda e instabile, polare marittima, in scivolamento sulle coste del Marocco, fin verso i deserti della regione del Maghreb, tramite l’inserimento di sostenuti, a tratti anche intensi, venti al suolo da Ovest, O-SO e SO che dal Marocco si spingeranno fino all’entroterra desertico algerino e all’area dei grandi “Erg” (dune di sabbia), determinando su questi delle tempeste di polvere e di sabbia che si espanderanno, da SO a NE, su buona parte del Sahara algerino. Una volta insinuata in pieno deserto l’aria fredda e umida oceanica, in sfondamento da Ovest e O-SO, andrà da subito ad interagire con le masse d’aria più calde e molto secche che preesistono nei bassi strati sopra il Sahara algerino, determinando più ad est il conseguente richiamo di sostenute correnti dai quadranti meridionali che trasporteranno aria più calda, di origine sub-tropicale continentale, che dai deserti dell’Algeria meridionale e dalla regione del Fezzan (Libia meridionale) si muoverà verso le regioni meridionali italiane e le Isole Maggiori, originando un drastico aumento termico nelle suddette aree, in particolare sulla Sicilia, per l’avvettare di aria sub-tropicale continentale fino al Mediterraneo centrale.
PPVE89L’elemento saliente del weekend sarà rappresentato proprio da questo brusco quanto repentino rialzo dei valori termici, un po’ su tutte le regioni centro-meridionali e le due Isole Maggiori. Le temperature più elevate, fra domani e domenica, come capita sempre in questi casi, si registreranno lungo le coste della Sicilia tirrenica. Questo perchè i già caldi venti di scirocco, che risaliranno dai deserti della Libia occidentale e dell’Algeria orientale, giunti sull’isola, tenderanno a scaldarsi ulteriormente durante la caduta (che determina la “compressione adiabatica” della massa d’aria) dai rilievi del vicino retroterra (i colli alle spalle di Palermo, Madonie, Nebrodi, Peloritani) , raggiungendo le aree costiere del palermitano e messinese tirrenico con folate turbolenti e abbastanza calde, capaci di far impennare i termometri oltre i +27°C +28°C, fra il messinese tirrenico e il palermitano. Inoltre, bisogna aggiungere, che il continuo avvettare di masse d’aria calde, sub-tropicali continentali, sul bacino centrale del Mediterraneo, contribuirà a creare una moderata“avvezione di spessore” sul Mediterraneo centro-orientale, che determinerà l’ulteriore intensificazione del promontorio anticiclonico mobile che dall’entroterra libico si estenderà verso l’Europa centro-orientale, andandosi a legare con il robusto promontorio anticiclonico in azione fra la Russia europea e la Scandinavia.
Recm722Il flusso di aria piuttosto calda e secca, ben strutturato nei medi e bassi strati, cominciando a crescere di quota, interesserà gli strati medi e superiori della troposfera. Questi flussi caldi, d’origine sub-tropicale continentale (provenienti dalla regione sahariana, dai 25°-30° latitudine nord), crescendo di quota tendono ad investire una maggior fetta di troposfera, comportando importanti aumenti dei valori di geopotenziale (a 500 hpa). I venti meridionali, già piuttosto sostenuti, soprattutto fra il mar di Sardegna, mar di Corsica, Canale di Sardegna, Tirreno occidentale e Canale di Sicilia, tenderanno ulteriormente a rafforzarsi dalla prossima notte, arrivando addirittura a lambire, o anche a superare di poco, la soglia d’attenzione tra Canale di Sardegna, Tirreno occidentale e Canale di Sicilia, dove si potranno registrare raffiche ad oltre i60 km/h, localmente anche i 70 km/h, fra l’Arcipelago Toscano e le coste meridionali della Sardegna, e da domenica anche fra le coste del Lazio e quelle della Sicilia occidentale.
24Altrove la ventilazione, prevalentemente da S-SE e SE, risulterà tesa, a tratti anche piuttosto sostenuta, come sul Salento, ma non dovrebbe oltrepassare la soglia d’attenzione. Nella giornata di domenica, con la lenta traslazione verso levante della profonda depressione, la quale dalle coste dell’Algarve si sposterà sull’Andalucia per andarsi poi a posizionare sul mar di Alboran, con un minimo barico al suolo sui 983 hpa. L’ingresso sul Mediterraneo occidentale di questa profonda depressione extratropicale, ad est contrapposta ad un anticiclone di carattere mobile, agevolerà un notevole inspessimento del“gradiente barico orizzontale”, che presenterà i propri massimi fra le Baleari, la Sardegna e le coste della Francia meridionale. Il sensibile inasprimento del “gradiente barico orizzontale”, tra le Baleari, la Sardegna e le coste della Francia meridionale, genererà forti burrasche di vento, in genere da E-NE e NE, che dal settore più occidentale del mar Ligure si dipaneranno, velocemente, in direzione del golfo del Leone e delle coste della Catalogna, dove la forza del vento potrà superare forza 7-8 della scala Beaufort, con raffiche sino a 70-80 km/hnei punti meglio esposti. Questi forti venti orientali, che dal mar Ligure occidentale si spingeranno fino alle coste settentrionali della Catalogna, renderanno il mare da agitato a molto agitato (forza 6), con onde di “mare vivo” alte sino a 3.0-4.0 metri che andranno a rompersi lungo la costa brava. Notevoli le ripercussioni sul traffico marittimo, con probabili interruzioni e ritardi nei collegamenti marittimi con le Baleari e i porti della Spagna orientale e del sud della Francia.
Fonte: meteoweb

giovedì 27 novembre 2014

Allerta Meteo: violento ciclone atlantico verso il Mediterraneo, grande tempesta nel weekend [MAPPE]

Sta arrivando sul Mediterraneo tramite lo Stretto di Gibilterra il violento ciclone atlantico che colpirà duramente nei prossimi giorni dapprima Portogallo, Spagna e Marocco arrivando poi anche sull’Italia: sarà un weekend tempestoso a causa di questa violenta tempesta che stasera arriverà sulla penisola Iberica e sul Marocco, andando poi in cut/off e alimentando una goccia fredda molto pericolosa sia per il nord Africa che per il Mediterraneo centro/occidentale.
32Nel Sahara si scateneranno violente tempeste di sabbia e si alzerà una lingua molto calda che porterà ingenti quantità di polvere desertica anche sull’Italia centro/meridionale tra sabato e domenica, quando le temperature lieviteranno fino ad oltre 10°C sopra le medie del periodo con picchi di +30°C domenica in Sicilia, dove potranno essere stravolti tutti i precedenti record storici di caldo del mese di novembre. Il forte vento di scirocco soffierà impetuoso su tutta l’Italia da stasera fino a domenica, come possiamo osservare nelle mappe a corredo dell’articolo. Non mancherà il maltempo, soprattutto al nord/ovest con forti temporali già da domani e poi nel weekend. Domenica il ciclone si avvicinerà moltissimo, arrivando in Sardegna e alimentando maltempo anche su gran parte d’Italia. Attenzione alle piogge alluvionali che interesseranno vaste aree del Marocco occidentale e della Spagna orientale.
Fonte: meteoweb

Sciroccata e nuova impennata termica in vista, a precedere i primi freddi


Sembra sempre più probabile che scenari invernali possano finalmente concretizzarsi con l'inizio di dicembre, almeno su parte dell'Italia (leggi qui ultime tendenze). Prima però dovremo ancora mettere in conto clima molto mite e temperature di nuovo in risalita, a causa dell'avvezione calda scatenata per gli ultimi giorni della settimana dall'avvicinamento di una profonda area di bassa pressione centrata tra la Penisola Iberica ed il Marocco (e che sarà causa del maltempo da domenica, vedi qui).
La mappa in basso evidenzia nel dettaglio le variazioni termiche al suolo previste nelle ore centrali di sabato 29 novembre rispetto ad oggi: notiamo i diffusi rialzi lungo quasi tutta la Penisola anche di 4/5 gradi, che andranno ad accentuare ulteriormente il trend di temperature sopra media perdurante da svariate settimane. Solo in alcune zone, tra cui Sardegna ed Ovest Piemonte, non sono attesi rialzi di temperatura diurna, ma su queste zone saliranno comunque abbastanza i valori minimi notturni.
Fonte: meteogiornale

Situazione Generale per Venerdi 28 Novembre 2014

Correnti umide sudoccidentali continuano a portare nubi e piogge diffuse al Nord-Ovest e su alto Tirreno. Rovesci e temporali anche moderati o forti sul Piemonte, localmente sulla Liguria. addensamenti con locali piogge anche verso l'Ovest della Lombardia e sull'Emilia, nubi irregolari sul resto del Nord con qualche piovasco occasionale ma in prevalenza più asciutto sui settori di Nordest e anche con schiarite sul Alto Adige. Pressione in aumento al Centro-Sud con ampio soleggiamento salvo locali addensamenti e qualche debole pioggia sui settori ionici, su Ovest Sardegna e su Ovest e Nord Toscana.Venti di Scirocco forti sui bacini specie tirreniche, ionici e su quelli orientali e meridionali adriatici.
Fonte: meteoindiretta

Previsioni Meteo: il freddo inizia a fiondarsi sull’Europa, a inizio dicembre le “truppe” dell’inverno avanzano sull’est

Come previsto una parte di quel vasto lago di aria gelida, d’estrazione artico continentale, che nei giorni scorsi si è depositato fra la Siberia centro-occidentale, gli Urali e la Russia europea, sta iniziando a scivolare, molto gradualmente, anche sui paesi dell’Europa orientale, dove il freddo comincerà a sedimentarsi nei bassi strati entro la prima decade di Dicembre. Già fra le giornate di domani e venerdì parte di quest’aria gelida, isolatasi ad est degli Urali, si estenderà anche a buona parte dell’Europa orientale, favorendo l’apertura di un “canale di correnti molto fredde”, d’estrazione continentale (spessore dello strato d’aria fredda sui 1.5-2.0 km), che dal bassopiano della Siberia occidentale e dalla regione degli Urali si propagherà, gradualmente, fin verso la Russia europea, la Bielorussia e l’Ucraina, con successivo interessamento, entro il prossimo fine settimana, di Romania, Moldavia, Ungheria, Serbia e parte dei Balcani. In sostanza si tratta di una prima manovra invernale, che nel medio-lungo termine, durante il mese di Dicembre, potrebbe avere dei risvolti importanti anche su parte del vecchio continente, inclusa la nostra penisola, portando ad un significativo cambio circolatorio.
Kiev_snow2L’avvento di queste masse d’aria fredde, di tipo continentale, sui paesi dell’est Europa sarà favorito dall’entrata in fase fra il robusto promontorio anticiclonico di blocco, da settimane preesistente sopra la Russia europea, e la profonda depressione extratropicale, riempita di aria gelida artico continentale a tutte le quote (altro non è che il “lobo siberiano” del vortice polare), che staziona sopra il bassopiano della Siberia occidentale, nell’area ad est degli Urali. Il progressivo abbassamento di latitudine di questa ampia circolazione ciclonica, colma di aria gelida, sul bassopiano della Siberia occidentale, contribuirà ad erodere parzialmente ed assottigliare la robusta figura anticiclonica da diversi giorni permanente sulla Russia europea. Assottigliandosi su se stesso l’anticiclone russo verrà costretto ad allungare i propri elementi più occidentali in direzione della Finlandia, della Scandinavia e delle Repubbliche Baltiche, con un lungo corridoio esteso dal cuore della Russia europea fino alle coste della Svezia. Lungo il bordo più meridionale di questo figura anticiclonica russo-scandinava si instaurerà una debole/moderata ventilazione da NE e E-NE che convoglierà una parte dell’aria molto fredda, di matrice continentale, accumulata sopra i bassopiani della Siberia sud-occidentale e delle steppe del Kazakistan, fin verso gli Oblast’ della Russia europea meridionale, la Bielorussia e l’Ucraina, dove i termometri subiranno una diminuzione significativa.
OLYMPUS DIGITAL CAMERAVisto l’assetto della figura anticiclonica dinamica la massa d’aria fredda dovrebbe essere in grado di penetrare sulle pianure della Russia meridionale, Bielorussia, Ucraina, per poi sfondare fino alla Moldavia, Polonia orientale e sulla Romania, dove si faranno strada le prime significative gelate di stagione, pronte a spianare il terreno per le prime nevicate al piano, fino al cuore dell’Europa centro-orientale. Durante l’incursione non sono escluse delle nevicate, nonostante la presenza di valori pressori molto elevati, superiori ai 1030 hpa. Difatti, pur trattandosi di masse d’aria molto fredde, e quindi stabili nei pressi del suolo, una volta scavalcati gli Urali e attraversate le grandi pianure della Russia europea, la Bielorussia e l’Ucraina, durante la loro discesa verso sud-ovest, esse possono costringere aria più mite e umida, incontrata durante il percorso verso l‘Europa centrale, a sollevarsi forzatamente verso l‘alto, generando una diffusa nuvolosità “avvettiva” (altostrati e nembostrati con basi molto basse), apportatrice di precipitazioni sparse, prevalentemente nevose fino al piano. Trattandosi di masse d’aria artiche continentali, d’estrazione siberiana, queste si presenteranno piuttosto fredde solo nei bassi strati, visto che presentano uno spessore non superiore ai 1.5-2.0 km.
RUSSIA neveCiò farà avvertire il gelo maggiormente nelle località a bassa quota, mentre in quota i valori termici potranno risultare anche un po’ più elevati. Nei prossimi giorni il deposito delle masse d’aria fredde nei bassi strati, assieme all’effetto “Albedo” indotto dai terreni innevati, produrrà forti inversioni termiche che potranno far sprofondare i termometri, anche al di sotto dei -10°C -11°C. Soprattutto fra la Russia, dove localmente potremo toccare anche i -14°C, Bielorussia e Ucraina. In questi paesi, come nel resto dell’Europa orientale, si aprirà una fase climatica decisamente fredda, e più che consona per la stagione invernale, pronta ad esordire proprio dal 1 Dicembre.
Fonte: meteoweb

mercoledì 26 novembre 2014

E se il FREDDO facesse di più?

La depressione che andrà a posizionarsi sull'Italia durante l'ultimo fine settimana di novembre potrebbe trascinare con sè una tale quantità di freddo e da modificare per tutto il mese di dicembre l'assetto barico sull'Europa? Molto probabilmente NO!
Ben poche carte infatti prevedono che il freddo si spinga oltre il 5 dicembre. Quelle che lo fanno lo estendono al massimo sino al 7-8 dicembre, ma senza convinzione.

Perchè? E' presto detto: il flusso zonale atlantico ha intenzione di ripartire proprio a cavallo del 5 dicembre e, al momento, i modelli prevedono che riesca a stroncare il rifornimento di aria fredda dall'est europeo. 

Si formerebbe però sul centro Europa un cordone anticiclonico poco resistente: alla prima frenata del getto insomma c'è la possibilità di un nuovo affondo verso sud di un'intensa e profonda saccatura atlantica che recherebbe maltempo sull'Italia in prossimità o subito dopo il Ponte dell'Immacolata, con neve a bassa quota al nord.

Sarebbe poi l'inizio di altre scorribande atlantichedai connotati però ormai quasi invernali, cioè con introduzione di aria fredda di origine artica marittima. 

Il freddo da nord-est però, per il momento, risulterebbe solo un episodio di breve durata e di intensità tra il debole ed il moderato. Seguite comunque tutti gli aggiornamenti!
Niente è scontato in meteorologia. 
Fonte: meteolive

Situazione Generale per Giovedi 27 Novembre 2014

Una perturbazione atlantica porta sempre una nuvolosità diffusa su gran parte delle regioni con precipitazioni sparse.

Nord: 
molte nubi con piogge deboli, ma dal pomeriggio le precipitazioni risulteranno più moderate sul Piemonte ed in serata anche in Liguria ed Ovest Lombardia. Neve che scende di quota nel corso della giornata fino a cadere fin sopra i 1300 metri.

Centro: 
nubi diffuse sulle regioni peninsulari con piogge più moderate sul Lazio, Umbria e poi Marche, deboli altrove. Nel pomeriggio moderate anche sul resto delle coste adriatiche. Soleggiata la Sardegna. Sud: nubi diffuse con precipitazioni deboli ed intermittenti su buona parte delle regioni. Schiarite sulla Sicilia ed occasionalmente anche sulle altre regioni.Temperature in leggera diminuzione le massime.
Fonte: meteoindiretta

Previsioni Meteo: novembre finisce con una super-sciroccata, dicembre inizia subito con freddo e neve


previsioni meteo novembre dicembre inverno (3)Sull’Italia è tornato il maltempo con forti nubifragi in Liguria, piogge sparse anche in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna, temporali in Toscana e all’estremo sud tra la Sicilia meridionale e l’arcipelago di Malta. Altrove il sole dei giorni scorsi è stato oscurato dalle nubi provenienti da ovest, e nei prossimi due giorni, tramercoledì 26 e giovedì 27 novembre, il maltempo si estenderà a tutto il Paese con piogge sparse su tutte le Regioni e nuovi temporali in modo particolare al nord/ovest, in Liguria (che sarà ancora una volta la Regione più colpita) e nelle zone tirreniche del centro/sud.Il mese di novembre, però, si concluderà nel weekend (venerdì 28sabato 29 e domenica 30 novembre) con un’intensa sciroccata: i venti sud/orientali soffieranno impetuosi per tre giorni su tutt’Italia a causa di un profondo ciclone Mediterraneo che si formerà tra la Spagna e l’Algeria dopo il cut/off di una saccatura atlantica. Questo nuovo ciclone, avvicinandosi sull’Italia attiverà un impetuoso richiamo d’aria calda direttamente dal cuore del deserto del Sahara. La lingua di caldo desertico spingerà nel fine settimana ingenti quantità di polvere sahariana sui cieli italiani, rendendo l’atmosfera giallastra e surreale. Le temperature aumenteranno di diversi gradi centigradi, soprattutto domenica in Sicilia quando potrebbero essere battuti tutti i record storici di caldo del mese di novembre, con temperature massime superiori addirittura ai +30°C come se fossimo ancora in piena estate.
previsioni meteo novembre dicembre inverno (4)Lunedì 1° dicembre, giorno dell’inizio dell’inverno meteorologico, la situazione cambierà radicalmente addirittura capovolgendosi: il ciclone continuerà la propria avanzata raggiungendo proprio l’Italia e i Balcani, il nostro Paese sarà investito da forte maltempo in tutte le Regioni con piogge abbondanti e violenti temporali, e da nord/est avanzerà l’aria fredda che farà crollare le temperature riportandole immediatamente in linea con le medie del periodo, quindi su valori ormai invernali. Il crollo termico sarà impressionante al sud: alcune città potrebbero passare in meno di 48 ore da massime di oltre +30°C a minime di quasi +10°C! Dopotutto non poteva andare diversamente: dopo un autunno bollente, il freddo invernale arriverà all’improvviso.
previsioni meteo novembre dicembre inverno (1)Attenzione, però, all’evoluzione successiva: la tendenza fino al 2-3 dicembre è abbastanza chiara ed è quella descritta sopra; per il prosieguo della prima decade dicembrina c’èun’ipotesi molto importante, che al momento rimane soltanto virtuale e che non ha un’affidabilità credibile a causa della distanza temporale che separa gli attuali aggiornamenti a queste proiezioni. Ma è un’ipotesi talmente tanto forte che vale la pena di analizzarla: il ciclone che arriverà a inizio dicembre su Italia e Balcani, potrebbe spostarsi dopo il 3 dicembre verso levante su Grecia e Turchia. Contemporaneamente, l’anticiclone delle Azzorre potrebbe risalire verso la Scandinavia tramite le isole Britanniche: se davvero fosse così, inevitabilmente si spalancherebbe la porta del grande gelo da nord/est verso il Mediterraneo occidentale, tra l’Italia e la Spagna. In questo modo, il freddo di inizio dicembre potrebbe addirittura tramutarsi nel gelo e nella neve prematura a bassa quotaMa è un’ipotesi, appunto, e niente di più: potrebbe prendere piede nei prossimi aggiornamenti oppure essere smentita dal disegno alternativo, e cioè un continuo flusso oceanico dall’Atlantico (in quel caso l’anticiclone delle Azzorre non riuscirebbe ad erigersi verso le isole Britanniche e la Scandinavia ma resterebbe abbassato nell’Atlantico) che continuerebbe a pompare masse d’aria umide verso il Mediterraneo, connuove forti ondate di maltempo e anche continui sbalzi termici tra le calde ondate di scirocco pre-frontali e poi le veloci rinfrescate di maestrale, in un contesto ancora mite e piovoso.
Quale tra le due tendenze diventerà realtà? Lo scopriremo nei prossimi giorni. Di certo c’è che la tregua di bel tempo è ormai finita, la situazione meteo s’è nuovamente vivacizzata e nel cuore del Mediterraneo non ci si annoierà di certo.
Fonte: meteoweb

martedì 25 novembre 2014

Previsioni Meteo: l’inverno si affaccia in Europa, a inizio dicembre si apre la porta dei freddi venti nord-orientali?

L’inverno 2014/2015 comincia, finalmente, a prendere forma, nel concreto, sopra le vaste lande dell’Eurasia, ormai totalmente ricoperte di neve e ghiacciate. Presto, di riflesso a questo raffreddamento dell’area siberiana, anche in Europa si potrebbe assaporare un po’ di freddo degno della stagione invernale. Una parte di quest’aria gelida, isolatasi ad est degli Urali, già dai prossimi giorni, si estenderà anche a buona parte dell’Europa orientale, favorendo l’apertura di un “canale di correnti molto fredde”, d’estrazione continentale (spessore dello strato d’aria fredda sui 1.5-2.0 km), che dal bassopiano della Siberia occidentale si propagherà, gradualmente, fin verso la Russia europea, la Bielorussia e l’Ucraina, con successivo interessamento, entro il prossimo fine settimana, di Romania, Moldavia, Ungheria, Serbia e parte dei Balcani. In sostanza si tratta di una prima manovra invernale, che nel medio-lungo termine, durante il mese di Dicembre, potrebbe avere dei risvolti importanti anche su parte del vecchio continente, inclusa la nostra penisola, portando ad un significativo cambio circolatorio.
Credit NOAA

Se tale linea di tendenza (ripetiamo, si tratta di una semplice tendenza, non di una previsione) si concretizzerà ciò potrebbe favorire l’apertura della porta di nord-est, con l’avvento dei freddi venti di bora e grecale sulle nostre regioni, finora latitanti. Uno degli elementi che lascia supporre tale tesi è proprio il comportamento dell’anticiclone delle Azzorre, il quale già da Dicembre potrebbe iniziare a predisporre i propri elementi più orientali in direzione dell’Europa centrale, dispiegando dei cunei anticiclonici che potranno allungarsi fino all’Europa centro-orientale, lambendo Slovacchia, Romania e Ucraina. In genere, con questo tipo di assetto barico, il bordo più meridionale dell’ampia struttura anticiclonica scivola fino all’Italia settentrionale, al di là dello spartiacque alpino, interagendo direttamente con le circolazioni depressionarie che entrano sul Mediterraneo. La presenza di un robusto promontorio anticiclonico sull’Europa centrale o sulle Isole Britanniche, che presenta delle propaggini anticicloniche in grado di allungarsi verso est, mentre al contempo una profonda area ciclonica si colloca sui mari attorno l’Italia, possibilmente con un minimo barico al suolo sul Tirreno o sull’Adriatico (situazione tipica in inverno), determina la condizione sinottica ideale per l’attivazione della bora sul Golfo di Trieste e lungo le coste di Istria e Dalmazia. In questo caso, il “gradiente barico orizzontale” (differenze di pressione) che si origina lungo i margini delle due figure bariche antagoniste, origina un intenso flusso nord-orientale o orientale che richiama masse d’aria fredde e molto dense di origine continentale, o gelide se provengono direttamente dalle latitudini artiche o dall’area russo-siberiana (in tal caso parleremo di Burian, e su Trieste il termometro scende abbondantemente sotto i +0°C), che dalla pianura Danubiana e dall’area dei Carpazi si muovono verso i rilievi dell’altopiano del Carso e le Alpi orientali.
10371428_819685884765108_8556812291760796211_nUna volta raggiunti i monti del Carso e le Alpi orientali le masse d’aria fredde e molto dense, di origine continentale, sono costrette a incanalarsi lungo i bassi valichi (definite anche come porte) presenti sui monti del Carso e sulle Alpi Dinariche (Bosnia Erzegovina), per traboccare con furiosi “deflussi” (raffiche di caduta vorticose e turbolenti) verso le coste adriatiche, il breve tratto costiero sloveno e le coste dalmate, fino alle porte di Zara-Zadar, con risentimenti sulle Bocche di Cattaro, in Albania. Questi valichi naturali, caratteristici del Carso, favoriscono l’incanalamento dei venti, provenienti dai quadranti orientali e settentrionali, convogliandoli, tramite fortissime raffiche di caduta e turbolenti deflussi, che agevolmente possono sfondare la soglia dei 120-130 km/h, in direzione del mar Adriatico. Il valico più importante, dove si origina la potente Bora che poi va a sferzare Trieste e l’area del golfo, è quello di Postumia, un grande intaglio che è posizionato tra l’altopiano carsico del monte Nanos e il comprensorio montuoso del monte Nevoso. Proprio questa è la porta dove si origina il flusso della Bora che scendendo dal Carso si tuffa su Trieste e sul golfo, con raffiche molto forti che vengono rese ancora più violente dalle forti differenze di densità, di pressione e di “gradiente termico” che si verificano fra la pianura Danubiana, l’altopiano del Carso, solitamente molto fredde, e le sottostanti coste adriatiche, molto più temperate e umide.
Bora forte nell'isola di Pago (Croazia)Queste notevoli differenze, se associate a“gradienti barici orizzontali” di una certa rilevanza tra Balcani, Adriatico e Italia centro-settentrionale, possono generare delle vere e proprie tempeste, con raffiche di uragano, che vengono rese molto furiose e turbolenti durante lo scivolamento dall’altopiano del Carso verso la parte più interna del golfo di Trieste, dove non di rado si registrano raffiche ad oltre 150-160 km/h, in grado di apportare danni a strutture e edifici. Quando raggiunge il golfo di Trieste le impetuose raffiche, ad oltre i 100 km/h, creano spettacolari vortici e soffiate di salino, generando anche un consistente moto ondoso di deriva, molto pericoloso per navi e imbarcazioni di piccola stazza, costrette per tal motivo a rinforzare sensibilmente gli ormeggi non appena le folate superano i 100-110 km/h. Se tale ipotesi verrà confermata già dalle prossime settimane le regioni adriatiche, in particolare i settori appenninici esposti ad est, potrebbero essere esposte ad avvezioni fredde d’estrazione continentale, con le prime vere nevicate a bassa quota, già in Dicembre. Non ci resta che attendere le future dinamiche atmosferiche.
Fonte: meteoweb

News dal modello americano: nuovo carico di pioggia in arrivo, poi...

Pioggia e tempo perturbato torneranno ben presto alla carica del nostro Paese, traghettandoci verso una nuova fase atmosferica governata dall'instabilità. In seguito potrebbe affacciarsi un generale cambio d'assetto delle figure bariche in territorio europeo.

Passano le settimane senza che riesca a risolversi una volta per tutte la situazione atmosferica responsabile di una stagione autunnale estremamente piovosa: la settimana corrente vedrà ancora una volta come protagonisti principali del panorama atmosferico italiano la presenza di una circolazione depressionaria "sprofondata" sin verso le basse latitudini mediterranee a lambire i settori settentrionali del Marocco. Ne deriverà un'imponente richiamo d'aria caldo-umida foriera ancora di abbondanti piogge sui versanti italiani occidentali, con particolare riferimento al medio-alto Tirreno, la Liguria ed i rimanenti settori di nord-ovest.

Per l'ennesima volta una "caduta" della corrente a getto caratterizzerà le dinamiche di questa circolazione, attraverso il rapido sprofondamento della stessa verso le basse latitudini mediterranee. Il primo grosso carico di pioggia interverrà sui settori occidentali dello stivale tra la serata di martedì 25 e giovedì 27 novembreparticolarmente colpite Toscana, Liguria, Piemonte. In seguito l'interruzione dell'alimentazione fredda diretta alla depressione, farebbe rapidamente evolvere la stessa in cut-off, evoluzione che potrebbe determinare una fase di maltempo anche per le regioni meridionali, in primis la Sardegna tra venerdì 28 e l'ultimo weekend di novembre

L'ultima decade del mese corrente si congederà quindi con temperature sopra la norma, valori termiciviziati dalla ventilazione meridionale che risulterà protagonista indiscussa del territorio italiano da sud a nord. I valori termici saranno particolarmente miti al meridione ma anche sulle regioni settentrionali si respirerà ancora aria d'autunno inoltrato, nonostante il calendario ci comunichi essere ormai prossimi all'esordio dell'inverno meteorologico, convenzionalmente posto al primo giorno di dicembre. 

In seguito potrebbe verificarsi un generale reset del campo barico: vediamo nel dettaglio. 

Il periodo stagionale a cavallo tra fine novembre ed inizio dicembre, vedrà con tutta probabilità il realizzarsi di importanti movimenti barici con risvolti potenzialmente invernali anche per il nostro continente. Il centro di calcolo americano mette in evidenza un certo aumento del campo barico sull'Europa occidentale ed in parte sull'oceano Atlantico, un segnale che potrebbe FORSE essere precursore di un raffreddamento successivo del continente europeo in chiave più invernale. 

Qualche giorno fa avevamo paventato la possibilità d'avere un evento di "Canadian Warming" che, qualora si fosse verificato, avrebbe portato ad una fuoriuscita di vorticità dal settore canadese all'oceano Atlantico, condannando l'Europa ed il Mediterraneo ad un eterno autunno anche nel mese dicembrino

In tal senso le ultime proiezioni modificano questa linea di tendenza, pur non smentendo ancora del tutto questo rischio. Alcune linee di tendenza ipotizzano addirittura una dinamica di tipo "split" del Vortice Polare già entro dicembre. Le conseguenze a livello europeo sarebbero poco immaginabili e non necessariamente positive sul buon esito della stagione invernale

Intanto prendiamo atto di un possibile/probabile aumento della pressione a cavallo tra l'Europa occidentale e l'oceano Atlantico entro i primi di dicembre, elemento di novità che potrà senz'altro remare a favore dell'inverno in un momento successivo.
Fonte: meteolive