giovedì 2 luglio 2015

ONDA CALDA A RIDOSSO DELLE ALPI, ARRIVA IL GRAN CALDO, MA NON AL SUD. POSSIBILE REITERAZIONE FINO A META’ LUGLIO

Salve a tutti, davvero affascinante poter seguire le  mosse delle principali figure bariche di passaggio nello scacchiere europeo in questo periodo. Impressionante la rimonta anticiclonica di stampo africano, in graduale transito verso est, che ha ormai raggiunto anche le nostre regioni più occidentali (fig.1).
fig.1
EUMETSAT_MSG_RGB-naturalcolor-centralEurope (16)
Dall’analisi della fig.1 e della successiva fig.2 si vede bene come il caldo risalga soprattutto lungo il fianco occidentale della struttura anticiclonica, mentre lungo il fianco orientale le correnti siano più temperate (fig.2).
fig.2
temperature_europe (7)

L’acme del caldo si è spostato ancora più a nord oggi e fanno davvero notizia i 38° C registrati nell’area di Parigi e i 34° C di Londra; in questo caso si può davvero parlare di valori quasi eccezionali (nel 2003 furono superati di 4° C in entrambi i casi però). Molto più tranquilla la situazione in Italia, dove le temperature sono salite, ma su valori tipicamente estivi, sebbene fastidiosi (32-33° C al nord e Toscana). Lo umidex comunque, ovvero la sensazione di disagio generata dalla combinazione di temperature e umidità relativa, è abbastanza pesante al nordovest e nel Tirreno, dove compaiono frequentemente i 36° C percepiti (fig.3,4)
Per le nostre regioni l’acme del caldo non è stato ancora raggiunto comunque; le prossime 48 h vedranno un ulteriore rafforzamento del promontorio anticiclonico e il suo ulteriore spostamento verso est, con possibili sensazioni di disagio reale nelle regioni più occidentali (possibili quindi molti casi con temperature >35° C e con valori di umidex ancora più elevati, fig.5).
fig.5
Rtavn481 (2)

A questo punto la struttura anticiclonica tenderà a perdere vigore, a iniziare dalla radice, proprio nel Mediterraneo, incalzata dal flusso atlantico sulla Francia, ma il caldo non andrà via completamente dal centronord (al sud non arriverà affatto quello intenso) e, anzi, tramite una dinamica a impulsi, continue rimonte anticicloniche, meno imponenti di quella attuale, ma meglio indirizzate, porteranno la lingua calda africana in quota verso l’Italia per tutta la prima decade di Luglio. La carta emisferica delle temperature previste per martedì 7 Luglio a 850 hPa (1500 m), evidenzia la nuova espansione del valore +20° C (semplicemente indicativo per definire un’onda calda molto intensa) verso il centronord, mentre il sud resta ancora una volta ai margini delle dinamiche del caldo, influenzato anzi da una goccia fredda nell’Egeo con relativa instabilità pomeridiana in Appennino (fig.6).
fig.6
gfsnh-2015070112-1-144


A questo punto, alcune emissioni odierne evidenziano la possibilità di una decisa attenuazione del caldo alla fine della prima decade, con una maggiore pressione del getto polare, addirittura connessa alla circolazione stessa del Vortice Polare, a nord delle Alpi e indebolimento della cintura anticiclonica (fig.7).
fig.7

gfsnh-2015070112-0-168
Resta però da stabilire se questa sarà una fase duratura o temporanea; emerge infatti ancora una volta come ci sia la reiterata tendenza, in Atlantico, ad affondi perturbati a sud dell’Islanda, con conseguente dinamica ondulatoria del getto polare in Europa caratterizzata da nuove rimonte calde, con asse obliquo questa volta, dall’ovest africano verso le nostre regioni. Tale tendenza, reiterata appunto a inizio estate nell’ultimo ventennio, potrebbe dipendere, almeno quest’anno, dalla costante anomalia fredda in Atlantico delle SSTA, ma è un’ipotesi da verificare (fig.8).
fig.8
Rtavn2401 (1)

In sostanza, buona parte del centronord italiano e del settore a nord delle Alpi potrebbero sperimentare una prima metà di Luglio davvero molto calda, decisamente sopramedia talvolta, mentre tutto il sud, il settore Egeo e parte dei Balcani potrebbero, al contrario, avere temperature in media o spesso sottomedia, con correnti fresche nordorientali. Estate mediterranea tutta da seguire, seguiranno altri aggiornamenti.
Fonte: meteoscienza