venerdì 20 gennaio 2017

Valanga spazza via l’Hotel Rigopiano: notte senza segnali di vita, decine di dispersi

La tragedia dell'hotel Rigopiano di Farindola, alle pendici del Gran Sasso d'Italia: aggiornamenti 

Resta fermo a 2 in numero di vittime accertate (così come comunicato dalla Protezione Civile nell’ultimo aggiornamento, in accordo con quanto stabilito ufficialmente dalla Prefettura) della tragedia dell’hotel Rigopiano di Farindola, alle pendici del Gran Sasso d’Italia. Resta incerto il numero di dispersi tra dipendenti e clienti, numero che pero’ sarebbe purtroppo tra i 25 e i 30.
E’ stata una slavina devastante, che ha pressoché sepolto gran parte della struttura, facendosi anche strada all’interno dei vari ambienti interni, e poi spazzato via quello che trovava sulla sua strada, spostando addirittura di diversi metri l’intero edificio. Un evento innescato probabilmente dalle 4 scosse di magnitudo tra 5.1 e 5.4 avvenute nel Centro Italia il 18 gennaio, fortemente avvertite in questo versante della regione abruzzese dove il rischio valanghe era gia’ classificato 4 (su una scala di 5) a causa dei grandi apporti di neve per diversi giorni di seguito.
E’ stata subito avviata un’inchiesta per disastro colposo da parte della procura di Pescara: si vuole accertare anche l’attendibilità di testimonianze secondo cui era l’iniziale richiesta di soccorso e di evacuazione non è stata immediatamente evasa.
Le operazioni sono coordinate dalla centrale di protezione civile allestita nel palazzetto dello sport di Penne, una sorta di quartier generale.
Sono oltre 200, tra vigili del fuoco, soccorso alpino, Guardia di finanza, carabinieri e Polizia di Stato, le persone impegnate nelle ricerche. Si opera con squadre di 30 per volta che si alternano in un lavoro sul posto molto delicato e condotto con estrema attenzione, scavando anche a mano tra la neve ammassata, per evitare ulteriori crolli.
Il trascorrere delle ore, le condizioni climatiche estreme, il silenzio spettrale da sotto le macerie e da sotto la neve, fanno temere il peggio.

“Speriamo di trovare qualcuno vivo”

La situazione e’ molto difficile, ma vogliamo ancora coltivare la speranza di trovare qualcuno vivo. In altre situazioni analoghe in passato e’ successo, anche dopo molte ore“: lo ha dichiarato il viceministro degli Interni Filippo Bubbico a Penne, quartiere generale logistico dei soccorsi a pochi chilometri dall’albergo.

Fonte: meteoweb