mercoledì 30 aprile 2014

Quello che si dovrebbe sapere scrutando il CIELO...

Molte volte abbiamo osservato dal satellite grandi perturbazioni con la loro stupenda forma arcuata avvicinarsi all'Italia minacciosamente e poi sorvolarla senza determinare fenomeni di rilievo. Altre volte da un piccolo fronte freddo si sono scatenate piogge copiose e rovesci temporaleschi.
Dov'è il trucco? Vale anche per la meteorologia il detto: "nella botte piccola c'è il vino buono"?. Le cose non stanno precisamente in questi termini e il detto può valere solo su scala locale e non in tutte le circostanze.
Facciamo un po' di chiarezza:
-i fronti caldi, poco attivi in Italia nel periodo primaverile ed estivo, determinano annuvolamenti compatti e piogge diffuse di debole o moderata intensità  In inverno sono spesso forieri di abbondanti nevicate da addolcimento termico.

-i fronti freddi, più attivi in primavera, estate e nella prima parte dell'autunno, portano invece annuvolamenti meno organizzati, temporaneamente intensi che danno spesso origine a rovesci intermittenti anche temporaleschi della durata non superiore alle 3-6 ore.

-le occlusioni a carattere freddo o caldocostituiscono una sorta di fusione tra fronte caldo e fronte freddo e portano precipitazioni moderate alternate a piogge più deboli. Queste perturbazioni possono anche raggiungerci dopo aver perso molta della loro energia, possono invece riattivarsi sulla nostra zona per molti motivi, oppure cambiare improvvisamente direzione e non interessarci affatto. Insomma ogni perturbazione fa storia a sè.

Ci sono però osservazioni pratiche da seguire per conoscere come si comporterà una perturbazione. Sveliamo insieme qualche trucchetto.

CASO 1: un fronte freddo è annunciato in arrivo sulla vostra zona per la serata, ma già in mattinata si verifica un forte ed improvviso temporale, poi il cielo si rasserena parzialmente. Cosa significa? Il fronte è per caso già passato? Difficile. Più facile che si sia trattato di un temporale prefrontale. Davanti alla perturbazione si sono manifestate condizioni di instabilità che però non ci dicono molto sulla vera entità del fronte. E' un avvertimento circa la forza dell'impulso in arrivo? No, non necessariamente, il fronte può rivelarsi molto più debole del temporale che l'ha preceduto.

CASO 2: un vento molto forte meridionale o talora orientale o sud-orientale spira qualche ora prima dell'arrivo del fronte, mi devo preoccupare? Significa che c'è uno scarto barico significativo in poche centinaia di km, che il fronte è ben organizzato ma anche qui non avremo la sicurezza che colpisca in pieno la nostra zona. Anzi, talvolta un forte vento che accompagna il fronte allontana le precipitazioni dalla nostra zona concentrandole ad esempio lungo i rilievi adiacenti.

CASO 3: le nubi corrono velocemente nei bassi strati incrociando la nuvolosità in alta quota e spostandosi in senso contrario alla direzione del fronte. Qui ci troveremo di fronte ad una depressione e le piogge non dovrebbero tardare a manifestarsi, anche se nemmeno qui avremo la certezza matematica di assistere ad eventi importanti.

CASO 4: si annuncia un poderoso fronte caldo, ma io assisto solo ad una gran processione di cirri, cirrostrati, altostrati senza che la nuvolosità aumenti ulteriormente. Verso sera poi invece della pioggia appare uno splendido tramonto. Cosa è successo? Il fronte può aver cambiato direzione e aver interessato la vostra zona solo marginalmente, oppure vi trovate in ombra pluviometrica ed una corrente favonica ha seccato l'aria impedendo le precipitazioni.

Caso 5: è annunciato un debole fronte freddo in fase di attenuazione che secondo le previsioni è destinato a produrre solo deboli rovesci, in realtà i cumuli crescono a tal punto prima ancora del mezzogiorno che il temporale sembra imminente. In effetti scoppia e piove a dirotto per diverse ore. E' il tipico caso di rigenerazione frontale causata dall'aria fredda, dai contrasti tra masse d'aria, dal supporto offerto dall'aria caldo-umida preesistente e da un inopinato calo pressorio. La classica sopresa.

In questi 5 casi non siamo arrivati a capire con immediatezza che tipo di giornata avremmo vissuto e che impatto avrebbero avuto su di noi i fronti annunciati. In realtà solo un elemento ci potrà aiutare a capire come potrà evolversi la giornata e se il fronte sarà DEBOLE o FORTE.

DEBOLE
: prendiamo una perturbazione a carattere freddo standard in arrivo in primavera o nel primo autunno, non quelle invernali troppo influenzate da fattori locali e meno adatte ad essere studiate. Guardo fuori al mattino ed è appena cominciato a piovere. Piove debolmente con gocce di piccola o media dimensione, in 20 minuti di osservazione non c'è mai stato un accenno di rovescio, piove sempre nello stesso modo, a tratti smette. Nubi omogenee, non ci sono cumuli, nembostrati e basta. Nubi che procedono solo da SW verso NE alle quote medio-alte, poco vento al suolo. La prima fase delle precipitazioni spesso ci svela tutto il corredo genetico del fronte. Questa perturbazione ha prodotto piogge intermittenti per circa 6-8 ore proponendo qualche rovescio moderato nel pomeriggio della durata non superiore ai 10 minuti. Poi i fenomeni si sono attenuati ed è rimasta una nuvolosità residua.

FORTE: altra perturbazione fredda in arrivo. Mi alzo e piove, con rovesci anche intensi, alternati a pioggia moderata. Raffiche di vento contrarie al fronte, molta umidità con nubi che si incrociano. Nei venti minuti di osservazione non smette mai di piovere. Nel pomeriggio i fenomeni diverranno intensi, magari anche a carattere temporalesco, poi il vento girerà a nord determinando un netto miglioramento con schiarite assolate già prima di sera, ma il passaggio perturbato è stato importante. Più è rapido è lo spostamento del fronte freddo e di conseguenza più stretta la saccatura che lo ospita e più intensi saranno i fenomeni ad esso associati. Come per tutte le regole vi sono delle eccezioni, ma come il buon giorno si vede dal mattino, all'alba si può anche valutare la forza di un fronte.
Fonte: meteolive