venerdì 22 maggio 2015

Terza decade di Maggio segnata dall’instabilità, ancora un fiorire di rovesci e temporali fra Alpi e regioni centrali

Chi si aspettava un fine Maggio all’insegna del tempo caldo, stabile e soleggiato, dal sapore estivo, probabilmente rimarrà deluso. Difatti, per il momento, i promontori anticiclonici di matrice sub-tropicale (sia di origine oceanica che nord-africana) si terranno a debita distanza dal bacino centrale del Mediterraneo, il quale diverrà sede di una “lacuna barica” lasciata in eredità dalla circolazione depressionaria che si è appena isolata sui mari attorno l’Italia.
MyBlitzortungStrikeMapL’assenza di figure bariche dinamiche stabilizzanti sarà sinonimo di una terza decade di Maggio instabile, soprattutto sulle regioni centro-settentrionali, con lo sviluppo quasi quotidiano di rovesci e intensi temporali di calore pomeridiani. Specie lungo la dorsale appenninica e l’area alpina e prealpina, dove i temporali che si origineranno nelle ore centrali del giorno, gonfiandosi ulteriormente, tenderanno a sconfinare sulle aree pedemontane, interessando con piogge e improvvisi acquazzoni pure le sottostanti pianure. A tratti i fenomeni temporaleschi, in particolare fra oggi e il pomeriggio di domani, assumeranno forte intensità, dando luogo a locali nubifragi e occasionali grandinate, specie nelle zone interne dell’Appennino settentrionale e sulle zone pedemontane del nord Italia, con chicchi di piccole e medie dimensioni, accompagnati da una intensa attività elettrica e tuoni veramente fragorosi.
lightningTutto per merito dell’intenso “gradiente termico verticale” (forti contrasti termici in seno alla colonna d’aria) lasciato in eredità dalla depressione che si è appena isolata fra la Corsica e il Tirreno settentrionale. Quest’ultima andando alla deriva verso il Tirreno centrale e le regioni centro-meridionali, pur iniziando a colmarsi, renderà la colonna d’aria piuttosto instabile, favorendo lo sviluppo di un diffuso “forcing”convettivo (correnti ascensionali piuttosto intense) su buona parte delle nostre regioni. Purtroppo anche durante il weekend la presenza di una moderata curvatura ciclonica delle correnti e di un nucleo di aria fredda di vecchio origini polari marittime in quota manterrà in vita le condizioni ideali all’attività “termoconvettiva” sui rilievi e sulle aree interne delle regioni settentrionali e centrali, favorendo lo sviluppo di grosse “Cellule temporalesche”e locali sistemi convettivi “Multicellulari”, composti dall’unione di più “Celle convettive”aggregate fra di loro nella fase di espansione e maturazione.
saetta temporale maltempoI temporali che vedremo in azione in questi giorni, fra le Alpi e i rilievi della dorsale appenninica, avranno quasi tutti una chiara origine termica. Questo tipo di temporali, associati all’instabilità dell’aria (e non a fronti specifici o perturbazioni veramente organizzate), si formano frequentemente nella stagione calda, fra la primavera (a cominciare dal mese di Aprile), l’estate e la prima parte della stagione autunnale, nelle regioni dove l’innesco dei moti convettivi (correnti ascendenti) è agevolato da estese calme orizzontali delle masse d’aria e dall‘intensa e prolungata insolazione diurna. Quando un’area piuttosto umida viene esposta al lungo ad un forte riscaldamento, indotto dalla forte insolazione, l’aria umida preesistente presso il suolo tende ad ascendere verso l’alto, sviluppando dei cumuli piuttosto elevati, dall’aspetto torreggiante.
CumulonemboIn pratica l’intenso riscaldamento del suolo può formare delle grosse bolle d’aria più calda, rispetto a quella circostante, che tendono a salire verso l’alto andandosi a raffreddare negli strati superiori e condensando gran parte del vapore acqueo in esse contenuto. Si vengono così a creare le cosiddette “termiche“, intense correnti ascensionali che si espandono verso gli strati più alti della troposfera, anche sopra i 10-12 km alle nostre latitudini (a quote ben più alte sui tropici e all’equatore). Durante la giornata, il movimento ascendente delle masse d’aria, legato alle “termiche“, e l’instabilità atmosferica aumentano in modo sensibile. Tale situazione favorisce l’addensamento di masse cumuliformi, le parti superiori si innalzano sempre più, mentre le basi si anneriscono.
Fonte: meteoweb