venerdì 26 settembre 2014

Prime neve d’autunno sul nord Europa, imbiancate fra Lapponia, Finlandia e Carelia mentre il maltempo si prepara a sferzare la Scandinavia

Mentre l’alta pressione delle Azzorre comincia ad estendere le proprie propaggini più orientali in direzione della Mitteleuropa e dell’Italia, assicurandoci un weekend maggiormente stabile e prevalentemente soleggiato, a latitudini più settentrionali il rinvigorimento del vortice polare troposferico ha favorito l’avvento delle prime belle nevicate autunnali fra la Lapponia, la Finlandia centro-settentrionale e la vicina Carelia. Proprio nelle giornate fra mercoledì 24 e giovedì 25, dopo le iniziali nevischiate di lunedì 22 Settembre, la prima neve umida è caduta, lasciando i primi sottili accumuli, in diverse località e piccole città della Finlandia centro-settentrionale e della Carelia settentrionale, fra Ilomantsi, Joensuu, Kuopio e Jyvaskyla. Una debole nevicata, per gran parte caduta mista alla pioggia, ha depositato un sottilissimo velo bianco anche nella fiabesca Rovaniemi, famosa in tutto il mondo per essere la città di Babbo Natale. Come avevamo già evidenziato nei giorni scorsi il calo della grande oscurità sul vasto oceano Artico sta contribuendo ad avviare, su grandi linee, il forte raffreddamento autunnale, il quale tende a rinvigorire la figura del vortice polare troposferico, favorendo l’avvento delle prime grandi gelate autunnali oltre il Circolo Polare Artico.
analyzaProprio negli ultimi giorni, a seguito di un considerevole irrobustimento della figura ciclonica del vortice polare troposferico, decentrato e spaccato in due vasti lobi ormai pienamente autonomi, centrati rispettivamente fra l’Artico canadese e la costa artica della Siberia centrale, a ridosso del gelido mar di Kara, in gran parte della regione artica si è avviato un considerevole raffreddamento che ha fatto sprofondare i valori termici ben al di sotto della soglia dei -20°C -25°C a livello del mare. Ciò sta agevolando l’isolamento di un vasto nucleo di aria gelida, fra il mar Glaciale Artico centrale e le coste settentrionali della Groenlandia, caratterizzato da isoterme sotto la soglia dei -20°C -22°Calla quota di 850 hpa. Al tempo stesso l’ampia circolazione ciclonica, innestata dai due grandi lobi posizionati fra l’Artico canadese e il nord della Siberia centrale, sta permettendo a parte di questo nucleo molto gelido di scivolare verso le regioni più settentrionali della Siberia centro-orientale, con particolare riferimento per la parte settentrionale della Repubblica di Jacuzia, e parte dei territori dell’Artico canadese e della Groenlandia settentrionale, dove le temperature hanno subito una brusca discesa.
466213_kanada_les_banff_sneg_zima_2304x1536_(www.GdeFon.ru)Ad inizio di settimana, grazie al decentramento del vortice polare troposferico, una parte dell’aria molto fredda presente sopra il mar Glaciale Artico è riuscita a scivolare verso il nord della Scandinavia e la Russia europea, determinando su queste un nuovo brusco raffreddamento e l’atteso ritorno della neve a bassa quota, fino a quote prossime al piano. Tutto a causa del graduale indebolimento del “lobo siberiano”del vortice polare che entrando in fase di“Stretching”, a ridosso della costa artica, ha contribuito a dipanare una saccatura artica, colma di aria molto fredda in quota, in direzione della penisola Scandinava e del nord-ovest della Russia europea. L’affondo di tale saccatura, di origini polari, con un corpo centrale allungato verso la Scandinavia, ha continuato ad alimentare una profonda depressione extratropicale, riempita da aria molto fredda d’estrazione artica, che si è localizzata a ridosso della penisola di Kola, evolvendosi successivamente in direzione del mare di Barents.
23880_isole_svalbard_norvegiaQuesto profondo vortice ciclonico a carattere freddo, caratterizzato in quota da un profondo minimo di geopotenziale, sotto i 490-488 Dam(valore davvero significativamente basso), e da un nocciolo di aria molto fredda in quota d’estrazione polare, con valori sui -35°C alla quota di 500 hpa, muovendosi in direzione del mare di Barents ha convogliato verso la Scandinavia, il nord della Finlandia e della Russia europea un nucleo di aria molto fredda che oltre a far sprofondare le temperature sotto la soglia dei +0°C è riuscito ad apportare anche le prime vere nevicate di stagione fra la Lapponia e il nord della Carelia e le coste nord-occidentali della Russia europea, con fioccate anche di moderata intensità. Il nocciolo di aria molto fredda d’estrazione artica, giunto in quota, al traverso della penisola di Kola, ha ulteriormente intensificato il “gradiente termico verticale” e al contempo ha destabilizzato le masse d’aria, favorendo lo sviluppo di annuvolamenti, anche consistenti, che hanno dato la stura a precipitazioni intermittenti che date le basse temperature, e lo zero termico prossimo al suolo, hanno assunto prevalente carattere nevoso fino in prossimità del suolo.
L'imbiancata a Rovaniemi
L’imbiancata a Rovaniemi
Nevicate e rovesci di neve con accumulo sul terreno, si sono osservati soprattutto sul territorio lappone, sul nord della Carelia e la Finlandia, dove alcune località rischiano sono state imbiancate da almeno 2-3 cm di neve fresca. Gran parte di queste nevicate che hanno imbiancato i boschi di conifere della Finlandia centro-settentrionale e della Carelia sono state causate dal passaggio del ramo freddo di un sistema frontale, associato alla depressione fredda che dalla penisola di Kola si sposta in direzione del mare di Barents, nel tratto antistante le coste del Finmarks. Si è trattato di precipitazioni in piena avvezione fredda che hanno assunto carattere prevalentemente nevoso poco a nord dei 60’ di latitudine nord, solo grazie al passaggio in quota del nucleo di aria molto fredda (valori fino a -35°C alla superficie di 500 hpa) che ha innescato un intenso raffreddamento anche negli strati d’aria più bassi, malgrado la presenza di uno “zero termico” a quote più elevate. Ma già dalle prossime ore, l’avvicinamento dall’Atlantico settentrionale di un nuovo giovane ed intenso sistema frontale, collegato ad un profondo ciclone extratropicale di 969 hpa, che dall’Islanda si muove in direzione delle coste della Norvegia settentrionale, preceduto dall’avvento di intensi, a tratti forti, venti da SO (nel settore pre-frontale) contribuirà a scacciare l’aria fredda, appena depositatasi fra la Svezia centro-settentrionale, la Finlandia e la Carelia, verso la Lapponia e il mar di Barents.
alluvione bosnia neve01Gli intensi e miti venti oceanici da SO che si attiveranno lungo il lato orientale di questa profonda depressione atlantica, investendo la Norvegia, ed in seguito pure la Svezia e la Finlandia, determineranno un nuovo brusco rialzo termico che si avvertirà su tutta l’area scandinava, fino al nord del golfo di Botnia. Solo in Lapponia e lungo le aree del Finmarks norvegese persisterà un campo termico favorevole all’avvento di precipitazioni nevose, o mista alla pioggia, fino a bassissima quota, che sommandosi ai forti venti da SO e O-SO, attivati dalla profonda circolazione depressionaria, potranno realizzare anche delle vere e proprie bufere. Al contempo, nel weekend, con l’evoluzione della profonda depressione in direzione dell’alto mar di Norvegia e del mare di Barents, l’intenso “gradiente barico orizzontale” che caratterizzerà il bordo meridionale di quest’ultima contribuirà a pilotare, in direzione delle coste norvegesi e della Svezia centro-meridionale, venti molto intensi, da Ovest e O-SO, che sferzeranno l’intera penisola Scandinava, con raffiche capaci di toccare picchi fino a 80-90 km/h (localmente anche 100 km/hall’imbocco dei fiordi della Norvegia centro-meridionale).
Aurora boreale NorvegiaQuesti forti venti occidentali, provenienti dalle medio-alte latitudini atlantiche, dopo aver attraversato i crinali delle Alpi Scandinave, si verseranno tramite intense raffiche di caduta sulla Svezia centro-meridionale e nel mar Baltico, con punte localmente superiori anche ai60-70 km/h, soprattutto nelle regioni del Gotaland e dello Svealand. Sulle coste norvegesi si abbatteranno le prime importanti mareggiate, con l’irrompere di onde dall’Atlantico, capaci di superare i 5-6 metri di altezza, per andarsi a rompere con grande impeto lungo le alte scogliere che caratterizzano le frastagliate coste del paese scandinavo.
Fonte: meteoweb