giovedì 13 febbraio 2014

A piccoli passi verso la primavera ma la sorpresa finale del freddo rimane sempre dietro l'angolo

Giunti ormai alla metà di febbraio, la stagione invernale sembra lentamente lasciare spazio all'esordio di una primavera che potrebbe prendere le redini di comando del tempo sul Mediterraneo senza fare troppa fatica. La persistenza per gran parte dell'inverno di una circolazione zonale molto mite ed umida, ha infatti mantenuto a debita distanza tutte le masse d'aria più fredda che dai settori continentali europei non sono mai riuscite a fare breccia sull'Europa centrale ne tantomeno sul Mediterraneo. 

La conseguenza diretta legata alla persistenza di questa circolazione si è tradotta in una sostanziale mancanza di freddo e neve su tutti i settori europei basso collinari e pianeggianti, dove a prevalere sono state le nubi e le piogge mentrerare sono state le notti serene con temperature sottozero. Altro elemento tipico dell'inverno mite, è rappresentato dalle eccezionalmente abbondanti nevicate alpine, con accumuli sino acinque metri di manto bianco sulle località poste oltre i 1800 metri di altitudine. 

L'arrivo della terza decade di febbraio sarà (quasi) sicuramente caratterizzata da un certoindebolimento del flusso zonale che consentirà un graduale aumento della pressione in sede atlantica. Le perturbazioni cariche di aria umida e mite oceanica, troveranno così più difficoltà a penetrare sul bacino del Mediterraneo, l'alta pressione andrà ostacolando la formazione di ciclogenesi intense, distorcendo il flusso in direzione dell'Europa settentrionale. Da qui una caduta del getto a cavallo tra penisola Scandinava ed Europa orientale potrebbe porre le basi per una fase finale di stagione caratterizzata da standard atmosferici più invernali che potrebbero addirittura sfociare in un colpo di coda del freddo proprio pochi giorni prima dell'inizio ufficiale della primavera meteorologica. 

Dopo avere assistito ad intere mensilità governate quasi esclusivamente dall'atlantico canadese, una fase atmosferica più disturbata, caratterizzata da scambi meridiani più accentuati,rientrerebbe quindi nelle normali sfumature di una stagione che sinora si è presentatamonocorde

A nostro parere i problemi principali legati alla realizzazione o meno di tali dinamiche sarebbero essenzialmente due: quello principale resta legato ad una data di calendario ormai TROPPO avanzato. Fattore che potrebbe rivestire un ruolo tutt'altro che marginale nel plasmare una circolazione atmosferica invernale ormai fuori tempo massimo

La seconda problematica è legata alla presenza di un continente europeo IMPREPARATO ad accogliere da un giorno all'altro, masse d'aria molto raffreddate di origine artica o continentale. L'ipotesi del freddo intenso in Europa proprio sul finire del mese, appare quindi ancora più incerta. La probabilità di realizzazione di simili dinamiche è attualmente attestata attorno il 30%.

(Fonte: meteolive)