sabato 22 febbraio 2014

Tornano a congelarsi le acque del lago Bajkal nonostante l’inverno mite, scenari davvero suggestivi dal cuore della Siberia

Il lago Bajkal è il principale lago della Siberia meridionale, diviso fra i territori dell’Oblast’ di Irkutsk e della Repubblica di Buriazia. È stato posto sotto la tutela dell’UNESCO come patrimonio dell’umanità nel 1996. Fa parte della lista delle Sette meraviglie della Russia. Il lago Bajkal si estende su una superficie di 31.722 km², che ne fa uno dei maggiori laghi al mondo per superficie, si allunga per circa 636 km da nord a sud ed è il secondo del mondo per lunghezza dopo il lago Tanganica. La profondità media del lago è di 744 metri, con una massima di 1.642 metri nella parte centrale. Questi valori ne fanno contemporaneamente il lago d’acqua dolce più profondo della Terra e quello con il volume maggiore (23.615 km3). Contiene un volume d’acqua pressoché equivalente a quello dei cinque grandi laghi americani messi assieme. Si stima che contenga circa il 20% delle riserve d’acqua dolce del pianeta, esclusi i ghiacciai e le calotte polari. Una delle principali caratteristiche del Bajkal è quella di essere caratterizzato da un ambiente atipico per un lago. Le sue acque sono molto ricche d’ossigeno, tanto che anche il punto più profondo è popolato da forme di vita, mentre negli altri laghi profondi del mondo le forme di vita macroscopica scompaiono sotto i 300 metri a causa dell’anossia.
Ice-on-Lake-Baikal-03Nelle ultime settimane le gelide masse d’aria preesistenti sopra le immense lande siberiane si sono spostate verso il sud della Siberia centro-orientale, dando luogo a significative ondate di gelo anche sulla regione attorno il lago Bajkal, dove i termometri sono sprofondati sotto il muro dei -25°C -30°C in svariate località, al confine fra Russia asiatica e Mongolia. Qui il gelo, complice il notevole rinforzo del tiepido flusso zonale oceanico sul comparto europeo, è riuscito a stagnare sopra le medesime aree per buona parte del mese di Febbraio, con temperature che sono rimaste inchiodate al di sotto dei -20°C -25°C.  Nella città di Irkutsk, una delle più importanti dell’intera area del Bajkal, la colonnina di mercurio, lo scorso 10 Febbraio, è scesa fino ai -31°C, il valore più basso toccato in questo inverno piuttosto mite per l’intera area siberiana. Nonostante le temperature non proprio gelidissime per gli standard climatici siberiani (da queste parti normalmente si sfondano i -40°C in questo periodo dell’anno),   le acque superficiali del grande bacino lacustre del Bajkal sono riuscite lo stesso a congelarsi, regalando uno scenario davvero suggestivi.
ice4Soprattutto il settore più settentrionale, in particolare la sponda rivolta verso i territori dell’ Oblast’ di Irkutsk, è totalmente ricoperta da una sottile coltre di ghiaccio, consolidata durante la fase di gelo d’inizio Febbraio, quando le temperature hanno lambito il -25°C -30°C(l’anno scorso si sfondarono i -40°C già in Dicembre) sotto il soffio dei gelidi venti da NO. Nella parte centrale e meridionale del lago, li dove si raggiungono le massime profondità, il ghiaccio è meno spesso e poco consolidato. In molti punti esistono ancora ampi spazi di acque libere dal ghiaccio. Il Bajkal quando si ghiaccia riesce a regalare degli scenari e dei panorami a dir poco unici e suggestivi, con un magnifico gioco di luci e colori fra le acque blu e profonde della parte centrale del lago e quelle meno profonde che ghiacciano più facilmente a ridosso della linea di costa. Intanto su tutta l’Asia centro-settentrionale, malgrado la presenza di notevoli anomalie termiche positive, specie sul bassopiano siberiano occidentale, l’innevamento dei terreni presenta un ottima forma. Pur in presenza di temperature a tratti nettamente sopra le medie stagionali, date le continue ingerenze miti delle correnti perturbate atlantiche che dal Baltico e dalla Scandinavia sfondano fino in direzione degli Urali e del bassopiano siberiano occidentale, l’intera fascia siberiana, li dove si estendono le più grandi boschi di conifere della Terra, è totalmente ricoperta da una spessa coltre di neve ghiacciata e farinosa che sta producendo un consistente effetto “Albedo”, responsabile del processo di raffreddamento“pellicolare” (notevole raffreddamento dello strato d’aria in prossimità del suolo innevato) che negli ultimi due mesi ha interessato la gran parte del territorio siberiano, dagli Urali fino alle coste dell’estremo oriente siberiano. I terreni innevati si estendono fino al sud della Mongolia (unica area a non essere innevata) e al nord-est della Cina.
Fonte:meteoweb