giovedì 13 febbraio 2014

I cambiamenti climatici fanno "sballare" la riproduzione degli animali

Gli effetti del cambiamento climatico in corso sul nostro pianeta influenzano non solo gli esseri umani ma, ovviamente, anche gli animali della Terra: l'allarme lanciato da WWF Italia riguarda le abitudini, migratorie e riproduttive, di molte specie, soprattutto gli uccelli.  

La deposizione anticipata delle covate in risposta ai cambiamenti climatici è ampiamente documentata: le urie nord-americane hanno anticipato la riproduzione di 24 giorni nell'arco di 10 anni; i fringuelli inglesi anticipano la data di riproduzione al crescere della temperatura primaverile", sottolinea Fabrizio Bulgarini, Responsabile Programma Biodiversità WWF. 
Ad essere influenzato, oltre alle modalità di riproduzione, è il successo stesso dell'attività riproduttiva: secondo i dati riportati da WWF Italia, i pinguini delle Galapagos sono diminuiti del 50% dal 1979 a causa dei prolungati fenomeni del Niño e conseguenti bassi livelli di riproduzione. Le berte cuneate australiane non hanno avuto cibo sufficiente per i pulcini nel 2002 a causa dell'innalzamento della temperatura del mare. 
In un altro tentativo di monitorare gli effetti del cambiamento climatico, uno studio ha monitorato  con osservazioni satellitari quattro colonie di pinguini imperatore in Antartide: alcune di esse hanno spostato negli anni (2011, 2012) il loro sito tradizionale di riproduzione, dal momento che lo strato di ghiaccio che usualmente utilizzavano tardava a formarsi, a causa dell'aumento delle temperature. In questo caso questi splendidi animali, molto amati dai bambini che hanno imparato a conoscerli con il film "Happy Feet", hanno deposto le uova sulla banchisa polare.
Anche le stesse Oasi WWF, dove da qualche anno è attivo l'Osservatorio Oasi (iniziativa di monitoraggio degli effetti dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi) si riscontrano novità. "Oggi, nella loro anomalia, è quasi normale assistere a fioriture precoci o ad anticipi nelle migrazioni e nella riproduzione degli animali" sottolinea Antonio Canu, Presidente di WWF Oasi.  
Nel tentativo di sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema, WWF Italia sta promuovendo l'iniziativa di "adozione" degli animali a rischio, come ad esempio l'orso polare, specie simbolo dei cambiamenti climatici, o una delle specie prioritarie sulle quali lavora il WWF: dalla tigre al panda, all'orso.
(Fonte: http://it.ibtimes.com)