mercoledì 26 marzo 2014

Al via un'altra crisi perturbata, maltempo in rampa di lancio

Le condizioni meteorologiche rispecchiano appieno la tipicità marzolina: dal caldo siamo passati al freddo e il meteo stabile ha lasciato strada ad un quadro decisamente instabile a tratti perturbato. Una serie di perturbazioni hanno trovato strada libera fin nel cuore del Mediterraneo, portandosi dietro dell'aria fredda proveniente dal nord Atlantico. Le temperature sono crollate e i prevedibili contrasti termici hanno innescato fenomeni talvolta intensi. Temporali e grandinate hanno coinvolto numerose città d'Italia, talvolta dando luogo a qualche danno.
Ora stiamo entrando nel clou del maltempo. L'ultima perturbazione, la più intensa, sta facendo il suo ingresso da ovest e si prepara ad isolare un'ampia zona depressa proprio sui nostri mari. Ciò significa che stazionerà più a lungo delle precedenti, intrattenendosi probabilmente tra le 48 e le 36 ore. Perturbazione che si è già portata a ridosso della Sardegna, dove nelle prossime ore si manifesterà un violento peggioramento con piogge localmente temporalesche o a carattere di nubifragio. Sui rilievi oltre i 1200 metri cadrà tantissima neve, ma non sono da escludere sconfinamenti verso i 1000 metri specie durante le ore serali.
Nel frattempo dobbiamo registrare dei fenomeni sparsi anche sull'Emilia Romagna e il Piemonte. Qui, per via della ventilazione orientale - i venti ruoteranno attorno al minimo di bassa pressione, disponendosi da meridione sul Sud Italia - permarranno precipitazioni per gran parte della giornata. Tra l'altro la quota neve è piuttosto bassa, soprattutto sul basso Piemonte, tant'è che sono segnalate delle nevicate sulle colline attorno al Capoluogo.
Nelle altre regioni prevediamo un peggioramento soprattutto nella seconda parte della giornata, con maggiore coinvolgimento del versante tirrenico e della Sicilia. Ancora una volta potranno esserci temporali e qualche nubifragio, specie nel settore ovest dell'isola maggiore. La quota neve si attesterà sui 1400 metri, tra i 1000/1200 metri nei settori appenninici settentrionali.
Fonte: meteogiornale