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sabato 15 marzo 2014

PRIMAVERA - Allergia ai pollini: cause, sintomi, diagnosi, cura e prevenzione

pollini sono particelle invisibili prodotte dalle piante a scopo riproduttivo, che si diffondono nell’aria anche a grande distanza. Molte di queste particelle fanno parte delle PM10, cioè delle polveri fini di cui spesso si parla a proposito di inquinamento atmosferico. Tuttavia, a differenza di altre componenti delle polveri fini che sono tossiche per l’organismo umano, i pollini sono del tutto innocui, tranne che per i soggetti allergici.
ALLERGIA POLLINI
CAUSE: Questi individui, geneticamente predisposti, producono particolari anticorpi quando vengono a contatto con le proteine rilasciate dai pollini, innescando una reazione immunitaria che provoca i sintomi allergiciche caratterizzano la stagione primaverile.
SINTOMI:Tra quelli più frequenti: ostruzione nasale (naso chiuso), secrezione e scolo nasale (rinorrea), che nell’allergia ai pollini è sempre acquosa, limpida, abbastanza abbondante, starnuti spesso ripetuti, più numerosi nei giorni di fioritura e soprattutto mattutini, che possono presentarsi in tutte le condizioni il cui il paziente allergico viene a contatto con i pollini (es. gita in campagna, passeggiate nei parchi ecc.), congiuntivite con lacrimazione, bruciore agli occhi, arrossamento della mucosa congiuntivale, prurito agli occhi; inoltre, prurito molto intenso al cavo orale (nella bocca), nelle orecchie e in tutto il naso. Caratteristico dei bimbi con rinite allergica è il “saluto allergico”, un gesto ripetuto di sfregamento della radice del naso con le mani. Inoltre, riduzione dell’olfatto e del gusto, insonnia, stanchezza e irrequietezza. Se l’infiammazione colpisce i polmoni: tosse, difficoltà respiratorie, sensazione di oppressione al torace, respirazione sibilante.
Le allergie ai pollini arrivano puntuali, come sempre, nella stagione primaverile e tra i pollini che causano maggiormente problemi allergici: Graminacee, tarassaco, nocciolo, pioppo e salice, betulla, olmo, quercia e faggio, ortica.
ALLERGIA POLLINI 2
DIAGNOSI: Per identificare con sicurezza quale sia il polline o i pollini responsabili di una certa allergia, è opportuno guardare attentamente alla storia clinica dei disturbi accusati dal soggetto, per poi praticare un test specifico, il Prick test, che consiste nel procurare delle leggere abrasioni in diversi punti del braccio, applicando una goccia di soluzione acquosa contenente diverse sostanze o allergeni. Se si è allergici a qualcuna di essa, nell’arco di un quarto d’ora si creerà il tipico arrossamento della reazione allergica; ma si può anche ricorrere ad esami del sangue per confermare la diagnosi di allergia respiratoria (dosaggio delle lgE specifiche).
CURA: La terapia più comune consiste nella somministrazione di antistaminici per bocca e corticosteroidi locali (oculari, nasali o inalati per bocca), su indicazione dello specialista allergologo o del medico di famiglia. Essendo difficile la prevenzione ambientale, può essere necessario il ricorso all’immunoterapia specifica desensibilizzante (vaccini antiallergici)che consiste nell’inoculazione dell’estratto allergenico del polline a cui il soggetto è reattivo. Più recentemente si è adottata come immunoterapia specifica la somministrazione per bocca con singole molecole allergeniche. Si tratta di una procedura molto più gradita specie nei bimbi, anche se richiede una somministrazione giornaliera continuativa.
ALLERGIA POLLINI 4
PREVENZIONE: Vediamo come prevenire l’allergia ai pollini: non uscite in giornate secche e ventose, in cui la concentrazione dei pollini è più elevata, nè dopo un temporale (l’acqua rompe i granuli pollinici in frammenti più piccoli che raggiungono facilmente le vie aeree e in maggiore profondità), indossate apposite mascherine durante i lavori all’aperto (es, di taglio dei prati o rastrellatura delle foglie), evitate di far arieggiare gli ambienti nelle ore più calde della giornata ed eventualmente utilizzate condizionatori d’aria, preferite zone in cui il polline è molto meno presente (es. orientatevi su località marine, piuttosto che su quelle rurali), indossando occhiali da sole quando siete all’aperto e occhialini o maschere quando nuotate al mare o in piscina, cercando di non strofinare gli occhi se prudono, lavate viso e mani per attenuare i sintomi. Fate la doccia e lavate quotidianamente i capelli, poiché i granuli pollinici spesso restano intrappolati tra la chioma, depositandosi la notte sul cuscino e venendo inalati; evitate di viaggiare in macchina con i finestrini aperti, optando per l’aria condizionata e i filtri di aerazione anti-polline nei veicoli.
ALLERGIA POLLINI 3
Scegliete trucco, make-up ipoallergenico, prestando particolare attenzione al mascara, non lasciate che animali si avvicino troppo al viso perché possono trasportare polline nel loro pelo; assumete integratori di vitamine K,B e C,infatti rinforzano l’organismo in particolare l’apparato respiratorio e il bulbo oculare evitando così riniti e congiuntiviti; leggete attentamente le etichette degli alimenti, evitando quelli che contengono aromi naturali, che potrebbero essere miele e propoli, sostanze allergizzanti; non assumete farmaci non necessari e comunque fatelo sempre sotto controllo medico dal momento che alcuni componenti potrebbero facilitare l’insorgenza di asma e starnuti allergici, in particolare l’acido acetilsalicilico; evitate il fumo dal momento che questo causa secchezza ed irritazione delle mucose; evitate di posteggiare l’auto sotto gli alberi e in prossimità di giardini e prati, non piantate, se disponete di uno spazio verde, alberi con pollini trasportati dal vento (cipresso, betulla, nocciolo, carpino, ontano, olivo, faggio), preferendo piante con impollinazione mediata da insetti (tiglio, ippocastano, robinia), estirpando eventuali erbacce infestanti prima della loro fioritura. Nel 20-25% dei casi allergia ai pollini significa anche allergia ad alcuni alimenti vegetali (frutta e verdura), per questo detta crociata, che hanno una parentela allergenica con la pianta incriminata. Ecco, secondo le differenti piante, gli alimenti che gli esperti raccomandano di bandire dalla dieta in presenza di disturbi sospetti:
  • in caso di allergie alle betullacee: mela, pera, nespola, pesca, ciliegia, prugna, frutta secca (nocciola, noce, arachide, mandorla), kiwi, carota, sedano, finocchio, prezzemolo, soia, fave
  •   in caso di allergia alle composite: banana, castagne, cicoria, tarassaco, lattuga, sedano, prezzemolo, carota, finocchio, olio di girasole, margarine, dragoncello, camomilla, miele di girasole, miele di tarassaco.
  • in caso di allergia alle graminacee: kiwi, anguria, pesca, prugna, agrumi, melone, albicocca, ciliegia, mandorla, pomodoro.
Fonte: meteoweb

mercoledì 12 marzo 2014

ALLERGICI, pronti per il CALVARIO?

Tosse, starnuti, bruciore agli occhi, naso chiuso e nei casi più gravi anche asma. Non stiamo parlando degli effetti di una nube tossica che si è improvvisamente sprigionata da qualche stabilimento chimico, ma degli effetti che possono produrre i pollini nei soggetti allergici.
Per un certo numero di persone, il calvario comincia già alla fine di marzo con le prime fioriture e si conclude in genere alla metà del mese di giugno. Se la primavera risulta piuttosto umida e piovosa i granelli di polline, molto simili alla polvere, possono rimanere attaccati all'apparato floreale e non venire portati in circolo dal vento. Se invece il periodo in questione risulta secco e con scarsa umidità, il polline può diffondersi meglio nell'aria, acuendo la sintomatologia nei soggetti allergici.
Da uno studio condotto da alcuni ricercatori, si nota che in questi ultimi anni le allergie da polline sono notevolmente aumentate. In un primo tempo si riteneva che ciò fosse dovuto ad un aumento delle sostanze inquinanti che periodicamente vengono emesse nell'atmosfera: si pensava, insomma, che l'inquinamento dell'aria avesse un effetto peggiorativo nei confronti di queste persone.
Attualmente, invece, si è scoperto che la causa probabilmente è un'altra e risiede nelle nostre abitudini di vita. I nostri genitori e i nostri nonni, un tempo, erano abituati a vivere in condizioni di minore comfort; in inverno, per esempio, si viveva in ambienti poco riscaldati e venivano a mancare tutte le comodità presenti oggi. In questo modo l'organismo aveva la possibilità di adattarsi a vivere in condizioni anche relativamente precarie, temprandosi maggiormente.
La presenza di allergie nei tempi passati era quindi minore, in quanto i nostri antenati possiedevano un organismo già temprato per affrontare il freddo in inverno e la mancanza dei comfort. Attualmente, invece, tutto è perfetto: le case sono più pulite, riscaldate e i comfort sono quasi al massimo. Ne deriva una minore tempranza del nostro fisico nei confronti degli agenti esterni, come appunto i pollini. La loro presenza nell'aria, quindi, è già di disturbo per noi e il nostro fisico subito ne risente.
Volendo fare un'ulteriore puntualizzazione, ricordiamo che il polline è in genere invisibile, essendo formato da minuscoli granelli di aspetto variabile che possono essere visti solo con un microscopio. Sono questi la causa delle allergie.
Le famose barbe dei pioppi e dei salici che volteggiano nel cielo in primavera ( per fare un esempio) non sono responsabili di allergie, in quanto non si tratta di polline, bensì di semi provvisti di apparato di volo, che viene chiamato pappo. In questo modo la pianta può condurre i suoi semi anche a notevole distanza dal fusto sfruttando l'azione del vento.
Volendo dare un cenno alla previsione pollinica per i prossimi giorni, sul nord Italia sono in aumento i pollini di Graminacea; stabili invece le Betullacee, Corylacee, Composite, Fagacee e Urticacee.
Al centro sono in aumento i pollini di Betullacee e Corylacee; stabili invece le Composite, Fagacee, Graminacee e Oleacee.
Al sud sono in crescita le Oleacee, le Urticacee e il Cladosporium; stabili invece le Betullacee, Corylacee, Composite, Fagacee e Graminacee.
fonte: meteolive

mercoledì 19 febbraio 2014

Salute e Meteo: primavera anticipata fa esplodere le allergie “invernali”

Starnuti, naso che prude e ‘cola’, tosse, occhi rossi e irritati. “La primavera anticipata ha scatenato reazioni inattese in adulti e bambini, che in questi giorni si trovano a fare i conti con fastidi fuori stagione. Colpa dei pollini di betulla, nocciolo e cipresso, gia’ in fiore. E se al Nord le piogge tengono piu’ sotto controllo i fastidi, al Centro-Sud questo caldo improvviso e il bel tempo seguito alle alluvioni insidiano il respiro degli allergici”. Parola di Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia presso l’ospedale Bambino Gesu’ di Roma, che all’Adnkronos Salute segnala “nel 2014 primi casi di allergia gia’ in gennaio, per colpa di un inverno mite e delle fioriture anticipate di nocciolo e betulla”. “Dopodiche’, nei giorni delle alluvioni, il maltempo ha pulito l’aria. In quelle settimane – riferisce Fiocchi – abbiamo registrato reazioni allergiche legate alle muffe. Mentre ora vediamo gia’ le allergie tipicamente primaverili. Ecco dunque che, in caso di sintomi sospetti, pensare semplicemente a un virus potrebbe contribuire a mascherare un’allergia”. Nel caso dei piu’ piccoli, l’esperto invita le mamme a tenere d’occhio sintomi insoliti. “Se il bambino inizia a strofinare spesso il naso sulla spalla della mamma o contro la manina, ha episodi di sangue dal naso, fa strani versi e smorfie simili a tic, ecco che bisogna sospettare un’allergia. Sintomi piu’ comuni, ma anche piu’ vaghi, sono starnuti, tosse, occhi rossi e acqua dal naso”. A fare attenzione alle reazioni devono essere anche i non allergici, adulti e bambini: ogni anno, infatti, le allergie si manifestano in persone che prima non ne soffrivano. “E’ bene rivolgersi a uno specialista, che diagnostichera’ l’allergia e individuera’ l’approccio piu’ corretto. In alcuni casi, infatti, e’ bene intervenire con farmaci, in altri con vaccini, e in altri ancora – conclude – e’ piu’ opportuno attendere per monitorare le reazioni”.
Fonte: meteoweb