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venerdì 12 settembre 2014

Maltempo, nuovo nubifragio manda in tilt Roma: Ostia e Infernetto sott’acqua

Scantinati, negozi e abitazioni al pian terreno piene d’acqua, automobilisti bloccati nelle macchine impantanate e strade allagate. Nuova giornata di disagi a Roma per il maltempo. Dopo il violento temporale notturno, la pioggia, accompagnata da forti tuoni e fulmini, e’ proseguita anche in mattinata creando problemi soprattutto nel quadrante sud della Capitale. Le zone piu’ colpite sono state Ostia e l’Infernetto. Decine le segnalazioni di cittadini che al risveglio hanno trovato il pian terreno delle case sommerso da un metro d’acqua. I disagi non sono mancati neanche per i pendolari della Roma-Lido con il servizio rallentato. In nottata si e’ anche verificato anche il crollo di alcune parti di intonaco e controsoffitto nel Centro Paraplegici di Ostia. Circa cento gli interventi effettuati oggi dai vigili del fuoco tra Roma e provincia. In campo dalle prime ore del mattino anche operatori e volontari della Protezione Civile di Roma Capitale. In particolare, nelle zone di Prima Porta, Ostia e Infernetto sono state mobilitate quasi trenta squadre per assistere la popolazione ed effettuare interventi di disostruzione dei tombini.
ostia01Diverse le strade chiuse al traffico in mattinata dalla polizia municipale tra cui un tratto di via Ostiense. Allagamenti su via Cristoforo Colombo in direzione Ostia e anche a Roma Nord in via Frassineto e via della stazione Celsa. Nel pomeriggio, invece, si sono registrati problemi al traffico in via Conca d’Oro a causa di alcuni alberi caduti sulla carreggiata. Difficolta’ anche ad Anzio e Nettuno dove, a causa delle strade allagate, i pompieri sono intervenuti per soccorrere qualche automobilista rimasto intrappolato in macchina.
Gli operatori e i volontari della Protezione Civile di Roma Capitale sono stati impegnati nella giornata di oggi per monitorare la situazione e intervenire nelle aree più colpite dal maltempoche ha investito la città. Sono stati 65 gli interventi effettuati nelle zone di Prima Porta, Infernetto e Ostia. In particolare si è trattato di allagamenti stradali o in abitazioni private. Sul litorale sono caduti 60 millimetri di pioggia tra le 5.30 e le 6.30 del mattino. Lo comunica in una nota la Protezione Civile di Roma Capitale Durante la giornata sono state mobilitate 22 squadre di volontari e 5 della Protezione Civile capitolina per interventi che hanno riguardato nello specifico il controllo della sicurezza del territorio, la disostruzione dei tombini con gli autospurghi, l`assistenza ai cittadini. La situazione è costantemente monitorata dalla sala operativa della Protezione Civile di Roma Capitale.
Fonte: meteoweb

martedì 8 luglio 2014

Milano in tilt, diversi quartieri sott'acqua:allagamenti

E' terminata da poco l'esondazione del Seveso, dopo quasi 12 ore d'emergenza: il comune di Milano ha spiegato che il fiume ha smesso di salire attorno a mezzogiorno ed ora l'acqua sta gradualmente defluendo. Era infatti iniziata questa notte, poco prima delle ore 3, l'esondazione che ha determinato allagamenti diffusi in tutta la parte nord della città, oltre naturalmente all'hinterland, con difficoltà enormi alla viabilità ed allagamenti ai negozi. Molto vasta l'area colpita rispetto alle esondazioni del Seveso avvenute in precedenza: se il punto di origine rimane la zona Niguarda, questa volta l'acqua si è allargata fino a viale Suzzani, via Ca' Granda, viale Sarca, viale Fulvio Testi, invadendo anche viale Zara, piazza Sondrio, e persino il quartiere Isola.

Come è noto, la città non è assolutamente nuova a questi eventi, che ricorrono con straordinaria frequenza da oltre mezzo secolo: l'ultima esondazione risale ad appena 15 giorni fa, al precedente evento perturbato del 25 giugno. L'episodio odierno è ancor più eccezionale, se si pensa che sono state allagate zone che non venivano sommerse dal 2004. La principale causa dell'ingrossamento e del conseguente straripamento del Seveso, in zona Milano, deriva dalle grandi piogge che si sono abbattute a nord del capoluogo, in Brianza e soprattutto nel Comasco: dalla mezzanotte, in alcune località, sono localmente caduti più di 150 mm di pioggia, caduta con intensità torrenziale. Purtroppo sono attese nuove forti piogge anche quest'oggi, specie in serata.
immagine 1 articolo 33009Fonte: meteogiornale

lunedì 24 marzo 2014

Allerta Meteo, è tornato l’inverno: Italia nella morsa del maltempo, durerà fino a venerdì con altri fenomeni estremi

L’Italia è nella morsa di freddo e maltempo, con condizioni meteorologiche che ci riportano in pieno inverno: sulle Alpi nelle ultime ore abbiamo avuto nuove eccezionali nevicate, mentre piove e fa freddo su gran parte del Paese con temporali anche forti, grandinate e trombe d’aria sparse in numerose località, come ampiamente previsto la scorsa settimana. I fenomeni estremi sono provocati dai contrasti termici tra il freddo di queste ore e il caldo delle ultime settimane.
07Stamattina, ad esempio, Torino è piombata a+1°C, Potenza a +2°C, L’Aquila, Aosta e Campobasso a +3°C, Milano, Bolzano, Bergamo e Arezzo a +4°C, Ancona, Ferrara, Forlì, Perugia, Parma, Padova e Piacenza a +5°C, Trieste, Firenze, Cagliari Udine e Treviso a+6°C. Continua a far freddo anche nelle ore diurne: sta piovendo con appena +7°C a Bologna e Trieste, con +10°C a Roma, con+12°C a Napoli, con appena +6°C a Rieti. La neve cade fino a bassa quota anche sugli Appennini, relativamente al periodo dell’anno (siamo, infatti, ormai a fine marzo), e orti temporali stanno interessando il mar Tirreno tra Toscana, Lazio e Campania. Nelle prossime ore il maltempo si intensificherà ulteriormente al centro/sud, con nubifragi e forti temporali nel pomeriggio/sera odierno tra Campania e Calabria.
20Continuerà a piovere su gran parte della Penisola, non solo oggi ma anche nei prossimi giorni a causa di una “giravolta” del vortice ciclonico che ruoterà su se stesso spingendo nuovamente sull’Italia masse d’aria fredde e instabili che alimenteranno altre piogge e temporali per tutta la settimana, almeno fino a venerdì 28 marzo. Nel weekend, tra sabato e domenica, avremo un timido miglioramento con ampie schiarite in tutt’Italia, ma intanto nei prossimi giorni si verificheranno altri fenomeni estremi a causa di due fronti temporaleschi che attraverseranno l’Italia da ovest verso est, colpendo dapprima la Sardegna, poi tutte le Regioni tirreniche e infine quelle Adriatiche. Il primo arriverà domani, martedì 25 marzo. Il secondo tra mercoledì 26 e giovedì 27: quest’ultimo sarà il più intenso con una vera e propria squall-line che si estenderà dalla Toscana alla Sicilia e provocherà, mercoledì sera, piogge torrenziali su Roma, Napoli e Palermo. 
Fonte: meteoweb

giovedì 20 febbraio 2014

L'ALLUVIONE regala due pesci rossi: è accaduto in Gran Bretagna

Negli ultimi mesi, giustamente, ci siamo occupati delle tremende alluvioni che hanno investito il Regno Unito. Oggi, invece, vi proponiamo una storia a lieto fine accaduta nel sudest dell'Inghilterra. Il Sig. Dave Pope, mentre camminava per il centro della piccola cittadina di Egham, notava uno strano bagliore all'interno di una delle enormi pozzanghere create dalle inondazioni.
Incuriosito, si è avvicinato all'acqua e con stupore si è reso conto che quei bagliori erano prodotti da due pesciolini: uno rosso e uno bianco. Servendosi di una teiera trovata nelle vicinanze (uno dei tanti residui delle alluvioni) ha catturato i due pesciolini trasferendoli all'interno di un secchio presso la propria abitazione. Insomma, una sorta di fiaba dei tempi moderni o se preferite una storia a lieto fine.
Fonte: meteogiornale

martedì 18 febbraio 2014

Allerta Meteo, torna il maltempo: mappe e bollettino della protezione civile per domani e giovedì

Una perturbazione di origine atlantica in arrivo sull’Italia interessera’ da questa sera le regioni settentrionali, con precipitazioni piu’ intense sulle zone orientali. Sulla base delle previsioni disponibili il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le Regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso, quindi, un avviso di condizioni meteorologiche avverse. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticita’ idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino di criticita’ consultabile sul sito del Dipartimento. In particolare, l’avviso meteo prevede, dalla notte di oggi, martedi’ 18 febbraio, precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale accompagnate da attivita’ elettrica e forti raffiche di vento, su Veneto e Friuli Venezia Giulia. Sulla base dei fenomeni previsti e’ stata valutata per domani una criticita’ arancione per il Friuli Venezia Giulia nord occidentale, mentre in criticita’ gialla sono indicate tutte le restanti Regioni interessate dal maltempo.
19022014_domani_d0IL BOLLETTINO PER DOMANI, MERCOLEDI’ 19 FEBBRAIO 2014:
Precipitazioni:
- da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Liguria, Piemonte settentrionale, settori alpini e prealpini di Lombardia e Veneto, Trentino Alto Adige, restanti settori del Friuli Venezia Giulia, Appennino emiliano e Toscana centro-settentrionale, con quantitativi cumulati generalmente moderati, puntualmente elevati sul Friuli Venezia Giulia;
- da isolate a sparse, anche carattere di rovescio o breve temporale, su resto del Nord, Sardegna, restanti settori della Toscana, in estensione ad Umbria e settori settentrionali di Lazio e Abruzzo, con quantitativi cumulati generalmente deboli.
Nevicate: sui settori alpini al di sopra dei 1000-1300 m, con apporti al suolo generalmente moderati, fino ad abbondanti su Lombardia e Triveneto.
Visibilità: nessun fenomeno significativo.
Temperature: senza variazioni di rilievo.
Venti: di burrasca settentrionali sulla Liguria centro-occidentale, in attenuazione; forti dai quadranti meridionali, in rotazione da ovest, sulla Sardegna; forti da sud o sud-est su Molise, Puglia e settori ionici; inizialmente forti sud-orientali sui settori tirrenici centro-meridionali e lungo la dorsale appenninica, in attenuazione.
Mari: molto mossi tutti i bacini, tendente ad agitati il Mar ed il Canale di Sardegna.
20022014_dopodomani_d0IL BOLLETTINO PER DOPODOMANI, GIOVEDI’ 20 FEBBRAIO 2014:
Precipitazioni:
- sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Toscana, Lazio, Campania e Sicilia centro-orientale, con quantitativi cumulati generalmente moderati;
- da isolate a sparse, anche carattere di rovescio o temporale, su Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Lombardia sud-orientale e restanti zone del centro-sud, con quantitativi cumulati generalmente deboli.
Visibilità: nessun fenomeno significativo.
Temperature: senza variazioni di rilievo.
Venti: forti nord-occidentali su Sardegna e Sicilia occidentale, in graduale attenuazione; forti meridionali su Puglia e settori ionici meridionali, in graduale attenuazione.
Mari: inizialmente agitati il Mare ed il Canale di Sardegna, generalmente molto mossi i restanti bacini, tutti in graduale attenuazione.
Fonte: meteoweb

lunedì 17 febbraio 2014

BRASILE: piogge e allagamenti nel comune di Juquia: LE FOTO

Le forti piogge che hanno colpito la città di Juquia, nella valle di Ribeira, questo fine settimana, hanno causato allagamenti e lasciato molte famiglie senza casa.
Il livello del fiume Juquia, che attraversa la città, era quasi 6 metri sopra la norma. Secondo quanto riferito dal  sindaco della città, il fiume che taglia in due la città ha rotto gli argini e quasi tutti i quartieri sono stati allagati, lasciando molte famiglie senza casa. Non è ancora possibile stabilire l'entità dei danni ma molte sono state le famiglie evacuate. Diversi smottamenti hanno chiuso al traffico molte strade.  
Fonte: meteoportaleitalia

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domenica 16 febbraio 2014

MALTEMPO in PORTOGALLO. Neve sull'arcipelago di Madeira

L'isola si è svegliata sotto una coltre bianca sulle cime e zone più alte. Nel nord del Portogallo è ancora allerta meteo e a Madeira la pesante nevicata ha annullato i collegamenti aerei tra l'isola e la terraferma.
L'ultima neve record a Madeira risale al marzo 2011. L'isola è stata sferzata anche da un forte vento. I Vigili del Fuoco hanno tratto in salvo gli occupanti di tre veicoli che erano rimasti bloccati a Jardim da Serra a causa della neve e un autobus con circa 70 turisti che ha avuto difficoltà a circolare a causa del ghiaccio sulle strade. La situazione non è migliore nelle altri parti del Paese. Nelle città lungo la costa onde alte e piogge insistenti  hanno  allagato molte case. Le spiagge a sud di Lisbona e nella zona di Ovar sono state chiuse.
Fonte: meteoportaleitalia

sabato 15 febbraio 2014

Beltempo sull’Italia centro-meridionale, il Sole torna a splendere su un territorio pieno di criticità idrogeologiche

Il beltempo tornato sull’ Italia centro-meridionale da alcuni giorni è certamente una notizia positiva per il nostro territorio, stremato dalle precipitazioni abbondantissime cadute in questo inizio 2014. I terreni sono ancora saturi, e sono centinaia le criticità idrogeologiche ancora attive, in particolar modo per frane piccole e grandi. Tutte situazioni che stanno incidendo sulla vita di molte persone, per la chiusura di strade, per la riduzione di carreggiate, per il manto stradale dissestato, per frane attive che minacciano centri abitati. Percorrere in questi giorni tante strade del centro-sud, è un continuo imbattersi in cartelli di pericolo, deviazioni, lingue di fango che hanno invaso parte della strada, rivoli d’acqua che escono da ogni punto dei pendii collinari e montuosi, paesaggi collinari con vistose ferite per distacchi franosi anche molto ampi.
La pausa dal maltempo fa respirare, perché i terreni si asciugano (almeno superficialmente), e soprattutto perché si arrestano i fenomeni più pericolosi, come colate di fango, improvvisi distacchi di colline, eccetera. È infatti quando l’acqua scorre che le frane si muovono. Il ritorno del beltempo congela la situazione così com’è, ma non bisogna abbassare la guardia. I terreni difficilmente si asciugheranno in così pochi giorni, in un periodo dell’anno in cui le temperature (a parte l’anomalia di questi giorni particolarmente caldi) non sono alte, e in cui la durata del giorno è breve. L’arrivo delle prossime probabili precipitazioni potrebbe quindi riattivare i tantissimi fenomeni di dissesto che adesso sono quiescenti (in stand-by ), ma che aspettano solo l’arrivo di nuova pioggia per riattivarsi.
Un lavoro utile di questi giorni di pausa è certamente quello della canalizzazione delle acque, del drenaggio: ripristinare le canale in zone collinari e montane, canalizzare l’acqua per far si che non penetri nei terreni a rischio frana alle prossime piogge. Questo è il minimo. Poi ci sono i lavori di consolidamento e di messa in sicurezza, ma si tratta di operazioni più lunghe e costose, e in molti casi (è quello che sta succedendo in queste ore) ci si deve accontentare di cartelli di pericolo e restringimenti di carreggiata. Nel caso di frane più grandi sono giorni in cui i geologi compiono sopralluoghi per verificarne le dimensioni e la profondità, e per valutare i rischi di coinvolgimento di strade, infrastrutture, abitazioni, nel caso in cui non si siano ancora del tutto mobilizzate.
L’immagine di questi giorni è comunque quella di una zona d’Italia pesantemente colpita dal maltempo delle settimane scorse, e che attende con le dita incrociate il passaggio dei nuovi probabili fenomeni di maltempo, sperando che non si aggrivino situazioni locali di dissesto.
Il tutto mentre il piano di messa in sicurezza del paese richiesto da anni da geologi, gruppi di difesa del territorio, associazione di bonifiche, eccetera, resta un’utopia. La difesa dal rischio idrogeologico non è mai stata una priorità dei governi e non lo è stato neanche quest’anno. E così l’Italia si riempie di cartelli di pericolo, di birilli,  di transenne, di strisce rosso-bianche per segnalare punti pericolosi, di toppe poco durevoli sulle voragini apertesi nelle strade, in attesa che arrivi la prossima tempesta, sperando che sia piccola e che vada tutto bene. Un paese rattoppato e con le dita incrociate.
(Fonte:meteoweb)

giovedì 13 febbraio 2014

Alluvione nel Regno Unito, mai così tanta pioggia da secoli: Inghilterra allagata e continua a diluviare!

Il Regno Unito sta attraversando un periodo di piogge senza precedenti, ed altre ancora sono attese e previste per le prossime ore e i prossimi giorni. Le circostanze meteo hanno portato a numerose inondazioni su vaste aree del sud del Paese, incluse le zone limitrofe al Tamigi, ma ovunque la terra è del tutto satura d’acqua.  I media si sono concentrati sull’area agricola detta Somerset Levels, che sorge al di sotto del livello del mare, e che è rimasta isolata completamente sott’acqua per 8 settimane. Il Primo Ministro David Cameron ha richiesto ulteriori fondi per dragare i fiumi in risposta alle richieste dei residenti locali i quali sono concordi nel sostenere che gli allagamenti sono dovuti al fatto che laEnvironment Agency non ha provveduto in merito.
UK-flood-mapMentre il Paese non riesce a rialzarsi a causa del susseguirsi dei fenomeni meteo estremi, il Met Office ha rilasciato un report riportando alla ribalta la discussione sul cambiamento climatico e se questo possa giocare un qualche ruolo negli eventi che stanno interessando il Regno Unito.
Julia Slingochief scientist del Met Office, ha riassunto la posizione del servizio meteo dicendo che “tutte le prove disponibili suggeriscono una connessione al cambiamento climatico,” specificando comunque quanto sia difficile interpretare la situazione meteo attuale.
I dati ufficiali del Met Office mostrano che quest’inverno ha portato con sé delle precipitazioni record tra Inghilterra e Galles riferiti agli ultimi 248 anni, da quando hanno avuto inizio le rilevazioni. Dicembre e gennaio, considerati globalmente, hanno già segnato il record degli ultimi 104 anni. Le precipitazioni hanno colpito il Paese ma hanno devastato il sud, dove a gennaio sono caduti 200 mm in più rispetto alla media del periodo.
TOPSHOTS-BRITAIN-WEATHERFino a 80 mila abitazioni britanniche sono ancora al buio mentre i pendolari questa mattina hanno subito ulteriori ritardi e disagi, in particolare lungo la linea ferroviaria, dopo le interruzioni e i danni dovuti ai forti venti (della forza di un uragano). Oggi le condizioni climatiche sembrano concedere una tregua ma le previsioni indicano che una nuova perturbazione proveniente dall’Atlantico porterà ulteriori disagi a partire da domani quando i venti torneranno fortissimi, a circa 100 km/h. Il primo ministro Cameron presiederà oggi il primo incontro di una nuova commissione istituita per far fronte alla crisi dovuta all’emergenza alluvioni. Il livello dell’acqua resta alto in molte zone dell’Inghilterra, a ovest di Londra in particolare, dove restano in vigore 16 punti d’allerta lungo il Tamigi.
(Fonte: Meteo Web)

    mercoledì 12 febbraio 2014

    Maltempo: secondo la Coldiretti a gennaio è piovuto il doppio della media! Le ULTIMISSIME

    Secondo quanto riferito da un monitoraggio effettuato dalla Coldiretti, in Italia è caduta più del doppio della pioggia (addirittura il +107%) rispetto alla media del periodo a gennaio con le precipitazioni violente ed intese della prima decade del mese di febbraio che hanno peggiorato la situazione. Monitoraggio effettuato sulla base dei dati Ucea, che lancia l'allarme per i terreni saturi di acqua con il rischio frane in un Paese dove l'82% dei comuni ha parte del territorio a rischio idrogeologico. (Fonte: meteogiornale)

    martedì 11 febbraio 2014

    Clima: a Roma è un 2014 tropicale, piogge e caldo record nei primi 40 giorni del 2014

    Nei primi 40 giorni del 2014 a Roma sono caduti 273mm di pioggia, pari al 40% della media annua che e’ di 692,3mm. E’ dal 1917 che a gennaio non pioveva cosi’ tanto nella Capitale: dall’1 al 31 gennaio, infatti, sono caduti 192,4mm di pioggia, un dato eccezionale considerando che il valore medio del mese e’ di 68,7mm, quindi nel primo mese dell’anno e’ piovuto tre volte quello che dovrebbe piovere normalmente in trenta giorni. Lo rivela il presidente dell’Associazione Bernacca e gia’ presidente dell’Osservatorio Mereologico del Collegio Romano, il piu’ antico della citta’, Franca Mangianti.
    Roma Maltempo sulla CapitaleE’ in assoluto il quinto gennaio piu’ piovoso a Roma degli ultimi 232 anni, dal 1782 – spiega -.Gli altri si sono registrati nel 1915 con 227,1 millimetri, nel 1888 con 199,4, nel 1891 con 197,6 e nel 1917 con 197,2. Ci sono stati a gennaio 15 giorni di pioggia contro i 10 di media“. Ma anche febbraio e’ da record nella Capitale. “Nei primi dieci giorni del mese – sottolinea Mangianti – e’ piovuto per nove giorni, tranne il 6 febbraio. Nella prima decade di febbraio ci sono stati 80.6 millimetri di pioggia, quando il valore medio dell’intero mese e’ di 59.6 millimetri. Quindi in dieci giorni sono piovuti 20 millimetri in piu’ di quanto non piove in un intero mese. E’ bene ricordare che quando parliamo di un millimetro di pioggia vuol dire che su un metro quadrato e’ caduto un litro di acqua“.
    Roma Maltempo sulla CapitaleQuesto pero’ precisa la Mangianti non vuol dire che ci sia stato un nubifragio. “La pioggia e’ stata continua e costante – precisa – mentre per definire il fenomeno scientifico ‘nubifragio’ ci sono dei precisi parametri: devono cadere 40 millimetri in 30 minuti, oppure 60 in un’ora, 70 in due ore. Cioe’ tanta pioggia in poco tempo, cosa che a Roma si verifico’ il 20 ottobre del 2011. Quindi tutti i disagi che questa volta sono avvenuti a Roma sono dovuti al territorio, alla mancanza di pulizia, a caditoie al di sotto impianti fognari, garage con pendenze sbagliate etc.. infatti le zone allagate sono sempre le stesse, quelle verso Ostia e quelle nell’area nord“. Ma anche sul versante della temperatura ci sono state strane anomalie nella Capitale. “Praticamente a Roma – dice Mangianti – l’inverno non c’e’ mai stato ad eccezione di tre giorni in cui ha fatto freddo. Le temperature minime che mediamente dovrebbero essere sui 4/5 gradi sono state di 14 gradi ovvero 10 gradi sopra la media ed in modo costante, ad eccezione di tre giorni che siamo andati di sotto di massimo un grado. Sopra anche le massime che invece degli abituali 11 gradi del periodo si sono attestate di 4/5 gradi sopra“. Un caldo e piovoso inverno per Roma, almeno fino ad ora.

    Maltempo: ancora disagi nel Lazio a causa della pioggia; evacuate 25 famiglie a Civitavecchia.

    Ancora tanti, tantissimi disagi per la circolazione a Roma causati dal maltempo. Chiuso al traffico un pezzo della Cassia a causa degli smottamenti, tra piazza dei Giochi Delfici e via Vilfredo Pareto. Rallentamenti anche sulla via Flaminia e lunghe code fino al centro di Roma.
    A Civitavecchia ingenti disagi per 25 famiglie rimaste isolate dopo uno smottamento in via Collina dell'Argento, ma grazie al super lavoro dei Vigili del Fuoco e del personale del Comune si è potuta riaprire una corsia della strada.
    "La protezione civile e i tecnici del Comune stanno lavorando, credo che nel giro di un paio di giorni tutto dovrebbe risolversi", ha riferito il sindaco di Civitavecchia, "Il problema è se continua a piovere e si dovessero verificare altri smottamenti".
    Fortunatamente tuttavia il tempo, nei prossimi giorni, tenderà a migliorare, seppue persisterà una certa variabilità sparsa. Miglioramento che subirà un ulteriore accentuazione sul finire della settimana, grazie al progressivo rinforzo dell'anticiclone sub-tropicale.
    (Fonte: meteoportaleitalia.it)

    La pianura padana sommersa dalle acque entro il 2100. Ecco la mappa.

    Questa volta è l’arte ad occuparsi dell’ipotesi di un innalzamento di 100 metri delle acque dei mari nel corso dei prossimi 90 anni. 
    La ricostruzione grafica, pubblicata sul portale straniero 
    http://the9988.deviantart.com raffigura uno scenario a dir poco preoccupante, dovuto ai cambiamenti climatici ed al riscaldamento globale. Il livello delle acque si sarebbe innalzato di 100 metri, facendo sprofondare sotto il mare come nuove ‘Atlantide’ le più grandi città italiane tra cui Roma. Nel dubbio che questo episodio possa accadere realmente sconvolgendo non di poco il nostro territorio, sarebbe forse opportuno smettere di costruire sui litorali e salvaguardare le coste sin da adesso.
    Lo stesso sito propone le rappresentazione di altre porzione del globo soggette agli stessi catastrofici mutamenti. Qui sotto la cartina dell’Europa e dell’area mediterranea. Non si tratta comunque di una ricostruzione fantasiosa: “Sulla Terra ci sono più di cinque milioni di miglia cube di ghiaccio – sintetizza l’Independent, citando il National Geographic – E alcuni scienziati dicono che ci vorranno più di cinquemila anni prima che si sciolga tutto”. “Continuando ad aggiungere anidride carbonica nell’atmosfera – conclude il National Gepgraphic – Creeremo un pianeta senza ghiaccio, con una temperatura media di 26,6 gradi invece degli attuali 14.4″
    europa sommersa acque 2100

    Gravi inondazioni nella Bolivia orientale: decine di città finiscono sott’acqua, si stimano accumuli di oltre 800 mm in un mese

    Nell’area tropicale dell’America meridionale l’estate 2014 si sta rilevando molto piovosa in vaste aree al confine fra il Brasile sud-occidentale, la Bolivia orientale e il nord-ovest dell’Argentina, flagellati da forti piogge e temporali particolarmente violenti che hanno causato allagamenti e smottamenti. La situazione più critica la si riscontra nella Bolivia orientale, da settimana martellata da continue piogge, rovesci e forti temporali che stanno causando l’ingrossamento e l’esondazione di numerosi fiumi. La piena dei fiumi, ingrossati dalle precipitazioni incessanti abbattutesi lungo la Cordigliera Orientale delle Ande, ha inondato interi centri abitati e villaggi lungo il bassopiano orientale boliviano, costringendo 12.000 famiglie a lasciare le proprie abitazioni, in rifuggi di fortuna. Secondo quanto riferito dal vice-ministro alla Difesa boliviano, Osar Cabrera, almeno quattro persone risultano tuttora disperse dopo l’esondazione di diversi fiumi. Almeno oltre 50 città boliviane hanno dichiarato lo stato di emergenza, mentre si stima che siano poco più di 3mila ettari i terreni agricoli sommersi dall’acqua dei fiumi in piena.
    La situazione più critica nella città di Riberalta, finita completamente sott’acqua. Nella giornata di domenica 9 Febbraio i fiumi che passano vicino la città boliviana sono esondati in più punti dopo il cedimento degli argini. Generalmente la stagione delle piogge in Bolivia inizia a Settembre, protraendosi per oltre 5 mesi. Il clima del bassopiano orientale boliviano può essere definito di tipo sub-equatoriale nell’estremo settore settentrionale. Ma, man mano che si procede verso sud, si passa rapidamente a condizioni spiccatamente tropicali, con una netta diminuzione degli apporti pluviometrici in prossimità dell’arida regione del Chaco, dove le precipitazioni medie annue scivolano al di sotto dei 900-1000 mm. Eppure quest’anno le precipitazioni sono risultate molto più abbondanti del previsto, specie lungo la Cordigliera Orientale. Addirittura in alcune aree, duramente colpite da queste inondazioni, negli ultimi mesi sarebbero caduti fino a 700-800 mm di pioggia. Si tratta di accumuli davvero sorprendenti che mettono in evidenza la portata dell’evento alluvionale che ha già travolto almeno una cinquantina di città boliviane.
    Le abbondantissime precipitazioni che hanno martellato l’est della Bolivia, ed in misura minore pure parte del Brasile sud-occidentale e il nord-ovest dell’Argentina, sarebbero da addebitare ad un particolare schema con figurativo che per settimane ha regnato in America meridionale. Difatti, per diverse settimane, la persistenza di un robusto promontorio anticiclonico di blocco sul Brasile centro-meridionale, che presentava un asse principale che dall’Atlantico meridionale si estendeva fino all’altopiano interno del Minais Gerais e dello stato di Goias, ha convogliato masse d’aria molto umide e calde, d’estrazione sub-equatoriale, in direzione della Bolivia orientale, Brasile sud-occidentale e nord-ovest dell’Argentina, tramite l’inserimento di una debole/moderata ventilazione da NE e N-NE. Questa ventilazione, già originariamente molto umida, poiché proveniente dall’Atlantico sub-equatoriale, aggirando il bordo settentrionale di questa vasta struttura anticiclonica, presente sul Brasile centro-meridionale, si è ulteriormente umidificata nei bassi strati durante il passaggio sopra il settore più meridionale dell’umido bacino amazzonico, regno della lussureggiante foresta equatoriale (la “Selvas”), con una ventilazione dai quadranti orientali che ha poi ripiegato in direzione degli stati brasiliani dell’Acre e della Rondonia con venti da NE e N-NE che sono poi penetrati fino al bassopiano orientale della Bolivia. Qui le masse d’aria molto umide e calde, presenti nei bassi strati, hanno provocato una rapida destabilizzazione atmosferica che è stata ulteriormente inasprita dal passaggio in quota, sopra l’est della Bolivia ed il Brasile centrale, del ramo principale del “getto sub-tropicale” (a 250 hpa), il quale col suo transito ha creato un intenso “Wind Shear verticale” che ha alimentato l’attività convettiva.
    La notevole divergenza in quota, indotta dal transito del ramo principale del “getto sub-tropicale” in quota, ha cosi messo le basi per lo sviluppo di quegli intensi moti ascensionali in seno alla colonna d’aria che agevolano la formazione di violenti fenomeni temporaleschi, con l’insorgenza di grandi “Sistemi temporaleschi multicellulari” che possono causare piogge torrenziali, grandinate, forti colpi di vento e nei casi più estremi possono favorire lo sviluppo di autentici tornado, come i famosi“tornadoes”. Soprattutto durante l’autunno e la primavera australe, le stagioni più dinamiche, la Pampa argentina, ma anche una buona parte dell’arida pianura del Chaco, che si estende lungo i confini fra l’estremo nord dell’Argentina, il Paraguay e il sud-est della Bolivia, vengono scossi da violente manifestazioni temporalesche che danno luogo a fenomeni meteorologici davvero estremi che cagionano enormi danni a cose e persone. Ciò capita molto frequentemente, quando un fronte freddo, molto ben organizzato e seguito da un blocco di aria molto fredda e pesante, di lontane origini sub-antartiche, che viene spinto verso il nord dell’Argentina, il Paraguay e il Brasile meridionale da un solido anticiclone di blocco collocato poco ad ovest delle coste cilene meridionali, va ad interagire con le masse d’aria molto calde tropicali preesistenti nei medi e bassi strati fra il Paraguay e il Brasile meridionale. Spesso l’aria fredda che sale da Sud e S-SO si incunea sotto quella calda preesistente, provocando un suo brusco innalzamento verso l’alto che va ad alimentare forti moti convettivi (correnti ascensionali dal basso verso l’alto), con la conseguente formazioni di imponenti annuvolamenti cumuliformi torreggianti che danno luogo a forti rovesci di pioggia e ai temporali non appena i giovani Cumulonembi raggiungono la fase di maturazione.
    (Fonte: meteoweb)

    lunedì 10 febbraio 2014

    Il ciclone Stephanie è sull’Italia, tra oggi e domani si rischia il disastro!

    l ciclone Stephanie è arrivato sull’Italia: la tempesta annunciata da giorni sta provocando forte maltempo in tutto il Paese, con forti piogge al centro/nord, abbondanti nevicate sulle Alpi e impetuosi venti di scirocco al sud dove invece il maltempo arriverà domani, martedì 11. Seguiamo attentamente l’azione della tempesta in diretta minuto per minuto.
    12:50 – IL MALTEMPO SI INTENSIFICA - Come ampiamente previsto, si sta intensificando in queste ore l’ondata di maltempo che sta colpendo il centro/nord a causa del passaggio del ciclone Stephanie. La pioggia si sta facendo sempre più forte in modo particolare tra Liguria e Toscana: Varazze ha raggiunto i 31mm, Stella San Martino sulle colline del savonese i 40mm, Savona è a 26mmmentre Genova a 22mm e La Spezia a 20mmcon un picco di 35mm a Brugnato, sulle colline. Valori di 30mm sulle Cinque Terre. In Toscana invece abbiamo 60mm a Caldana di Gavorrano, 37mm a Casteani, 42mm a Roccalbegna, 40mm a Campiano e 44mm a Sassetta, tra livornese e grossetano, dove si registrano le precipitazioni più abbondanti. Forti piogge anche nel Lazio con picchi di 50mm nel viterbese.
    11:15 – Il CICLONE STEPHANIE E’ SULL’ITALIA - Il ciclone Stephanie è arrivato sull’Italia: il vortice ciclonico si trova a ridosso dell’arco alpino, profondo 988hPa nella valle del Rodano (Francia meridionale): da lì sta già provocando la risalita di nuclei perturbati verso l’Italia da sud/ovest, come si evince in modo chiarissimo dalle ultime mappe satellitari. Sta infatti piovendo in modo incessante su tutto il nord e nelle Regioni centrali tirreniche: a Napoli e Grosseto con +12°C, a Firenze con+11°C, a Roma e Pisa con +10°C, a Genova e Bologna con +8°C, a Venezia e Verona con+7°C, a Milano, Parma e Piacenza con +6°C, a Torino è mista a neve con +2°C. In maremma segnalati picchi di 50mm mentre in Liguria nelle località più colpite ci avviciniamo ormai ai30mm. Ed è solo l’inizio: il “clou” del maltempo sarà nel pomeriggio/sera, ed è grande l’apprensione per le forti piogge che potranno provocare nuove piene 
    (Fonte: Meteo web)

    Maltempo Toscana, allerta meteo: "Pioggia e possibili allagamenti"; alcune scuole chiuse

    Il tempo torna a peggiorare e ricompare il pericolo di allagamenti. Nuovo allerta meteo, a partire da oggi', lanciato dalla Soup, la sala operativa unificata permanente della
    Regione Toscana. L'avviso di criticita' regionale "elevata" per rischio idrogeologico-idraulico e' valido dalle 8 di lunedi' 10 febbraio fino alla mezzanotte di mercoledi' 12 febbraio e riguarda tutta la Toscana. Lo riporta un comunicato stampa della Regione.
    Diverse scuole sono chiuse, in particolare nel grossetano, dove alcune scuole sono rimaste chiuse per tutta la giornata di lunedì.
    Problemi in provincia di Livorno, dove a causa del vento forte i traghetti andranno a singhiozzo.
    La sala operativa regionale avverte che saranno possibili allagamenti e tracimazioni, con possibilita' di erosione delle sponde, rottura degli argini e che l'acqua potra' sormontare passerelle e ponti, e scorrere lungo le strade. Saranno possibili frane e smottamenti. Gli eventi sono previsti con criticita' elevata in quasi tutta la Toscana.
    Rischio minore (criticita' moderata) per le seguenti zone: Magra, Versilia, Serchio e Basso Serchio, Casentino e Tevere. Sono previste in particolare piogge diffuse su tutto il territorio regionale a partire dalla mattina di lunedi', in estensione dalla costa verso le zone interne. Dal pomeriggio sera le precipitazioni potranno assumere carattere di rovescio o temporale, particolarmente intensi nelle aree occidentali e a ridosso dei rilievi. Martedi' le precipitazioni, a prevalente carattere di rovescio, tenderanno a diventare piu' sparse e ad interessare sopratutto le zone orientali e meridionali della regione.
    Vento forte dalle 8 alle 20 di domani, lunedi' 10 febbraio. Sulla costa e in arcipelago e' previsto vento di burrasca forte di scirocco, con tendenza all'attenuazione in serata, nelle zone interne e, a ridosso dei rilievi, raffiche di burrasca o burrasca forte nel pomeriggio.
    Mare agitato dalle 8 alle 20 di domani in arcipelago e sulla costa centro-meridionale esposta ai venti meridionali. Tendenza all'attenuazione in serata, con mari molto mossi o mossi. Criticita' moderata per eventi connessi a mareggiate e forte vento per le attivita' marittime e nelle vicinanze della costa. Criticita' moderata anche per possibilita' di black out, caduta di alberi, tegole e cornicioni e circolazione stradale a causa del vento.
    (Fonte: lanazione.it)

    Maltempo: Protezione civile, allerta per Toscana e Veneto

    Un nuovo impulso perturbato di origine atlantica, nelle prossime ore portera' ancora precipitazioni diffuse sulle regioni settentrionali e centrali tirreniche del nostro Paese. Sulla base delle previsioni disponibili il Dipartimento della Protezione Civile d'intesa con le Regioni coinvolte - alle quali spetta l'attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati - ha emesso, quindi, un avviso di condizioni meteorologiche avverse. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticita' idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino di criticita' consultabile sul sito del Dipartimento (www.protezionecivile.gov.it). L'avviso meteo prevede dalla mattinata di domani, lunedi' 10 febbraio, precipitazioni diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Lazio e Sardegna, in estensione a Veneto e Friuli Venezia Giulia, con quantitativi fino a molto elevati su Liguria di levante, Toscana ed Emilia Romagna occidentale.
      Sono previste, inoltre, nevicate diffuse, al di sopra dei 500-700 metri, su Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, fino a 200-400 metri sul Piemonte meridionale e sull'entroterra ligure, in estensione a Veneto e Friuli Venezia Giulia al di sopra dei 700-900 metri, con apporti al suolo da moderati ad abbondanti. Sempre da domani mattina e' atteso un rinforzo della ventilazione, con venti di burrasca sud-orientali - e rinforzi di burrasca forte - su Toscana, Lazio, Sardegna, Sicilia, in estensione all'Emilia-Romagna, con mareggiate lungo tutte le coste esposte. Sulla base dei fenomeni previsti e' stata valutata per la giornata di domani criticita' rossa per rischio idrogeologico e idraulico sulle zone vallive e pianeggianti dei bacini del Veneto e su gran parte della Toscana. Domani la criticita' e' arancione per le restanti aree del Veneto e della Toscana nord-occidentale, i bacini marittimi centrali e di levante della Liguria, la Sardegna occidentale compresi il Logudoro e l'intero campidano, il Friuli Venezia Giulia e l'Emilia-Romagna, mentre sono indicate in criticita' gialla la Liguria di ponente, la Sardegna orientale, l'area alpina e prealpina della Lombardia e gran parte dell'Italia centrale, comprese Campania e Molise.
     E' utile ricordare che le valutazioni di criticita' idrogeologica (su tre livelli: rossa, arancione e gialla) possono includere una serie di danni sul territorio, riportati sul sito del Dipartimento. Il quadro meteorologico e delle criticita' previste sull'Italia e' aggiornato quotidianamente in base alle nuove previsioni e all'evolversi dei fenomeni, ed e' disponibile sul sito del Dipartimento della Protezione Civile (www.protezionecivile.gov.it), insieme alle norme generali di comportamento da tenere in caso di maltempo. Le informazioni sui livelli di allerta regionali, sulle criticita' specifiche che potrebbero riguardare i singoli territori e sulle azioni di prevenzione adottate sono gestite dalle strutture territoriali di protezione civile, in contatto con le quali il Dipartimento seguira' l'evolversi della situazione.