ilMeteo.it

Entrate e scoprite le ultime news del "ilMeteo.it"

Meteo Giornale

Entrate e scoprite le ultime news di "meteogiornale.it"

Meteo.it

Entrate e scoprite le ultime news del "meteo.it"

Meteoareonautica

Entrate e scoprite le ultime news di "meteoareonautica"

3BMeteo

Entrate e scoprite le ultime news di "3bmeteo"

Meteociel

Entrate e scoprite le ultime news di "Meteociel"

lunedì 30 novembre 2015

Meteo dicembre: dal mite Anticiclone al freddo post Immacolata

Anticiclone, andata e ritorno: il mese di Novembre è stato segnato in larga parte dall'Anticiclone africano. Tre settimane calde, caldissime, intervallate da un'ultima settimana discretamente fredda e perturbata. Speravamo in un cambio di rotta definitivo, che potesse in qualche modo ripristinare quelle condizioni meteo-climatiche "normali" che ben si addicono alla stagione invernale, invece no. L'Anticiclone africano ha approfittato della pausa per ricaricarsi e per sferrare l'ennesimo assalto.
Inverno meteorologico: tra circa 11 ore esordirà, ufficialmente, l'inverno meteorologico. E quale peggiore accoglienza se non il clima estremamente mite dell'Alta africana? Fortunatamente non sembrano esserci le condizioni per una fase alto pressoria prolungata, tant'è che già nel fine settimana un timido affondo instabile atlantico potrebbe incentivare un parziale peggioramento.
Accumulo del freddo in Scandinavia: oltre al gelo siberiano, in costante aumento, osserveremo nuovamente il freddo accumularsi in Scandinavia. Una sorta di remake di quanto avvenuto nelle settimane passate: blocco anticiclonico Mediterraneo e possente Vortice Polare a scandire l'avanzata dell'armata invernale sul nord Europa. Non appena le briglie alto pressorie cederanno, nuove incisive irruzioni fredde potrebbero catapultarsi su di noi.
Inverno post Immacolata: l'osservazione delle mappe previsionali conferma un graduale cambiamento a ridosso dell'Immacolata. Cambiamento che almeno inizialmente potrebbe avvenire per mano delle perturbazioni atlantiche, ma che subito dopo l'Immacolata potrebbe avvalersi di apporti artici di una certa imponenza. La dinamica sarebbe sempre la stessa: spinta anticiclonica verso il Regno Unito e conseguente risposta fredda alle medie latitudini. Un trend che, a nostro avviso, potrebbe caratterizzare la prima metà dell'inverno.
Fonte: meteogiornale

Previsioni meteo domani 1 Dicembre

Fonte: meteolive

giornata
mattino
pomeriggio
sera

Previsioni Meteo, carte da incubo per dicembre: anticiclone da record, siccità e caldo peggio di novembre!

Dicembre peggio di Novembre? Un incubo che potrebbe diventare realtà a causa dei possente anticiclone Sub-Tropicale pronto a tornare sull’Italia con valori di alta pressione superiori ai 1030hPa nei prossimi giorni. Mentre sul web si possono leggere tante fandonie sull’inverno “gelido”, con i soliti titoloni associati a previsioni a lunghissimo termine fornite con una certezza che non andrebbe utilizzata neanche per il giorno successivo, la realtà dura e cruda è che di inverno resteranno solo le briciole del peggioramento dei giorni scorsi che ha portato freddo e neve fino a bassa quota.
37Ma è stata solo una breve parentesi e dopo tre settimane di anticiclone con clima mite e siccitoso in tutt’Italia, adesso torna di nuovo il bel tempo. Il clima sarà fresco soltanto nelle ore serali e notturne al centro/nord, dove localmente persisteranno anche nebbie e foschie, ma in montagna lo zero termico salirà nuovamente fino a 4.000 metri di altitudine, la neve presente al suolo si scioglierà rapidamente e molte località sciistiche avranno serie difficoltà ad inaugurare la stagione nel ponte dell’Immacolata.
04Le temperature si impenneranno al suolo fino ad oltre +20°C in molte località del centro/sud, fino a +22/+23°C. L’ipotesi di una nuova irruzione fredda nel primo weekend di dicembre tra sabato 5 edomenica 6 è stata completamente ritrattata dagli ultimi aggiornamenti dei modelli, che prolungano l’anticiclone a lungo, in base alle ultime tendenze a lungo termine probabilmente per tutta la prima decade del mese. E saranno inevitabili le pesanti conseguenze provocate dai contrasti termici nel momento in cui a quest’ennesima grande anomalia calda seguirà l’arrivo di nuovi spifferi freddi che provocheranno nuovi fenomeni meteo estremi.
Fonte: meteoweb

venerdì 27 novembre 2015

Previsioni meteo domani sabato 28 Novembre

Fonte: meteolive

giornata
mattino
pomeriggio
sera

Allerta Meteo, il ciclone sferza il Centro/Sud in una notte da lupi: nubifragi, freddo e nevicate

Il ciclone che sta colpendo il centro/sud Italia si sta ulteriormente intensificando nella notte: tra Abruzzo e Molise la situazione più critica con piogge torrenziali. La giornata di giovedì 26 novembre s’è conclusa con 92mmdi pioggia a Vasto, 74mm a Termoli, 62mm a Pescara, 51mm a Campobasso, 48mm a Montesilvano, 46mm a Chieti, 44mm a Colletorto. La neve cade abbondante oltre gli 800 metri di altitudine, i monti appenninici sono letteralmente sommersi da un’abbondante coltre bianca.
CNMC_LAM_201511262230_ITALIA_IRLI@@@@_@@@@@@@@@@@@_@@@_000_@@@@Forti piogge anche in Puglia, dal Gargano al Salento: sono caduti 58mm di pioggia a Latiano, 55mm a Cisternino, 54mm a Martina Franca, 40mm a Fasano, 30mm a Vieste. Piogge e temporali anche in Calabria, Sicilia e Sardegna con forti venti e nevicate sui rilievi. 
Fonte: meteoweb

giovedì 26 novembre 2015

Previsioni meteo domani Venerdì 27 Novembre

Fonte: meteolive

giornata
mattino
pomeriggio
sera

Allerta Meteo: il nuovo ciclone è già nato nel mar Ligure, saranno 3 giorni di grande tempesta al centro/sud

Allerta Meteo, è già nato il nuovo violento ciclone che nei prossimi giorni si abbatterà sulle Regioni del Sud

E’ profondo 1003hPa il nuovo ciclone appena nato nel mar Ligure: è la nuova tempesta che nei prossimi giorni si abbatterà sulle Regioni meridionali, approfondendosi fino a 990hPanel basso Tirreno e sulle Regioni meridionali. La tempesta si muoverà verso Sud già da stasera, alimentando venti impetuosi e forti temporali che già dalla prossima notte tra Sardegna e mar Tirreno. Domattina attenzione a Sicilia occidentale, Lazio e Campania, poi nel corso della giornata fenomeni in estensione anche su tutte le altre Regioni meridionali.
Fonte: meteoweb

mercoledì 25 novembre 2015

Previsioni meteo domani Giovedì 26 Novembre

Fonte: meteolive

giornata
mattino
pomeriggio
sera

martedì 24 novembre 2015

Allerta Meteo: violenti temporali al Sud, bombe d’acqua e grandine in Sicilia [LIVE]

Allerta Meteo: forti temporali stanno colpendo la Sicilia, nubifragi e grandinate nelle zone interne e meridionali dell’isola.

Violenti temporali stanno colpendo la Sicilia centrale e meridionale. Fino al momento sono caduti 34mm di pioggia ad Agira (Enna),16mm a Mazara del Vallo (Trapani), 14mm a Partanna (Trapani), 9mm a Canicattì (Agrigento), 8mm a Menfi (Agrigento), 7mm a Mistretta (Messina), 6mm a Caltanissetta. Sono fenomeni intensi con locali grandinate in varie località tra le province di Enna, Agrigento, Caltanissetta e Trapani. Nelle prossime ore, durante il pomeriggio, i fenomeni si intensificheranno ulteriormente estendendosi a gran parte dell’isola e, dalla serata, anche alla Calabria. 
Fonte: meteoweb

Allerta Meteo: due cicloni sull’Italia nei prossimi 4 giorni, Sud tartassato dal maltempo [FOCUS]

Allerta Meteo: forte maltempo al Sud nei prossimi giorni, transiteranno due cicloni molto violenti che provocheranno fenomeni estremi.

L’arrivo improvviso dell’aria fredda nell’area euro-Mediterranea dopo tre settimane di anticiclone e clima estivo sta provocando effetti particolarmente preoccupanti per i prossimi giorni: a causa dei contrasti termici, infatti, si stanno formando due violenti cicloni che attraverseranno l’Italia nei prossimi 4 giorni. Il primo sta nascendo proprio in queste ore nell’entroterra Sahariano, tra Libia e Algeria, a Sud della Tunisia, e risalirà verso la Grecia lambendo l’Italia meridionale, transitando sul Canale di Sicilia e sull’isola di Malta nella serata di martedì 24 novembre.
01Il ciclone nasce a causa dei contrasti termici provocati dall’arrivo del freddo (vedi mappa accanto) proprio nel cuore del Sahara. Questa tempesta si muoverà in modo abbastanza veloce verso i Balcani e provocherà al Sud violenti temporali soprattutto in Sicilia, Calabria e Salento, tra martedì pomeriggio e mercoledì mattina. I fenomeni più intensi colpiranno la Sicilia sud/orientale (ragusano, siracusano e catanese) nel pomeriggio di martedì, risalendo verso catanese e Stretto di Messina in serata, per poi estendersi a Calabria e Puglia nella notte e mercoledì mattina.
03Neanche il tempo di allontanarsi verso la Grecia che già mercoledì sera nascerà un altro profondo ciclone, stavolta nell’alto Tirreno, a causa di un nuovo impulso freddo proveniente da nord/est che alimenterà ulteriori contrasti termici: questa seconda tempesta interesserà l’Italia tra 26 e 27 novembre, e sarà molto più intensa sotto tutti i profili. Il ciclone si approfondirà fino a 990hPa alimentando venti impetuosi e conseguenti mareggiate intorno al centro di bassa pressione.
04Proprio tra giovedì e venerdì piogge torrenziali interesseranno gran parte del centro/sud, soprattutto le Regioni Adriatiche dov’è alto il rischio di eventi alluvionali tra Abruzzo, Molise e Puglia settentrionale (secondo gli ultimi aggiornamenti è concreto il rischio di oltre 300mm di pioggia in queste zone). La neve cadrà abbondante soprattutto in quota, sui rilievi Appenninici, localmente fin in collina al Centro. Sarà un evento molto violento, prima del ritorno dell’anticiclone che ci traghetterà nel weekend e poi nei primi giorni di dicembre in un contesto nuovamente stabile e mite.
Fonte: meteoweb

Previsioni meteo domani mercoledi 25 Novembre

Fonte: meteolive

giornata
mattino
pomeriggio
sera

lunedì 23 novembre 2015

Previsioni meteo domani martedì 24 Novembre

Fonte: meteolive

giornata
mattino
pomeriggio
sera

Dati e riepilogo della tempesta di libeccio che ha spazzato l’Italia nel weekend, raffiche fino a 145 km/h a Latronico

Il weekend appena trascorso è stato caratterizzato anche dall’irrompere di forti e burrascosi venti di libeccio e ponente che hanno sferzato buona parte delle nostre regioni, assumendo carattere di vera e propria tempesta, con valori ben oltre forza 8-9 nella scala Beaufort (quella che misura l’intensità del vento in base ai km/h e ai nodi). In alcune aree, specie fra le coste liguri, la Toscana, il Lazio, la Sardegna, la Campania, la Calabria e la Venezia Giulia, il vento è stato cosi furioso da far registrare raffiche ben oltre i 90-100 km/h a bassa quota, nei punti maggiormente esposti. Localmente, a causa dell’incanalamento orografico e della disposizione delle isobare quasi in parallelo con l’orientamento delle principali vallate, le raffiche di caduta dalle vette dell’Appennino superano picchi di oltre i 90-100 km/h.
ImmagineSe già nei bassi strati, al di sotto dei 400-500 metri di altezza, si sono oltrepassati, agevolmente, i 120-130 km/h, in quota, lungo i principali valichi appenninici, come sulle creste alpine, le raffiche di picco sono divenute davvero estreme, con punte ben oltre i 140-150 km/h nelle aree del crinale dell’Appennino centro-meridionale. Le raffiche più violente, nella nottata fra venerdì 20 e sabato 21 Novembre 2015, si sono avute fra l’Arcipelago Toscano e la costa livornese, dove si sono registrate raffiche davvero violente, come i 150 km/h archiviati dalla stazione meteorologica automatica dell’isola della Gorgona o gli oltre 100 km/h lambiti sul litorale livornese, nella fase più estrema della forte burrasca da O-SO proveniente dalla Corsica.
33Ma le raffiche di vento più intense, ancora una volta, hanno riguardato proprio le stazioni appenniniche, ubicate non lontano dal crinale, dove spesso la forte ventilazione proveniente dal quadrante sud-occidentale viene fortemente amplificata dalla locale orografia. La massima raffica di picco registrata sul territorio nazionale (fra le stazioni gestite dall’Aeronautica Militare), durante la libecciata, si è verificata nella stazione meteorologica di Latronico, nel cuore della Basilicata, dove è stato misurato un picco estremo di ben 78 nodi da SO. Parliamo di una raffica di ben 145 km/h da Sud, una delle più forti registrate negli ultimi anni registrate in Italia dalla rete delle stazioni automatiche in gestione all’Aeronautica Militare.
06Questa stazione è famosa per le furiose raffiche che si attivano ogni qual volta che un impetuoso flusso libecciale dal basso Tirreno si intrufola all’interno delle vallate dell’Appennino Lucano. Oltre ai 145 km/hdi Latronico, fra le stazioni meteorologiche ufficiali gestite dall’Aeronautica Militare, vanno citati pure i 75 nodi da SO, circa 141 km/h, lambiti dalla stazione meteorologica di Campobasso. Il dato di Campobasso, davvero notevole ma non particolarmente eccezionale, mette in evidenza la particolare esposizione della città abruzzese alle sfuriate del “garbino” (noto anche come il “foehn” appenninico per le sue peculiari caratteristiche) che scende a gran velocità dai declivi dell’Appennino. Bisogna mettere in evidenza anche alcuni aspetti orografici per capire perché quasi sempre, lungo il versante sottovento dell’Appennino, quando si attivano i flussi libecciali (molto forti nella libera atmosfera), si registrano raffiche di vento di tale entità.
v10m_009Campobasso così come Frontone e altre importanti cittadine di Marche, Abruzzo e Molise, trovandosi ai piedi del crinale appenninico durante le burrasche di libeccio, tende ad essere investita dalle forti e turbolenti raffiche di caduta in discesa dai crinali e dalle creste più alte dell’Appennino. Queste, dopo aver scavalcato il crinale, nella fase di discesa sul versante sottovento tendono a raffozzarsi sensibilmente, arrivando sul sottostante fondovalle, con fortissime e turbolenti raffiche da Sud, le quali con grande facilità possono oltrepassare i 100-120 km/h. In presenza di impetuose libecciate in quota (soprattutto a 850 hpa e 700 hpa), sui crinali appenninici si possono innescare dei deflussi d’aria particolarmente forti, in grado di attivare violente raffiche di caduta, che esacerbate dall’”effetto di caduta” e dall’incanalamento orografico nelle principali vallate, possono toccare velocità veramente estreme, fino a 140-150 km/h, ma localmente si può agevolmente oltrepassare tale soglia senza alcun problema.
07A livello del mare, invece, fra i dati più rilevanti spiccano i 52 nodi, ossia ben 96 km/h da O-SO, raggiunti dalla stazione meteorologica di Ponza, durante la fase clou della libecciata, quando l’intera costa laziale e campana era letteralmente spazzata da vere e proprie bufere da O-SO. I venti molto forti, da SO o O-SO, sono stati pilotati verso la penisola italiana e i mari limitrofi dallo sviluppo, sottovento alla catena alpina, di un profondo minimo depressionario “derivato” a carattere freddo, con un minimo al suolo posizionato a ridosso dell’Appennino Tosco-Emiliano, sceso al di sotto dei 986 hpa. L’isolamento di una circolazione depressionaria così profonda, con un minimo barico sui 986 hpa, ha prodotto un sensibile infittimento di isobare fra le Alpi e la Sicilia, con un “gradiente barico orizzontale” di oltre 25 hpa fra la pianura Padana e il Canale di Sicilia. Il notevole “gradiente barico orizzontale” (differenza di pressione) che si è determinato è stato ulteriormente esaltato dalle Alpi e dalla presenza a sud.
01Questo fitto “gradiente barico orizzontale” che si è venuto a realizzare, acuito ulteriormente dalla spinta di masse d’aria sempre più fredde, di origini polari marittime, in sfondamento dal Rodano, che a loro volta hanno prodotto un aumento della pressione barometrica fra la Spagna e il mare delle Baleari, ha agevolato l’innesco di una impetuosa ventilazione da O-SO e SO, che dal Golfo del Leone e dal mar di Corsica e dal mar di Sardegna, attraverso le Bocche di Bonifacio, si è estesa velocemente a tutto il Tirreno, fino alle coste di Toscana, Lazio, Campania, Calabria, Basilicata, tramite un intenso libeccio che ha attraversato tutto il Tirreno, fino alle coste della Toscana, Lazio, Campania, Basilicata e Calabria tirrenica.
07I venti più forti, a partire dalla nottata fra venerdì 20 e sabato 21 Novembre 2015, hanno sferzato dapprima la Corsica, con raffiche da O-SO che hanno raggiunto l’intensità di uragano sulle coste settentrionali della Corsica, per propagarsi all’Arcipelago Toscano e alle coste della Toscana e del Lazio, con forti burrasche da SO e O-SO. La libecciata ha cominciato a frustare per bene nella mattinata di sabato 21 Novembre 2015, con venti intensi che si sono concentrati sulla Toscana, Lazio, le coste della Campania e la Calabria tirrenica, dove localmente si sono toccati i 90-100 km/h.
falerna mareggiataParte di questi intensi venti di libeccio, dopo aver sferzato le coste di Toscana, Lazio e Campania si sono propagati verso l’entroterra scavalcando molto velocemente le creste dell’Appennino e scivolando sotto furiose raffiche di “garbino” lungo le coste adriatiche (versante sottovento), tra Molise, Basilicata orientale e Puglia, con picchi capaci di superare la soglia degli 80-90 km/h lungo l’uscita delle principali vallate appenniniche. I forti venti di libeccio, soffiando lungo tutto il Tirreno, hanno sollevato anche un imponente moto ondoso, con onde di“mare vivo” alte anche più di 4.0-5.0 metri. La presenza di un buon “Fetch” (lo spazio di mare su cui soffia il vento), esteso dal mar di Corsica a tutto il bacino tirrenico, ha determinato lo sviluppo di onde lunghe e ben formate che si sono rapidamente dirette in direzione delle coste di Toscana, Campania e del Lazio. Queste ondate hanno attivato anche poderose mareggiate, specie lungo le coste della Versilia e sul litorale del pisano e livornese, che hanno purtroppo arrecato anche dei danni nei tratti soggetti al fenomeno dell’erosione.
timthumbIl clou delle mareggiate si è raggiunto in serata lungo le coste della Campania e della Calabria tirrenica, dove si sono attivate imponenti onde lunghe, alte fino a4.0 metri, che hanno provocato danni e disagi sui centri abitati limitrofi al mare. Nel corso della nottata fra sabato 21 e domenica 22 Novembre 2015, con lo spostamento della libecciata verso lo Ionio e il Golfo di Taranto, il moto ondoso è aumentato in modo drastico pure sull’alto Ionio, che da molto mosso è divenuto rapidamente agitato in serata, con onde alte fino a più di 2.5-3.0 metri. Queste ondate, nel corso della nottata successiva, si sono spinte verso le coste del Salento, causando su queste mareggiate di debole e moderata intensità nei tratti maggiormente aperti a sud-ovest. Specie sul litorale leccese.
Fonte: meteoweb

venerdì 20 novembre 2015

Previsioni meteo 20/11/2015 - Video La7 Paolo Sottocorona

Le previsioni meteo dettagliate come solo Paolo Sottocorona sa fare!
Buona visione





fonte: youtube - La7 Attualità

Previsioni meteo domani sabato 21 Novembre

Fonte: meteolive

giornata
mattino
pomeriggio
sera

Allerta Meteo, tra poche ore arriva la tempesta che porterà il freddo: attenzione ai venti da uragano

L’Italia si appresta a vivere una violenta tempesta autunnale che sarà seguita da una fase di freddo anomalo, a partire da domenica. Il clima diventerà improvvisamente invernale, dopo il caldo anticiclone delle ultime tre settimane. Un novembre folle, estremo, probabilmente a causa di El Niño che sta sconvolgendo il clima di tutto il pianeta. Fatto sta che si alternano grandi anomalie ed eventi meteo estremi, che si verificheranno ancora nei prossimi giorni in tutt’Italia.
32Il nostro Paese sarà investito da impetuosi venti di libeccio che inizieranno a soffiare intensamente già da venerdì 20, soprattutto nel pomeriggio/sera. Sarà un garbino pazzesco tra Emilia Romagna, Marche e Abruzzo, con raffiche di oltre100km/h, ma i venti più forti arriveranno nella notte in Toscana, estendendosi poi a tutte le aree tirreniche nella giornata di sabato, con raffiche di oltre 120km/h, come quelle degli uragani. I mari andranno in burrasca con violente mareggiate nelle coste esposte, e non mancherà il maltempo proprio nelle Regioni tirreniche, ma anche altrove.
Cina: tornado sulla città di Foshan, nel sud del paese - VIDEOAttenzione alla fase “clou”, tra sabato sera e domenica mattina: sarà il momento di scontro tra il freddo in arrivo e il clima mite dovuto a tre settimane di anticiclone, e si scateneranno fenomeni particolarmente violenti sia in pianura Padana che nelle Regioni Adriatiche e al Sud, nel basso Tirreno. Le Regioni a più alto rischio grandinate e tornado sono Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia. La neve cadrà copiosa sulle Alpi, specie versanti occidentali e settentrionali, tra venerdì e sabato mattina, ma poi anche sull’Appennino tra sabato sera e domenica fino ai 700-800 metri di quota sui rilievi di Emilia Romagna, Toscana, Marche e Umbria, appena un po’ più in alto tra Abruzzo e Lazio. 
Fonte: meteoweb