Il quadro evolutivo è tracciato: l'Anticiclone, che tenterà di rimanere ancorato all'Italia, verrà ricacciato a sud dal pressing messo in atto dalle perturbazioni atlantiche. La prima è in arrivo e sarà parte della cronaca meteo odierna. La seconda dovrebbe coinvolgerci nel weekend, la terza a seguire e così via sino a metà mese.
Abbiamo utilizzato una rielaborazione grafica nel tentativo di rendervi più chiaro il trend. Speriamo d'esserci riusciti. Ora permetteteci di dirvi che i modelli matematici di previsione mostrano differenze apparentemente minime, ma sostanziali in termini di distribuzione e entità dei fenomeni. Diciamo che l'americano GFS è quello che vede le maggiori difficoltà perturbate, limitandone gli effetti al Nord e tirreniche. Gli altri, soprattutto gli europei, appaiono più ottimisti e ci mostrano un interessamento maggiore.
Diciamo anche che anche le proiezioni più pessimistiche - quelle americane - vedono comunque buoni apporti precipitativi da qui a una settimana. Nello specifico ecco la mappa inerente accumuli e distribuzione dei fenomeni nel periodo 03-10 febbraio. Si evince chiaramente un maggiore coinvolgimento del Centro Nord e delle tirreniche. Il che, considerando i mesi estremamente siccitosi precedenti, è già una conquista.
Mentre in tutto l’emisfero nord si stanno verificando intense ondate di gelo e neve, dalla tempesta Jonas negli USA al freddo record in Cina, dalla neve in Giordania a Petra ed Amman alle temperature rigide che stanno mietendo vittime in Giappone e a Taiwan, l’Europa centro/occidentale vive una grande anomalia calda in una stagione invernale mascherata d’estate. Il clima è tornato molto mite dopo la breve parentesi fredda della scorsa settimana, e quello di oggi è soltanto il primo giorno di un altro lungo periodo anticiclonico che durerà a lungo, almeno fino ad inizio febbraio, con temperature in costante aumento nei prossimi giorni. Il caldo è pazzesco soprattutto al Nord e sull’arco alpino, dove si registrano temperature estive. Queste le massime odierne in varie località alpine:
+17°C ai 1.224 metri di Cortina d’Ampezzo
+15°C ai 1.510 metri di Sauze d’Oulx
+14°C ai 1.020 metri di Ribordone
+13°C ai 1.450 metri di Canazei
+13°C ai 1.490 metri di San Martino di Castrozza
+13°C ai 1.740 metri di Monte Malanotte
+12°C ai 1.200 metri di Bormio
+10°C ai 1.880 metri di Livigno
+10°C ai 1.360 metri di Ollomont
+6°Cai 2.010 metri del Passo Rolle
+6°C ai 2.130 metri di Paganella
Torino
Caldo esagerato anche in pianura Padana, soprattutto al Nord/Ovest, con temperature fino a dieci gradi superiori rispetto alle medie del periodo. Ecco le massime di oggi al Nord: +14°C a Milano, Torino, Bergamo, Como, Merano e Biella, +13°Ca Bologna, Brescia, Genova, Modena, Forlì, Carpi, Savona, Monza e Varese +12°C a Novara, Parma, Aosta, Ferrara, Cesena, La Spezia, Imola, Faenza, Reggio Emilia e Legnano, +11°C a Bolzano, Mantova, Cuneo, Sondrio, Piacenza, Alessandria e Casale Monferrato, +10°C a Cremona, Rimini, Pavia, Ravenna, Rovereto e Domodossola, +9°C a Verona, Trieste, Trento e Pordenone, +8°C a Padova, Vicenza, Udine, Aviano, Gorizia, Monfalcone e Belluno, +7°C a Venezia e Treviso.
Fa caldo anche nell’Italia centrale, con +16°C a Jesi,+15°C a Roma, Grosseto, Frosinone, Guidonia e Latina, +14°C a Pisa, Civitavecchia, Pratica di Mare, Chieti, Cassino e Macerata, +13°C a Pescara, Terni, L’Aquila, Vasto, Viterbo e Ancona, +11°C a Siena, Rieti e Fermo, +10°C a Firenze. La Regione più fredda d’Italia, però, è l’Umbria nel cuore dell’Appennino con nebbie, foschie e nubi basse: a Perugia la temperatura massima non ha superato i+5°C dopo una minima di -4°C, molto freddo anche a Foligno con -5°C di minima e +6°C di massima. Nell’immagine accanto uno scorcio di Perugia stamattina, con foschia e cielo coperto: l’assenza del soleggiamento consente alle temperature di rimanere decisamente basse anche nelle ore diurne dopo il gelo della notte.
Spiaggia di Sas Enas Apparas (Olbia) stamattina
Anche al Sud le temperature sono in netto aumento dopo il freddo dei giorni scorsi. Clima mite soprattutto sulle isole maggiori, seppur con anomalie positive non paragonabili a quelle ben più nette del nord: +18°C a Olbia, +17°C a Catania, Rende, Carbonia e Sestu, +16°C a Cagliari, Siracusa e Foggia, +15°C a Napoli, Palermo, Messina, Taranto, Salerno, Oristano, Agrigento e Cosenza,+14°C a Bari, Reggio Calabria, Caserta, Catanzaro, Benevento e Crotone, +13°C a Lecce, Sassari, Avellino e Brindisi, +11°C a Campobasso, +10°C a Potenza e Vibo Valentia. Caldo, quindi, anche nelle zone interne e sui rilievi, seppur gli scarti dalle medie al Sud non sono ancora particolarmente significativi come accade al Nord, e come accadrà nei prossimi giorni.
Le temperature ad 850hPa previste per domani, martedì 26 gennaio: al Sud 4-5°C più di oggi
La situazione non cambierà nei prossimi giorni, anzi: le temperature aumenteranno ulteriormente in tutto il Paese, e farà molto caldo da Nord a Sud per tutta questa settimana e anche all’inizio della prossima. Forse addirittura per tutta la prossima settimana, fino al 6-7 febbraio. Insomma, l’anticiclone che continua a dominare lo scenario meteo-climatico nell’area Euro-Mediterranea da fine ottobre non vuole proprio saperne di mollare la presa e lasciare spazio all’inverno. Soltanto due brevi pause (a fine novembre e a metà gennaio) hanno lasciato scorrere da nord/est le uniche due ondate di freddo della stagione, che sono state anche molto intense con gelo e neve fin su coste e pianure al centro/sud. Ma adesso è tornato l’anticiclone e l’inverno torna ad essere un miraggio.
Le Previsioni Stagionali per l’inverno che verrà: tutti i modelli indicano una stagione decisamente mite, molto calda soprattutto al centro/sud, ma anche piovosa e quindi molto nevosa per l’arco alpino.
Ricordate le eccezionali nevicate dello scorso inverno? La neve nello Stretto di Messina il 31 dicembre 2014 con il glaciale fenomeno del sea smoke, le eccezionali nevicate della notte di Capodanno nella Sicilia del barocco tra Siracusa e Ragusa, le Murge sommerse con i trulli di Alberobello, sempre nel giorno di Capodanno, coperto da oltre mezzo metro di neve? Ricordi indelebili di eventi straordinari destinati a rimanere a lungo un pezzo della memoria climatologica italiana.
Adesso che avete focalizzato questi recenti episodi di freddo e neve straordinari, assaporandone il gusto in vista dell’arrivo della stagione invernale, preparate a dimenticarvene al più presto: secondo tutte le previsioni stagionali per il prossimo inverno, infatti, il clima sarà mite e molto caldo su gran parte d’Italia, soprattutto al Centro/Sud. Lo confermano, oggi, tutti i principali centri di calcolo e di ricerca europei ed extra-europei. L’ultimo aggiornamento dell’istituto toscano LaMMA prevede per novembre un flusso atlantico che porterà sull’Italia molta instabilità legata a venti in prevalenza di Scirocco/Ostro cui si alterneranno delle pause anticicloniche. Temperature superiori alla norma, giorni piovosi in media o superiori. A dicembre temperature superiori alla media e numero di giorni piovosi in media, con ancora prevalenza di un flusso meridionale, mentre a gennaio la situazione potrebbe allinearsi con la normalità.
Tutti i centri di calcolo (NMME, CFS/NCEP, GSFC/NASA, NCAR) prevedono per il trimestre novembre-dicembre-gennaio temperature in media o superiori alle medie in tutt’Italia, e precipitazioni in media o sotto le medie con l’eccezione del modello NCAR che esclusivamente per novembre prevede un “sopra media” per le precipitazioni nel nostro Paese.
Anche in base alle indicazioni fornite da AccuWeather, è legittimo aspettarsi una stagione nevosa sull’arco alpino a causa delle abbondanti precipitazioni attese nell’Europa centro/occidentale, mentre per il centro/sud Italia dovrebbe essere una stagione avara di neve anche per i rilievi appenninici. Le speranze di ondate di freddo più significative potranno essere soprattutto nella seconda parte della stagione, tra febbraio e marzo o comunque da gennaio in poi. Ovviamente sono soltanto delle indicazioni di massima, in base alle previsioni stagionali che non consentono dettagli specifici rispetto ad una tendenza meteorologica che nel breve termine può considerarsi affidabile al massimo fino ai 6-7 giorni di termine.
Oggi, giovedì 2 aprile, elementi che possano indurre accese discussioni non ne troviamo. Per avere argomenti sui quali discutere dobbiamo necessariamente varcare i confini nazionali e ragguagliarvi sui primi - per ora timidi - tentativi di cambio circolatorio. Come saprete, l'attuale situazione è dettata dall'espansione di un'appendice anticiclonica fin nel cuore del Mediterraneo. La sua influenza si percepisce ancor più ad est - sui Balcani - mentre a nord è ostacolata da un'imponente Vortice Freddo.
Vortice Freddo che sta avanzando inesorabilmente a sud, portando le perturbazioni ad esso associate a sbattere sulle Alpi. Ed è qui che riscontriamo le condizioni meteo peggiori. Lungo i versanti nord continua a nevicare e nevicherà ancora, anche oggi. Le precipitazioni dovrebbero risultare più consistenti sui confini valdostani, alto piemontesi, lombardi e alto atesini.
Al di qua, ovvero a sud, il tempo si mantiene stabile e ampiamente soleggiato. Stamane si registrano davvero pochi annuvolamenti e non vi sono neppure quelle nebbie che ieri e ieri l'altro innescavano riduzioni di visibilità in varie città della Penisola.
Anche il vento ha registrato un'attenuazione: non è più furioso come ad inizio settimana, sebbene si mantenga localmente intenso. Le maggiori intensità verranno registrate sui crinali alpini (qui si che potrebbero raggiungere forza di tempesta) e ad ovest della Sardegna (dove il Maestrale non mollerà la presa). Sul Tirreno e lungo l'Adriatico la ventilazione si disporrà gradualmente dai quadranti meridionali: prima Scirocco poi Libeccio. Il clima resterà mite, ma un po' meno dei giorni scorsi: le massime potranno raggiungere localmente punte superiori ai 16°C.
Il tempo sta cambiando sulle nostre regioni stante l'arrivo di un'intensa perturbazione da ovest. Attesa tanta neve sulle Alpi e piogge in pianura ad iniziare dalle regioni settentrionali.
Il primo atto del cambiamento configurativo che porterà finalmente un po' di inverno sul nostro Paese sarà portato a compimento dalla perturbazione in bella mostra questa mattina sulle immagini satellitari.
La parte più avanzata del corpo nuvoloso ha già raggiunto le regioni settentrionali dove piove in maniera sparsa ed irregolare. Sulle Alpi sono già in atto le prime nevicate, in media sopra gli 800-1000 metri.
Sul resto della Penisola il richiamo di correnti sciroccali prefrontali ha indotto un temporaneo aumento termico, più sensibile sui settori di ponente e sulla Sardegna.
Cosa accadrà oggi in Italia? Le precipitazioni che al momento interessano le regioni settentrionali tenderanno ad intensificarsi e ad estendersi nel corso della giornata da ovest verso est.
Rovesci in Liguria, specie nel pomeriggio, con neve solo oltre i 1500 metri. Precipitazioni intense anche in corrispondenza dell'arco alpino, con nevicate sopra gli 800-1200 metri. In caso di rovesci intensi e nelle vallate strette i fiocchi potrebbero scendere anche più in basso.Sopra i 1400-1500 metri sono attesi tra i 40 e i 60cm di manto bianco sul settore centro-orientale della chiostra montuosa.
Piogge moderate si faranno strada anche sulle pianure del nord, con pause asciutte tra il basso Veneto e la Romagna per un parziale effetto di sottovento quantomeno al mattino.
Al centro le prime piogge inizieranno a cadere sulla Toscana tra il pomeriggio e la serata, specie sui settori settentrionali della regione. Sempre in serata, qualche precipitazione è attesa anche sulla Sardegna, mentre sul resto d'Italia il tempo sarà asciutto e in parte anche soleggiato.
La parte fredda della perturbazione attraverserà il centro-nord della giornata di sabato 17 gennaio. Oltre ad un calo del limite delle nevicate avremo anche la possibilità di situazioni temporalesche lungo le coste liguri e dell'alto Tirreno. Il medesimo corpo nuvoloso sarà sulle regioni meridionali nella giornata di domenica dove apporterà piogge e rovesci, mentre al centro-nord la situazione dovrebbe migliorare.
Tra venerdì e sabato molte precipitazioni su nord e Toscana, con abbondanti nevicate sui monti oltre gli 800-1200m. Domenica schiarite al nord-ovest, instabile su nord-est e centro-sud, specie regioni tirreniche con ingresso di aria un po' più fredda. Da lunedì grande variabilità, a tratti perturbata, con neve su Alpi ed Appennino centro-settentrionale; qualche possibile momento nevoso non escluso sulle pianure del nord.
PIEGA PERTURBATA: ecco che si concretizza il peggioramento annunciato praticamente da due settimane. Arriva la perturbazione che porterà neve abbondante sulle Alpi, cancellando lo spettro di una stagione nera. I fenomeni insisteranno soprattutto tra venerdì e sabato, con un'appendice anche domenica su est Alpi e potranno poi ripresentarsi nel corso della prossima settimana.
PIU' TARDO AUTUNNO che INVERNO: l'ingresso di saccature relativamente fredde dal nord Atlantico solitamente è un passo che l'autunno mostra quando volge all'inverno; potremmo dire che siamo in ritardo di un mese sulla tabella di marcia, eccezion fatta naturalmente per la botta di freddo e neve di fine dicembre. Comunque sia non mancheranno occasioni per precipitazioni anche nel corso della prossima settimana, estese un po' a tutto il Paese, pur a macchia di leopardo con ulteriore neve su Alpi ed Appennini, in qualche caso forse anche a quote prossime alla pianura al nord. (Vedi approfondimenti).
SITUAZIONE: da ovest affluisce aria umida e mite da sud ovest a precedere l'ingresso di un'intensa perturbazione atlantica che colpirà essenzialmente il settentrione e la Toscana tra venerdì e sabato. L'inserimento di aria più fredda da WNW atteso per domenica porterà qualche temporale sul Tirreno, ulteriori rovesci sul nord-est e una temporanea fase favonica al nord-ovest, oltre ad un certo calo delle temperature.
EVOLUZIONE: la prossima settimana il tempo rimarrà instabile ma la tempistica dei nuovi peggioramenti è ancora tutta da verificare, stante una notevole divergenza modellistica nel collocare con precisione: depressioni, assi di saccatura e di conseguenza sistemi frontali.
OGGI: al nord e sulla Toscana nuvolaglia irregolare, in accentuazione, sino a cielo molto nuvoloso con locali piovaschi dal pomeriggio, specie tra Liguria, Lombardia, Apuane e Garfagnana, sul resto del centro cielo da velato a parzialmente nuvoloso, poco nuvoloso al sud. In serata prime nevicate sulle Alpi oltre gli 800-1000m, localmente anche a quote inferiori su ovest Alpi. Temperature massime in lieve calo al nord, stazionarie altrove. Venti in rinforzo dai quadranti sud occidentali.
DOMANI: maltempo al nord con piogge in estensione da ovest ad est e limite della neve tra 800 e 1200m sulle Alpi, con fiocchi più abbondanti lungo tutta la fascia prealpina. Molte nubi e rovesci anche in Toscana con neve solo oltre i 1500m, irregolarmente nuvoloso ma asciutto sul resto del centro, venti meridionali anche tesi, temperature in rialzo al centro-sud, solo nei valori minimi al nord.
SABATO: al nord rovesci ovunque al mattino con neve oltre gli 800-1000m ma con tendenza a miglioramento dal pomeriggio sul settore occidentale, ancora maltempo sino a sera sul nord-est, al centro instabile con locali rovesci o brevi temporali, specie sulla Toscana, l'Umbria e l'alto Lazio, parzialmente nuvoloso al sud con schiarite. Tempo ventoso con libeccio gradualmente più fresco e calo delle temperature a partire da ovest.
Il modello europeo ipotizza anche nevicate sino in pianura la prossima settimana al nord e sulla Toscana, a quote basse sul resto del centro.
RIVOLUZIONE: una vera rivoluzione barica è in atto da stamane nelle mappe modellistiche, che per la prima volta ridimensionano in maniera vistosa il ruolo dell'anticiclone delle Azzorre e la spinta della corrente a getto, proponendoci una seconda parte di gennaio tutta da vivere in compagnia del tempo spesso instabile, a tratti perturbato, di stampo tardo autunnale e forse anche con qualche momento invernale.
NEVICATE: giungeranno da venerdì sulle Alpi e potrebbero persistere anche nel fine settimana cancellando dal cahier de doleances tutte le lamentele per la mancanza di neve naturale. Gli apporti più significativi sono attesi sulle Alpi e le Prealpi centro-orientali a partire dai 1100-1200m, ma con limite che dipenderà molto dal microclima delle valli. Comunque sia sarà una bella boccata d'ossigeno per tutte le località alpine.
PEGGIORAMENTO: i passaggi nuvolosi di questi giorni da sud ovest saranno solo il segnale di un mutamento delle condizioni atmosferiche che si andrà maggiormente concretizzando da venerdì, quando una saccatura farà il suo ingresso nel Mediterraneo e determinerà precipitazioni diffuse al nord e sulla Toscana che, complice la formazione di una depressione, nel fine settimana potrebbero estendersi a tutto il Paese con caratteristiche ancora autunnali.
PROSSIMA SETTIMANA: il modello europeo inasprisce e rinnova il peggioramento facendogli assumere anche caratteristiche più invernali, lasciando cioè aperta la porta all'inserimento di aria artica marittima anche dalla valle del Rodano e favorendo così l'abbassamento della quota neve al nord e al centro, con potenziali situazioni nevose anche in pianura. Per completezza d'informazione però occorre dire che sia il modello americano che quello canadese vedono termiche così favorevoli alla neve, ma anch'essi pongono l'accento sulla reiterazione del maltempo.
COMMENTO: comunque vada a finire il team di MeteoLive è contento di aver colto con quasi 15 giorni di anticipo la linea di tendenza di metà mese e la svolta ulteriore di stamane, sia pure ancora non definitiva e suscettibile di aggiustamenti, suggerisce che il lavoro sulle sudate carte alla fine ripaga.
OGGI: correnti da sud ovest con nuvolaglia già presente su Liguria, Toscana, parte della Valpadana, in ulteriore aumento in giornata per l'arrivo di un corpo nuvoloso più compatto dalla Francia ma con fenomeni solo deboli, sporadici ed isolati. PIù sole sul resto del Paese. Temperature in lieve diminuzione nei valori massimi per l'inserimento di aria più umida.
DOMANI: ancora nuvolaglia irregolare tra nord e centro ma senza fenomeni di rilievo e con tendenza a temporanee schiarite ovunque, verso sera nuovo aumento della nuvolosità sulla Liguria. Temperature relativamente miti per il periodo.
Situazione maggiormente interessante e dinamica sul finire di questa settimana in Italia. In un primo tempo la neve si farà vedere sulle Alpi, poi forse anche in Appennino e a quote progressivamente più basse.
L'inverno (o quello che dovrebbe essere considerato tale) si appresta ad effettuare il giro di boa sul calendario.
Il primo mese e mezzo di stagione ha consentito uno spunto nevoso interessante in Italia, che ha interessato essenzialmente il meridione e parte del versante adriatico.
Tutte le altre regioni non hanno beneficiato di eventi invernali importanti e la stagione, da questo punto di vista, ha deluso molto le aspettative, sia dal punto di vista termico che da quello nevoso.
Dopo la fase molto mite del week-end, connessa all'espansione dell'alta pressione atlantica in area mediterranea, vivremo ancora qualche giorno in compagnia di un tiepido anticiclone, seppure costellato da disturbi segnatamente al settentrione.
Per un cambiamento circolatorio sul nostro Paese bisognerà aspettare la metà di gennaio. In una prima fase avremo soprattutto il ritorno dei fenomeni (piovosi e nevosi in montagna) e solo successivamente si potrà parlare di freddo.
Un fattore positivo sarà il ritorno della neve, che tra venerdì 16 e sabato 17 gennaio imbiancherà a dovere gran parte della chiostra alpina, specie il settore centrale ed orientalesopra gli 800-1000 metri (prima cartina in alto a sinistra).
Come anticipato, in un primo tempo si tratterà di aria abbastanza mite; essa lascerà però il postoa correnti decisamente più fredde di matrice nord-occidentale che si faranno sentire successivamente.
Tra il prossimo week-end e l'inizio della settimana prossima (seconda cartina a lato), l'alta pressione delle Azzorre farà un tentativo di elevazione verso nord, consentendo all'aria fredda di irrompere sul nostro Continente, Italia compresa.
In questo frangente, oltre ad un generale calo delle temperature, avremo sicuramente nevicate in Appennino (sia settentrionale che centrale) a quote collinari.
Il dubbio riguarda l'effettiva tenuta del blocco atlantico (da ciò si evince la necessità di usare ancora i punti di domanda).
Il getto potrebbe far crollare tutta la costruzione faticosamente costruita? E' un possibilità. Tuttavia,la situazione a lungo termine resta molto incerta, ma estremamente interessante per un decollo più deciso dell'inverno. Per approfondire l'argomento, vi consigliamo di leggere la rubrica Fantameteo che si occuperà proprio di questo aspetto.
Per il momento, ecco la linea di tendenza del tempo fino alla giornata di lunedì 19 gennaio in Italia.
Fino alla giornata di giovedì 15 gennaio il tempo sarà abbastanza buono e piuttosto mite al centro e al sud. Maggiori annuvolamenti, per un flusso umido da sud-ovest, saranno presenti al settentrione dove potrebbero originare anche qualche precipitazione.
Venerdì 16 gennaio: brutto tempo al nord e sulla Toscana con piogge, rovesci e neve sulle Alpi sopra gli 800-1000 metri. Altrove ancora tempo abbastanza buono e mite.
Sabato 17 gennaio: instabile al nord-est e al centro con neve in Appennino sopra i 1200-1400 metri, ma con quota neve in calo. Migliora al nord-ovest e peggiora al meridione ad iniziare dal Tirreno.
Domenica 18 e lunedì 19 gennaio: correnti progressivamente più fredde renderanno instabile il tempo al centro-nord con nevicate anche a quote di media collina. Precipitazioni anche al sud, ma con quota neve più elevata. Vento in rinforzo ovunque e sensibile calo delle temperature.
Il cielo è tornato sereno o poco nuvoloso sulle Alpi, in particolare sui versanti esteri svizzeri e soprattutto Austriaci colpiti da una vera e propria tempesta di neve.
Il cielo sereno ha fatto spazio a paesaggi assolutamente incantevoli, grazie al contrasto di colore tra la neve ed una certa vegetazione residua dell’Autunno.
Le seguenti webcam sono tutte della zona alpina austriaca ed altoatesina.
Sulle Alpi è un risveglio da fiaba, il secondo consecutivo ma stavolta molto più affascinante perchè non parliamo soltanto della prima “spruzzata” di neve com’era stato ieri, bensì stavolta abbiamo a che fare con i primi accumuli significativi ed abbondanti, sin dalle basse quote, almeno in Trentino Alto Adige e nelle zone di confine più vicine all’Austria, dove continua a nevicare copiosamente. Imbiancata anche Predazzo, mentre a Bolzano c’è stato qualche fiocco con +4°C e la neve s’è accumulata nei rilievi appena intorno alla città.