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lunedì 22 maggio 2017

Previsioni Meteo, torna l’Anticiclone: stavolta farà più caldo al Nord, spifferi freschi dai Balcani invece al Sud

Previsioni Meteo, fine Maggio con il caldo sull'Italia: ma le temperature saranno ben più elevate al Nord e sulle Regioni tirreniche rispetto al Sud e alle Regioni Adriatiche

Previsioni Meteo – La prima ondata di caldo della stagione sta per colpire l’Europa occidentale, e interesserà inevitabilmente anche il Nord Italia nei prossimi giorni portando temperature davvero roventi soprattutto al Nord/Ovest e sull’arco Alpino. Nei prossimi giorni le condizioni meteorologiche miglioreranno in tutt’Italia, ma al Sud e nelle Regioni Adriatiche in settimana avremo ancora un’influenza balcanica con spifferi freschi provenienti da Nord/Est, tali da mantenere le temperature ancora al di sotto rispetto alla norma del periodo, avviandoci così all’inizio di Giugno e dell’Estate Meteorologica con un profilo stagionale basso.
Situazione molto diversa invece al Nord e nelle Regioni tirreniche, così come su gran parte d’Europa dove è in arrivo una vera e propria “bolla calda” in risalita dal Maghreb, destinata a persistere per almeno una decina di giorni portando gran caldo fino al Mare del Nord. Eloquenti le mappe che pubblichiamo nella gallery a corredo dell’articolo. Con l’Italia “capovolta”, più caldo al Nord rispetto al Sud, si va a prospettare una configurazione tipica d’inizio primavera (Marzo-Aprile), quando invece quest’anno a più riprese abbiamo avuto super caldo anche al Sud. L’estate, comunque, è pronta ad impadronirsi – come di consueto – dell’area Euro-Mediterranea, le grandi manovre per la “conquista” stagionale sono già iniziate.

Fonte: meteoweb

venerdì 31 marzo 2017

Caldo record al Centro/Nord, freddo invernale al Sud: dai +28°C di Merano ai +15°C di Pantelleria, Italia capovolta

Italia capovolta: caldo estivo al Centro/Nord con punte di +28°C nei fondovalle alpini e valori di +27°C in Toscana e nel cuore della pianura Padana. Freddo ancora invernale al Sud con Pantelleria ferma addirittura a +15°C! Tutti i dati

Ancora una giornata caldissima oggi, Giovedì 30 Marzo 2017, al Centro/Nord Italia con temperature quasi estive, senza precedenti per il mese di marzo. Molte località hanno infatti battuto il precedente record di caldo mensile, come Firenze. Il capoluogo toscano, infatti, ha raggiunto i +27°C superando i +25,8°C del marzo 1989 e a maggior ragione i +25,5°C del marzo 1968, i due precedenti record di caldo mensile, lontani rispettivamente 28 e 39 anni.
Mentre al Centro/Nord fa così tanto caldo, al Sud le temperature sono ancora fredde, tipicamente invernali, soprattutto lungo le coste di Puglia, Calabria e Sicilia. Eloquenti i dati delle temperature massime giornaliere, quasi estive al Centro/Nord, ancora molto fredde (e di oltre 11-12°C più basse) al Sud: +28°C a Merano, +27°C a Firenze, Parma, Mantova, Carpi, Prato ed Empoli, +26°C a Padova, Novara, Ferrara, Vicenza, Reggio Emilia, Cassino e Bolzano, +25°C a Roma, Milano, Torino, Bologna, Brescia, Modena, Grosseto, Forlì, Trento, Guidonia, Benevento, Caserta, Pavia, Frosinone, Rovereto, Sondrio, Biella, Udine, Pordenone, Monfalcone, Faenza, Imola, Rovigo, Piacenza e Cremona, +24°C a Verona, Taranto, Viterbo, Latina, Olbia, Ravenna, Bergamo, Arezzo e Varese, +23°C a Napoli, Trieste, Perugia, Cosenza, Treviso, Agrigento, Como, Cesena, Cava de’Tirreni, Jesi, Verbania, +22°C a Genova, Foggia, Avellino, Ancona, Crotone, Vieste e Belluno, +21°C a Palermo, Venezia, Catania, Pisa, Cagliari, Lecce, L’Aquila e Iglesias, +20°C a Pescara, Matera, Avezzano, Caltanissetta, Civitavecchia, Lignano Sabbiadoro, Alghero e La Spezia, +19°C a Bari, Messina, Salerno, Sassari, Brindisi, Campobasso, Monopoli e Rimini, +18°C a Reggio Calabria, Trapani e Viareggio, +17°C a Catanzaro, Termoli, Savona, Potenza e Lampedusa, +15°C a Vibo Valentia, Pantelleria ed Enna.
Questa situazione non è affatto anomala in questo periodo dell’anno: nella prima parte della primavera, tra Marzo e Maggio, sovente capita che sulle coste del Sud le temperature siano decisamente più basse rispetto alle zone interne del Centro/Nord, in quanto le brezze del mare mantengono l’aria ancora molto fresca proprio lì dove c’è il mare. Infatti le temperature salgono notevolmente anche al Sud se ci spostiamo verso l’interno, vedi i dati di Benevento (oggi +25°C) o Cosenza (oggi +23°C) e Foggia (oggi +22°C), seppur non elevate tanto quanto al Centro/Nord. In compenso, anche al Nord lungo le coste abbiamo valori molto più bassi rispetto alle zone interne, vedi i dati di Savona (oggi +17°C) o Venezia (oggi +21°C), comunque non invernali come invece al Sud (con Pantelleria ad appena +15°C).
Insomma, la differenza viene dal mare. E così sarà anche domani, seppur con un ulteriore significativo aumento termico anche al Sud dopo il freddo degli ultimi giorni.
Intanto il mese di Marzo che si concluderà domani avrà delle anomalie termiche positive eccezionali per gran parte d’Italia, e soprattutto per il Nord, che come già accaduto a Febbraio, registrerà scarti positivi rispetto alla norma di diversi gradi centigradi. Per un inverno che ha fatto molto sul serio, ma soltanto a Gennaio e per poche settimane, con freddo record e grandi nevicate esclusivamente nelle Regioni del Centro/Sud.
Fonte: meteoweb

mercoledì 20 gennaio 2016

Previsioni Meteo, Italia capovolta: l’inverno continua solo al Sud con freddo e neve mentre al Nord torna l’anticiclone

Italia capovolta, non solo nelle ultime ore ma anche nei prossimi giorni: l’inverno continuerà a fare sul serio, ma soltanto al Centro/Sud più esposto a spifferi freddi provenienti dai Balcani. Al Nord, invece, non solo il clima rimarrà secco con tante belle giornate soleggiate, ma il freddo durerà ancora soltanto qualche altro giorno e poi tornerà addirittura il caldo anticiclone con temperature in aumento fino a picchi di +15°C al nord/ovest.

Nel corso di questa settimana avremo ancora fenomeni d’instabilità con piogge e nevicate al Centro/Sud, e soprattutto nelle Regioni tirreniche. La terza decade di Gennaio inizierà Mercoledì 20 con le ultime piogge residue del ciclone che sta attraversando il meridione, poi un altro transito perturbato sul basso Tirreno porterà nuove precipitazioni che insisteranno Giovedì 21 tra Lazio, Campania, Basilicata e Calabria, e Venerdì 22 in Calabria e Sicilia.
previsioni meteoNel weekend arriverà un nuovo impulso freddo e instabile da Nord/Est e sarà ancora maltempo in gran parte del Centro/Sud, con nuove nevicate fino a bassa quota. Una tendenza che si ripeterà la prossima settimana, quando dall’Atlantico tramite il Maghreb risalirà sull’Europa occidentale un nuovo poderoso promontorio anticiclonico con ampie schiarite, nebbie e foschie ai bassi strati e temperature in aumento su valori di gran lunga superiori alle medie, fino a 10°C più alte della normalità del periodo.
enspanel5Ancora freddo invece nei settori orientali dell’Europa, con un’anomalia negativa che interesserà – seppur marginalmente – anche il Sud Italia più esposto alle correnti balcaniche. Entriamo in queste ore nel periodo statisticamente e storicamente più freddo dell’inverno: i venti giorni a cavallo tra fine gennaio e inizio febbraio hanno sempre rappresentato il “clou” della stagione fredda in Europa e nel Mediterraneo, con i Giorni della Merla a identificare proprio in questo periodo i giorni più freddi dell’anno.
giorni della merlaL’evoluzione è di chiara lettura sinottica ma molto difficile da sviscerare nei dettagli, comunque interessante perché basta poco per attivare nuovi eventi meteorologici significativi come quelli degli ultimi giorni. Nonostante una prima parte eccezionalmente calda e secca a causa della grande anomalia anticiclonica di novembre, dicembre e della prima metà di gennaio, il Generale Inverno ha dimostrato di essere presente anche quest’anno e certamente tornerà a farsi sentire in modo pungente anche nei prossimi giorni e nelle prossime settimane. Soprattutto al Centro/Sud e nelle Regioni Adriatiche.
Fonte: meteoweb

martedì 12 gennaio 2016

Previsioni Meteo, nel weekend arriva il grande gelo: Italia nel freezer dal 16 al 19, tanta neve al Sud

Finalmente arriva l’inverno: dopo una prima parte di stagione assolutamente anomala, vissuta con un poderoso anticiclone SubTropicale su gran parte del Mediterraneo e con anomalie calde senza precedenti da fine ottobre a metà gennaio, dopo metà mese avremo la tanto attesa “svolta” che porterà il vero freddo per la prima volta sull’Italia in questa stagione in cui ormai molti amanti di freddo e neve avevano perso ogni speranza di poter assistere a qualche nevicata.
Ma anche nei momenti in cui a lungo termine non si scorgeva ancora nessun cambiamento avevamo scritto che la stagione era ancora molto lunga e che ci sarebbe stato tempo affinché l’inverno avrebbe potuto dare il meglio di se’, con condizioni climatiche consone al periodo. Così sarà a partire dalle prossime ore. Abbiamo già evidenziato l’allerta meteo per la prossima notte, con il vento forza 11 atteso tra stasera e domattina nell’alto Tirreno e le furiose mareggiate che colpiranno Liguria e Toscana. Tra domani e mercoledì 13 avremo un primo calo termico, arriverà un po’ di fresco ma niente di significativo anche perché tra giovedì 14 e venerdì 15 la colonnina di mercurio si impennerà nuovamente verso l’alto in tutto il Centro/Sud a causa del flusso pre-frontale rispetto all’irruzione gelida del weekend.
Gelo ItaliaLa giornata della svolta sarà sabato 16: le temperature crolleranno in tutto il Paese scendendo sotto le medie del periodo e provocando violenti temporali nelle Regioni del centro/sud a causa degli scontri termici a causa di sbalzi spaventosi, in alcuni casi di oltre 15°C. Il picco di freddo e maltempo sarà tra domenica 17 e lunedì 18 e le Regioni più colpite saranno quelle del Centro/Sud, tra il medio/basso Adriatico e il basso Tirreno, con nevicate probabilmente fin sul livello del mare nelle spiagge adriatiche, e fino a quote bassissime anche in Calabria e Sicilia. Per i dettagli è ancora presto, ma la prima irruzione fredda della stagione sarà molto intensa e provocherà grandi nevicate fino a quote collinari sui rilievi Appenninici, in modo particolare nel basso Adriatico e nel basso Tirreno.
Fonte: meteoweb

lunedì 17 agosto 2015

Maltempo, Italia flagellata nel weekend di Ferragosto: morti e feriti da nord a sud

Maltempo in tutt’Italia nel weekend di Ferragosto: fenomeni avversi in tutto il Paese, temperature in picchiata e numerosi tornado.

Neve, grandine, vento, temporali e trombe d’aria e persino una tempesta di sabbia: il maltempo non ha dato tregua nel week end di Ferragosto investendo, sia pure in fasi diverse, quasi tutta l’Italia, con regioni che hanno visto scendere la colonnina di mercurio di dieci gradi. I danni si sono fatti sentire con allagamenti, cadute di alberi, tetti scoperchiati, black-out, da nord a sud del Paese. In Puglia l’evento piu’ grave: una donna e’ finita in coma dopo essere stata colpita da un fulmine che si e’ abbattuto sul trullo nel quale si trovava con un folto gruppo di familiari.
siena palio meteoAl di la’ del cattivo tempo, che ha provocato anche il rinvio del Palio di Siena (non accadeva dal 1997), il ponte dell’Assunta e’ stato funestato da diversi incidenti e annegamenti: quattro in tutto le vittime, tra cui un ragazzino di 14 anni che ha perso la vita nel lago di Como. Ed e’ in gravi condizioni un bambino di due anni e mezzo ustionato da un falo’ acceso su una spiaggia del litorale romano: il piccolo, che era nella famiglia, e’ caduto nella buca con la brace. Ad essere imbiancata fuori stagione e segnata da un forte calo delle temperature, la Valle d’Aosta: quota neve a 2.700 metri, 13 gradi nel capoluogo, 11 a Courmayeur e 7 a Cervinia. Da giovedi’ dovrebbe comunque tornare l’estate.
neve alpi 15 maggio 2015 (13)Termometro in caduta libera anche in Trentino Alto Adige: qui sono stati i temporali a far scendere la temperatura di dieci gradi. Grandinate, miste a forti temporali con fulmini e vento, si sono invece abbattute sulla Puglia, in particolare nel brindisino, provocando allagamenti e black-out. Nel barese, tra Castellana Grotte e Putignano, e’ avvenuto l’incidente che ha fatto finire in coma la donna, ricoverata in rianimazione, e ferito in modo lieve 13 familiari: un fulmine e’ caduto sul trullo dove l’intero gruppo, che stava facendo il pranzo di Ferragosto all’aperto, si era rifugiato per sfuggire al temporale.
saetta catanzaro lido mar jonioIn Toscana invece un lampo si e’ abbattuto su un campanile del ‘400 situato sulla fortificazione del Cassero a Monte San Savino (Arezzo): paura tra gli abitanti della zona che hanno avvertito il boato, simile ad uno scoppio, e danni ingenti. Pioggia intensa e vento fortissimo anche su tutto il Veneto con allagamenti, piante sradicate, impalcature venute giu’ e black-out. A Venezia coppi e cornicioni sono volati via dai tetti come fuscelli e al Cavallino la caduta di alberi e tende ha messo in fuga gli ospiti di un campeggio. Il forte vento ha anche provocato l’affondamento di un’imbarcazione dell’azienda comunale di trasporto. Una tromba d’aria nel pesarese ha scoperchiato un capannone, senza provocare feriti.
tornado mareTrombe marine ci sono state invece al largo di Genova. Forti piogge anche in Campania e pure nelle Marche, dove le precipitazioni sono state accompagnate dal vento. E a Rimini una tempesta di sabbia, che ha ribaltato lettini e ombrelloni, ha messo in fuga i bagnanti. Diversi gli incidenti avvenuti in acqua. Se nel Lago di Como e’ annegato un ragazzino di 14 anni di origine africana, subito dopo essersi tuffato con alcuni amici, un cittadino indiano di 48 anni e’ morto colto da malore dopo un bagno in piscina a Battipaglia. E la fatica per aver contribuito a salvare alcuni bagnanti in difficolta’ sulla spiaggia sarda di S. Giovanni di Sinis e’ stata fatale per un commerciante di Oristano. Nel mare di Gallipoli invece un motoscafo ha tranciato un braccio a un sub. Tra le vittime di Ferragosto anche un giovane moldavo di 20 anni, che con alcuni amici stava andando al mare: l’auto che guidava si e’ ribaltata nel bolognese.
Fonte: meteoweb

venerdì 10 luglio 2015

L’origine dei tornado: ecco perché anche l’Italia rischia fenomeni violenti come quelli che colpiscono gli USA

Il tornado è costituito da un grande vortice d’aria in violenta rotazione in contatto con il terreno, che scende da un cumulonembo ed è quasi sempre osservabile come una nube a imbuto, chiamata anche proboscide. Nella maggior parte dei casi i tornado vengono preceduti dalla formazione, lungo la base scura dei Cumulonembi (che deve essere molto bassa), della cosiddetta “nube ad imbuto” che comincia ad attorcigliarsi su se stessa cominciando a scivolare verso il suolo.
tornado venezia 8 luglio 2015 (2)Ma erroneamente a quanto si pensa la“nube ad imbuto” non è il tornado, ma rappresenta solo una manifestazione che precede la sua formazione. Inoltre non tutti i tornado osservati nelle grandi pianure statunitensi sono stati preceduti dalla “nube ad imbuto”, in genere ciò capita quando nei bassi strati l’aria non è molto umida. In questi casi la tromba d’aria avrà vita breve e si estinguerà rapidamente. Il tornado una volta toccato il terreno di solito tende a crescere di volume spostandosi lungo una direttrice che sovente coincide con la traiettoria del sistema temporalesco che lo ha generato. Bisogna sottolineare, a scalzo di equivoci, che il tornado è una nube a tutti gli effetti, costituita da piccolissime goccioline d’acqua. L’aria calda e umida viene risucchiata dalla parte inferiore del vortice.
tornado venezia 8 luglio 2015 (6)Dentro il tornado la pressione è molto bassa, perciò l’aria appena entrata nell’imbuto si espande, tale espansione provoca il rapido raffreddamento e la condensazione. Inoltre la condensazione libera del calore latente che contribuisce al mantenimento del vuoto all’interno della tromba che tiene in vita il gigantesco vortice. A dimostrazione del fatto che i “Tornadoes” sono nubi coniche e non vanno confuse con le nubi di detriti, dette anche “debris cloud”, che si originano dopo che il tornado ha toccato terra, percorrendo diversi chilometri sulla terra ferma, dove risucchia ogni tipo di materiale, detriti e oggetto incontrato nel suo cammino. Riguardo la loro origine e formazione possiamo dire che i tornado possono originarsi in qualsiasi tipo di sistema temporalesco, che sia una grande“Cella” isolata, una “Squall line” che si muove lungo il settore pre-frontale (da SO e S-SO nel nostro emisfero) davanti un fronte freddo, o una “Multicella” o una ben più organizzata e potente “Supercella”, come quelle che periodicamente si formano sopra le grandi praterie statunitensi lungo la linea di demarcazione fra l’aria calda e umida sub-tropicale, che sale dal golfo del Messico, con quella più fredda e secca d’estrazione canadese, mentre in quota scorre il ramo principale della “Jet Stream“ con i relativi “Jet Streak“ (le aree di massime velocità della “corrente a getto“).
Proprio lungo la parte anteriore delle “Supercelle” giovani, caratterizzate da forti“Updrafts”, è più agevole avere la formazione di un tornado, che nella maggior parte dei casi va a localizzarsi sotto la “wall cloud”. Ma tornado anche particolarmente pericolosi si possono sviluppare dentro l’area precipitativa, dove non compare la “wall cloud”. Questi sono purtroppo quelli più distruttivi perché vengono nascosti dal muro delle precipitazioni e per questo motivo e difficile poter stabilire la loro traiettoria. Negli USA, specie tra Oklahoma, nord Texas, Kansas, Nebraska, nord Alabama, Arkansas, Indiana, Tennessee, questo tipo di tornado confusi fra le precipitazioni e le grandinate hanno causato ingentissimi danni e tante vittime per la loro imprevedibilità. In presenza di una “wall cloud“, sono probabili tornado molto violenti che possono toccare il grado F4-F5 della scala Fujita causando enormi danni.
La comparsa di un tornado inizia con la formazione di un “funnel cloud” dalla base della nube a parete. I “funnel cloud” più grossi possono apparire come un cono diffuso che prende la forma di V e si invortica su se stesso procedendo verso la terra ferma. In questi casi l’eventuale contatto con il terreno potrà essere verificato con l’insorgenza della “debris cloud”, la nube di polvere e detriti, che ci indicherà che il cono ha toccato il suolo originando cosi il tornado. I tornado si possono formare con una certa frequenza, oltre che nelle pianure centrali degli USA, dove spesso diventano molto grossi e potenzialmente dannosi per il verificarsi delle condizioni appena elencate, anche sulla Pampa argentina, nell’Australia sud-orientale, lungo le coste giapponesi, nel sud della Cina e sulle coste dell’Africa occidentale, oltre che su buona parte dei bassopiani della Mitteleuropa e più raramente in estate nelle pianure sarmatiche.

Grosso tornado su Seymour, in Texas

Tornado di una certa importanza però si possono formare anche in Europa e in Italia; ecco i precedenti più tragici

Sfatiamo un tabù. Anche in Europa e sul territorio italiano possono originarsi dei tornado di piccoli dimensioni, cugini dei grandi vortici nord-americani. Gran parte delle grandi trombe d’aria e dei tornado che si formano in Europa e in Italia non vengono accompagnate dalla “wall cloud”. La mancanza della “wall cloud” sta ad indicarci che l’intensità del fenomeno vorticoso è solitamente medio bassa, fra i F-1 F-2 della Fujita, ma ciò non toglie che non possa fare danni. In Italia la stragrande maggioranza delle trombe d’aria che si osservano sono originate da “Shelf Cloud” molto attive e ben formate. In questi casi il moto rotatorio che forma la tromba d’aria viene innescato dal“Downdraft”associato alla precipitazione. In genere se il “Downdraft” annesso non ha intensità omogenea lungo tutta la “Shelf Cloud” essa può subire una inclinazione o addirittura una frattura per la diversa spinta da esso generato. L’inclinazione della “Shelf Cloud” può essere cosi spinta che una parte di essa può arrivare a toccare il suolo formando una tromba d’aria.

Lo spettacolare vortice osservato sulla laguna di Venezia
L’evoluzione del fenomeno è cosi rapida che sovente si osserva la tromba d’aria già formata e sviluppata. In queste situazioni molto difficilmente si possono originare dei tornado paragonabili con quelli che colpiscono con una certa frequenza le pianure centrali degli USA e la Pampa argentina. Eppure anche in Italia, come in Europa, abbiamo avuto dei precedenti davvero tragici nella storia, per il passaggio di devastanti tornado che percorrendo oltre 70-80 km (come i tornado negli USA) hanno cagionato un gran numero di morti e feriti. Il primato spetta al tornado che si è abbattuto sulla provincia di Treviso il 24 Luglio del 1930. Il tornado, per alcuni classificato un F-4 F-5, danneggiò il paese e la chiesa del comune di Volpago del Montello proseguendo poi per il trevigiano, dove cagionò la morte di almeno 23 persone. L’11 Settembre 1970 un grosso tornado, sviluppato a ridosso dei colli Eugani, attraverso tutto il Veneto orientale, spostandosi verso il padovano e la laguna di Venezia, interessando la città prima di esaurirsi nel litorale del Cavallino lasciandosi alle spalle ben 36 vittime, un bilancio davvero pesantissimo. Secondo la stima dei danni si calcolo che il tornado raggiunse una intensità pari a un F-4, evento più unico che raro per il nostro paese. Quello che ieri ha devastato le campagne del veneziano, un probabile F-3 “Fujita”, fa parte di questa lista che nei prossimi anni sembra destinata ad allargarsi ulteriormente, visto il continuo ripetersi di eventi meteorologici estremi lungo il bacino del mar Mediterraneo.
Fonte: meteoweb

Alla scoperta dei fenomeni vorticosi della storia italiana, dai tornado padani alle “waterspout” delle coste tirreniche

In Italia, come su buona parte del continente europeo, fenomeni vorticosi così violenti, come quello che lo scorso mercoledì 8 Luglio ha devastato il veneziano, cagionando morte e distruzione, sono tutt’altro che rari durante l’estate. Basti ricordare alcuni eventi del passato (non per caso avvenuti in Veneto), come il gigantesco tornado che il 24 Luglio del 1930 danneggiò il paese e la chiesa del comune di Volpago del Montello proseguendo poi per il trevigiano, cagionando la morte di almeno 23 persone e ingenti danni materiali.
Cazzago01Mentre l’11 Settembre 1970 un grosso tornado, sviluppato a ridosso dei colli Eugani, attraverso tutto il Veneto orientale, spostandosi verso il padovano e la laguna di Venezia, interessando la città prima di esaurirsi nel litorale del Cavallino lasciandosi alle spalle ben 36 vittime, un bilancio davvero pesantissimo, il più alto mai registrato in Italia a seguito del passaggio di un tornado. Secondo la stima dei danni si calcolo che il tornado raggiunse una intensità pari a un F-4, evento più unico che raro per il nostro paese. Sul nostro paese, visto la particolare disposizione orografica, l’intero territorio nazionale quasi ogni anno è soggetto al passaggio di fenomeni vorticosi di debole e media intensità, F-0 F-1 F-2 sulla scala Fujita. Ben più rari sono gli eventi sopra i F-3 che per nostra fortuna si ripetono dopo svariati anni, anche se negli ultimi anni la loro frequenza è più che raddoppiata. L’area di massima formazione, tra la tarda primavera, l’estate e l’inizio dell’autunno, è proprio la pianura Padana e la costa fra Veneto e Friuli, dove gli avvistamenti dei fenomeni vorticosi sono molto frequenti.
La "supercella" responsabile del disastroso tornado che ha devastato il veneziano
La “supercella” responsabile del disastroso tornado che ha devastato il veneziano
Le situazioni sinottiche ideali alla formazione di questi violenti fenomeni vorticosi sulla pianura Padana si ottengono solitamente in presenza di richiami d’aria calda e molto umida da SO e S-SO, mentre da Ovest o da NO, avanza un fronte freddo o un nucleo di aria più fredda in quota (avvezione fredda) che scorre sopra l’aria calda e molto umida preesistente nei bassi strati, scalzandola verso l’alto e originando le forti turbolenze che favoriscono l’esplosione dei cumulonembi temporaleschi. In presenza di elevatissimi valori di “Wind Shear” alle varie quote, accompagnati da indici di “CAPE”(energia potenziale a disposizione dei moti convettivi) molto alti, le nubi temporalesche, durante la loro fase di crescita e maturazione, cominciano a roteare su se stesse, favorendo dei temibili temporali “supercellulari”, caratterizzati dallo sviluppo dei cosiddetti “updraft” rotanti, meglio conosciuti con il termine di “mesociclone”.
Tornado danni Venezia 8 luglio 2015 (8)Le “supercelle” padane, responsabili dei tornado più disastrosi della storia italiana, in genere prendono corpo solo in presenza di un forte “Wind Shear verticale” che sulla pianura Padana si ottiene soltanto quando nei bassi strati i venti si dispongono da SE e S-SE, mentre a 850 hpa ruotano più da S-SO e SO, assumendo una spiccata componente occidentale attorno i 500 hpa (5200 metri). Non è un caso se la maggior parte dei temporali più forti che investono la pianura Padana si sviluppi proprio attorno l’area dei grandi laghi del nord, come il lago Maggiore, il lago di Como e il lago di Garda. Proprio sul Garda, lungo il confine fra Lombardia e Veneto, con una certa frequenza, soprattutto nel mese di Luglio e Agosto, si possono manifestare fenomeni temporaleschi particolarmente intensi, con grandinate, potenti “downbursts” e tornado (di natura “mesociclonica”) che possono causare danni molto ingenti in caso di passaggio ravvicinato sui centri abitati.
Tornado F4 (4)Nella maggior parte dei casi le “supercelle”che nascono sopra la pianura Padana prendono forma e si strutturano da un’iniziale“Cluster”, più raramente da una “Cella singola” ben sviluppata e alimentata da aria molto calda e umida che tende ad ascendere bruscamente verso l’alto (vuoi per l’irrompere di un passaggio frontale o di aria più fredda in quota dalle Alpi occidentali, con un “Jet Streak” davanti il fronte freddo avanzante), alimentando potenti “updrafts” pronti a rinvigorire l’ammasso temporalesco. Ma oltre ai tornado padani, caratteristici della tarda primavera e dell’estate, durante l’autunno e l’inverno sono molto comuni le cosiddette“Waterspout” che molto spesso si osservano durante il passaggio delle intense “Squall line pre-frontali” fra l’area del Golfo di Genova, le coste tirreniche e adriatiche e lo Stretto di Messina.
tornado venezia 8 luglio 2015 (2)In sostanza qualunque moto ascendente che sia rapido e che abbia diverse velocità ai vari livelli troposferici è potenzialmente carico di moti vorticosi, che possono poi rappresentare un buon potenziale per produrre delle possibili trombe d’aria. La stragrande maggioranza dei fenomeni vorticosi che si vedono in Italia sono originati da “Shelf Cloud” molto attive e ben formate. In questi casi il moto rotatorio che forma la tromba d’aria viene innescato dal “downdraft” associato alla precipitazione. In genere se il“downdraft” annesso non ha intensità omogenea lungo tutta la “Shelf Cloud” essa può subire una inclinazione o addirittura una frattura per la diversa spinta da esso generato. L’inclinazione della “Shelf Cloud” può essere cosi spinta che una parte di essa può arrivare a toccare il suolo formando una tromba d’aria. L’evoluzione del fenomeno è così rapida che sovente si osserva la tromba d’aria già formata e sviluppata.
tornado venezia 8 luglio 2015 (6)In altre occasioni, ben più rare, le trombe d’aria o i “Waterspout” che si generano in seguito a forti turbolenze proprie della “Shelf Cloud” che riescono a sfondare e a raggiungere il suolo. Il moto rotatorio necessario per la formazione della tromba d’aria viene quasi generato dalla linea di demarcazione esistente tra la corrente ascensionale e quella discendente che non sempre origina “Shelf Cloud”. La linea di demarcazione insiste fino a quando la Cella convettiva è attiva da avere contemporaneamente forti moti ascensionali e discendenti.
Fonte: meteoweb

lunedì 27 aprile 2015

Allerta Meteo, piogge e temporali: tutto il maltempo sull’Italia in diretta

Il maltempo inizia a fare sul serio al centro/nord con le prime piogge intense e qualche temporale. Allerta Meteo per le prossime ore.
E’ scattata l’allerta meteo sull’Italia per il nuovo brusco peggioramento che, puntuale come un orologio svizzero, è iniziato al centro/nord nella serata di quest’ultima domenica di aprile 2015. Primi temporali al centro/nord, piogge localmente intense soprattutto nel basso Veneto con picchi di 30mm nel veneziano, ma anche in Emilia Romagna con picchi di 25mmnel ferrarese, in Toscana con picchi di 26mm nel fiorentino, e al nord/ovest con picchi di30mm tra torinese e varesotto nella fascia prealpina.
MyBlitzortungStrikeMapAttenzione anche ai forti temporali che si muovono nel mar Mediterraneo verso la Sardegna. Nelle prossime ore il maltempo si intensificherà sensibilmente, con piogge torrenziali nella giornata di lunedì 27 (soprattutto nel pomeriggio) in tutto il centro/nord. Martedì i fenomeni si sposteranno al centro/sud. Attenzione anche ai forti venti di maestrale con temperature in picchiata in tutt’Italia.
Fonte: meteoweb

giovedì 26 marzo 2015

Allerta Meteo, Italia flagellata: altri due giorni di fenomeni estremi, incubo alluvione in 9 Regioni

Quando sull’Italia le perturbazioni arrivano da Sud, dal cuore del Sahara, e raggiungono il nostro Paese dopo aver attraversato il Mediterraneo caricandosi di ulteriore umidità, provocano le ondate di maltempo più intense e abbondanti con piogge estese e torrenziali, un po’ per le correnti al suolo che si dispongono dai quadranti meridionali e un po’ per la stessa origine e provenienza del maltempo.
acireale shelf cloud 02Nelle ultime 24 ore ha piovuto tantissimo in tutto il Paese, da Sicilia e Calabria dove nella scorsa notte si sono verificate vere e proprie “bombe d’acqua” con picchi nelle zone più colpite di 210mm in Sicilia e 150mm in Calabria, fino alla Puglia e al centro/nord, flagellati da forti venti e piogge torrenziali. I parziali pluviometrici giornalieri di mercoledì 25 marzo si stanno per chiudere con picchi di 120mm in provincia di Frosinone, 100mm in provincia di Viterbo, 85mm sui Castelli Romani e 60mm a Roma città.
25 ott 11 pontremoli1Piogge torrenziali anche in Emilia Romagna con picchi di 110mm sull’appennino in provincia di Parma, e picchi di 65mm nelle colline bolognesi: in tutta la Regione è scattato l’allarme per i fiumi in piena. La neve si sta sciogliendo rapidamente sui rilievi a causa delle temperature miti, ed è alto il rischio di alluvione perchè continuerà a diluviare per altre 24-36 ore, addirittura in Romagna fino a venerdì mattina.
E in serata il maltempo s’è intensificato anche al nord/est con picchi fino a 70mm tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. Del nord/ovest e della Sardegna abbiamo già ampiamente parlato: non c’è località italiana che nelle ultime 24 ore non abbia avuto piogge e fenomeni meteorologici rilevanti, e adesso è ancora allerta meteo per i fenomeni estremi che si verificheranno nei prossimi due giorni, giovedì 26 e venerdì 27 marzo.
25 ott 11 pontremoli8Ben 9 Regioni vivono l’incubo di eventi alluvionali: si tratta del nord/est, tra Veneto eFriuli Venezia Giulia dove continuerà a diluviare tra stasera e domattina, ma soprattutto dell’Emilia Romagna dove continueranno le piogge torrenziali e la situazione è già critica. Al centro altre forti piogge colpiranno Umbria eLazio, dove già diluviato nelle scorse ore. Infine, attenzione al Sud tra PugliaBasilicata,Calabria Sicilia dove nela giornata di giovedì il maltempo peggiorerà nuovamente a partire dalla Sicilia con forti piogge e temporali che si intensificheranno tra giovedì sera e venerdì con piogge torrenziali soprattutto in Calabria, ancora una volta la Regione più colpita. Sabato gli ultimi fenomeni residui prima del deciso miglioramento primaverile che inizierà proprio nel weekend dell’ora legale
Fonte: meteoweb

venerdì 30 gennaio 2015

Allerta Meteo, il ciclone del Vortice Polare insisterà sull’Italia fino a lunedì: sarà un weekend tempestoso [MAPPE]

Continua l’allerta meteo: nel fine settimana, tra sabato 31 gennaio e domenica 1 febbraio, l’Italia sarà attraversata da un altro ciclone provocato dal Vortice Polare. Forte maltempo da nord a sud e temperature ballerine.

L’Italia è stretta nella morsa del maltempo provocato dal profondissimo ciclone posizionato sul Friuli Venezia Giulia con valori barici eccezionali, stazionari da qualche ora sui 974hPa. La pressione è molto bassa in tutt’Italia, con venti impetuosi che superano i120km/h lungo la dorsale appenninica. Piogge e temporali stanno interessando le Regioni tirreniche con un grande “rimescolamento” delle masse d’aria che sta facendo aumentare le temperature in tutto il centro/sud, con +17°C a Cagliari e +16°Ca Pescara, mentre a Bolzano il cielo è coperto con 0°C e a Milano e Bologna la temperatura non supera i +3°C.
allerta meteo cicloneNel weekend, tra sabato 31 gennaio edomenica 1 febbraio, l’insistenza del flusso freddo alimentato dal Vortice Polare sull’Italia attiverà una nuova ciclogenesi sull’alto Tirreno. Un nuovo ciclone, quindi, profondo fino a circa980hPa, si porterà rapidamente sull’Italia centrale, poi sull’Adriatico e tra domenica e lunedì sui Balcani. Questa nuova tempesta provocherà altro forte maltempo con forti temporali, venti impetuosi e possibili tornado nelle Regioni del centro/sud, ma anche un nuovo poderoso rimescolamento delle masse d’aria (vedi mappe nella gallery in coda all’articolo) con una grande impennata termica di scirocco nelle Regioni meridionali nelle ore pomeridiane e serali di sabato, e poi un crollo termico diffuso nella giornata di domenica, quando il freddo arriverà in tutt’Italia e diventerà gelo all’inizio della prossima settimana, con nevicate a quote molto basse lunedì 2 febbraio soprattutto al centro/sud.
Fonte: meteoweb