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giovedì 4 febbraio 2016

Freddo invernale: arriva o non arriva?

La stratosfera polare ha appena dato già il suo OK, ma gli effetti "gelidi" sull'Europa non si intravedono. Perché?
In un nostro articolo del  27 gennaio u.s.,  dal titolo  "Inverno finito?" e ancora in home page nella Rubrica "tendenza stagionale" 
"….non siamo del parere  che l'inverno sia finito per 3 motivi:
1. il vortice polare stratosferico si sta orientando verso l'Europa ove potenzialmente potrebbe dare luogo ad un irruzione fredda dopo il 10 febbraio;
2. in presenza dì El Niño la NAO (North Atlantic Oscillation) tende ad essere negativa - e quindi favorevole ad irruzioni fredde fino  alle Medio-bassa latitudini -  nella seconda parte dell'inverno;
3. negli inverni più recenti il crudo inverno anche in Italia si avvertito spesso tardi, ovvero in febbraio e, talvolta,  in marzo."
Era soprattutto il primo punto quello sui cui poggiavamo la nostra previsione perché è quasi sempre avvenuto in inverno che ad ogni spostamento del gelido Vortice Polare Stratosferico (VPS) verso il Contenete europeo, seguisse una robusta irruzione di aria artica verso le Medio-Basse latutidioni fino all'Italia.
Ebbene ad oggi, come previsto dal prestigioso modello europeo ECMEWF, lo spostamento, ipotizzato il 27 gennaio, del gelido VPS verso l'Europa è già in atto sotto la possente spinta dell'anticiclone canadese.
Ma - ed è qui la nota dolente -  non è avvenuta alcun outbreak di aria artica verso l'Europa centro-meridionale.
Il motivo?
Un…imprevisto:  il VPS non si è potuto espandere verso le Medio-Basse latitudini dell'Europa perché schiacciato, a mò di… salsicciotto" -  tra l'anticiclone canadese da una parte  e dall'anticiclone siberiano dalla parte opposta
Ecco perché il vortice polare sull' Europa è rimasto  confinato sull'alte latitudini europee, con un forma molto schiacciata nel verso dei paralleli e con il polo del freddo sull'Estrema Siberia. orientale.
Vi sono speranze nei 10 giorni  che il VPS possa allungarsi verso le Medio-Basse latitudini dell'Europa?
Ebbene, proseguirà la spinta verso l'Europa da parte del robusto anticlone canadese europeo verso Europa, tanto  l'anticiclone in questione conquisterà anche il polo Nord. Ma nonostante ciò il VPS, almeno nei prossimi 10 giorni  seguiterà a rimanere allungato verso i paralleli e ancora ancorato alle alte latitudini del continente.  Il nucleo più freddo tra 10 giorni sarà  prossimo al Regno unito  ma le correnti occidentali tenderanno a trascinare l'aria gelida di  tale nucleo verso il Baltico (freccia gialla)  piuttosto che verso più basse latitudini.
Però basta un "nonnulla"  perché  quel vasto lago di aria artica - ora confinato nei prossimi 10 giorni s tra  Regno Unito, Scandinavia, Danimarca, Baltico -  possa essere trascinato Sud fino all'Italia e questo perché adesso non vi è più  l'effetto contrastante dell'anticiclone siberiano.
Insomma si prospetta uno scenario simile a quello che ai primi di gennaio aveva portato timide nevicate anche in pianura sul Nord Italia.
Quale potrebbe il "nonnulla" capace di trascinare tra  10-15 giorni  l'aria artica verso l'Europa centro-meridionale?
 Ebbene, come avvenne ai primi di gennaio, basterebbe un bel robusto ciclone Nord Atlantico che arrivi integro fino al Baltico,e da qui poi spinga, lungo il suo bordo occidentale, le gelide correnti artiche verso la Germania e i Balcani.
Un simile evento non solo è possibile ma gode di buone probabilità, tanto più che anche la NAO è prevista negativa nella seconda decade del mese in corso.

Fonte: meteogiuliacci

lunedì 5 ottobre 2015

Arriva l"africano": il tempo migliora e le temperature risalgono

Domani Blitz dell'anticiclone Nord africano sull'Italia. Di conseguenza il tempo migliorerà soprattutto su regioni di Nordovest, al Sud e sule, Isole. Qualche residuo locale piovasco, per lo più pomeridiano, su interno del Centro e sulla Campania.  Ma nella sera peggiora di nuoco su Alpi centro-occidentali, Lombardia  e Levante ligure per l'arrivo di una  nuova perturbazione dalla Francia.  Temperature in apprezzabile rialzo
Fonte: meteogiuliacci

giovedì 17 settembre 2015

Previsioni meteo domani venerdì 18 Settembre

Fonte: meteogiuliacci

Oggi, giovedì, nubi e fresco al Nord con piogge sparse su Alpi, entroterra ligure, Friuli, Alto Piemonte; qualche temporale sul Verbano. Bello ma caldo al Centrosud, con massime fino a 35 gradi su regioni del Medio Adriatico, Puglia, Calabria, Isole.





giovedì 20 agosto 2015

Previsioni oggi Giovedì 20 Agosto

Fonte: meteogiuliacci



mercoledì 19 agosto 2015

giovedì 6 agosto 2015

Fine del grande caldo intorno al 10 agosto? Aggiornamento del 5 agosto

Conferme odierne: anticiclone africano fino al 9 agosto poi arriva l'anticiclone delle Azzorre
Ancora 5 giorni di sofferenza al Centronord per la nuova ondata di caldo portata da una nuova incursione dell'anticiclone nord africano fino a quasi al Baltico. Ma poi intorno al 10 di agosto è previsto l'arrivo dell'anticiclone delle Azzorre il quale (fig.1). Caldo nella norma invece sul Meridione almeno fino a metà agosto 
Almeno fino a Ferragosto dovrebbe smorzare la calura sulle regioni centro-settentrionali con temperature massime 1-2 gradi al di sopra della media al Centro, 2-3 gradi al di sopra della media al Nord. Insomma tra il 10 e il 15 agosto le temperature massime dovrebbero portarsi su valori inferiori a 34 gradi su quasi tutta la penisola, a parte qualche punta locale di 34-35 gradi; nelle zone di pianura del Nord Italia lontane dal mare. 
Fonte: meteogiuliacci.it

mercoledì 5 agosto 2015

LUGLIO 2015: IL PIU' CALDO DAL 1800

Sono i datti dell'ISAC-CNR, l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR di Bologna
Non possiamo affermare che il Luglio 2015 sia il più caldo di sempre, ma possiamo dire che è il più caldo da quando si effettutano le misurazioni, cioè dal 1800, ben 215 anni quindi!! Sono i dati dell' Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR di Bologna che ha comunicato l’anomalia di temperatura del mese scorso.
Sul nostro sito ne parliamo dai primi giorni di Luglio: il rischio che potessimo vivere un'ondata di caldo record era chiaro ed infatti si è poi verificato.
Con una anomalia di +3.41 °C sul trentennio 1971-2000 il Record più ampio se lo aggiudica il valore medio di Temperatura Minima, segue la temperatura massima con una anomalia di +3.58 °C ed infine la temperatura media con una anomalia di +3.55 °C.
I dati parlano chiaro: così caldo non l'aveva MAI fatto nel mese di Luglio. Bisognerebbe iniziare seriamente a pensare a questi continui Record...
Fonte: www.meteogiuliacci.it

martedì 4 agosto 2015

Previsioni meteo per la settimana di Ferragosto. Aggiornamento del 4 agosto

Confermato: se ne va il rovente anticiclone Nord africano, arriva l'anticiclone delle Azzorre con tempo delizioso dalle Alpi alla Sicilia
Passaggio di testimone alla fine di questa decade di agosto tra l'anticiclone Nord africano e quello delle
Azzorre, il quale ultimo dominerà sul Centronord della penisola dal 9 e almeno fino al 15 agosto.
Il meridione sarà invece ancora esposto a deboli correnti più fresche in arrivo  dai Balcani.
Ecco allora il tempo previsto tra  il 9 e il 15 agosto:
1.  Fenomeni
Bello  e soleggiato su tutta l'Italia a parte locali temporali pomeridiani da calore sulle regioni alpine e sui rilievi del Sud, come mostra la fig.2 che riposta la umidità relativa prevista a 700 hPa (3000m ca) e i cui valori sono altamente indicativi della possibilità di formazione di nubi;
2. Temperature
Finirà il caldo già alla fine di questa decade. Le temperature saranno per lo più nella media prevista per questo periodo dell'anno (massime per lo più tra 28 e 32 gradi). Temperature appena di sopra della media sul Nord Italia  (fig.3) ove nelle zone lontane dal mare le temperature massime potranno assumere localmente anche valori di 33-34 gradi.
Fonte: meteogiuliacci

martedì 28 luglio 2015

Fine settimana dell'1-2 agosto da bollino rosso

Il tempo previsto tra venerdì 31 luglio e domenica 2 agosto
Sarà un fine settimana con molti disagi per tutti i vacanzieri.
Infatti in primo luogo parchè il fine settimana quest'anno coincide proprio con la fine del mese luglio e il primo agosto ovvero proprio con i giorni in cui di solito in estate vi è il massimo esodo estivo che, in questo caso, si sommerà a quello tipico del fine settimana.
In secondo luogo anche le condizioni del tempo non agevoleranno gli spostamenti perché tra venerdì e domenica sono previsti molti temporali su gran parte del Centronord.
  Al Sud l'anticiclone Nord africano favorirà tempo bello fino a sabato 1 agosto  ma poi anche qui  giunge la perturbazione nella giornata di domenica.
Fig.1 . L'anticiclone nord africano alla quota barica di 500 hPa alle ore 14.00 di sabato 1 (meteocenter). La linea blu individua il corpo centrale della perturbazione atlantica in arrivo.
Fonte: meteogiuliacci.it

I principali siti che si occupano di meteo in Italia

Vuoi sapere dove trovare informazioni sempre aggiornate sul meteo? E' semplice! Basta consultare la pagina del Portale Meteo che raccoglie i più importanti siti italiani di informazione sul tema.

Eccola qui:
Siti-Meteo

Novità: abbiamo da poco aggiunto il bellissimo sito del Dott. Giuliacci. Avete capito di chi stiamo parlando? Sicuramente si! Cliccate su questo link (www.meteogiuliacci.it) per previsioni meteo sempre aggiornate ed affidabili!


A presto
Lo Staff del Portale Meteo

lunedì 10 febbraio 2014

Andrea Giuliacci su quest’inverno così bizzarro: “il clima sta cambiando”

Andrea Giuliacci, oltre ad essere il noto Meteorologo del Centro Epson Meteo – Meteo.it, è soprattutto una persona semplicemente squisita. Il sottoscritto, che ha avuto l’onore e la fortuna di averlo come insegnante, può testimoniarlo senza alcuna possibilità di essere smentito.
Nato a Roma nel 1971, Andrea Giuliacci si laurea in Fisica a Milano con una tesi sull’influenza de El Niño sul clima italiano e dal 1995 svolge attività di meteorologo presso il Centro Epson Meteo – Meteo.it .
Pur così giovane, Andrea Giuliacci vanta già diverse pubblicazioni: nel 2001, assieme a M. Giuliacci e P. Corazzon, “Prevedere il tempo con Internet”; nel 2002 come unico autore,  “I Protagonisti del clima”; nel 2003, con altri autori, “Manuale di Meteorologia”; nel 2005, assieme a P. Corazzon, R. Bellofiore, “La Meteorologia in mare”; nel 2009 come unico autore “Il clima come cambia e perchè” e “Global Warming”. Dal 2007 è professore a contratto di Fisica dell’Atmosfera presso l’Università Bicocca di Milano. Dal febbraio 2008, invece, cura le previsioni del tempo in video anche per il TG5.
Abbiamo rivolto ad Andrea Giuliacci alcune domande che riguardano anche temi piuttosto “scottanti”, come il Global Warming, l’estremizzazione del clima ed, infine, il futuro dell’Inverno 2013/2014:
Che l’Inverno 2013/2014 sia “maledettamente” anomalo, almeno per ciò che concerne la temperatura, è fuori discussione. Secondo Lei anche la configurazione barica attuale in sede Europea è del tutto anomala, oppure non è altro che un remake degli anni ’70/’80?
Direi che la situazione di questo inverno è anomala sia se confrontata con il periodo più recente piuttosto che con il pattern tipico degli anni ’70-’80. Del resto considerando il periodo dal 1979 a oggi il mese di gennaio è stato, a livello nazionale, il più mite e il più piovoso dell’intera seria, e anzi per quel che riguarda le piogge è il più piovoso almeno degli ultimi 60 anni: come dire un gennaio “autunnale” come mai prima negli ultimi decenni! Insomma, un gennaio così “atlantico” si può davvero considerare eccezionale. 
Frane, alluvioni, trombe d’aria, metri di neve sulle Alpi mentre gli Appennini sono in sofferenza. Cosa sta accadendo davvero in Italia, sensazionalismo dei media a parte?
Non c’è dubbio che il clima stia effettivamente cambiando, indipendentemente dal sensazionalismo con cui viene trattato. Nubifragi, alluvioni piuttosto che intense ondate di caldo negli ultimi 20 anni sono divenuti rapidamente più frequenti. Il problema è che a fronte di una rapida estremizzazione del clima, e quindi di fenomeni violenti via via sempre più frequenti, le risposte in termini di prevenzione risultano ancora inadeguate. Certi ragionamenti che andavano bene quando i grossi episodi alluvionali si ripetevano con la cadenza di alcuni decenni non valgono più quando alluvioni di grande proporzione colpiscono oramai il nostro Paese con frequenza annuale. Bisogna ripensare il territorio (o meglio il modo in cui è sfruttato) considerando l’aumentato rischio di questi fenomeni atmosferici estremi.
giuliacciLe estremizzazioni climatiche sono di certo la conseguenza di una scellerata politica ambientale. Ma è solo a livello antropico che bisogna ricercarne le cause secondo Lei?
Premetto che a dispetto di quanto si senta affermare in giro (anche da illustri e accreditati rapporti) non è possibile stabilire “scientificamente” quale sia il contributo dei diversi fattori (umano e naturale) al recente cambiamento climatico. Tuttavia non c’è dubbio che l’emissione di gas serra abbia alterato la chimica e – soprattutto – il bilancio termico terrestre, cosiccome le variazioni dell’attività solare e del vulcanismo siano state responsabili anch’esse di forti influenze sul clima recente. Insomma, sono convinto che sia un “concorso di colpa” fra fattori antropici e naturali. Ma attenzione, perché se anche l’effetto serra di natura antropica dovesse contribuire in minima parte, ciò non toglie che le misure di mitigazione (misure tese a limitare questo effetto antropico sul clima) siano comunque imperative: il contributo umano infatti anche se non fosse prevalente potrebbe comunque essere sufficiente a fare la differenza tra un clima semplicemente più estremo e un clima catastrofico (del resto, si sa, l’atmosfera spesso passa da uno stato a un altro per “salti”, ovvero una volta passato un determinato valore di soglia, e non secondo variazioni lineari continue).
Il lavoro del meteorologo permette, in alcuni casi, di fare prevenzione in relazione all’intensificarsi dei fenomeni. Ma non sempre, però, la meteorologia è una scienza esatta. Quando manca al grande salto?
L’avvento di computer sempre più potenti senza dubbio consentirà l’utilizzo di modelli più sofisticati e quindi previsioni più precise e attendibili. Tuttavia oggigiorno il grosso problema sta nell’incompletezza del dato iniziale, cioè la pessima conoscenza del “tempo che fa”: una semplice analisi di scala dei fenomeni che si vogliono studiare dimostra infatti che a livello globale le osservazioni meteo (e quindi l’informazione sullo stato iniziale dell’atmosfera, dato a partire dal quale il modello effettua le sue proiezioni) costituiscono appena 1/6 del numero minimo necessario a una conoscenza “sufficiente”, e comunque non ottimale, del punto di partenza dell’atmosfera. Per di più queste stazioni sono distribuito in modo assai disomogeneo, per cui la maggior parte è concentrata in Europa e Nord America, mentre vi sono ampie zone (basti pensare agli oceani o ai grandi deserti quali il Sahara) praticamente sguarnite.
Capitolo Global Warming. Sappiamo che è un discorso ampio e complicato, ragion per cui non vogliamo approfittare della Sua disponibilità. Secondo Lei, in sintesi, la ragione è dalla parte dei serristi o degli scettici?
Come già accennato credo che abbiano entrambi ragione ed entrambi torto: entrambi ragione dal punto di vista “qualitativo”, ovvero quando sostengono che vi sia un contributo dell’uno o dell’altro fattore; entrambi torto dal punto di vista “quantitativo”, ovvero quando affermano con certezza in che misura percentuale uno o l’altro fattore contribuiscano al GW, perché quello non è un aspetto che sia attualmente SCIENTIFICAMENTE (ovvero con METODO SCIENTIFICO) dimostrabile. Il resto, a mio avviso, è solo politica…
Cosa pensa di alcuni siti, diciamo così “meteorologici”, che fanno del sensazionalismo la loro arma vincente, istigando i tanti cybernauti al click “feroce”?
Ne capisco la filosofia in ottica commerciale, però credo facciano del male alla credibilità della Meteorologia come Scienza e come disciplina di pubblica utilità: a forza di gridare al lupo al lupo sappiamo tutti come va a finire. Io credo si possa fare dell’ottima Meteorologia, anche assai interessante e appetibile per il grande pubblico, senza necessariamente esagerare costantemente i toni.
Sono tanti i giovani che, fortunatamente, amano la Meteorologia e preferiscono la seria divulgazione al sensazionalismo. Qual è la retta via da seguire per poter intraprendere la carriera del meteorologo?
A mio avviso il meteorologo completo dovrebbe conoscere a fondo l’Atmosfera e le leggi che la regolano, oltre a sviluppare una buona capacità previsionale. Ecco perché ritengo che il percorso migliore sia quello che prevede lo studio della Fisica dell’Atmosfera: quindi un Corso di Laurea in Fisica, oppure altri corsi di laurea che però prevedano la possibilità di approfondire la materia attraverso l’insegnamento di Fisica dell’Atmosfera.
Sappiamo bene che è estremamente difficile effettuare previsioni meteo nel medio e lungo periodo ma, a questo punto, la domanda è d’obbligo: riuscirà, finalmente, il Generale Inverno a fare la voce grossa sul nostro Paese in quest’ultimo scorcio di stagione?
Ahimè, devo essere sincero, comincio ad essere piuttosto pessimista. Credo siano probabili configurazioni più invernali tra la fine di febbraio e la prima parte di marzo, ma a quel punto il pattern invernale dovrebbe inevitabilmente scontrarsi con l’incombere della stagione primaverile, soprattutto nella misura delle maggiori ore di luce e quindi nell’accresciuta radiazione solare in arrivo: insomma, lunghi periodi di rigido inverno oramai li vedo assai improbabili, al più qualche fugace assaggio di tempo invernale.
A conclusione della piacevole chiacchierata, Andrea Giuliacci porge un saluto a tutti i lettori ed alla Redazione di MeteoWeb: “fate davvero un lavoro notevole e, soprattutto, ottimo! “.
Parole del genere, soprattutto perchè pronunciate da un professionista serio e preparato, sono motivo d’orgoglio per tutti noi. Grazie Andrea!
(Fonte: meteoweb)