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giovedì 5 febbraio 2015

Allerta Meteo per Neve e Gelo: lunedì 9 febbraio il “bis” di 31 dicembre e Capodanno per un inverno da record?

Mentre l’Italia si appresta a subire la “bomba” di maltempo e neve provocata nelle prossime ore dal transito del profondo ciclone che si trova già a ridosso della Sardegna, occhi puntati anche all’evoluzione a medio termine. E’ ormai confermata, in base agli aggiornamenti serali di tutti i principali centri di calcolo, l’intensa ondata di gelo di cui abbiamo già parlato dei giorni scorsi: inizierà domenica 8 febbraio e durerà almeno fino a mercoledì 11, anche se il freddo persisterà sull’Italia per tutta la prossima settimana.
allerta neve e geloUn’irruzione polare proveniente dalla Scandinavia che molto rapidamente piomberà direttamente sull’Italia da est, tramite i Balcani, facendo crollare le temperature sulla falsariga di quanto accaduto tra 31 dicembre 2014 e Capodanno 2015. La neve sulle coste del Sud Italia è un evento meteorologico molto molto raro. Se davvero fosse confermato, come emerge dagli ultimi aggiornamenti, che tale fenomeno si possa ripetere per due volte nella stessa stagione, a meno di 40 giorni di distanza, sarebbe un record senza alcun precedente nella storia. E’ ovviamente ancora troppo presto per poter sentenziare una previsione definitiva su un “Capodanno Bis”, ma al momento ci sono tutte le carte in regola affinché tra domenica sera e mercoledì mattina la neve cada abbondante su molte Regioni meridionali, fin su coste e pianure, persino all’estremo Sud quindi non solo tra Abruzzo, Molise, Puglia, Campania e Basilicata, ma anche in Calabria e Sicilia. Lunedì 9 febbraio il giorno “clou” di gelo e maltempo con neve fin sulle coste.
Un’evoluzione estrema su cui però è bene ancora attendere ulteriori aggiornamenti per entrare nei dettagli previsionali. 
Fonte: meteoweb

martedì 3 febbraio 2015

Previsioni Meteo, carte spaventose: si prospetta un febbraio “horribilis” con gelo e neve da era glaciale!

Le previsioni meteo per il mese di febbraio, appena iniziato all’insegna del freddo e del maltempo su gran parte d’Italia, sono davvero impressionanti. Gli ultimi aggiornamenti dei principali modelli meteorologici prospettano scenari di maltempo estremo, gelo intenso e copiose nevicate fin sulle coste italiane a breve, medio e lungo termine, nonostante l’inverno abbia già fatto sul serio nei giorni scorsi e anche a inizio stagione, con l’eccezionale ondata di gelo di fine 2014 con temperature e nevicate da record storici al centro/sud tra 30 dicembre 2014 e 1° gennaio 2015, quando si sono imbiancate le spiagge più miti del nostro Paese nell’estremo sud e nell’estrema Sicilia meridionale.
allerta meteo bussola mappa venti antica tempesta storm alert previsioni meteoweb (2)Gennaio è passato con un’alternanza di periodi miti e anticiclonici e poi una terza decade più fredda e nevosa con lo sfondamento nel Mediterraneo centrale del “Vortice Polare”, adesso però febbraio è iniziato con il “turbo” per l’inverno con l’ondata di freddo e neve delle scorse ore al centro/sud e adesso l’arrivo di un violento ciclone che provocherà un’autentica “bomba” di neve in settimana al centro/nord, e ancora tanto maltempo anche al sud. Così siamo arrivati alle prospettive di maltempo, freddo e neve nel breve periodo: proprio nelle prossime ore, infatti, sta arrivando da nord/ovest il nuovo ciclone che porterà abbondanti nevicate al centro/nord, fin in pianura Padana, tra mercoledì 4 e venerdì 6 febbraio, anche se già nel pomeriggio/sera di martedì 3 ci saranno le prime nevicate al centro/nord con forti temporali tra Sardegna, Liguria, Toscana e Lazio.
Rtavn542Al centro/sud tra mercoledì e giovedì ci sarà un richiamo sciroccale con tanta sabbia del Sahara e temperature in forte aumento; poi tra giovedì sera e venerdì da ovest avanzerà nuovamente il freddo con forti temporali per contrasti termici, molti fenomeni estremi e poi altre nevicate fino a bassa quota tra venerdì e sabato. Ma potrebbe essere solo l’antipasto di un’eccezionale irruzione gelida prospettata da tutti i principali centri di calcolo sull’Italia per lunedì 9 e domenica 10 febbraio, che potrebbero essere i due giorni più freddi dell’anno e dell’inverno nel nostro Paese.
Rtavn1682Gli ultimi aggiornamenti dei principali modelli, infatti, prospettano l’arrivo di masse d’aria gelide che dalla Penisola Scandinava si dirigerebbero molto rapidamente sull’Italia, facendo crollare le temperature in tutto il Paese proprio all’inizio della prossima settimana, con annesso un profondo vortice ciclonico sul mar Jonio che alimenterebbe eccezionali nevicate fin su coste e pianure di Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia, analogamente a quanto accaduto a fine dicembre e nel giorno di Capodanno, ma in modo ancor più intenso per la configurazione barica e per il calendario stagionale con un’irruzione così straordinaria che si verifica però nel “clou” della stagione, con i mari già freddi, e non invece – come accaduto a inizio dicembre – quando l’inverno era soltanto appena iniziato.
E non è tutto: anche a lungo termine, per metà mese, i modelli continuano a disegnare prospettive polari. Per un febbraio da era glaciale.
Fonte: meteoweb

mercoledì 5 marzo 2014

Inverno fra i più caldi e piovosi degli ultimi 2 secoli: anomalie estreme

Il mese di febbraio che ci siamo appena lasciati alle spalle è stato il secondo più caldo degli ultimi 200 anni, in linea con il resto dell'inverno che è stato indubbiamente eccezionalmente mite, ma si è distinto anche per l'eccezionale piovosità. L'ultimo trimestre è stato quindi straordinariamente anomalo, quasi come se l'inverno non si fosse mai realmente manifestato con i suoi veri connotati e avessimo vissuto una lunga scia dell'autunno. E' arrivato quindi il momento di analizzare più nel dettaglio la stagione invernale nel suo complesso, sempre con l'ausilio della Banca dati climatologica dell'ISAC-CNR, che cura le serie storiche omologate dal 1800 a oggi per precipitazioni e temperature.
L'elemento di maggiore rilievo è legato al fatto che l'inverno è stato, con un'anomalia termica media nazionale di +1.8°C, il secondo più caldo da oltre 200 anni (nella mappa sotto i dettagli delle anomalie distribuite sul territorio). Solo l'inverno 2006-2007 (che però fu molto secco a differenza di quello di quest'anno) registrò uno scarto termico superiore dalla norma, pari a +2.02°C. Per quanto riguarda l'aspetto pluviometrico, si sono registrate anomalie meno estreme: lo scarto dalla norma di +62% fa classificare l'inverno 2013/2014 al 15esimo posto fra i più piovosi degli ultimi due secoli. Le piogge non sono state uniformemente abbondanti su tutta Italia, con il Nord a fare la parte del leone con anomalie fino a +200% rispetto alle medie.
Fonte: meteogiornale

martedì 4 marzo 2014

CLIMA PAZZO: Febbraio da record: piogge e caldo eccezionali, tutti i dati CNR

In linea con quanto accaduto nel mese di gennaio e più in generale nell'arco di tutto l'inverno, anche il febbraio appena trascorso è risultato uno dei più caldi in assoluto degli ultimi 200 anni, con un'anomalia termica mensile di ben 2 gradi e mezzo rispetto alla media del trentennio 1971-2000. Temperature così sopra la norma si sono accompagnate ad una piovosità decisamente anomala: basti pensare che mediamente, sull'intero territorio nazionale, si sono riversate piogge di oltre il 100% superiori rispetto a quelle che cadono normalmente nel corso di tutto il mese. Sono state soprattutto le regioni settentrionali e quelle del medio-alto versante tirrenico a ricevere le precipitazioni da record, fino al 300% oltre la norma.
L'aspetto climatico più anomalo è però certamente costituito dalle temperature: lo scarto termico di 2 gradi e mezzo rispetto alla norma fa collocare febbraio 2014 addirittura al secondo posto fra i più caldi dal 1800 ad oggi, battendo così anche il famigerato febbraio del 2007. Più caldo del febbraio di quest'anno è risultato solo il febbraio 1990, nell'ambito di un inverno straordinariamente anticiclonico, con un'anomalia di ben +2,72°C. Nel dettaglio, le zone dove quest'anno l'anomalia termica è stata più eclatante sono state il Triveneto ed il medio-alto versante adriatico, dove gli scarti termici sono stati anche superiori anche ai +3,5°C rispetto alla media del'ultimo trentennio, come possiamo apprezzare nella mappa in basso.
Fonte: meteogiornale

lunedì 24 febbraio 2014

Seconda decade di febbraio da record, mai così caldo negli ultimi anni

Che avesse fatto caldo, molto più del normale, ce ne eravamo accorti, ma l'analisi a posteriori delle temperature della seconda decade di febbraio traccia un quadro davvero eccezionale.
Negli ultimi 10 anni mai aveva fatto così caldo in febbraio e mai ci si era avvicinati ai valori di quest'anno, nemmeno nel 2007. La giornata più calda del mese, il 17 febbraio, ha avuto una media 12,3°C, il 19 febbraio la media è stata di 12,1°C, seguono il 16 e il 18 con una media superiore agli 11 gradi e altre tre giornate con una media di almeno 10 gradi. Basti dire che nel 2007 i due giorni più caldi ebbero una media di 10,3°C e che nessun altro giorno superò la soglia dei 10 gradi. Nel 2008 si arrivò a 10,6°C di media il giorno 28 e a 10,1°C il 29. Nel 2010 la soglia dei 10 gradi venne superata quattro volte, raggiungendo un massimo di 10,9°C il giorno 26. Nel 2012 si arrivò a 10,4°C il giorno 25 e poi basta, in nessun'altra occasione negli ultimi 10 anni è stata superata tale soglia.
Ma quest'anno febbraio non si è accontentato di battere il record di giorno più caldo del mese dell'ultimo decennio, ha battuto anche quello della decade più calda. La seconda decade del mese ha avuto infatti una media di 10,4°C ed ha superato la terza decade del febbraio 2007 che aveva avuto una media di 9,9°C.
L'anomalia termica della decade è stata superiore ai 4 gradi, massima sulle regioni adriatiche e sul Sud peninsulare (oltre 5 gradi) e minima al Nord Ovest e in Sardegna (poco meno di 3 gradi).
La causa di questo caldo, eccezionale in relazione al periodo, è stata la risposta africana ad un affondo di una saccatura verso l'Iberia occidentale ed il Nord Africa atlantico, che ha portato al Centro-Sud temperature ben oltre i 20 gradi, più tipiche di maggio, o addirittura giugno, che non di febbraio.
Una maggiore ingerenza dell'anticiclone, africano su gran parte d'Italia ed azzorriano sul Nord Ovest, ha portato anche ad una cospicua riduzione delle piogge rispetto alla piovosissima prima decade del mese. Anche se le precipitazioni non sono mancate, soprattutto nell'estremo nord-est e in alcune zone peninsulari, i quantitativi di pioggia o neve caduti sono stati nel complesso soltanto il 30% rispetto a quella della prima decade. Si è assisitito soprattutto ad una decisa riduzione delle precipitazioni al Nord-Ovest, mentre il Friuli-Venezia Giulia e il comparto alpino orientale sono state ancora una volta le zone più colpite dalle precipitazioni, nevose a quote di bassa montagna.
Il mese nel complesso è in lotta con il 2007 per la conquista di febbraio più caldo del decennio. Attualmente, a pochi giorni dalla conclusione, è in lieve vantaggio, ma nel 2007 gli ultimi giorni furono molto caldi, quest'anno probabilmente lo saranno un po' meno.
Fonte: meteogiornale