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giovedì 28 luglio 2016

Gran caldo a fine luglio, ma le sorprese METEO non finiscono: inizio agosto coi temporali?

NUOVA ACCELERAZIONE TEMPORALESCA: il consolidamento anticiclonico è già in atto, ma i temporali che hanno caratterizzato gli ultimi giorni si riproporranno con forza. Va detto che non si tratterà degli strascichi instabili del Vortice ionico, oramai scomparsi, piuttosto di fenomeni causati dall'arrivo di una perturbazione sull'arco alpino. Alpi che ne limiteranno gli effetti, confinando i temporali più intensi alle regioni settentrionali. Altrove avremo i tipici episodi temporaleschi pomeridiani, quindi sui rilievi (dorsale appenninica).
METEO WEEKEND: l'ultimo fine settimana di luglio trascorrerà all'insegna del bel tempo. Bel tempo dettato dal progressivo consolidamento dell'Alta Pressione e anche stavolta dobbiamo attenderci crescenti apporti d'aria calda. Di che tipo? Beh, indovinate un po'? Si tratterà d'aria calda africana, ciò significa che oltre al forte rialzo termico dovremo sopportare anche un po' d'afa.
PICCHI OLTRE 35°C: in tanti si stanno domandando se farà più caldo che in precedenza. La risposta è no. Non possiamo assolutamente parlare di caldo eccezionale, anche se poi non possiamo trascurare il fatto che le temperature si riporteranno al di sopra della norma. I termometri potrebbero superare, nuovamente e facilmente, quota 35°C in svariate località della Penisola e delle due Isole Maggiori. Tornerà a far caldo anche di notte, specie lungo le coste dove gli alti tassi d'umidità acuiranno la sensazione di disagio.
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SORPRESE A INIZIO AGOSTO: la dinamicità delle ultime settimane, sfociata nell'alternanza tra fasi molto calde a repentini break temporaleschi, sembra voler proseguire. Nei primi giorni d'agosto potrebbero intervenire nuove correnti fresche oceaniche, associate a un'onda perturbata in scivolamento verso le Alpi. Si prospetta un calo delle temperature per venti occidentali e nuovi episodi temporaleschi a partire dal Settentrione.
ULTERIORI TENDENZE: alcune proiezioni dei modelli di previsione ci mostrano il possibile isolamento di una goccia fredda al Sud Italia, ipotesi che se confermata esporrebbe una parte d'Italia a una crisi temporalesca ben più consistente. Insomma, sembrano esserci tutti gli ingredienti per un agosto scoppiettante. In tutti i sensi.
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Fonte: meteogiornale

mercoledì 27 luglio 2016

Torna il caldo: METEO dinamico, anche ad agosto. Soprese in vista

Prossimi alla conclusione di luglio, acquistano importanza le prime proiezioni meteo climatiche d'agosto. I modelli matematici di previsione suggeriscono nuovi colpi di scena. Di che tipo? Scopriamolo insieme.
TEMPORALI A GO GO: gli ultimi giorni hanno proposto condizioni meteo estremamente instabili. Il transito di un vortice di bassa pressione ha causato precipitazioni temporalesche violente, spesso accompagnate da grandine colpi di vento e addirittura nubifragi. Ovviamente le temperature hanno messo a segno importanti diminuzioni, rientrando nei ranghi. Ora che il Vortice è scivolato sullo Ionio, stiamo monitorando il progressivo abbassamento delle perturbazioni atlantiche e il loro approssimarsi alle Alpi. Ciò determinerà una recrudescenza temporalesca a metà settimana, specie al Nord Italia.
TORNERA' IL CALDO: nonostante gli scricchiolii evidenti, l'Anticiclone si mantiene ben saldo al comando. Anticiclone estesissimo e che nei prossimi giorni tenderà a trasferire i massimi nel cuore del Mediterraneo. Sapete che vuol dire? Che ci aspetta un fine settimana bello, estremamente stabile e pure caldo. L'aria calda africana tornerà a coinvolgerci direttamente e si rivedranno picchi superiori a 35°C in varie località del Paese. Ci si metterà anche l'afa, che acuirà ulteriormente il calore.
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ARRIVA AGOSTO: l'ondata di caldo dovrebbe protrarsi nei primissimi giorni d'agosto, ma solo al Centro Sud e tra le due Isole Maggiori. Le regioni settentrionali, invece, potrebbero risentire precocemente di un crescente apporto perturbato a causa di un possente Vortice Ciclonico scandinavo. L'instabilità colpirebbe con temporali localmente violenti, in propagazione sin sulle pianure.
NUOVO BREAK: le ultimissime proiezioni modellistiche ci dicono che l'aria fresca potrebbe irrompere con più decisione sui nostri mari, dando luogo ad un'altra crisi temporalesca consistente. Anche le temperature crollerebbero, spazzando via la calura africana. Insomma, estate sì ma senza lo spauracchio dell'egemonia africana.
ULTERIORI TENDENZE: guardando ancora più in là nel tempo si scorgono ulteriori insidie. Potrebbe addirittura isolarsi una nuova goccia fredda in quota, foriera di maltempo localmente violento in varie parti d'Italia. Ovviamente siamo nel campo delle ipotesi e per confermare tale "view" occorreranno giorni e giorni d'attente analisi.
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Fonte: meteogiornale

mercoledì 22 giugno 2016

Giugno ricco di sorprese METEO: dai temporali al caldo intenso. Novità a fine mese

Abbiamo cercato di sintetizzare l'andamento evolutivo dei prossimi giorni, semplificando il più possibile quello che potrebbe essere il quadro meteo climatico prevalente. Diciamo che l'estate proverà ad accelerare, non c'è dubbio, proponendo anche un caldo crescente. Diciamo pure che i temporali non molleranno la presa e continueranno a interessare tante regioni d'Italia.
Si comincerà dal Sud, laddove andrà a posizionarsi ancora per qualche giorno il Vortice Instabile. Dopodiché potrebbero ripresentarsi anche al Nord a partire dalle Alpi ma in successiva estensione alla Val Padana. Questo perché, ed ecco le novità di fine mese, si ripresenterebbero sbuffi d'aria fresca di origine atlantica.
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*INSTABILITÀ POMERIDIANA CRESCENTE:* per mercoledì ci aspettiamo poche variazioni, eccezion fatta per la Sicilia. Qui l'instabilità pomeridiana diverrà pronunciata e potrebbe protrarsi anche di sera, con dei rovesci temporaleschi in propagazione sulle coste. Qualche acquazzone, sempre al pomeriggio, coinvolgerà le interne appenniniche del Centro Italia e l'arco alpino.
Giovedì, invece, lo spostamento del Vortice instabile verso sud darà luogo a precipitazioni ben più consistenti nelle regioni Meridionali. Avremo acquazzoni temporaleschi localmente intensi, con grandinate, in estensione sulle coste specie lungo il versante tirrenico. Difficilmente i fenomeni interesseranno le regioni Centrali, tranne Lazio e forse Toscana. Da segnalare frequenti acquazzoni sulle Alpi, in esaurimento serale, mentre altrove prevarrà il bel tempo. Va detto che farà caldo al Centro Nord e in Sardegna, caldo tipicamente estivo.


TREND WEEKEND: il fine settimana potrebbe proporci nuovi, intensi temporali pomeridiani. Verranno coinvolte un po' tutte le regioni, specie nelle zone interne o prossime ai rilievi. Occhio perché al Nord il caldo crescente potrebbe alimentare precipitazioni temporaleschi particolarmente cattive anche in pianura. Insomma, avremo un quadro meteorologico tutto sommato estivo, perché anche i temporali - non scordiamocelo - rientrano appieno nel tipico tempo d'estate.
Fonte: meteogiornale

mercoledì 11 febbraio 2015

Tornerà l'Atlantico: inverno al capolinea o no?

Una pausa fisiologica:
ipotizzare situazioni invernali a tempo indeterminato, alle nostre latitudini, è qualcosa di impensabile. Il clima mediterraneo, inutile nasconderlo, è ben diverso da quello di altre Nazioni o di altre parti del mondo. Perché le masse fredde giungano sui nostri mari debbono verificarsi particolari condizioni ed è per questo che annate memorabili (leggasi '56 piuttosto che '85) rientrano a pieno titolo negli inverni storici. Non stupiamoci, quindi, se dopo un periodo moderatamente freddo e nevoso avremo a che fare con dinamiche bariche diametralmente opposte. Una sorta di pausa fisiologica in attesa dell'ultimo colpo di teatro di una stagione in graduale decadenza.
Alta Pressione poco convincente:
attualmente stiamo godendo di un netto miglioramento del tempo indotto dal consolidamento di un'ampia struttura anticiclonica a nord delle Alpi. La matrice subtropicale, passando per il nostro territorio, è piuttosto fragile e soggetta ad un duplice attacco instabile: ad ovest per mano di una goccia fredda atlantica, ad est ad opera della circolazione fredda che ha lambito il nostro Paese. La debolezza strutturale non impedisce al nostro tempo di mostrarsi stabile e soleggiato, ma come avremo modo di vedere a breve si tratterà di una parentesi poco duratura.
Freddo da inversione:
col ritorno dell'Alta Pressione, quindi della stabilità atmosferica, stiamo assistendo alla ricomparsa di forti gelate notturne su pianure e valli. Il fenomeno dell'inversione termica, che su alcune regioni si avvale tra l'altro della neve presente al suolo, sta facilitando un calo consistente delle temperature minime e la formazione di un buon cuscinetto d'aria fredda laddove le condizioni orografiche lo permettono (in Val Padana). Nei prossimi giorni avremo un andamento termico opposto: nubi e precipitazioni faranno calare le massime, mentre le minime subiranno pesanti rialzi. La consistenza degli aumenti sarà dovuta dall'intrusione anche d'aria umida e mite dai quadranti meridionali.
Ricompare l'Atlantico:
come già ampiamente anticipato lunedì, sul finire della settimana vi sarà un netto cambio circolatorio. L'azione erosiva operata dalla goccia fredda iberica a carico dell'Alta Pressione aprirà un varco dentro il quale si getterà una prima depressione atlantica. Depressione che transiterà in Francia e che poi si dirigerà di gran carriera verso le nostre regioni nord occidentali. Lecito attendersi un peggioramento e lo sviluppo di una lacuna barica capace di richiamare a sé nuovi impulsi instabili da ovest.
Piogge, temporali e anche nevicate:
anche stavolta avremo presumibilmente contrasti termici di tutto rispetto, soprattutto al Sud. Ciò significa che i fenomeni potrebbero risultare localmente intensi e per fenomeni intensi intendiamo rovesci di pioggia, temporali, grandinate e qualche nubifragio. Spostandoci a nord, invece, lo scorrimento dell'aria mite al di sopra del cuscino freddo potrebbe facilitare nevicate a bassa o bassissima quota. Addirittura in qualche tratto della Val Padana occidentale non escludiamo fioccate sin sul piano.
Inverno finito?:
Il quesito, anche alla luce delle ultime emissioni modellistiche, rimane. E la risposta, la nostra, è la stessa dell'altro ieri: no. A nostro parere le dinamiche bariche risultano propizie a nuove incursioni artiche fin nel cuore del Mediterraneo. Il primo elemento che ci spinge a ritenere probabile un'appendice invernale consistente è il posizionamento dell'Alta delle Azzorre: si riporterà a ridosso dell'Europa occidentale. Il secondo è l'incedere stagionale e l'inevitabile accentuazione di quelli che in gergo definiamo "scambi meridiani". Infine, altro elemento non trascurabile, è lo sviluppo di una possente struttura anticiclonica tra la Scandinavia e la Russia Europea. Vedremo se quest'ultima sarà in grado di recitare un ruolo da protagonista.
Fonte: meteogiornale

venerdì 2 gennaio 2015

Il FREDDO si ritira ad est ma l'inverno ha in serbo ancora sorprese


Un flusso zonale piuttosto teso in combutta con l'anticiclone delle Azzorre impedirà per il momento nuove sortite fredde dirette verso il nostro Paese, ma già tra domenica e mercoledì una nuova colata gelida investirà l'area balcanica, sfiorando le nostre regioni adriatiche e meridionali. In seguito ancora qualche giorno con correnti tese da ovest, ma prima di metà mese possibili nuovi affondi freddi da nord.


NEVICATE STORICHE: le nevicate siciliane e in genere sul meridione vanno ad arricchire la letteratura invernale della zona, ma non sono così rare come sono state descritte dai media. A tal proposito oggi pubblicheremo un dossier completo su tutte le nevicate della storia recente nella città di Palermo. Nelle foto qui a fianco dall'alto: Bari, Campobasso, Messina, i trulli di Alberobello e Matera.

SITUAZIONE: si va esaurendo anche al sud l'azione dell'aria fredda, sostituita temporaneamente da aria molto più mite introdotta dall'anticiclone delle Azzorre, che però andrà nuovamente indebolendosi nel fine settimana, favorendo l'azione di una corrente da nord-ovest, che andrà pilotando masse d'aria fredda verso l'est europeo e marginalmente anche sulle nostre regioni adriatiche e meridionali.

EVOLUZIONE: tra lunedì e martedì aria fredda e ancora qualche fenomeno nevoso lungo le regioni adriatiche sino a quote molto basse, fiocchi anche sui crinali alpini di confine, più mite al nord-ovest e sulle regioni tirreniche con tempo generalmente buono.

GRECIA ED ALBANIA: forti nevicate colpiranno Grecia, Albania e Turchia e potrebbero spingersi sin sul Medio Oriente tra lunedì e mercoledì.

LUNGO TERMINE: da mercoledì 7 gennaio temporanea rimonta dell'alta pressione su tutto il Paese a causa di una spinta notevole delle correnti occidentali sul centro Europa, tuttavia tale azione potrebbe risultare solo temporanea e nuovi affondi depressionari potrebbero investire l'Italia con risvolti freddi e nevosi, come quelli appena verificatisi, a partire dalla metà del mese. Dunque l'inverno potrebbe riservare altre sorprese durante il mese di gennaio. 

OGGI: bel tempo ovunque con velature passeggere al nord, nubi basse sulla Liguria, residui annuvolamenti al sud, in fase di attenuazione. Temperature in generale aumento nei valori massimi, soprattutto in quota, ancora freddo umido nei bassi strati. 

DOMANI: passaggi nuvolosi innocui lungo la Penisola, specie al nord, ma senza fenomeni. Nubi basse lungo le regioni tirreniche con possibili locali pioviggini. Ulteriore rialzo termico, soprattutto in quota. Sui crinali alpini di confine altoatesini e valtellinesi più nuvoloso con locali spruzzate di neve oltre i 1700m.
Fonte: meteolive

mercoledì 15 ottobre 2014

Modello americano Live: anticiclone sino al 24, poi sorprese fredde?

Solo la presenza di una moderata inversione di temperatura nei bassi strati, grazie al rientro di correnti orientali, conterrà le temperature su valori accettabili per il periodo, senza nuovi picchi esagerati, che renderebbero davvero il mare un pericoloso "brodo", in vista degli inevitabili nuovi episodi di maltempo autunnale. 

La carta che vi postiamo per domenica 19 ottobre parla chiaro: l'anticiclone comanda le operazioni su gran parte del Mediterraneo, spingendo la sua bolla di aria molto mite e stabile sin sul centro Europa, la saccatura che affonda le sue radici sin verso le Canarie non può che far altro che contribuire ancora di più a gonfiarne la struttura.

Fino a mercoledì 22 la zona anticiclonica rimarrà ancora ben salda, solo lungo il suo bordo settentrionale, cioè sul centro Europa potranno scorrere deboli correnti occidentali, in grado di trasportare masse d'aria in parte umide, ma per l'Italia ben poco cambierà e il tempo rimarrà buono.

Anche sino a venerdì 24 gli eventuali disturbi saranno limitati al settentrione, specie sabato 25 quando ci sarà un tentativo di aggancio tra la depressione spagnola e un grande vortice depressionario presente sul nord del Continente. Ne deriverà un modesto passaggio perturbato al nord e marginalmente al centro entro domenica 26 ottobre, seguito dall'inserimento di aria progressivamente più fredda dal nord Europa, in discesa principalmente lungo l'Adriatico. 

Potrebbe essere l'inizio di un netto cambiamento stagionale, perchè non solo sull'Italia si andrebbe scavando un pozzo depressionario, favorito dalla presenza di aria fredda in quota, ma le temperature finirebbero per portarsi sotto la media.

Il finale del mese per il modello diventa governato da un possente scambio di calore tra i meridiani,con l'aria fredda pronta a tuffarsi proprio verso il sud del Continente. 
Sarà davvero così? 
E quali sono le conseguenze a cui andremmo incontro? 
Ne parliamo ovviamente nel dettaglio nella rubrica del "fantameteo"....
Fonte: meteolive

lunedì 28 aprile 2014

Sorpresa: ci sono più Iceberg ora che nel 1912!

Il celebre mese di Aprile del 1912 rimase nella storia per la terribile tragedia del Titanic, che partì per la sua tragica traversata il 10 aprile di quell’anno, per poi scontrarsi con un iceberg che ne decretò l’affondamento.
Finora si è ritenuto che nell’Aprile 1912 ci fosse stato un numero eccezionale di Iceberg sull’Atlantico settentrionale, dovuto a cause climatiche, solari o lunari, con varie teorie di spiegazione.
In realtà, una ricerca degli scienziati dell’Università di Sheffield e pubblicato sulla rivista Weather, ha scoperto che nel 1912 ci furono circa 6-700 iceberg, mentre nel decennio 1991-2000 il numero ha superato la quota di 700 iceberg per ben 8 volte.
Insomma, sull’Atlantico settentrionale queste montagne di ghiaccio galleggianti sono in numero ben superiore adesso che nel 1912!
Questo numero in aumento potrebbe essere dovuto allo scioglimento dei ghiacciai groenlandesi che perdono massa, ma anche per il motivo contrario, il maggiore vapore acqueo potrebbe incrementare le nevicate sulla fredda zona centrale groenlandese, aumentando la massa glaciale in movimento verso il mare.
Fonte: Freddofili