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mercoledì 27 gennaio 2016

Previsioni Meteo Febbraio, vortice polare in assetto “displacement” e “stratwarming”: grandi ondate di freddo verso l’Europa

Volgendo lo sguardo verso il medio-lungo termine notiamo che cominciano ad emergere segnali piuttosto incoraggianti, decisamente più consoni alla stagione invernale. Se non addirittura la possibilità di assistere, entro la seconda decade di Febbraio, ad un nuovo radicale cambio di circolazione sull’area europea, con possibili ondate di freddo, di matrice continentale, in grado di penetrare fin sul bacino centrale del Mediterraneo, interessando più direttamente ampie aree della nostra penisola. Il vortice polare in questi giorni sta vivendo un periodo di crisi, accentuato dal moderato “stratwarming” che nelle scorse settimane si è attivato fra l’est della Siberia, l’Alaska e l’Arcipelago Artico canadese.
npst30 (1)Questo considerevole riscaldamento della stratosfera, attualmente ben evidente lungo la colonna stratosferica, sta contribuendo a mettere in crisi la circolazione legata al vortice polare, il quale presenta un assetto di tipo “displacement”. Nulla a che vedere con quello di tipo “split” visto che il nucleo del vortice polare stratosferico rimane unico e non frammentato. In questo caso il vortice polare si presenta leggermente fuori asse rispetto la sua posizione geografica ordinaria, con il proprio asse principale “coricato” fra l’ovest della Siberia e l’Europa, come ben evidenziato in stratosfera, a circa 30 hpa.

Si nota l'asse del vortice polare (colore blu) coricato fra la Russia e l'Europa
Si nota l’asse del vortice polare (colore blu) coricato fra la Russia e l’Europa

Nelle ultime due settimane si è potuto osservare come questo significativo riscaldamento della stratosfera, da settimane ben osservabile sopra l’Alaska, l’Arcipelago Artico canadese e soprattutto sull’est della Siberia, stia cominciando pian pianino a propagarsi alle quote inferiori, accompagnandosi ad una mutazione della circolazione atmosferica in sede artica già a partire dalla bassa stratosfera. L’inizio dell’inversione dei venti zonali artici, fra i 10 hpa e i 50 hpa, osservata non meno di qualche settimana fa, rappresenterebbe un primo segnale di propagazione di questo intenso riscaldamento fino al confine con la sottostante troposfera.
12439223_1765814660308294_6332690812712582623_nAncora è presto per parlare di un deciso coinvolgimento della colonna troposferica, ma non si può escludere che questo possa realmente concretizzarsi nelle prossime settimane, favorendo un radicale cambiamento della circolazione atmosferica lungo tutta la regione artica, proprio in coincidenza con l’arrivo del mese di Febbraio che a questo punto potrebbe rappresentare un vero “spartiacque”. Se nelle prossime settimane gli effetti di questo “stratwarming” cominceranno a propagarsi anche nella parte più alta della troposfera il conseguente aumento del campo dei geopotenziale potrebbe favorire lo sviluppo sul mar Glaciale Artico di una imponente cellula anticiclonica, ben strutturata nell’alta troposfera, che a sua volta destabilizzerebbe la figura del vortice polare, la quale, di tutta risposta all’improvviso aumento dei geopotenziali in quota, rischierebbe di disintegrarsi in due o più “lobi” in movimento verso le medio-alte latitudini, fra l’Asia settentrionale, il nord America e l’Europa.
neve europaSe ciò si venisse a realizzare la persistente crisi del vortice polare troposferico potrebbe spalancare le porte ad una nuova fase climatica, caratterizzata da una recrudescenza dell’inverno lungo le medie latitudini del vecchio continente, con ondate di gelo dirette verso l’Europa centro-orientale, mentre sulla regione artica (oltre il circolo polare) la convergenza di masse d’aria decisamente più miti dalle latitudini sub-tropicali, che cavalcano il bordo ascendente delle famose “onde di Rossby” (particolarmente slanciate sopra gli oceani), in lenta evoluzione da ovest verso est, depone a favore per un pattern atmosferico anticiclonico che mantiene il campo termico su valori ben al di sopra della norma per il periodo.

Fonte: meteoweb

martedì 7 luglio 2015

Storica ondata di caldo sull’Europa, nuovo record assoluto in Germania e clima rovente in mezzo continente

Come previsto la scorsa settimana fra Francia, Germania, Belgio e Olanda sono caduti decine di record di caldo, molti dei quali pure assoluti. Pur rimanendo dietro il tremendo 2003 l’estate del 2015 è riuscita a scrivere una nuova pagina della storia climatica europea. Dopo i vari record di caldo stracciati tra Spagna, Francia e persino su diverse località alpine (in questo caso parliamo di record mensili), ieri è caduto anche il primo record assoluto di caldo nazionale in Europa. Difatti, i +40.3°C di temperatura massima stabiliti ieri, domenica 5 Luglio 2015, nella stazione meteorologica di Kitzingen, in Baviera vicino a Würzburg, stabiliscono il nuovo record assoluto nazionale di temperatura massima più elevata mai registrata in Germania, seppur per un solo decimale di scarto. Fino a ieri il muro dei+40°C all’ombra (per quel che concerne le stazioni meteorologiche ufficiali) all’interno del territorio tedesco era stato superato solo in due occasioni, durante le forti ondate di calore che interessarono l’Europa centrale nel Luglio 1983 e nell’ Agosto del 2003.
8La massima di Kitzingen è davvero notevole. Oltre agli storici +40.3°C archiviati dalla cittadina bavarese di Kitzingen, sempre nel “rovente” pomeriggio di ieri vanno riportate pure le massime di +39.8°C e +39.7°Cregistrate in altrettante due stazioni meteorologiche vicine a Francoforte. Ma il caldo, davvero eccezionale per il clima della Germania, si è avvertito parecchio anche in molte città della Germania meridionale e centrale. Su tutti spiccano i +38.8°C all’ombra toccati a Francoforte, risultata ieri una delle città più bollenti d’Europa, i +38.7°C di Offenbach-Wetterpark, i +38.6°C di Wuerzburg, i +38.5°C di Oehringen e i +38.4°C di Rheinstetten. Sempre in Germania non sono da meno i +38.0°C di Lahr, i +37.8°C di Nuernberg, i +37.5°C e i +37.0°C registrati a Lipsia.
32Il caldo “torrido” si è avvertito parecchio anche nella capitale Berlino, dove la colonnina di mercurio si è impennata oltre il muro dei +37°C in diversi quartieri. Per i tedeschi quella di ieri verrà ricordata come una delle giornate più calde di sempre. Secondo lo stesso servizio meteorologico della Germania poche giornate nella storia della climatologia del paese sono paragonabili con quanto avvenuto ieri, domenica 5 Luglio 2015. Probabilmente un caldo così forte in Germania non lo si ricorda dal terribile Agosto 2003 (fu molto più prolungato per diverse settimane) e dall’intensa ondata di calore del Luglio del 1983, che fece impennare i termometri su valori di oltre i +39°C +40°Call’ombra.
Il blocco anticiclonico ad "Omega" responsabile di questa eccezionale ondata di calore sull'Europa centrale
Il blocco anticiclonico ad “Omega” responsabile di questa eccezionale ondata di calore sull’Europa centrale
Del resto l’intensa onda mobile di calore, proveniente dall’entroterra desertico algerino, che la scorsa settimana ha letteralmente “arroventato” la Spagna, la Francia, il Belgio, l’Olanda e parte della Germania occidentale e della Svizzera, si è spostata gradualmente verso est, iniziando a coinvolgere un po’ tutti i paesi della MittelEuropa, dalla Francia alla Germania, passando per il Belgio, Lussemburgo, Olanda, Danimarca meridionale, Repubblica Ceca, inclusa persino la Polonia occidentale, l’Austria, l’Ungheria, la Slovenia e la Slovacchia. Con la graduale rotazione verso levante dell’imponente promontorio anticiclonico di blocco ad “Omega” eretto oltre i 60° di latitudine nord, buona parte dell’aria molto calda e rovente che negli ultimi giorni si è accumulata sopra i bassopiani e le pianure della Francia centro-settentrionale, del Belgio e della Germania, grazie all’azione dell’intenso soleggiamento diurno, si è mossa gradualmente verso est, interessando l’area alpina, la Germania, la Danimarca meridionale e la Polonia occidentale, nel corso del weekend.
0_500In questa vasta area l’afflusso di questa enorme bolla di aria calda, caratterizzata da isoterme di oltre i +22°C +23°C alla quota isobarica di 850 hpa (valori davvero eccezionali), ha determinato un significativo incremento delle temperature massime che si sono portate sopra i +35°C +36°C, con picchi possibili di oltre +37°C +38°C sulla Germania centrale, e localmente, nei punti più infossati e maggiormente “schermati” dalla ventilazione, come nel caso della Baviera o nell’area intorno Francoforte, pure punte isolate di +39°C +40°C. All’intensa avvezione di aria molto calda, di lontane origini sub-tropicali continentali, si sono sommati gli effetti dell’intensa insolazione diurna, che proprio nel mese di Luglio raggiunge la massima intensità.
Il caldo eccezionale avvertito fra Germania e Polonia occidentale
Il caldo eccezionale avvertito fra Germania e Polonia occidentale
Le condizioni meteo/climatiche e ambientali locali erano più che favorevoli per l’abbattimento di diversi record assoluti di caldo, specialmente sulla Germania, dato lo scorrimento in quota di una massa d’aria molto calda d’estrazione sub-tropicale continentale, le intense “Subsidenza atmosferica” (lenti moti discendenti in seno alla colonna d’aria) che hanno schiacciato l’aria nei bassi strati, surriscaldandola ulteriormente, e il prolungato soleggiamento diurno che ha trasformato i bassopiani e le pianure germaniche in autentici forni a cielo aperto. Fortunatamente dopo il picco di ieri la situazione dovrebbe cominciare lentamente a migliorare, anche se il campo termico nei bassi strati si manterrà abbondantemente sopra le tradizionali medie del periodo. Inoltre, durante la settimana, l’irrompere di impulsi di aria più temperata e molto umida, provenienti dal nord Atlantico, cominceranno ad affluire dalle Isole Britanniche verso la Francia, l’Olanda, il Belgio, la Danimarca, la Germania e la Repubblica Ceca.
Rtavn4814Quest’aria più temperata, ma molto umida, penetrerà sui bassopiani della Francia, Belgio, Germania e Polonia, scalzando bruscamente verso l’alto le masse d’aria molto calde accumulate nei bassi strati, sopra i bassopiani dell’Europa centro-occidentale, attraverso violenti moti convettivi. L’interazione fra le differenti masse d’aria (quella oceanica contro quella molto calda sub-tropicale) originerà forti contrasti termici che favoriranno lo sviluppo di forti temporali (dato l’enorme carburante a disposizione anche possibili “supercelle” tra Francia settentrionale e Germania centro-settentrionale) non appena il primo sistema frontale o fronte freddo atlantico scivolerà di latitudine verso il vecchio continente. Al contempo, un abbassamento di latitudine del ramo principale del“getto polare” che scorre sull’Atlantico settentrionale, tenterà di tagliare il promontorio anticiclonico di blocco che si è venuto a creare tra il Mediterraneo centro-occidentale e l’Europa centrale, spianando la strada per un temporaneo calo di latitudine dell’umido flusso zonale oceanico fino in direzione dell’arco alpino.
Fonte: meteoweb

mercoledì 1 luglio 2015

Meteo Europa, la situazione LIVE: il gran caldo avanza da sud/ovest, l’Italia per fortuna resta ai margini della “lingua” di calore

E’ una vera e propria “lingua” infernale che parte dal deserto del Sahara, attraversa lo Stretto di Gibilterra e risale sù fino al Canale della Manica raggiungendo le isole Britanniche. Un caldo estremo che in queste ore interessa l’Europa occidentale con temperature da record storico, fino a +41°C in Francia, con picchi vicini ai +45°C in Spagna. L’Italia fortunatamente resta ai margini di questo caldo così intenso, addirittura in Puglia le temperature sono di +25°C sui litorali in pieno giorno, con temporali sul Salento. Fresco in Grecia, dove le temperature sono più basse rispetto alla Scozia. Nei prossimi giorni quest’eccezionale ondata di calore si estenderà a gran parte dell’Europa centrale, e il caldo farà sul serio anche al centro/nord Italia con picchi di +35/+36°C nelle zone interne, ma fortunatamente nel nostro Paese non si raggiungeranno le temperature estreme che infuocheranno il territorio continentale, con valori decisamente gradevoli in modo particolare al Sud.
Fonte: meteoweb

martedì 30 giugno 2015

Previsioni Meteo: caldo infernale verso l’Europa, l’Italia si salva grazie ad un fresco respiro balcanico

L’Europa centrale e occidentale si prepara al grande caldo: le temperature stanno aumentando rapidamente con picchi di +37°C in Spagna e +35°C in Francia, dopo che ieri alcune località iberiche avevano raggiunto per la prima volta in stagione i +41°C. Oggi pomeriggio e domani la fase più acuta del caldo tra Francia e Spagna, con picchi di +46°C nel sud della Spagna e di +42°C nel sud della Francia. Ma farà molto caldo anche a Londra (attesi +35°C) e Parigi (attesi +37°C), poi nei giorni immediatamente successivi avremo picchi di +36°C in Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Polonia, Svizzera, Austria e nel weekend anche al nord Italia, dove comunque non arriveranno le masse d’aria sahariane che invece interesseranno gran parte d’Europa.
054Ai margini orientali dell’anticiclone, un più fresco respiro proveniente dalla Russia scorrerà sui Balcani raggiungendo l’Italia meridionale, in cui il clima rimarrà prevalentemente stabile per poi compromettersi con instabilità pomeridiana a tratti anche violenta per una goccia fredda che transiterà sulle Regioni del Sud la prossima settimana. Le temperature, pur estive, difficilmente supereranno i +31/+32°C nelle zone costiere, in una gradevole estate tipicamente Mediterranea.
Fonte: meteoweb

mercoledì 3 dicembre 2014

Eppure lassù...FA FREDDO!


Per una visione migliore vi consigliamo di ingrandine la cartina, in modo da poter apprezzare le singole temperature registrate questa mattina sul nostro Continente e sulla vicina Russia.
A prima vista si può notare come i famosi serbatoi gelidi posizionati a nord-est e ad est del Continente Europeo siano quest'anno ben forniti.
La mitezza estrema è relegata al bacino del Mediterraneo ed in misura minore all'Europa occidentale.
L'Atlantico e il Mediterraneo scaldano, ma se allunghiamo lo sguardo verso l'Europa nord orientale e la vicina Russia troviamo un freddo di tutto rispetto. Basterebbe davvero poco per trasportare una parte di quel gelo verso ovest o verso sud.
Per ora la sinottica non ci ha aiutato, proponendo sempre correnti meridionali sullo Stivale. La prossima settimana però verrà effettuato un tentativo per far decollare la stagione, orientata fino ad ora alla pioggia e alla mitezza.
L'inverno quindi c'è! Basta solo aspettare la giusta condizione sinottica in grado di farlo decollare anche da noi...
Fonte: meteolive

giovedì 27 novembre 2014

Previsioni Meteo: il freddo inizia a fiondarsi sull’Europa, a inizio dicembre le “truppe” dell’inverno avanzano sull’est

Come previsto una parte di quel vasto lago di aria gelida, d’estrazione artico continentale, che nei giorni scorsi si è depositato fra la Siberia centro-occidentale, gli Urali e la Russia europea, sta iniziando a scivolare, molto gradualmente, anche sui paesi dell’Europa orientale, dove il freddo comincerà a sedimentarsi nei bassi strati entro la prima decade di Dicembre. Già fra le giornate di domani e venerdì parte di quest’aria gelida, isolatasi ad est degli Urali, si estenderà anche a buona parte dell’Europa orientale, favorendo l’apertura di un “canale di correnti molto fredde”, d’estrazione continentale (spessore dello strato d’aria fredda sui 1.5-2.0 km), che dal bassopiano della Siberia occidentale e dalla regione degli Urali si propagherà, gradualmente, fin verso la Russia europea, la Bielorussia e l’Ucraina, con successivo interessamento, entro il prossimo fine settimana, di Romania, Moldavia, Ungheria, Serbia e parte dei Balcani. In sostanza si tratta di una prima manovra invernale, che nel medio-lungo termine, durante il mese di Dicembre, potrebbe avere dei risvolti importanti anche su parte del vecchio continente, inclusa la nostra penisola, portando ad un significativo cambio circolatorio.
Kiev_snow2L’avvento di queste masse d’aria fredde, di tipo continentale, sui paesi dell’est Europa sarà favorito dall’entrata in fase fra il robusto promontorio anticiclonico di blocco, da settimane preesistente sopra la Russia europea, e la profonda depressione extratropicale, riempita di aria gelida artico continentale a tutte le quote (altro non è che il “lobo siberiano” del vortice polare), che staziona sopra il bassopiano della Siberia occidentale, nell’area ad est degli Urali. Il progressivo abbassamento di latitudine di questa ampia circolazione ciclonica, colma di aria gelida, sul bassopiano della Siberia occidentale, contribuirà ad erodere parzialmente ed assottigliare la robusta figura anticiclonica da diversi giorni permanente sulla Russia europea. Assottigliandosi su se stesso l’anticiclone russo verrà costretto ad allungare i propri elementi più occidentali in direzione della Finlandia, della Scandinavia e delle Repubbliche Baltiche, con un lungo corridoio esteso dal cuore della Russia europea fino alle coste della Svezia. Lungo il bordo più meridionale di questo figura anticiclonica russo-scandinava si instaurerà una debole/moderata ventilazione da NE e E-NE che convoglierà una parte dell’aria molto fredda, di matrice continentale, accumulata sopra i bassopiani della Siberia sud-occidentale e delle steppe del Kazakistan, fin verso gli Oblast’ della Russia europea meridionale, la Bielorussia e l’Ucraina, dove i termometri subiranno una diminuzione significativa.
OLYMPUS DIGITAL CAMERAVisto l’assetto della figura anticiclonica dinamica la massa d’aria fredda dovrebbe essere in grado di penetrare sulle pianure della Russia meridionale, Bielorussia, Ucraina, per poi sfondare fino alla Moldavia, Polonia orientale e sulla Romania, dove si faranno strada le prime significative gelate di stagione, pronte a spianare il terreno per le prime nevicate al piano, fino al cuore dell’Europa centro-orientale. Durante l’incursione non sono escluse delle nevicate, nonostante la presenza di valori pressori molto elevati, superiori ai 1030 hpa. Difatti, pur trattandosi di masse d’aria molto fredde, e quindi stabili nei pressi del suolo, una volta scavalcati gli Urali e attraversate le grandi pianure della Russia europea, la Bielorussia e l’Ucraina, durante la loro discesa verso sud-ovest, esse possono costringere aria più mite e umida, incontrata durante il percorso verso l‘Europa centrale, a sollevarsi forzatamente verso l‘alto, generando una diffusa nuvolosità “avvettiva” (altostrati e nembostrati con basi molto basse), apportatrice di precipitazioni sparse, prevalentemente nevose fino al piano. Trattandosi di masse d’aria artiche continentali, d’estrazione siberiana, queste si presenteranno piuttosto fredde solo nei bassi strati, visto che presentano uno spessore non superiore ai 1.5-2.0 km.
RUSSIA neveCiò farà avvertire il gelo maggiormente nelle località a bassa quota, mentre in quota i valori termici potranno risultare anche un po’ più elevati. Nei prossimi giorni il deposito delle masse d’aria fredde nei bassi strati, assieme all’effetto “Albedo” indotto dai terreni innevati, produrrà forti inversioni termiche che potranno far sprofondare i termometri, anche al di sotto dei -10°C -11°C. Soprattutto fra la Russia, dove localmente potremo toccare anche i -14°C, Bielorussia e Ucraina. In questi paesi, come nel resto dell’Europa orientale, si aprirà una fase climatica decisamente fredda, e più che consona per la stagione invernale, pronta ad esordire proprio dal 1 Dicembre.
Fonte: meteoweb

venerdì 26 settembre 2014

Prime neve d’autunno sul nord Europa, imbiancate fra Lapponia, Finlandia e Carelia mentre il maltempo si prepara a sferzare la Scandinavia

Mentre l’alta pressione delle Azzorre comincia ad estendere le proprie propaggini più orientali in direzione della Mitteleuropa e dell’Italia, assicurandoci un weekend maggiormente stabile e prevalentemente soleggiato, a latitudini più settentrionali il rinvigorimento del vortice polare troposferico ha favorito l’avvento delle prime belle nevicate autunnali fra la Lapponia, la Finlandia centro-settentrionale e la vicina Carelia. Proprio nelle giornate fra mercoledì 24 e giovedì 25, dopo le iniziali nevischiate di lunedì 22 Settembre, la prima neve umida è caduta, lasciando i primi sottili accumuli, in diverse località e piccole città della Finlandia centro-settentrionale e della Carelia settentrionale, fra Ilomantsi, Joensuu, Kuopio e Jyvaskyla. Una debole nevicata, per gran parte caduta mista alla pioggia, ha depositato un sottilissimo velo bianco anche nella fiabesca Rovaniemi, famosa in tutto il mondo per essere la città di Babbo Natale. Come avevamo già evidenziato nei giorni scorsi il calo della grande oscurità sul vasto oceano Artico sta contribuendo ad avviare, su grandi linee, il forte raffreddamento autunnale, il quale tende a rinvigorire la figura del vortice polare troposferico, favorendo l’avvento delle prime grandi gelate autunnali oltre il Circolo Polare Artico.
analyzaProprio negli ultimi giorni, a seguito di un considerevole irrobustimento della figura ciclonica del vortice polare troposferico, decentrato e spaccato in due vasti lobi ormai pienamente autonomi, centrati rispettivamente fra l’Artico canadese e la costa artica della Siberia centrale, a ridosso del gelido mar di Kara, in gran parte della regione artica si è avviato un considerevole raffreddamento che ha fatto sprofondare i valori termici ben al di sotto della soglia dei -20°C -25°C a livello del mare. Ciò sta agevolando l’isolamento di un vasto nucleo di aria gelida, fra il mar Glaciale Artico centrale e le coste settentrionali della Groenlandia, caratterizzato da isoterme sotto la soglia dei -20°C -22°Calla quota di 850 hpa. Al tempo stesso l’ampia circolazione ciclonica, innestata dai due grandi lobi posizionati fra l’Artico canadese e il nord della Siberia centrale, sta permettendo a parte di questo nucleo molto gelido di scivolare verso le regioni più settentrionali della Siberia centro-orientale, con particolare riferimento per la parte settentrionale della Repubblica di Jacuzia, e parte dei territori dell’Artico canadese e della Groenlandia settentrionale, dove le temperature hanno subito una brusca discesa.
466213_kanada_les_banff_sneg_zima_2304x1536_(www.GdeFon.ru)Ad inizio di settimana, grazie al decentramento del vortice polare troposferico, una parte dell’aria molto fredda presente sopra il mar Glaciale Artico è riuscita a scivolare verso il nord della Scandinavia e la Russia europea, determinando su queste un nuovo brusco raffreddamento e l’atteso ritorno della neve a bassa quota, fino a quote prossime al piano. Tutto a causa del graduale indebolimento del “lobo siberiano”del vortice polare che entrando in fase di“Stretching”, a ridosso della costa artica, ha contribuito a dipanare una saccatura artica, colma di aria molto fredda in quota, in direzione della penisola Scandinava e del nord-ovest della Russia europea. L’affondo di tale saccatura, di origini polari, con un corpo centrale allungato verso la Scandinavia, ha continuato ad alimentare una profonda depressione extratropicale, riempita da aria molto fredda d’estrazione artica, che si è localizzata a ridosso della penisola di Kola, evolvendosi successivamente in direzione del mare di Barents.
23880_isole_svalbard_norvegiaQuesto profondo vortice ciclonico a carattere freddo, caratterizzato in quota da un profondo minimo di geopotenziale, sotto i 490-488 Dam(valore davvero significativamente basso), e da un nocciolo di aria molto fredda in quota d’estrazione polare, con valori sui -35°C alla quota di 500 hpa, muovendosi in direzione del mare di Barents ha convogliato verso la Scandinavia, il nord della Finlandia e della Russia europea un nucleo di aria molto fredda che oltre a far sprofondare le temperature sotto la soglia dei +0°C è riuscito ad apportare anche le prime vere nevicate di stagione fra la Lapponia e il nord della Carelia e le coste nord-occidentali della Russia europea, con fioccate anche di moderata intensità. Il nocciolo di aria molto fredda d’estrazione artica, giunto in quota, al traverso della penisola di Kola, ha ulteriormente intensificato il “gradiente termico verticale” e al contempo ha destabilizzato le masse d’aria, favorendo lo sviluppo di annuvolamenti, anche consistenti, che hanno dato la stura a precipitazioni intermittenti che date le basse temperature, e lo zero termico prossimo al suolo, hanno assunto prevalente carattere nevoso fino in prossimità del suolo.
L'imbiancata a Rovaniemi
L’imbiancata a Rovaniemi
Nevicate e rovesci di neve con accumulo sul terreno, si sono osservati soprattutto sul territorio lappone, sul nord della Carelia e la Finlandia, dove alcune località rischiano sono state imbiancate da almeno 2-3 cm di neve fresca. Gran parte di queste nevicate che hanno imbiancato i boschi di conifere della Finlandia centro-settentrionale e della Carelia sono state causate dal passaggio del ramo freddo di un sistema frontale, associato alla depressione fredda che dalla penisola di Kola si sposta in direzione del mare di Barents, nel tratto antistante le coste del Finmarks. Si è trattato di precipitazioni in piena avvezione fredda che hanno assunto carattere prevalentemente nevoso poco a nord dei 60’ di latitudine nord, solo grazie al passaggio in quota del nucleo di aria molto fredda (valori fino a -35°C alla superficie di 500 hpa) che ha innescato un intenso raffreddamento anche negli strati d’aria più bassi, malgrado la presenza di uno “zero termico” a quote più elevate. Ma già dalle prossime ore, l’avvicinamento dall’Atlantico settentrionale di un nuovo giovane ed intenso sistema frontale, collegato ad un profondo ciclone extratropicale di 969 hpa, che dall’Islanda si muove in direzione delle coste della Norvegia settentrionale, preceduto dall’avvento di intensi, a tratti forti, venti da SO (nel settore pre-frontale) contribuirà a scacciare l’aria fredda, appena depositatasi fra la Svezia centro-settentrionale, la Finlandia e la Carelia, verso la Lapponia e il mar di Barents.
alluvione bosnia neve01Gli intensi e miti venti oceanici da SO che si attiveranno lungo il lato orientale di questa profonda depressione atlantica, investendo la Norvegia, ed in seguito pure la Svezia e la Finlandia, determineranno un nuovo brusco rialzo termico che si avvertirà su tutta l’area scandinava, fino al nord del golfo di Botnia. Solo in Lapponia e lungo le aree del Finmarks norvegese persisterà un campo termico favorevole all’avvento di precipitazioni nevose, o mista alla pioggia, fino a bassissima quota, che sommandosi ai forti venti da SO e O-SO, attivati dalla profonda circolazione depressionaria, potranno realizzare anche delle vere e proprie bufere. Al contempo, nel weekend, con l’evoluzione della profonda depressione in direzione dell’alto mar di Norvegia e del mare di Barents, l’intenso “gradiente barico orizzontale” che caratterizzerà il bordo meridionale di quest’ultima contribuirà a pilotare, in direzione delle coste norvegesi e della Svezia centro-meridionale, venti molto intensi, da Ovest e O-SO, che sferzeranno l’intera penisola Scandinava, con raffiche capaci di toccare picchi fino a 80-90 km/h (localmente anche 100 km/hall’imbocco dei fiordi della Norvegia centro-meridionale).
Aurora boreale NorvegiaQuesti forti venti occidentali, provenienti dalle medio-alte latitudini atlantiche, dopo aver attraversato i crinali delle Alpi Scandinave, si verseranno tramite intense raffiche di caduta sulla Svezia centro-meridionale e nel mar Baltico, con punte localmente superiori anche ai60-70 km/h, soprattutto nelle regioni del Gotaland e dello Svealand. Sulle coste norvegesi si abbatteranno le prime importanti mareggiate, con l’irrompere di onde dall’Atlantico, capaci di superare i 5-6 metri di altezza, per andarsi a rompere con grande impeto lungo le alte scogliere che caratterizzano le frastagliate coste del paese scandinavo.
Fonte: meteoweb

Conferme da parte del modello europeo su possibile inizio freddo di Ottobre

Home  Analisi e Previsioni  Conferme da parte del modello europeo su possibile inizio freddo di Ottobre

Da qualche run il modello europeo ci propone, come figura protagonista di questa fine del mese di Settembre, l’Anticiclone che si è installato sull’Europa Centrale.
Dovrebbe portare il bel tempo sulla nostra Penisola, ma in realtà non sarà così, per lo meno dalla fine del mese in poi.
Con una certa sicurezza, il modello europeo sembra indicare un guasto generalizzato sul Mediterraneo Centrale, dovuto alla discesa di un nucleo freddo Nord Atlantico all’origine della formazione di una depressione,  che porterebbe maltempo sull’Italia nei primi giorni di ottobre.
La nostra attenzione è però focalizzata su di una seconda discesa fredda, che, dalle zone artiche russe, scenderebbe in direzione della Russia Europea, con isoterme basse per la stagione, inferiori ai -5°C a 1500 metri di altezza.
Con tutte le prudenze del caso, sembra poi che un nucleo freddo possa raggiungere dai Balcani la nostra Penisola per domenica 05 Ottobre.
Tutta la prudenza del caso, ovviamente, vista l’elevata distanza temporale, anche se ECMWF sta confermando da un paio di giorni una simile tendenza.
Fonte: FREDDOFILI.IT

lunedì 15 settembre 2014

Previsioni per l’Inverno Europeo 2014-15!

FREDDOFILI.IT: Si tratta delle prime previsioni emesse da un centro di ricerca tedesco, che esamina le possibili condizioni del tempo in Europa Centrale per il prossimo inverno, basandosi sulle indicazioni climatiche e le possibili teleconnessioni che si andranno a sviluppare nella prossima stagione.
Posto che lo sviluppo del fenomeno del Nino non è ancora chiaro, cosa che potrebbe influenzare in modo determinante la prossima stagione invernale, secondo il Wetterprognose, il prossimo mese di Dicembre potrebbe essere lievemente mite, mentre Gennaio e Febbraio con temperature vicine alla norma, ma con precipitazioni maggiori del normale.
In altre parole un inverno leggermente mite, ma molto piovoso, e quindi anche molto nevoso su diverse zone, in particolare sull’Arco Alpino!
Fonte: Freddofili

lunedì 1 settembre 2014

Il maltempo che piomba sull’Italia ha già flagellato l’Europa centro-settentrionale, alluvione lampo a Malmo

L’esteso sistema frontale che sta per piombare sull’Italia, aprendo le porte al brusco peggioramento atteso in queste ore al centro-nord, nella giornata di ieri ha portata forti rovesci di pioggia e temporali, anche intensi, su vaste aree dell’Europa centro-orientale, causando allagamenti improvvisi e l’ingrossamento di fiumi e piccoli corsi d’acqua. Ma l’evento precipitativo più rilevante si è verificato nel sud della Svezia, nella città di Malmo, dove in pochissime ore sono caduti ben oltre 88 mm di pioggia. Di questi 88 mm ben 72 mm sono caduti in meno di 3 ore, accompagnati da elevati indici di rain/rate e da una tesa ventilazione orientale, fra Est ed E-NE, che ha alimentato lo sviluppo di imponenti nubi cumuliformi che hanno dato la stura a questo tipo di piogge molto intense. In meno di 12 ore sull’elegante città svedese è venuto giù un quantitativo di pioggia che supera la media pluviometrica dell’intero mese di Agosto.
5403476ee8272_preview-620Le piogge battenti, prodotte dall’occlusione del sistema frontale di passaggio sull’Europa centrale, sono state molto abbondanti in buona parte della Svezia meridionale, con cumulate che hanno superato i 70-80 mm, e in alcuni punti pure i 90 mm. Difatti, nella parte nord del sistema frontale era presente un flusso di aria umidissima che dal mar Baltico meridionale si muoveva verso la Svezia meridionale e la Danimarca, apportando su queste precipitazioni piuttosto abbondanti per il periodo. Questo enorme carico d’acqua caduto tutto di un colpo ha però causato dei “flash floods”, visto che il terreno, già saturo di acqua, non è stato in grado di drenare per tempo tutta questa acqua piovana caduta. Diversi quartieri di Malmo, in particolare quelli più bassi, sono stati allagati da almeno 1.5 metri di acqua, che hanno intrappolato auto e persino autobus e camion. La rete fognaria della città è andata in tilt, e diversi tombini sono esplosi sotto la fortissima pressione dell’acqua, esacerbando l’inondazione.
headerimage_imgL’intervento tempestivo di pompieri e squadre di soccorso, fortunatamente, ha evitato il peggio, ma i danni apportati da questa improvvisa alluvione lampo risultano davvero notevoli. In molte abitazioni, ai pian terreni, l’acqua ha distrutto gli arredi interni, costringendo i proprietari a rifugiarsi ai piani superiori asciutti. Dopo aver duramente colpito la zona attorno Malmo gli intensi nuclei precipitativi si sono spostati verso ovest, nel pomeriggio, attraversando velocemente lo Stretto di Øresund (reso famoso nel mondo per l’elegante ponte che collega le coste svedesi a quelle danesi), per raggiungere Copenaghen, dove in totale sono caduti 32.8 mm di pioggia. Fortunatamente già da domani il tempo andrà gradualmente a migliorare fra la Danimarca e la Svezia meridionale, grazie all’espansione, in senso “zonale”, verso est, del promontorio anticiclonico delle Azzorre che a metà settimana spingerà le proprie propaggini più orientali in direzione del mar Baltico e della Russia occidentale, con massimi barici di oltre 1020 hpa che assicureranno una debole stabilità, assicurando cieli poco nuvolosi e un clima decisamente più secco che contribuiranno ad asciugare più facilmente l’acqua in eccesso cadute nelle campagne della Svezia meridionale e della Danimarca.
Fonte: meteoweb