Come previsto la scorsa settimana fra Francia, Germania, Belgio e Olanda sono caduti decine di record di caldo, molti dei quali pure assoluti. Pur rimanendo dietro il tremendo 2003 l’estate del 2015 è riuscita a scrivere una nuova pagina della storia climatica europea. Dopo i vari record di caldo stracciati tra Spagna, Francia e persino su diverse località alpine (in questo caso parliamo di record mensili), ieri è caduto anche il primo record assoluto di caldo nazionale in Europa. Difatti, i +40.3°C di temperatura massima stabiliti ieri, domenica 5 Luglio 2015, nella stazione meteorologica di Kitzingen, in Baviera vicino a Würzburg, stabiliscono il nuovo record assoluto nazionale di temperatura massima più elevata mai registrata in Germania, seppur per un solo decimale di scarto. Fino a ieri il muro dei+40°C all’ombra (per quel che concerne le stazioni meteorologiche ufficiali) all’interno del territorio tedesco era stato superato solo in due occasioni, durante le forti ondate di calore che interessarono l’Europa centrale nel Luglio 1983 e nell’ Agosto del 2003.
La massima di Kitzingen è davvero notevole. Oltre agli storici +40.3°C archiviati dalla cittadina bavarese di Kitzingen, sempre nel “rovente” pomeriggio di ieri vanno riportate pure le massime di +39.8°C e +39.7°Cregistrate in altrettante due stazioni meteorologiche vicine a Francoforte. Ma il caldo, davvero eccezionale per il clima della Germania, si è avvertito parecchio anche in molte città della Germania meridionale e centrale. Su tutti spiccano i +38.8°C all’ombra toccati a Francoforte, risultata ieri una delle città più bollenti d’Europa, i +38.7°C di Offenbach-Wetterpark, i +38.6°C di Wuerzburg, i +38.5°C di Oehringen e i +38.4°C di Rheinstetten. Sempre in Germania non sono da meno i +38.0°C di Lahr, i +37.8°C di Nuernberg, i +37.5°C e i +37.0°C registrati a Lipsia.
Il caldo “torrido” si è avvertito parecchio anche nella capitale Berlino, dove la colonnina di mercurio si è impennata oltre il muro dei +37°C in diversi quartieri. Per i tedeschi quella di ieri verrà ricordata come una delle giornate più calde di sempre. Secondo lo stesso servizio meteorologico della Germania poche giornate nella storia della climatologia del paese sono paragonabili con quanto avvenuto ieri, domenica 5 Luglio 2015. Probabilmente un caldo così forte in Germania non lo si ricorda dal terribile Agosto 2003 (fu molto più prolungato per diverse settimane) e dall’intensa ondata di calore del Luglio del 1983, che fece impennare i termometri su valori di oltre i +39°C +40°Call’ombra.
Del resto l’intensa onda mobile di calore, proveniente dall’entroterra desertico algerino, che la scorsa settimana ha letteralmente “arroventato” la Spagna, la Francia, il Belgio, l’Olanda e parte della Germania occidentale e della Svizzera, si è spostata gradualmente verso est, iniziando a coinvolgere un po’ tutti i paesi della MittelEuropa, dalla Francia alla Germania, passando per il Belgio, Lussemburgo, Olanda, Danimarca meridionale, Repubblica Ceca, inclusa persino la Polonia occidentale, l’Austria, l’Ungheria, la Slovenia e la Slovacchia. Con la graduale rotazione verso levante dell’imponente promontorio anticiclonico di blocco ad “Omega” eretto oltre i 60° di latitudine nord, buona parte dell’aria molto calda e rovente che negli ultimi giorni si è accumulata sopra i bassopiani e le pianure della Francia centro-settentrionale, del Belgio e della Germania, grazie all’azione dell’intenso soleggiamento diurno, si è mossa gradualmente verso est, interessando l’area alpina, la Germania, la Danimarca meridionale e la Polonia occidentale, nel corso del weekend.
In questa vasta area l’afflusso di questa enorme bolla di aria calda, caratterizzata da isoterme di oltre i +22°C +23°C alla quota isobarica di 850 hpa (valori davvero eccezionali), ha determinato un significativo incremento delle temperature massime che si sono portate sopra i +35°C +36°C, con picchi possibili di oltre +37°C +38°C sulla Germania centrale, e localmente, nei punti più infossati e maggiormente “schermati” dalla ventilazione, come nel caso della Baviera o nell’area intorno Francoforte, pure punte isolate di +39°C +40°C. All’intensa avvezione di aria molto calda, di lontane origini sub-tropicali continentali, si sono sommati gli effetti dell’intensa insolazione diurna, che proprio nel mese di Luglio raggiunge la massima intensità.
Le condizioni meteo/climatiche e ambientali locali erano più che favorevoli per l’abbattimento di diversi record assoluti di caldo, specialmente sulla Germania, dato lo scorrimento in quota di una massa d’aria molto calda d’estrazione sub-tropicale continentale, le intense “Subsidenza atmosferica” (lenti moti discendenti in seno alla colonna d’aria) che hanno schiacciato l’aria nei bassi strati, surriscaldandola ulteriormente, e il prolungato soleggiamento diurno che ha trasformato i bassopiani e le pianure germaniche in autentici forni a cielo aperto. Fortunatamente dopo il picco di ieri la situazione dovrebbe cominciare lentamente a migliorare, anche se il campo termico nei bassi strati si manterrà abbondantemente sopra le tradizionali medie del periodo. Inoltre, durante la settimana, l’irrompere di impulsi di aria più temperata e molto umida, provenienti dal nord Atlantico, cominceranno ad affluire dalle Isole Britanniche verso la Francia, l’Olanda, il Belgio, la Danimarca, la Germania e la Repubblica Ceca.
Quest’aria più temperata, ma molto umida, penetrerà sui bassopiani della Francia, Belgio, Germania e Polonia, scalzando bruscamente verso l’alto le masse d’aria molto calde accumulate nei bassi strati, sopra i bassopiani dell’Europa centro-occidentale, attraverso violenti moti convettivi. L’interazione fra le differenti masse d’aria (quella oceanica contro quella molto calda sub-tropicale) originerà forti contrasti termici che favoriranno lo sviluppo di forti temporali (dato l’enorme carburante a disposizione anche possibili “supercelle” tra Francia settentrionale e Germania centro-settentrionale) non appena il primo sistema frontale o fronte freddo atlantico scivolerà di latitudine verso il vecchio continente. Al contempo, un abbassamento di latitudine del ramo principale del“getto polare” che scorre sull’Atlantico settentrionale, tenterà di tagliare il promontorio anticiclonico di blocco che si è venuto a creare tra il Mediterraneo centro-occidentale e l’Europa centrale, spianando la strada per un temporaneo calo di latitudine dell’umido flusso zonale oceanico fino in direzione dell’arco alpino.
Fonte: meteoweb