Il caldo flusso sahariano che in queste ore sta risalendo il bacino centro-occidentale del Mediterraneo sta portato con se anche ingenti quantità di polvere e pulviscolo desertico in quota, aspirati dall’entroterra desertico marocchino e algerino occidentale. In queste ore la nuvola di polvere finissima, dal colore giallastro (la classica sabbia degli “Erg” occidentali), inserendosi all’interno della circolazione anticiclonica (venti in rotazione in senso orario) predominante in quota, sta ormai coprendo i cieli di gran parte della Spagna, il Mediterraneo occidentale, raggiungendo la Francia meridionale, bordando anche la Sardegna.
In queste ore le nuvole di polvere desertica stanno sporcando i cieli di buona parte dell’Europa occidentale, dalla Spagna alla Francia, dove sono evidenti pesanti velature che stanno sporcando i cieli, regalando insoliti scenari sahariani su parte del vecchio continente. Ma tracce di polvere sahariana sono evidenti fino alle Alpi occidentali e ai cieli del Piemonte e della Lombardia. Solo a partire dal pomeriggio/sera di domani questa nuvola di polvere desertica, inserita all’interno della circolazione anticiclonica, tenderà a spostarsi ulteriormente verso est, velando i cieli delle nostre regioni settentrionali e della Sardegna.
In realtà questo particolare fenomeno atmosferico è più comune di quanto si pensi, e in genere si manifesta con maggiore frequenza nei mesi primaverili e all’inizio dell’estate, anche se molto spesso può anche manifestarsi con grande intensità in autunno o nel cuore della stagione invernale, quando il bacino del Mediterraneo è attraversata da impetuosi venti di ostro e scirocco, richiamati da profonde depressioni mediterranee, che risalgono direttamente dall’entroterra desertico algerino.
Queste nuvole di pulviscolo desertico, sollevate fino alla media troposfera (sopra i 5000-6000) e agganciate dall’alito sahariano da S-SO che dominano in alta quota, dopo aver sorvolato il mar di Alboran e il mar di Sardegna e mar di Corsica, tenderanno a muoversi verso NE e E-NE, offuscando anche i cieli di buona parte delle regioni centro-settentrionali, dove iniziano a presentarsi le prime importanti velature che rendono i cieli lattiginosi. Le microscopiche particelle di pulviscolo desertico, durante il tramonto, ci regaleranno degli scenari davvero unici e suggestivi, tipici di un paesaggio sahariano, soprattutto fra le coste della Sardegna meridionale ed in Sicilia. Generalmente si tratta di particelle di polvere microscopiche, ma ben addensate fra loro e per questo capaci di arrossare i cieli e le nuvole, specie nelle ore che precedono l’alba o il tramonto, quando i contrasti cromatici diventano molto intensi.
Il pulviscolo desertico, che a breve sorvolerà le nostre regioni meridionali e la Sicilia, proprio in queste ore viene sollevato dai sostenuti venti orientali che spazzano tutta l’area del Sahara, sul settore a nord della linea dell’ITCZ (“fronte di convergenza intertropicale”) attestata sull’Africa sub-sahariana, fra il sud del Mali e il Niger meridionale. In genere queste particelle di polvere, molto leggere e sottili, una volta agganciate dalle correnti ascensionali che si originano nell’area poco a nord dell’ITCZ (dove l’attività convettiva è molto forte anche per l’azione della depressione termica al suolo che spinge l’aria calda verso l’alto, fino ad una determinata quota), tendono a salire di quota aggirando dal bordo meridionale e occidentale il possente anticiclone sub-tropicale libico-algerino, che in questo periodo dell’anno dispone i propri massimi barici al suolo ed in quota sull’entroterra desertico marocchino, algerino e libico.
Quando il promontorio anticiclonico nord-africano si protende sul mar Mediterraneo (come in questo caso) queste nuvole di pulviscolo risalgono dal suo bordo occidentale per raggiungere la Spagna, il Mediterraneo, l’Italia o la Grecia. Il loro passaggio in quota di solito contribuisce a velare pesantemente i cieli o a dargli quell’aspetto lattiginoso da tutti osservato durante le tradizionali ondate di calore. Va ricordato che le nuvole di pulviscolo che interessano il Mediterraneo e l’Europa meridionale non hanno nulla a che vedere, come estensione e durata, con quelle ciclicamente espulse dai venti di “Harmattan” (il corrispondente dell’Aliseo di NE sopra l’area sahariana ed il Sahel), dal Sahara occidentale verso l’oceano Atlantico, dove ogni anno vanno a depositarsi ingentissimi quantitativi di polvere desertica.
Fonte: meteweb