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martedì 4 luglio 2017

Previsioni Meteo: dopo la rinfrescata di questi giorni è in arrivo un’altra ondata di caldo, ma sarà più moderata

Previsioni Meteo, nuova ondata di caldo nei prossimi giorni ma sarà più moderata senza picchi estremi. Le temperature potranno comunque superare i +35°C su gran parte del Paese

Previsioni Meteo – Archiviati gli effetti della rinfrescata delle ultime ore nei prossimi giorni assisteremo ad un nuovo consolidamento dell’anticiclone sub-tropicale che garantirà generali condizioni di stabilità su buona parte del territorio nazionale, dal nord al sud. La tendenza è già da domani verso un sostanziale aumento delle temperature indotto sostanzialmente da ben due fattori: l’incremento del soleggiamento e il progressivo afflusso in quota di masse d’aria sempre più calde. Da metà settimana una nuova ondate di calore, provenienti dai “torridi” deserti del Maghreb, tornerà a risalire in direzione della Spagna e della Francia, invadendo gran parte del bacino centro-occidentale del Mediterraneo. Lo sviluppo della suddetta onda anticiclonica è da ricercare in un temporaneo blocco della circolazione atmosferica sull’area euro-atlantica. Difatti, ad ovest delle Isole Britanniche, sull’Atlantico orientale, si andrà a scavare una ampia circolazione ciclonica, ben collaudata in quota, alimentata dal ramo principale del “getto polare” che esce a gran velocità dall’area canadese.
Entro le prossime 48 ore questo assetto configurativo favorirà una notevole espansione verso nord del promontorio anticiclonico dinamico sub-tropicale algerino, il quale invaderà il Mediterraneo centro-occidentale venendo ulteriormente rinvigorito dal contemporaneo approfondimento della saccatura che si andrà a sviluppare ad ovest delle Isole Britanniche, della Spagna e del Portogallo, causa una sensibile intensificazione del “getto polare” sopra l’Atlantico che avrà il merito di stirare l’asse di saccatura fino in prossimità delle coste settentrionali marocchine. Questa saccatura scivolando lungo l’Atlantico orientale, stimolerà più ad est un “tilting” dell’ampia promontorio anticiclonico nord-africano, attestato con il proprio asse principale fra l’Algeria centrale e il Mediterraneo centro-occidentale.

Fonte: meteoweb

mercoledì 17 maggio 2017

Tendenza meteo verso fine maggio: continua altalena, tutte le ultime novità

WEEKEND CON METEO PIU' FRESCO E TEMPORALI - L'espansione dell'anticiclone sta portando meteo diffusamente soleggiato, con temperature in aumento verso valori un po' sopra la norma, tipici di inizio estate. Si tratta della prima grande rimonta anticiclonica stagionale verso buona parte dell'Europa centro-occidentale, dove avremo una fiammata estiva. Sarà però un'ondata di caldo flash, per il ritorno a seguire delle correnti atlantiche. L'anticiclone non durerà però così a lungo nemmeno sull'Italia e già sul finire della settimana dovrebbe intervenire una nuova perturbazione, accompagnata da correnti più fresche atlantiche. Il cambiamento meteo si avvertirà soprattutto al Centro-Nord, non tanto al Sud. Oltre ai temporali, sarà sicuramente significativo il refrigerio con temperature in calo verso valori molto più consoni al periodo.
EVOLUZIONE METEO DAL 23 AL 28 MAGGIO - Si aprirà una nuova fase, oppure no? In realtà appare confermato un meteo altalenante: nei primi giorni della prossima settimana la situazione dovrebbe di nuovo volgere al bel tempo per una nuova espansione anticiclonica. L'alta pressione appare in grado di proteggere in modo più deciso le regioni meridionali garantendo meteo quasi estivo, mentre il Settentrione resterebbe esposto a possibili ulteriori infiltrazioni d'aria più umida e fresca oceanica, facile innesco per episodi d'instabilità atmosferica con temporali. L'anticiclone potrebbe rafforzarsi attorno al 25 maggio, quando si potrebbe avvalere di un nuovo contributo africano. In questa fase il caldo potrebbe accentuarsi, in particolar modo sulle regioni meridionali. Ciò andrebbe a precedere l'approssimarsi di una perturbazione.

lunedì 11 aprile 2016

Previsioni Meteo: gran caldo in settimana, antipasto d’estate con picchi di oltre +30°C al Centro/Sud

Le Previsioni Meteo per i prossimi giorni: antipasto d'estate in settimana, temperature in netto aumento ovunque con picchi di oltre +30°C al Sud. Attese punte fino a +33°C a Palermo, in Sicilia. Caldo anche al Centro/Nord.

Dopo la breve parentesi fresca e instabile del weekend al Centro/Sud, torna l’anticiclone SubTropicalesull’Italia e nel Mediterraneo centrale. Da lunedì 11 aprile inizierà un lungo periodo mite e stabile in tutto il Paese, con temperature in netto e rapido aumento. Inizierà a fare molto caldo già martedì 12 e mercoledì 13, con temperature superiori ai +30°C in molte località del Centro/Sud e soprattutto nei settori nord/occidentali della Sicilia. Palermo sarà la città più calda con picchi di +32/+33°C. Continuerà poi a fare caldo per tutta la settimana, eccezion fatta per le Regioni Adriatiche e altre isolate località che risentiranno dell’influenza di nubi basse e nebbie che manterranno più basse le temperature ma soltanto nelle zone costiere. Altrove sarà un vero e proprio antipasto d’estate.
Fonte: meteoweb

mercoledì 15 luglio 2015

Meteo fine settimana: ecco chi rischierà i 40°...

Il quadro termico previsto sull'Italia dal nostro modello non lascia dubbi: sarà un fine settimana davvero infuocato sulle nostre regioni, specie al centro-sud.
Tutta colpa dell'anticiclone nord africano che si manterrà ben saldo su gran parte del bacino centro-occidentale del Mediterraneo e contribuirà ad alimentare con il suo fiato bollente la canicola sulla nostra Penisola.
La prima cartina ci mostra le temperature massime attese in Italia per la giornata di sabato 18 luglio.Cerchiate in giallo le zone che potrebbero raggiungere (se non di poco superare) la soglia dei 40°. Notate le temperature nel loro complesso, praticamente tutte sopra i 30°, con frequenti punte di 36-38°. A complicare le cose ci penserà il tasso di umidità che tenderà ad aumentare stante l'invecchiamento della struttura di alta.
La seconda cartina ci mostra il quadro termico atteso sull'Italia per la giornata di domenica 19 luglio.
Gli "over 40°" saranno ancora ben presenti su alcune regioni del centro-sud-li vedete cerchiati in giallo.Spiccano i 42° che si registreranno probabilmente sulla bassa Lucania.
Qualche grado in meno sarà possibile su limitati settori del nord, specie al nord-ovest, mentre sul resto d'Italia non sono attese variazioni termiche significative.
Fonte: meteolive

lunedì 8 giugno 2015

Previsioni meteo: ci attende un inizio d’estate molto “dinamica” con frequenti sbalzi termici

Anche la prima decade del mese di Giugno continua a presentare un andamento piuttosto dinamico della circolazione emisferica, con il passaggio di grandi onde troposferiche risonanti (grandi ondulazioni anticicloniche ben strutturate nella media e alta troposfera) che riescono ad estendersi, con i loro elementi più settentrionali, fino alla fascia temperata e le latitudini sub-polari. Il pattern atmosferico dominante lungo l’emisfero boreale non subirà modifiche di rilievo da qui ai prossimi mesi.
EUMETSAT_MSG_RGB-12-12-9i-segment14Ciò si dovrebbe tradurre in un inizio d’estate caratterizzato dalla persistenza di questa continua “altalena termica”, tra fasi calde e soleggiate, a tratti anche particolarmente intense per la stagione, inframmezzate da rapide incursioni di aria più fresca e umida dalle latitudini nord-atlantiche, o dall’Europa settentrionale, in grado di innescare fasi di tempo instabile. Come avevamo avuto modo di analizzare nei precedenti editoriali molto probabilmente questi continui alti e bassi delle temperature, potrebbe essere ragionevolmente spiegato in seno ad un complesso schema circolatorio emisferico che comincia a risentire dei primi effetti di “El Niño”, in fase di accentuazione sul Pacifico centro-orientale, è della “QBO” orientale (fase negativa), attualmente in azione.
Il fenomeno di "El-Nino" in fase di ulteriore intensificazione sul Pacifico centro-orientale
Il fenomeno di “El-Nino” in fase di ulteriore intensificazione sul Pacifico centro-orientale
Difatti, mentre “El Niño”, in fase di intensificazione sul Pacifico centro-orientale, favorirebbe un incremento delle ondate di calore verso le medie latitudini, la“QBO-“, al tempo stesso, si associa ad un vortice polare spesso disturbato che agevola significativi rallentamenti delle correnti zonali, alle medio-alte latitudini, con la conseguente instaurazione di flussi meridiani (veloci scambi di calore fra tropici e polo). Al contempo bisogna anche fare i conti con un vortice polare troposferico sempre più debole e instabile, duramente debilitato dal“final warming” d’inizio primavera. In questo caso il vortice polare si presenta posizionato con i propri elementi leggermente fuori asse rispetto la sua posizione geografica ordinaria, suddividendosi in più “lobi”, generalmente due o tre, che scivolano verso latitudini più meridionali, fino a coinvolgere le regioni temperate dove originano intense avvezioni.
sinottica pasquettaOrmai da diverse settimana la figura del vortice polare mostra evidenti segni di debolezza, con quest’ultimo suddiviso in due o più “lobi” secondari che tendono a spostarsi verso le coste della Siberia settentrionale e l’Arcipelago Artico canadese. Le recenti ondate di caldo, seguite da improvvise e rapide avvezioni fredde che hanno riportato le temperature largamente sottomedia sulla Siberia orientale, indicano che questa circolazione ad onde lunghe si è ormai ben collaudata sull’intera area euroasiatica. Del resto l’indebolimento parziale delle correnti occidentale si avverte soprattutto alle quote medio-alte della troposfera, con un forte rallentamento del ramo principale della “getto polare”, che sovente si presenta fra i 30° e i 60° di latitudine nord e sud, ai confini fra la Cella di Hadley e la Cella di Ferrel.
Credit: NASA/GSFC
Credit: NASA/GSFC
Perdendo buona parte della sua forma il“getto polare”, per una nota legge fisica, comincia ad ondularsi su se stesso creando delle grandi onde su scala planetaria, meglio note come le “onde di Rossby”. Le“onde di Rossby”, lunghe da 1.000 a 10.000 km, si formano con una precisa successione di tempi e tendono a muoversi da ovest verso est, con una velocità di propagazione che è direttamente proporzionale alla loro lunghezza e alla velocità media di spostamento delle correnti nell’alta troposfera. Questo rallentamento del flusso zonale sta comportando l’istaurazione di pattern atmosferici persistenti, con una continua alternanza tra saccature e promontori anticiclonici distesi lungo i meridiani che influiscono pesantemente sulle dinamiche atmosferiche, prolungando le fasi perturbate come i periodi siccitosi o le ondate di calore o di freddo.
plot004_f06Tale persistenza può dare luogo a pesanti ondate di caldo, intense avvezioni fredde, siccità o situazioni meteorologiche estreme, come eventi alluvionali e prolungati periodi di maltempo, che possono rimanere “stabili” per più giorni, settimane o addirittura mesi interi. Inoltre la presenza di una circolazione che si sviluppa lungo i meridiani, dovrà fare i conti con l’aumento dell’energia in gioco. Le avvezioni di aria fresca, a seguito del passaggio dei rispettivi cavi d’onda, scivolando di latitudine si troveranno a scontrarsi con masse d’aria sempre più calde (specialmente sopra le aree continentali), accumulate nei bassi strati dal maggior soleggiamento di stagione (massimi di insolazione), favorendo così lo scoppio di temporali particolarmente violenti. Insomma, quello che tenderà a delinearsi sarà un contesto meteo/climatico molto instabile, dinamico e per certi versi inaffidabile, specie per quanto riguarda l’evoluzione modellistica elaborata verso il medio-lungo termine. In accordo con tali dinamiche qui menzionate non c’è da stupirsi se l’estate 2015 vedrà questi continui sbalzi termici, fra ondate di calore e irruzioni di aria più fresca che si accompagneranno allo sviluppo di brevi ma intense manifestazioni temporalesche.
Fonte: meteoweb

lunedì 31 marzo 2014

Estate 2014 calda come quella del 2003, per colpa di El Nino?

L’articolo  pubblicato ier l’altro prevederebbe un El Nino da debole a moderato per la prossima Estate.
Da qui l’affermazione, fatta in alcuni ambienti scientifici, che la prossima estate possa essere caldissima, se non calda come quella del 2003, almeno una delle più calde degli ultimi anni, visto la correlazione che sembra esserci tra El Nino ed il caldo estivo in ambiente mediterraneo.
Tuttavia i dubbi ci sono, e riguardano proprio il grafico delle previsioni del Nino da parte del modello NCEP con le sue varie ensamble.
Con un inizio probabile in Aprile, El Nino avrebbe mediamente una debole potenza durante la prossima estate, con un’anomalia prevista di +0,5°C, troppo debole per potere avere un’influenza climatica anche sull’Emisfero Nord.
Alcune Ensamble del modello affermano addirittura che in Estate potremmo rimanere in fase neutra.
Solamente il prossimo autunno El Nino prenderebbe definitivamente vigore, rinforzandosi e giungendo ad un massimo presunto attorno a Dicembre – Gennaio, come, del resto, afferma il nome stesso del “Bambinello”.
Quindi semmai sarebbe l’Estate del 2015 ad essere molto calda per colpa di questo fenomeno di riscaldamento del Pacifico Equatoriale.
Un altra osservazione riguarda una particolarità osservata nel corso di questi anni: le Grandi Estati calde legate al fenomeno El Nino sono state quasi sempre precedute da un mese di Febbraio molto freddo e nevoso.
Fu così negli anni 1983, 1994 e 2012, ad esempio, anche se non è stato così nel 1998.
E’ quindi probabile che, se la prossima Estate sarà molto calda, questo non sarà dovuto al fenomeno del Nino!
Fonte: freddofili

venerdì 14 febbraio 2014

CNR: “Inverno troppo piovoso, attesa un’Estate calda e secca”


Apprendiamo dalla homepage deC.N.R. (Centro Nazionale delle Ricerche) che si è appena conclusa nell’Adriatico settentrionale la campagna oceanografica internazionale “Carpet, Characterizing Adriatic Region Preconditioing EvenTs“. La missione ha impegnato ricercatori dell’Istituto di scienze marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ismar-Cnr) di Venezia, si è svolta a bordo della nave oceanografica Urania del Cnr e si è focalizzata sulle cosiddette “acque dense” che, formatesi nel Nord Adriatico in inverno, scendono verso sud assumendo grande importanza nelle dinamiche di trasporto ed influenzano il clima dell’intero bacino. Si tratta infatti di un efficace sistema di rinnovamento delle acque costiere e di trasporto di ossigeno verso gli strati profondi. I risultati emersi sono di particolare rilievo considerato l’inverno caratterizzato da temperature miti e da una piovosità eccezionale, soprattutto nel Nord-Est del Paese. A tale proposito, dai dati raccolti da Michele Brunetti (Isac-Cnr) risulta che il primo mese del 2014 ha fatto registrare temperature di oltre due gradi (+2.1 per l’esattezza) superiori alla media del periodo di riferimento 1971-2000, collocandosi al terzo posto tra i mesi di gennaio più caldi dal 1800 ad oggi (dopo il 1804 e il 2007, con anomalie di +2.4 e +2.3 rispettivamente). Le precipitazioni sono state piuttosto abbondanti su gran parte del territorio italiano, facendo registrare una anomalia di +86% (rispetto alla media del periodo 1971-2000) a livello nazionale (il 19-esimo gennaio più piovoso dal 1800 ad oggi). Le anomalie più importanti si sono avute nella parte settentrionale della penisola dove, mediamente, sono caduti oltre due volte e mezzo (+160%) i millimetri che solitamente si osservano a gennaio (con punte nel Nord-Est che superano di oltre le quattro volte le piogge medie di quelle zone), facendo chiudere il mese per l’Italia Settentrionale come il terzo più piovoso di sempre: era dal 1845 che non si registrava un’anomalia simile nel Nord Italia.
cnr_campagnaAbbiamo osservato nel Golfo di Venezia un processo fondamentale per il clima dell’area“,afferma Sandro Carniel, responsabile scientifico di Carpet, “ma anche per la stabilità del clima terrestre. La dinamica delle acque dense è infatti uno dei principali motori della circolazione oceanica globale a lungo termine: per quanto curioso appaia, quindi, la conoscenza di questi processi è fondamentale per decifrare il trasporto di calore e salinità da parte delle correnti oceaniche Mediterranee e quindi cruciale per il clima del pianeta“. Il Nord Adriatico è una delle aree-chiave in cui questi processi avvengono. “Durante l’inverno 2013-14 questo evento è stato però contrastato da temperature miti e apporti fluviali eccezionali“, continua Carniel. “A crociera conclusa, i dati parlano di una temperatura dell’acqua sul fondo di circa 2° C superiore alla media degli ultimi 30 anni. Questo ha rallentato di molto il ‘rinnovamento’ delle acque, che nel solo gennaio-febbraio 2012, complice un inverno estremamente freddo, aveva invece interessato circa il 60% del volume, stabilendo un record assoluto di densità da quando sono iniziate le misure in Adriatico settentrionale (ovvero circa un secolo). A distanza di soli due anni siamo, per così dire, agli antipodi“.
(Fonte: meteoweb)
Per stimare gli effetti del blocco o della riduzione della produzione invernale di acque dense servirà ancora un’accurata analisi dei dati, tramite modelli che comprendano atmosfera, oceano e onde. mediterraneo_ingvPer questo, i risultati di Carpet saranno diffusi e discussi dall’Ismar-Cnr in una sessione ad hoc, durante un convegno della European Geosciences Union a Vienna, dal 27 aprile al 2 maggio. “È lecito quindi attendersi conseguenze significative sulla circolazione delle acque del bacino (e anche del Mediterraneo Orientale), sul clima della terraferma e un abbassamento dei livelli di ossigeno sul fondo marino già in primavera, a seguito della crescita fitoplanctonica stimolata dai rilevanti apporti fluviali in corso“, conclude Carniel. Oceanografi e ingegneri della campagna Carpet, guidata da Alvise Benetazzo dell’Ismar-Cnr, hanno eseguito misure tramite metodologie di avanguardia, sperimentando mezzi autonomi sottomarini tra cui, per la prima volta a livello nazionale, un sofisticato ‘siluro’, il Remus 100 (Hydroid-Kongsberg), che cattura importanti informazioni sulle caratteristiche fisiche della colonna d’acqua, in particolare sull’evoluzione della distribuzione delle enormi quantità di acque dolci legate all’eccezionale apporto fluviale del periodo ed agli effetti dell’interazione tra onde e correnti sul fondale.