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mercoledì 19 novembre 2014

Accumuli pluviometrici davvero impressionanti nella città di Genova, in meno di un mese caduti oltre 800 mm d’acqua

Sono davvero impressionanti gli accumuli pluviometrici registrati in quest’ultimo mese sulla Liguria, ed in particolare sulle zone del genovasato, colpite sabato scorso dall’ennesima alluvione. E’ bastato il transito di ben tre sistemi frontali, di origine atlantica, con la loro componente calda rimasta pressochè semi-stazionaria, per riversare in un mese, sulla città di Genova e sulle località limitrofe, poco meno dell’intero quantitativo di pioggia che normalmente cade in un intero anno. Difatti, solo in questo mese, sulla città di Genova il parziale mensile si aggira attorno gli 807 mm, su una media pluviometrica annua di circa 1000 mm. La media annua di Genova in città è di 1300 mm circa, mentre nella stazione dell’Aeroporto Cristoforo Colombo si aggira 1100 mm. Ma con picchi di oltre i 1400 mm sulle alture alle spalle della città. Gli 807 mm caduti in questo ultimo mese rappresentano un valore davvero impressionante, che mette in risalto la quantità d’acqua caduta sulla città della Lanterna. Ma in alcune località del vicino entroterra l’accumulo parziale mensile si aggira vicino ai 900-1000 mm, mentre quello annuo supera abbondantemente i 3000 mm (sempre come parziale in vista del mese di Dicembre). Dati davvero spaventosi che purtroppo, in questi giorni, hanno contribuito ad accelerare i processi erosivi, ed enfatizzato il dissesto idrogeologico su buona parte del territorio ligure, sconquassato da frane, smottamenti, alvei di torrenti ricoperti di fango e detriti di ogni genere trascinati fin sul mare, lungo le rispettive foci.
genova05Il terreno, già saturo d’acqua dopo le piogge abbondanti di fine Ottobre e d’Inizio Novembre, non ha più retto a questo eccessivo surplus idrico, riversando buona parte di questa a valle, tramite le ondate di piena dei singoli torrenti, all’origine delle conseguenti esondazioni, e degli smottamenti, continui, che hanno letteralmente dissestato gran parte dell’entroterra savonese e del genovasato. Genova nella sua storia, per merito della sua peculiare orografia, che funge da barriera agli impulsi sciroccali umidi marittimi che risalgono dal mar Ligure e dal medio-alto Tirreno, e per i suoi caratteristici bacini idrografici (torrentizi) avvezzi a tempi di corrivazione ridottissimi durante fasi precipitative estreme, ha contato decine di alluvione e nubifragi ben più disastrosi di quelli che l’hanno ferita fra Ottobre e in questo Novembre. Tra tutte le regioni italiane la Liguria è probabilmente quella più avvezza alle alluvioni lampo, visto la particolare orografia che degrada rapidamente a mare e la diretta esposizione ai flussi caldi e molto umidi, carichi di vapore acqueo, di provenienza sciroccale o libecciale. A questo si somma l’effetto determinante della forzatura orografica dell’Appennino ligure che rappresenta una barriera che produce un sollevamento forzato dell’aria umida accumulata nei bassi strati dalle umidissime correnti di scirocco e ostro che dal Tirreno risalgono fino alla Versilia, alle coste della Riviera di Levante e del genovesato.
genova06Questa azione, già di per se, attiva forti moti ascensionali che portano le masse d’aria umida, di origine sub-tropicale marittima, a sollevarsi di quota e raffreddarsi, favorendo la condensazione del vapore acqueo e la successiva formazione di grosse nubi e “cumulogenesi” che dal mare vanno ad impattare contro i primi rilievi del retroterra ligure, venendo poi frenati dalla roccaforte appenninica presente alle spalle della costa. Questo “effetto trampolino” esercitato dai rilievi dell’Appennino Ligure, consente il continuo sviluppo di nuvole a sviluppo verticale imponenti, spesse fino a più di 13 km, che rimangono semi/stazionarie in loco, su aree ristrette, crescendo ulteriormente in altezza e dimensione, grazie al calore latente fornito dal mar Ligure, fino a trasformarsi, nel giro di pochissime ore, in un pericoloso sistema temporalesco a mesoscala, di tipo “V-Shaped”, spesso all’origine di queste inondazioni istantanee. Se poi aggiungiamo la presenza o l’attivazione in corso d’opera di particolari linee di confluenza di vento nei bassi strati, con lo scontro fra gli umidi venti di scirocco e ostro che risalgono sul levante ligure, contro quelli più freddi e secchi di tramontana, che dalla pianura Padana occidentale traboccano sulle coste liguri attraverso le valli interne del genovesato e savonese (cosa che capita spesso in Liguria con i fronti atlantici), il rischio di grandi eventi precipitativi, anche in situazioni non particolarmente preoccupanti, è a portata di mano.
GENOVAAAAAAAAAAAIn molti casi però diventa però più difficile individuare, per tempo, i luoghi pronti ad essere funestati dai temporali autorigeneranti, ma soprattutto prevedere fino a quanto tempo potrà durare l’equilibrio dinamico che mantiene l’area di confluenza venti, lì dove i cumulonembi temporaleschi, facenti capo al “V-Shaped”, trovano il loro ambiente ideale per nutrirsi e rinforzarsi, fino ad invecchiare con il successivo passaggio sui rilievi del vicino retroterra, dove viene meno l’alimentazione umida marittima.
Fonte: meteoweb

giovedì 23 ottobre 2014

Tanta neve sulle Alpi, risveglio da fiaba: accumuli abbondanti [FOTO MERAVIGLIOSE]

Sulle Alpi è un risveglio da fiaba, il secondo consecutivo ma stavolta molto più affascinante perchè non parliamo soltanto della prima “spruzzata” di neve com’era stato ieri, bensì stavolta abbiamo a che fare con i primi accumuli significativi ed abbondanti, sin dalle basse quote, almeno in Trentino Alto Adige e nelle zone di confine più vicine all’Austria, dove continua a nevicare copiosamente. Imbiancata anche Predazzo, mentre a Bolzano c’è stato qualche fiocco con +4°C e la neve s’è accumulata nei rilievi appena intorno alla città.
Ecco le immagini:

giovedì 4 settembre 2014

Super piogge: ecco gli accumuli di oggi

E' da lunedì che seguiamo, con estremo interesse e con un po' d'apprensione, l'evoluzione delle piogge nell'arco delle 24 ore. Quel che impressiona è la tenacia che mostra la perturbazione nell'apportare accumuli consistenti sempre nelle stesse regioni. D'altro lo si è detto: le varie ritornanti da est penalizzano maggiormente le adriatiche.
Ed anche oggi, alla luce dell'ennesima ritornante, la nostra mappa ad alta risoluzione conferma accumuli imponenti su quelle stesse zone. Sulle coste marchigiane, nel riminese, nell'entroterra abruzzese e sulla Puglia Garganica potrebbero cadere dai 50 ai 100 mm di pioggia. Stessi quantitativi anche sulle coste della bassa Calabria tirrenica e nella punta nordorientale della Sicilia.
Vi saranno accumuli importanti anche sui settori prealpini nordorientali, nelle zone interne laziali, campane, tra Lucania e nord Calabria ed anche sul Salento. In tutte queste aree potrebbero cadere dai 20 ai 30 mm di pioggia.
Fonte: meteogiornaleitalia

lunedì 26 maggio 2014

GRANDINATA violentissima a Vilafranca, in Spagna. Accumlo di ghiaccio fino a 20 cm!! FOTO

L'Europa occidentale sta da giorni sperimentando una fase meteorologica fortemente influenzata dalla presenza di una circolazione depressionaria che implica lo sviluppo di violentissime celle temporalesche figlie della crescente instabilità che ha dominato negli ultimi giorni.
Durante la giornata odierna, nel bel mezzo di un temporale che ha scaricato al suolo un quantitativo pluviometrico estremamente abbondante, una maxi grandinata si è abbattuta sulla località di Vilafranca Caldèron, in Spagna, causando ingenti disagi e numerosi problemi alla circolazione.
L'impressionante grandinata che si è abbattuto nella zona è stata preceduta da continue fulminazioni e da violentissimi colpi di vento. In alcuni punti l'accumulo di ghiaccio ha a tratti superato i 20 cm e ha causato, come detto, enormi problemi soprattutto alla circolazione stradale.
Il fenomeno, scatenato da un super temporale sviluppatosi intorno alle ore 14, si è verificato proprio nel bel mezzo delle elezioni, bloccando per più di un'ora l'afflusso dei cittadini. Subito sotto sottostanti potete osservare la devastante grandinata attraverso l'ausilio di alcune foto dalla zona.
grandine vilafranca 3
grandine vilafranca 2
grandine vilafranca 1
Fonte: meteoportaleitalia

domenica 9 febbraio 2014

Allerta Meteo, lunedì e martedì da incubo: altra “bomba” di maltempo, si rischia una grande alluvione

Sta arrivando sull’Italia l’atteso ciclone Stephanie che dall’oceano Atlantico si muove in queste ore verso Portogallo e Spagna per poi raggiungere domattina il nostro Paese: sarà un inizio settimana da incubo con piogge alluvionali su gran parte del centro/nord, ed è alto il rischio che si possa verificare un altro disastro idrogeologico, stavolta anche peggiore rispetto a quello della settimana scorsa a causa del susseguirsi di fenomeni meteorologici sempre più eccezionali. In questo 2014, infatti, sono già stati battuti tutti i record nivometrici sulle Alpi e pluviometrici al centro/nord, record che verranno però ulteriormente ritoccati nei prossimi giorni a causa di questo ciclone che sta arrivando inesorabile.
Per l’Italia avremo due giorni di maltempo impetuoso: lunedì 10 e martedì 11 febbraio. I fenomeni perturbati colpiranno dapprima il nord/ovest, per poi estendersi a tutto il nord, alle Regioni centrali tirreniche e infine martedì in modo più blando al sud. Nelle Regioni meridionali, dopotutto, questo ciclone arriverà soltanto marginalmente, senza fenomeni particolarmente estremi. Anzi, domani avremo un forte vento di scirocco che farà impennare le temperature su valori straordinariamente miti, ben oltre i +20°C in Calabria e Sicilia dove già oggi alcune località stanno sfiorando questo valore climatico decisamente anomalo per il periodo e più caratteristico della primavera. Al nord, invece, farà molto più freddo, soprattutto al nord/ovest dove la neve cadrà fino a bassa quota, con accumuli significativi dai 300 metri in sù tra Piemonte e Liguria. Localmente potrebbe nevicare anche più in basso, al punto che a Torino ci attendiamo un’imbiancata. Quota neve più alta sulle Alpi centro/orientali, ma comunque nevicherà oltre i 600-700 metri di quota, mentre sull’Appennino tosco/emiliano la “dama bianca” cadrà solo dai 1.400 metri in sù, e sull’Appennino centrale solo oltre i 1.700 metri. Situazione particolarmente preoccupante per le Alpi già seppellite da una coltre nevosa eccezionale, che avranno un altro incredibile carico nevoso.
Ma a preoccupare più di ogni altra cosa è la situazione idrogeologica in 6 RegioniLiguria,ToscanaEmilia RomagnaVenetoFriuli Venezia Giulia e Lazio. A causa delle piogge torrenziali con picchi di oltre 200mm in 24h, si verificheranno nuove frane e smottamenti che potranno provocare danni e disagi ma, soprattutto, andranno nuovamente in piena tutti i corsi d’acqua (già gonfi), che martedì 11potrebbero esondare in più punti soprattutto alnord/est, in Emilia Romagna e Toscana, e nel Lazio. Le mappe che pubblichiamo a corredo dell’articolo sono eloquenti: si rischia una grande alluvione a causa di quest’ennesima “bomba” di maltempo, che sta arrivando prima della possibile “svolta” che dopo metà mese potrebbe portare gelo e neve a bassa quota in tutt’Italia

(Fonte: meteoweb)

sabato 8 febbraio 2014

Straordinarie immagini dalle Alpi sepolte dalla neve: accumuli da record

Le Alpi sono letteralmente sommerse dalla neve: i dati parlano chiaro, a Livinal Lunc (1.837 metri di quota, Alpi Giulia) ci sono 557cm di neve, a Forcella Savalons (1.943 metri di quota, Dolomiti Friulane) ci sono 369 cm di neve, al Col dei Baldi (1.900 metri di quota, Dolomiti meridionali) ci sono 366 cm di neve, al Passo Rolle (1.990 metri di quota sulle Pale di San Martino) ci sono 360 cm di neve, alla Casera Pieltinis (1.742 metri di quota, Alpi Carniche) ci sono 317cm di neve. Notevolissimi anche i 243 cm del San Bernardino (1.640 metri di quota, sui Grigioni), i 234cm di Pecol di Zoldo (1.370 metri di quota sulle Dolomiti di Zoldo), i 213cmdi Arabba (1.630 metri sulle Dolomiti bellunesi), i 210cm di Cortina d’Ampezzo (1.265 metri, sempre Dolomiti bellunesi), i 181 cm di Formazza (1.226 cm di neve, alta Ossola).
Stiamo parlando di dati davvero straordinari per le quote di riferimento e per il periodo, in molti casi da record. Numerose grandi valanghe (spesso di neve umida, dalle caratteristiche primaverili) hanno devastato strade e rifugi: in alta Val Passiria (Alto Adige) giovedì 5 febbraio due slavine hanno rispettivamente danneggiato un maso in località Pill (Moso in Passiria) e devastato il Rifugio Petrarca (2875 metri di quota).
A corredo dell’articolo dieci splendide foto dal Maloja Pass, un valico svizzero situato al vertice della strada che porta a Chiavenna e poi verso il Lago di Como. Il bollettino meteo elvetico ufficializza 238cm di neve al suolo, le immagini sono eloquenti e al tmepo stesso spettacolari. Nella gallery anche altre immagini degli ultimi giorni dalle Alpi.
Attenzione, perchè nei prossimi giorni nevicherà ancora tantissimo, soprattutto tra lunedì e martedì con accumuli dai 700-800 metri, particolarmente abbondanti soprattutto al nord/est.

(Fonte: Meteoweb)

venerdì 7 febbraio 2014

Neve record su Alpi, cumuli impressionanti e da lunedì altre precipitazioni

Muri di neve hanno sommerso sulle Alpi interi paesi. Cumuli altissimi impediscono di aprire porte e finestre, chiudono strade e bloccano garage. Le immagini sono impressionanti in Valchiavenna. Ma non va meglio in Veneto e Trentino Alto Adige, dove marcato rimane il pericolo valanghe e dove le previsioni anticipano l’arrivo di altre precipitazioni nelle prossime ore. In pianura attesa altra pioggia. Un quadro di allerta generale.
(Fonte: youreporternews)

martedì 28 gennaio 2014

Il Nord apripista della neve

Si sta organizzando tra la Francia e il Golfo del Leone la perturbazione che porterà la neve al Nordovest, soprattutto nel corso di domani. Prime frange nuvolose da prefrontale hanno già raggiunto l'Ovest Piemonte e la Valle d'Aosta con prime precipitazioni, ma la parte più consistente della perturbazione arriverà sul Piemonte e sulla Liguria dalle prime ore del mattino con neve fino in pianura a partire dall'Imperiese, Savonese, Cuneese, Torinese poi in estensione verso l'Astigiano, l'Alessandrino e verso buona parte del Piemonte in giornata, localmente verso il resto della Liguria e l'Ovest Emilia.   
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Abbiamo approntato una carta, questa sopra, che evidenzia le aree con la stima dei centimetri di neve in accumulo da domattina e fino alle 18.00 di domani sera. Abbiamo stimato accumuli fino a 20/30 cm tra il Cuneese, l'Imperiese e il Savonese, diversi centimetri sul resto delle aree colorate. Il resto del nord vedrà nubi in aumento ma fenomeni deboli o assenti fino a sera. Dalla serata di domani, le nevicate diffuse fino a bassa quota o anche in pianura si spingeranno anche su buona parte della Lombardia e dell'Emilia. (Fonte ilmeteo.it)