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giovedì 16 marzo 2017

Previsioni Meteo: instabilità in esaurimento al sud, l’alta pressione atlantica si rafforza sul Mediterraneo Per approfondire http://www.meteoweb.eu/2017/03/previsioni-meteo-instabilita-esaurimento-al-sud-lalta-pressione-atlantica-si-rafforza-sul-mediterraneo/871252/#ZYVOoaQtO2bupblJ.99

Previsioni Meteo – La circolazione sinottica sull’area euro-atlantica continua ad essere caratterizzata dalla presenza di un solido promontorio anticiclonico che dal vicino Atlantico tende ad estendere i propri elementi verso il bacino centro-occidentale del Mediterraneo, interessando col proprio bordo più orientale le nostre regioni. Questa figura anticiclonica, responsabile della lunga fase di clima stabile e molto secco che sta interessando le nostre regioni centro-settentrionali, continua ad essere pressato da una profonda circolazione depressionaria, a carattere freddo, che dall’alto mar di Norvegia tende ad allontanarsi verso il mare di Barents, con una forte “anomalia positiva della tropopausa dinamica”, ben rappresentata dalle mappe relativa al campo di geopotenziale a 500 hpa.
Ma scendendo verso latitudini più meridionali notiamo come il promontorio anticiclonico sopra enunciato sia circondato, lungo i margini più meridionali e orientali, da due differenti circolazioni depressionarie, in lenta fase di colmamento. La prima in azione ad ovest dello Stretto di Gibilterra, davanti le coste del Marocco settentrionale, mentre la seconda si mantiene attiva fra il Canale di Sicilia e la costa libica, evolvendosi in un “Upper Level Low”, alimentato dal flusso “retrogrado” in quota proveniente dai Balcani e in discesa lungo il bordo più orientale del promontorio anticiclonico di origine oceanica, che dall’Atlantico si allunga fino ai Balcani occidentali.Questa “Upper Level Low” prima di scivolare in direzione del mar Libico e il Golfo della Sirte causerà un po’ di instabilità convettiva sulle nostre regioni più meridionali, con particolare riferimento per le aree montuose più interne di Basilicata, Calabria e Sicilia orientale, dove sono in atto delle piogge e dei brevi temporali, favorito dal temporaneo inasprimento del “gradiente termico verticale” indotto proprio dal passaggio ravvicinato in quota di questa circolazione depressionaria, alimentata da aria decisamente più fredda, con isoterme prossime ai -28°C -29°C nella media troposfera. Ma già entro la serata e la prossima nottata queste brevi parentesi di instabilità andranno rapidamente ad esaurirsi, con l’allontanamento della “Upper Level Low” verso il basso Canale di Sicilia e il mar Libico, con una conseguente rapida stabilizzazione della colonna d’aria anche sull’estremo sud ed in Sicilia.Da domani il promontorio anticiclonico oceanico, subendo un ulteriore “tilting”, tenderà ad espandersi verso levante, inglobando l’intero territorio nazionale, da nord a sud, fino alla Sicilia. Nel corso del pomeriggio e della serata di domani il bordo più orientale della figura anticiclonica verrà eroso dallo scivolamento dalla Finlandia di una saccatura, colma di aria fredda polare marittima “continentalizzata”, che raggiungerà la Romania, la Moldavia e l’Ucraina. A causa della forte avvezione di vorticità positiva prodotta dalla stessa saccatura la parte terminale di quest’ultima tenderà rapidamente ad evolversi in un “CUT-OFF” che dall’Ucraina centrale tenderà a scivolare verso il settore più occidentale del mar Nero, poco a largo delle coste della Romania. L’isolamento di questo giovane “CUT-OFF”, fra l’Ucraina centrale e il settore più occidentale del mar Nero, riuscirà anche ad interrompere il flusso freddo “retrogrado” che dai Balcani si dipana verso il Mediterraneo, accompagnando anche la discesa dell’”Upper Level Low” in direzione delle coste libiche entro la serata di domani. Nelle giornate di venerdì e sabato, con l’ulteriore consolidamento del promontorio anticiclonico atlantico che dal vicino Atlantico si allunga fino all’Italia, assisteremo ad un rafforzamento del flusso umido zonale lungo tutta l’Europa centro-occidentale, con il passaggio di un nuovo organizzato sistema frontale oceanico, collegato ad una depressione extratropicale in spostamento verso il mar di Norvegia, che dalle Isole Britanniche si sposterà verso il Belgio, l’Olanda, la Danimarca e la Germania, portando piogge e rovesci a carattere sparso.Solo le Alpi verranno lambite venerdì dalla coda di questo sistema frontale che potrà causare un temporaneo aumento della copertura nuvolosa, accompagnato da qualche sporadica precipitazione in serata. Sul resto del territorio nazionale invece l’influenza dell’anticiclone dinamico atlantico continuerà a garantire condizioni di tempo stabile e prevalentemente soleggiato, in un contesto climatico piuttosto mite e gradevole per il periodo, condito da una ventilazione ancora debole per via della presenza di un campo barico alquanto “lasco” nei bassi strati. Solo nella mattinata di sabato 18 si assisterà ad un rinforzo della ventilazione dai quadranti occidentali fra mar Ligure, mar di Corsica, mar di Sardegna, Bocche di Bonifacio e medio-alto Tirreno per un temporaneo infittimento delle isobare, fra Alpi e regioni centrali, determinato proprio dal veloce passaggio del sistema frontale atlantico a nord delle Alpi.

Fonte: meteoweb

giovedì 9 febbraio 2017

Allerta Meteo, ecco il ciclone in arrivo dall’Atlantico: forti temporali e piogge torrenziali al Sud, attenzione in Calabria e Sicilia

Allerta Meteo, tutte le mappe e i dettagli sulla nuova violenta ondata di maltempo in arrivo al Centro/Sud

Allerta Meteo – La nuova intensa ondata di maltempo di origine atlantica in arrivo sull’Italia si prospetta molto cattiva per le prossime ore. Ha già iniziato a piovere in Sardegna, anche in modo intenso, e da oggi pomeriggio i fenomeni si intensificheranno soprattutto sull’isola, in estensione alle Regioni tirreniche e alla Sicilia soprattutto in serata. Intanto sulle Alpi occidentali sta nevicando (soprattutto nel basso Piemonte), e anche qui le nevicate si intensificheranno nel corso della giornata. Ma gli occhi sono puntati a ciò che succederà domani, Giovedì 9 Febbraio, quando la tempesta atlantica andrà in cut/off sul Mediterraneo centro/occidentale formando un vero e proprio ciclone che alimenterà venti impetuosi e soprattutto piogge torrenziali nelle Regioni meridionali. Avremo forti temporali in Sicilia e in Calabria, in modo particolare nelle zone joniche con particolare intensità tra catanese, messinese e reggino dove cadranno oltre 100150mm di pioggia in poche ore. Il maltempo si estenderà successivamente anche alle Regioni Adriatiche, con forti piogge tra MarcheAbruzzo e Molise. Sull’Appennino centrale tornerà anche la neve, ma soltanto ad alta quota oltre i 1.300/1.500 metri di altitudine.
Fonte: meteoweb

lunedì 30 gennaio 2017

Previsioni Meteo Febbraio 2017, si prospetta un dominio Atlantico: neve sulle Alpi, piogge al Centro/Nord, accenno di primavera al Sud

Previsioni Meteo Febbraio 2017, rispetto a Gennaio cambia tutto sull'Europa: torna il flusso zonale Atlantico, riporterà maltempo al Nord (e tanta neve sulle Alpi) e spiccata variabilità al Sud con temperature in netto aumento. Ecco le mappe e i dettagli

Previsioni Meteo Febbraio 2017 – L’Italia sta vivendo l’ultima domenica di Gennaio, e il primo dei tre leggendari “Giorni della Merla”, con una clima abbastanza mite su gran parte del Paese. Piccola “coda” del maltempo al Sud, dopo i forti temporali della notte in Sicilia e le piogge intense nella Calabria jonica che comunque – come ampiamente previsto – stavolta non hanno determinato particolari conseguenze sul territorio rispetto ai fenomeni estremi delle precedenti settimane. Il mese di Gennaio si concluderà senza scossoni, ma soltanto con un freddo alito balcanico che tra stasera e Lunedì farà diminuire le temperature in tutto il Sud, con una persistenza di molte nubi ma senza precipitazioni significative. Molte nubi anche al Centro/Nord, con temperature stazionarie.
All’inizio del mese di Febbraio, durante la settimana entrante, avremo invece un più significativo aumento delle temperature in tutt’Italia e soprattutto al Centro/Sud: la colonnina di mercurio si riporterà per la prima volta dopo circa 40-45 giorni di freddo intenso su temperature superiori alle medie del periodo anche nel Mezzogiorno. Gennaio, infatti, si sta per concludere con notevolissime anomalie termiche negative: per Centro/Sud Italia e Balcani passerà alla storia come uno dei mesi di Gennaio più freddi degli ultimi due secoli. Febbraio, invece, potrebbe essere quasi opposto. La tendenza per la prima parte del nuovo mese, infatti, vede un ritorno in grande stile del flusso oceanico. Sarà l’Atlantico a dominare la scena sull’Europa, con le conseguenze del caso. Avremo una grande anomalia positiva su tutta l’Europa centro/orientale, dalla penisola Scandinava al Mediterraneo, proprio nella stessa zona che a Gennaio ha patito di più il freddo (come se volesse essere una sorta di “compensazione” climatica). Le anomalie positive delle temperature non saranno eccezionali quanto quelle negative di Gennaio, ma potrebbero prolungarsi a lungo se questo flusso oceanico insisterà anche nel prosieguo del mese che sta per iniziare.
Sull’Italia, invece, tornerà il maltempo al Nord dopo un lungo periodo di siccità: avremo tanta pioggia in pianura Padana, in Liguria e in Toscana, e abbondanti nevicate sul versante meridionale dell’arco Alpino, a tratti anche a quote collinari. Al Centro/Sud, invece, si alterneranno ondate di maltempo tipicamente atlantiche con nevicate in montagna, a periodi decisamente miti con giornate di sole e temperature superiori ai +20°C, soprattutto sulle isole maggiori.
Fonte: meteoweb

venerdì 27 gennaio 2017

Febbraio con grandi novità meteo: gelo russo contro le correnti atlantiche

FINE GENNAIO, METEO INVERNALE PER GELO SU EST EUROPA - Continuano a prevalere condizioni climatiche molto rigide sul Centro Europa: il dominio di un campo di alta pressione ha agevolato il depositarsi dell'aria fredda nei bassi strati. Nel frattempo un nuovo impulso d'aria gelida sta andando a colpire le nazioni orientali del Continente per poi raggiungere anche il Mar Nero, i Balcani e la zona dell'Egeo. Ciò andrà ulteriormente a radicare il lago d'aria fredda ad est dell'Italia. La nostra Penisola risentirà in modo piuttosto marginalmente del freddo: a ridosso del weekend giungeranno nuovi disturbi perturbati da ovest, che contrasteranno con aria fredda da est. In sostanza, l'Italia risulterà proprio nella zona di scontro fra infiltrazioni umide atlantiche e sbuffi freddi da oriente.
VERSO SVOLTA METEO D'INIZIO FEBBRAIO - La nuova depressione da ovest coinvolgerà ancora maggiormente l'estremo Sud e le Isole Maggiori, forse anche le regioni tirreniche. Inoltre, anche il Nord-Ovest potrebbe risentire di questo peggioramento con episodi di neve fino in pianura fra venerdì e sabato. Al momento non sembra profilarsi alcuna forte ondata di maltempo come quella avuta negli ultimi giorni. Continuerà comunque in questa fase il trend più favorevole alle precipitazioni sulle regioni del Sud, mentre al Nord proseguirà quel contesto siccitoso che peraltro sta caratterizzando tutto l'inverno con grande scarsità di neve sulle Alpi. Un cambiamento ben più importante è atteso all'inizio di febbraio, quando le correnti atlantiche potrebbero cercare di prendere maggiormente il sopravvento.
METEO NOVITA', TREGUA INVERNO A FEBBRAIO - L'anticiclone sembra intenzionato ad emigrare in modo più deciso verso l'Europa Nord-Orientale all'inizio del nuovo mese, lasciando così la porta spalancata per perturbazioni atlantiche che non si vedono da tanto tempo. Ciò significa che potrebbe cambiare il quadro generale anche sull'Italia permettendo un meteo più movimentato anche sul Nord Italia e maggiormente nevoso sulle Alpi, ma in realtà sussistono molte incertezze: anzitutto il nostro Paese ed il bacino centro-meridionale del Mediterraneo potrebbero godere della parziale protezione delle rimonte anticicloniche di matrice sub-tropicale oceanica. L'aria molto fredda sull'Est Europa potrebbe infatti in parte resistere ed ostacolare l'ingresso in grande stile dei flussi perturbati atlantici in tutta Europa.
CONCLUSIONI -. L'Italia risulterebbe influenzata da perturbazioni atlantiche alternate a rimonte mite anticicloniche, queste ultime più incisive al Centro-Sud. Inverno quindi da considerarsi in decadenza? Avremo una prima metà di febbraio probabilmente un po' scialba e senza consistenti irruzioni fredde, ma poi l'inverno potrebbe comunque salire alla ribalta per un finale da protagonista.
Fonte: meteogiornale

martedì 11 ottobre 2016

Ribaltone meteo di metà ottobre: si rivedrà l'Atlantico, anche il caldo anomalo

MALTEMPO TARDO AUTUNNALE: è da giorni che il Vortice Freddo balcanico - sviluppatosi a seguito dell'irruzione artica - condiziona il nostro tempo. E' da giorni che ne seguiamo l'evoluzione perché il suo spostamento a nordovest sta determinando un maggiore coinvolgimento dell'Italia. Ora abbiamo un nucleo davvero esteso: centro Europa, Italia centro settentrionale e Europa orientale. Il freddo contenuto al suo interno sta facilitando un abbassamento delle temperature e avremo valori diffusamente inferiori alle medie del periodo.
PRIMA NEVE SULLE ALPI: come previsto l'abbassamento termico ci sta consegnando le prime cartoline invernali dalle Alpi. Neve che è caduta soprattutto sui rilievi lombardi e lungo il confine del Trentino Alto Adige. Localmente sono state registrate fin verso i 1200 metri di quota, il che suggerisce un freddo incipiente che va al di là della normalità d'ottobre.
UNO SGUARDO ALL'ATLANTICO: no, non ci siamo scordati delle perturbazioni atlantiche. Le stiamo tenendo sott'occhio perché nei prossimi giorni - come d'altronde accaduto recentemente - potrebbero crearsi le condizioni ideali per un mix esplosivo: aria estremamente umida e mite scivolerà sul freddo preesistente. I contrasti termici che scaturiranno promettono precipitazioni localmente violente e persistenti. Si ripresenteranno temporali e nubifragi, ma ovviamente addentrarci in dettagli previsionali già oggi è quanto mai utopistico.
DINAMICITA' STAGIONALE: è quel che emerge dall'analisi modellistica comparata. I più autorevoli centri di calcolo propongono soluzioni votate all'ingerenza atlantica prevalente. Ma dovremo capire se le grandi depressioni oceaniche sceglieranno l'Europa occidentale o se invece preferiranno starsene a ridosso della Penisola Iberica. Ipotesi, quest'ultima, che ci esporrebbe a temporanee fiammate anticiclonica di natura africana. Ciò significa che potrebbero ripresentarsi giornate un po' calde, tipiche delle cosiddette "ottobrate". Ma sappiamo anche che la dinamicità e gli scambi termici lungo i meridiani sono una delle caratteristiche principali dei periodi di transizione stagionale. Ragion per cui non dovremo certamente stupirci.

Fonte: meteogiornale

venerdì 24 giugno 2016

Le ultime sul METEO weekend: temporali dal Sud in spostamento al Nord, causa sbuffi freschi atlantici

L'estate, dopo aver singhiozzato per tutto il mese di giugno, sta provando a imporsi non soltanto in Italia ma su gran parte d'Europa. L'azione di consolidamento è supportata da un'ampia cintura anticiclonica che dalla Spagna, o meglio, che dalle Azzorre si estende fin sulle Nazioni orientali. I disturbi più significativi sono relegati a latitudini settentrionali, ma più a sud c'è ancora quel vortice instabile che nei giorni pregressi causava maltempo sul nostro Paese.
Vortice che si è installato a ridosso della Sicilia e che sta causando una recrudescenza temporalesca importante. A seguire, tra il weekend e la prima metà della prossima settimana, ecco che l'Anticiclone verrà nuovamente messo a dura prova da sbuffi freschi atlantici la cui smania di conquista potrebbe spingersi sino alle Alpi.
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AL SUD INSTABILITÀ CRESCENTE: la giornata di venerdì vedrà, ancora, la presenza del Vortice instabile al Sud e ciò darà luogo a precipitazioni ben più consistenti sui settori tirrenici del Mezzogiorno. Avremo acquazzoni temporaleschi localmente intensi, con grandinate, anche verso le coste. Difficilmente i fenomeni interesseranno le regioni Centrali, tranne Lazio e interne umbre meridionali. Altrove prevarrà il bel tempo, da segnalare soltanto locali annuvolamenti diurni sulle Alpi, con degli acquazzoni qua e là come pure nell'entroterra sardo. Va detto che farà caldo al Centro Nord e in Sardegna, caldo tipicamente estivo.
TREND WEEKEND: il fine settimana potrebbe proporci nuovi, intensi temporali pomeridiani. Verranno coinvolte un po' tutte le regioni, specie zone interne o prossime ai rilievi. Occhio perché al Nord il caldo crescente potrebbe alimentare precipitazioni temporaleschi particolarmente cattive anche in pianura. Insomma, avremo un quadro meteorologico tutto sommato estivo, perché anche i temporali - non scordiamocelo - rientrano appieno nel tipico tempo d'estate.
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ULTERIORI TENDENZE: a inizio della prossima settimana potrebbero esserci ancora dei temporali sul Nord Italia, sino in Val Padana, mentre altrove ci aspettiamo prevalente bel tempo e clima estiva. Nei giorni successivi, quindi verso i primi di luglio, dovremmo assistere al consolidamento dell'Alta Pressione e conseguentemente a condizioni meteo climatiche tipiche del periodo.
Fonte: meteogiornale

mercoledì 16 settembre 2015

Autunno estremo: dal gran caldo africano alle tempeste atlantiche

A mo' di premessa
Ci avviciniamo a grandi passi all'Equinozio di Autunno.
È questo il periodo dei grandi scambi meridiani, in cui l'aria calda di origine subtropicale tende a salire verso nord, ma soprattutto l'aria sempre più fredda di origine artica cerca la strada del sud. Ed in questo scenario l'Italia collocata nel centro di una mare caldo, il Mediterraneo, diventa sede di vortici ciclonici molto profondi quando viene investita da masse di aria fredda e instabile. La Tempesta equinoziale altro non è che questo periodo dominato da fasi di maltempo molto intense.
Il flusso caldo africano: 15-18 settembre.
Come abbiamo già anticipato stamattina, tutto il paese verrà investito da masse di aria di origine sub-tropicale. Non per niente l'isoterma dei +20°C a 850 hPa arriverà sino a Bologna, mentre quella di +25°C raggiungerà parte del Sud e soprattutto la Sardegna. Questa invasione calda africana, troppo sottovalutata da altre fonti, porterà picchi termici al Sud superiori ai +35°C. Ma anche al Nord si raggiungeranno i +30°C. Nuova energia che potrebbe divenire serbatoio pericoloso per nuovi nubifragi.
Nuova depressione atlantica: 19-21 settembre.
Infatti, nel prossimo fine settimana, una depressione nord-atlantica farà irruzione sul nostro paese, causando una fase di maltempo molto intenso ed esteso anche al Sud. Ovviamente i particolari andranno studiati con pazienza nei prossimi giorni, ma la potenzialità per nuovi nubifragi c'è tutta. L'ingresso della saccatura e la formazione dei fronti al suolo nonché quella dei minimi saranno gli aspetti da tenere sotto controllo.
Tempesta equinoziale: 22-24 settembre.
Nei primi giorni della terza decade un profondo vortice di origine nord-atlantica potrebbe riuscire a gettarsi sull'area alpina e da qui nel Mediterraneo centrale, come possiamo vedere nella Multimodel a 500 hPa. Se ciò dovesse riuscire, allora andremmo incontro ad un severo maltempo, con la prima 552 dam a 500 hPa in grado di irrompere sull'Italia. Si tratta ancora di una tendenza a lungo termine, che necessita di conferme.
Fonte:meteogiornale

venerdì 24 luglio 2015

L'Italia si troverà tra due fuochi: Atlantico e Africa

Entrano le correnti atlantiche
Iniziano a penetrare nel Mediterraneo centrale correnti più fresche dall'Atlantico, provocando temporali a partire dalle Alpi. Nel fine settimana le temperature scenderanno anche di 10°C al Nord (non ovunque), sino a 5°C al Centro e di pochi gradi al Sud. Ma l'effetto principale sarà la cacciata dell'afa, ovvero dell'eccesso di umidità e in città di smog. Non mancheranno i temporali, che sfruttando l'enorme energia accumulata potrebbero risultare violenti.
Un Italia divisa in due
Non si tratterà di una perturbazione vera e propria, nessuna Circe.
Negli ultimi giorni di luglio e nei primi di agosto le correnti nord-atlantiche scorreranno veloci sul Centro-Europea sino a sfiorare il settentrione che quindi rimarrà entro termiche consone alle medie del periodo. Il Centro e il Sud, invece, saranno più esposti alle risalite del promontorio africano, con termiche più alte della media, ma senza gli eccessi di questa ultima ondata di caldo africano, come possiamo vedere nella Multimodel a 500 hPa.
Sarà davvero Bella Estate?
Onestamente non è facile stabilire se l'ultimo mese estivo sarà gradevole o se si andrà incontro a nuove invasioni calde sahariane. Osservando i modelli nel lungo termine si nota l'estrema facilità con cui quest'anno la cupola calda nord-africana riesca a innalzarsi verso nord. D'altra parte notiamo anche la maggiore capacità penetrativa in Centro-Europa della corrente a getto. Insomma l'Italia si troverà tra due fuochi.
Fonte: meteogiornale

lunedì 20 aprile 2015

Previsioni Meteo, prospettive di forte maltempo per fine mese: torna l’Atlantico?

Gli ultimi aggiornamenti meteo dei principali centri di calcolo previsionali confermano la tendenza già delineata nei precedenti bollettini di MeteoWeb: sull’Italia avremo una settimana di transizione, dal clima tipicamente primaverile con ampie schiarite e clima mite al nord e nelle Regioni centrali tirreniche, più fresco, ventoso e instabile in quelle del basso Adriatico e al Sud, con piogge e rovesci alternati a sprazzi di sole. Le attenzioni, però, si concentrano sul lungo termine: sembra infatti sempre più probabile che si possa “risvegliare” l’oceano Atlantico, che dopo un lungo periodo di stop tornerebbe a “lanciare” verso l’Italia continue perturbazioni che si trasformerebbero in vere e proprie ondate di maltempo sul nostro Paese, con forti piogge in un’alternanza tra i miti flussi pre-frontali con le sciroccate nord Africane, e invece le sfuriate fredde del maestrale che si incanala dalla Valle del Rodano.
La prima di queste perturbazioni potrebbe arrivare sull’Italia proprio sabato 25, a guastare il weekend del 25 aprile con piogge e temporali almeno al nord. Nei primi giorni della settimana successiva, però, ne potrebbe arrivare un’altra molto più intensa (vedi mappe a corredo dell’articolo). Probabilmente la primavera si prepara a mostrare il suo volto più rigido ed estremo…
Fonte: meteoweb

giovedì 12 marzo 2015

Da domenica forte episodio di maltempo nord-atlantico

Veloce irruzione fredda al Sud, con neve solo sui monti, calo termico sensibile nel corso delle precipitazioni. Sul resto del paese continua a dominare il volto soleggiato della primavera, anche molto mite. Ma ormai siamo nell'imminenza del primo vero peggioramento nord-atlantico della stagione.
Infatti da nord-ovest giungeranno correnti molto instabili collegate al fronte polare, che isoleranno sul nostro paese una goccia fredda, come possiamo vedere nella Multimodel a 500 hPa. Da domenica il tempo peggiorerà notevolmente a partire dalle regioni nord-occidentali, dove all'inizio la neve cadrà a quote collinari, e successivamente sul resto del paese.
Sarà una lunga fase di maltempo, con piogge abbondanti sulle regioni alpine, prealpine, tirreniche e appenniniche. La neve cadrà solo in montagna, a parte rovesci più intensi che riusciranno a scendere a quote collinari. Le temperature caleranno ovunque.
Vi aspetto all'appuntamento dell'Editoriale Modelli per qualche lume sul lungo termine.
Fonte: meteoweb

mercoledì 11 febbraio 2015

Tornerà l'Atlantico: inverno al capolinea o no?

Una pausa fisiologica:
ipotizzare situazioni invernali a tempo indeterminato, alle nostre latitudini, è qualcosa di impensabile. Il clima mediterraneo, inutile nasconderlo, è ben diverso da quello di altre Nazioni o di altre parti del mondo. Perché le masse fredde giungano sui nostri mari debbono verificarsi particolari condizioni ed è per questo che annate memorabili (leggasi '56 piuttosto che '85) rientrano a pieno titolo negli inverni storici. Non stupiamoci, quindi, se dopo un periodo moderatamente freddo e nevoso avremo a che fare con dinamiche bariche diametralmente opposte. Una sorta di pausa fisiologica in attesa dell'ultimo colpo di teatro di una stagione in graduale decadenza.
Alta Pressione poco convincente:
attualmente stiamo godendo di un netto miglioramento del tempo indotto dal consolidamento di un'ampia struttura anticiclonica a nord delle Alpi. La matrice subtropicale, passando per il nostro territorio, è piuttosto fragile e soggetta ad un duplice attacco instabile: ad ovest per mano di una goccia fredda atlantica, ad est ad opera della circolazione fredda che ha lambito il nostro Paese. La debolezza strutturale non impedisce al nostro tempo di mostrarsi stabile e soleggiato, ma come avremo modo di vedere a breve si tratterà di una parentesi poco duratura.
Freddo da inversione:
col ritorno dell'Alta Pressione, quindi della stabilità atmosferica, stiamo assistendo alla ricomparsa di forti gelate notturne su pianure e valli. Il fenomeno dell'inversione termica, che su alcune regioni si avvale tra l'altro della neve presente al suolo, sta facilitando un calo consistente delle temperature minime e la formazione di un buon cuscinetto d'aria fredda laddove le condizioni orografiche lo permettono (in Val Padana). Nei prossimi giorni avremo un andamento termico opposto: nubi e precipitazioni faranno calare le massime, mentre le minime subiranno pesanti rialzi. La consistenza degli aumenti sarà dovuta dall'intrusione anche d'aria umida e mite dai quadranti meridionali.
Ricompare l'Atlantico:
come già ampiamente anticipato lunedì, sul finire della settimana vi sarà un netto cambio circolatorio. L'azione erosiva operata dalla goccia fredda iberica a carico dell'Alta Pressione aprirà un varco dentro il quale si getterà una prima depressione atlantica. Depressione che transiterà in Francia e che poi si dirigerà di gran carriera verso le nostre regioni nord occidentali. Lecito attendersi un peggioramento e lo sviluppo di una lacuna barica capace di richiamare a sé nuovi impulsi instabili da ovest.
Piogge, temporali e anche nevicate:
anche stavolta avremo presumibilmente contrasti termici di tutto rispetto, soprattutto al Sud. Ciò significa che i fenomeni potrebbero risultare localmente intensi e per fenomeni intensi intendiamo rovesci di pioggia, temporali, grandinate e qualche nubifragio. Spostandoci a nord, invece, lo scorrimento dell'aria mite al di sopra del cuscino freddo potrebbe facilitare nevicate a bassa o bassissima quota. Addirittura in qualche tratto della Val Padana occidentale non escludiamo fioccate sin sul piano.
Inverno finito?:
Il quesito, anche alla luce delle ultime emissioni modellistiche, rimane. E la risposta, la nostra, è la stessa dell'altro ieri: no. A nostro parere le dinamiche bariche risultano propizie a nuove incursioni artiche fin nel cuore del Mediterraneo. Il primo elemento che ci spinge a ritenere probabile un'appendice invernale consistente è il posizionamento dell'Alta delle Azzorre: si riporterà a ridosso dell'Europa occidentale. Il secondo è l'incedere stagionale e l'inevitabile accentuazione di quelli che in gergo definiamo "scambi meridiani". Infine, altro elemento non trascurabile, è lo sviluppo di una possente struttura anticiclonica tra la Scandinavia e la Russia Europea. Vedremo se quest'ultima sarà in grado di recitare un ruolo da protagonista.
Fonte: meteogiornale

giovedì 27 novembre 2014

Allerta Meteo: violento ciclone atlantico verso il Mediterraneo, grande tempesta nel weekend [MAPPE]

Sta arrivando sul Mediterraneo tramite lo Stretto di Gibilterra il violento ciclone atlantico che colpirà duramente nei prossimi giorni dapprima Portogallo, Spagna e Marocco arrivando poi anche sull’Italia: sarà un weekend tempestoso a causa di questa violenta tempesta che stasera arriverà sulla penisola Iberica e sul Marocco, andando poi in cut/off e alimentando una goccia fredda molto pericolosa sia per il nord Africa che per il Mediterraneo centro/occidentale.
32Nel Sahara si scateneranno violente tempeste di sabbia e si alzerà una lingua molto calda che porterà ingenti quantità di polvere desertica anche sull’Italia centro/meridionale tra sabato e domenica, quando le temperature lieviteranno fino ad oltre 10°C sopra le medie del periodo con picchi di +30°C domenica in Sicilia, dove potranno essere stravolti tutti i precedenti record storici di caldo del mese di novembre. Il forte vento di scirocco soffierà impetuoso su tutta l’Italia da stasera fino a domenica, come possiamo osservare nelle mappe a corredo dell’articolo. Non mancherà il maltempo, soprattutto al nord/ovest con forti temporali già da domani e poi nel weekend. Domenica il ciclone si avvicinerà moltissimo, arrivando in Sardegna e alimentando maltempo anche su gran parte d’Italia. Attenzione alle piogge alluvionali che interesseranno vaste aree del Marocco occidentale e della Spagna orientale.
Fonte: meteoweb

giovedì 20 novembre 2014

METEO a 15 giorni: primi cenni d'inverno, a portarlo l'Atlantico, poi...

L'inverno si farà strada gradualmente sull'Italia a partire dal week-end 29-30 novembre, con una serie di passaggi perturbati in seno ad una profonda depressione in arrivo dall'Atlantico. 

Dunque sfatiamo il luogo comune che a dover portare l'inverno sull'Italia debba essere necessariamente l'est europeo. L'inverno italico non è freddo costante a -5°C e nevicate intermittenti...Si va ad episodi! 

Ad esempio spettacolari nevicate si realizzano lungo le regioni tirreniche quando si inserisce aria fredda dalla Valle del Rodano e si stabilisce una corrente da sud-ovest decisamente fredda ed umida, così come la neve al nord-ovest può cadere in pianura anche dopo un semplice caso di Favonio freddo, seguito prima dalla repentina rotazione delle correnti a Libeccio. 

In ogni caso un fronte che porti con sè aria fredda da nord-ovest è comunque in grado di regalare la prima neve anche all'Appennino centro-meridionale a quote anche interessanti.

L'importante è ovviamente che la depressione atlantica giunga come un fendente da nord-ovest verso sud-est, cioè trascinando con sè aria artica marittima , decisamente freddina, piuttosto che aria polare marittima, decisamente meno fredda.

La famiglia di depressioni inserite in questo flusso da nord-ovest deve martellare la Penisola con passaggi ripetuti, che raffreddano ulteriormente l'ambiente e predispongono al passaggio stagionale.

Che poi, a questa situazione, si possa aggiungere, come ventilato anche da MeteoLIve in numerosi articoli, anche un ponte anticiclonico tra Azzorre e Scandinavia, che isoli nel Mediterraneo la depressione che chiuderà l'episodio perturbato e veicoli verso di noi aria fredda di estrazione artica continentale, tanto di guadagnato e al momento ci può stare al 35%. 
Sarebbe la ciliegina sulla torta e sancirebbe un ingresso trionfale del Generale Inverno, ma al momento accontentiamoci di un punto fermo: l'Atlantico gradualmente più freddo. Non più insomma un eterno autunno in vista, ma un primo passo verso una stagione normale, così come la intendono in molti. 

Questo comunque avverrebbe, pur in modo più soft, anche se l'Atlantico continuasse a presentare saccature fredde da nord-ovest.


SINTESI PREVISIONALE da GIOVEDI 27 a GIOVEDI 4 DICEMBRE 2014:
giovedì 27 novembre: peggiora al nord e al centro con piogge e rovesci temporaleschi, neve sulle cime appenniniche ed oltre i 1500-1800m sulle Alpi. Al sud parzialmente nuvoloso con possibili rovesci sulla Campania e la Calabria tirrenica, generalmente asciutto altrove. Temperature in calo.

venerdì 28 novembre: irregolarmente nuvoloso, locali piogge sulle regioni tirreniche, l'estremo nord-est, altrove prevalenza di schiarite. 

sabato 29-domenica 30 novembre: graduale peggioramento nel corso del fine settimana con piogge e rovesci a partire dal nord e dalle regioni tirreniche, vento ed ulteriore calo delle temperature. Fenomeni più probabili da domenica pomeriggio, neve oltre i 1500m sulle Alpi. 

lunedì 1° dicembre: ancora maltempo su gran parte del Paese, al nord calo del limite delle nevicate sin verso gli 800m, al centro neve dai 1000-1200m, poi migliora al nord-ovest, maltempo in spostamento verso sud con neve sull'Appennino meridionale da 1400-1500m. 

martedì 2 dicembre: schiarite al nord e su Toscana e Sardegna, instabile altrove con rovesci anche temporaleschi, nevosi oltre i 900-1000m, ventoso e più freddo ovunque.

mercoledì 3 dicembre: nuovo impulso in transito sull'Italia con neve sino a quote collinari al nord e sulla Toscana, oltre gli 800m al centro, al sud variabile con schiarite, peggiora prima di sera, nel contempo migliora al nord-ovest.

giovedì 4 dicembre: maltempo al centro-sud, ancora rovesci sul nord-est, migliora su nord-ovest e Sardegna, ventoso e piuttosto freddo ovunque. In Appennino quota neve tra 700-800m al centro-nord, 1000m al sud. Da confermare...

Fonte: meteolive

lunedì 13 ottobre 2014

Atlantico, Africa e poi... Artico?

Proponiamo stamattina una evoluzione barica per i prossimi 7/10 giorni in tre step, a differente probabilità di verificarsi, ovviamente. L'elemento rilevante è il continuo e prolungato sopramedia termico!
1° step barico. Depressione nord-atlantica
Step già iniziato al Nord-Ovest, vede la saccatura nord-atlantica fare irruzione nel Mediterraneo centrale, causando un netto peggioramento meteo sul Centro-Nord, con particolare riferimento ancora una volta alla Liguria e alle zone prealpine della Lombardia. Le regioni meridionali dovrebbero risultare ai margini. Temporaneo calo termico.
Probabilità: alta.
2° step barico. Invasione nord-africana
Dopo un temporaneo ritorno alla zonalità, le correnti si disporranno di nuovo da sud-ovest in quota per l'Italia. Un nuovo blocco a omega, come possiamo vedere nella Multimodel a 500 hPa, favorirà l'ennesima invasione di aria calda nord-africana sull'Italia, almeno sino al 20 ottobre.
Probabilità: alta.
3° step barico. Nuova fase zonale seguita da irruzione artica
Nel corso della terza decade il promontorio subtropicale verrà dapprima "spianato" dalle correnti zonali oceaniche. Poi, alcuni modelli, propongono la possibilità di una irruzione nord-orientale: masse di aria artica potrebbero trovare la via del Mediterraneo. Si tratta però di una tendenza a lungo termine, per ora scarsamente visitata.
Probabilità: bassa.
Fonte: meteogiornale

lunedì 15 settembre 2014

Verso l'Estate settembrina, a quando le piogge atlantiche?

L'analisi modellistica mattina ci permette di individuare tre distinti scenari meteorologici per i prossimi 7/10 giorni.

1° Scenario
I primi giorni della settimana vedranno la progressiva avanzata del promontorio subtropicale. Dapprima, però, rimarrà aperto un corridoio atlantico in grado di influenzare le regioni settentrionali e la Toscana, dove quindi si avrà un po' di instabilità, mentre le regioni meridionali verranno gradualmente abbracciate dall'onda anticiclonica.
2° Scenario
Nella seconda parte della settimana la saccatura atlantica sprofonderà nettamente verso l'area azzorriana e marocchina, causando un più acuto richiamo di aria calda subtropicalesul nostro paese. All'altezza di 850 hPa arriveranno isoterme davvero notevoli per la seconda metà di settembre, fino a sfiorare i +25°C su Sardegna e Sicilia. Notare la Multimodel a 850 hPa del 20 settembre.
3° Scenario
Infine, nel corso della terza decade di settembre, si potrebbe riattivare il flusso ciclonico nord-atlantico, che riporterebbe le piogge autunnali in Italia. Ovviamente dei tre scenari descritti, questo è il più incerto vista la lontananza temporale.
Fonte: meteogiornale

martedì 9 settembre 2014

E dopo la Goccia Fredda, Atlantico o Africa?

Ormai siamo nell'imminenza dell'irruzione della goccia fredda proveniente dalla Scandinavia ma di chiara origine nord-atlantica. Tra oggi e venerdì l'azione instabilizzante del vortice freddo in quota provocherà frequenti rovesci temporaleschi, in alcuni casi anche intensi, e un netto calo termico, alternati a fasi più soleggiate. Il peggioramento si spingerà dal Nord sino al Centro e infine al Sud, anche se qui in modo meno intenso.
Ma in questo articolo vogliamo concentrarci sul lungo termine, ovvero sul dopo goccia fredda.
Stando alle emissioni modellistiche, si aprono due ipotesi dominate da una scenario barico unico. Una profonda saccatura atlantica tenderà a spostarsi molto lentamente verso est, dapprima invadendo l'area ibero-francese. In questo movimento il nostro paese verrà in un primo momento raggiunto dal promontorio subtropicale attivato dal vortice atlantico, favorendo quindi un aumento della pressione nel Mediterraneo centrale.
Quindi dal fine settimana il tempo dovrebbe migliorare su buona parte del paese.
Poi tutto dipenderà dalla saccatura atlantica.
Se questa rimarrà bloccata, come possiamo osservare nella GFS a 500 hPa del 17/18 settembre, allora il Centro-Sud verrebbe raggiunto da masse d'aria molto calde di origine africana, mentre il Nord-Ovest e la Sardegna finirebbero sotto il tiro di insistenti correnti sud-occidentali, potenzialmente pericolose e alluvionali.


A metà giornata, nell'Editoriale Modelli, approfondiremo i vari scenari meteo dei prossimi 7/10 giorni.
Fonte: meteogiornale

martedì 24 giugno 2014

Ultimissime della sera: botta e risposta Africa-Atlantico

Situazione attuale: seppur in attenuazione, l'Italia risulta ancora interessata da un modesto campo di alta pressione che determina tempo buono su molte zone del Paese. Questa mattina alcune blandemanifestazioni temporalesche hanno interessato i settori occidentali della Sardegna, isolati temporali sono presenti anche sulle Alpi Torinesi e Valdostanein parziale sconfinamento verso le alte pianure. Nubi di prevalente tipo alto e stratiforme hanno velato per alcune ore i cieli delle regioni centro-settentrionali, altrove il tempo è risultato sereno e privo di nuvolosità. Le temperature sono attestate su valori dicaldo moderato, senza eccessi in nessuna parte dello stivale. 

Manca ormai davvero poco alla prima offensiva portata dalle correnti umide e instabili di origine oceanica. Responsabile della prima sfuriata temporalesca attesamercoledì 25, una depressione verrà recuperata dalla vasta ansa ciclonica che attualmente condiziona il tempo del nord-est Europa. 

La goccia fredda nel suo tragitto verso nord-est metterà in gioco l'aria umida presente nei settori basso mediterranei, implementando ulteriormente il potenziale messo in gioco durante la giornata dimercoledì 25. Nelle ore mattutine i settori costieri centro-settentrionali (Liguria - Toscana) potrebbero essere esposti all'arrivo di alcuni intensi temporali marittimi, durante le ore pomeridiane potrebbe toccareall'Emilia Romagna avere intense manifestazioni di instabilità.

In seguito l'aria più fresca di origine atlantica farà ingresso deciso sul nostro Paese ma gli episodi di instabilità non saranno conclusi qui. 

Cosa succederà successivamente?


Nel periodo compreso tra sabato 28 giugno emercoledì due luglio, l'Italia settentrionale si troveràcostantemente all'interno delle spire di una estesa circolazione ciclonica che andrà collocando il proprio perno tra il nord della Francia ed il Regno Unito

I settori settentrionali italiani si troveranno quindi sul territorio di confine tra l'aria molto calda subtropicale che sarà protagonista del panorama atmosferico sul mezzogiorno italiano e quella assai fresca appena al di la delle Alpi

Un attivo ramo della corrente a getto attraverserà questa parte d'Italia, mantenendo attiva una circolazione dalle caratteristiche spiccatamente zonali. Territorio fertile alla nascita di alcuni sistemi temporaleschi che a più riprese potrebbero interessare l'intero settentrione italiano ma con particolare frequenza i settori alpini, prealpini e le aree di Valpadana, più frequentemente quelle a nord del fiume Po. Possibili manifestazioni temporalesche mattutine anche sul golfo Ligure

Durante questa lunga fase zonale, il mezzogiorno italiano verrà a trovarsi all'interno del richiamo caldo nord-africano che garantirà tempo buono ed atmosfera stabile associati a valori termici piuttosto elevati. Le temperature più alte sono attese su Sicilia, Calabria Puglia con caldo che diverrà molto intenso tradomenica 29 e lunedì 30 giugno

L'avanzamento della saccatura verso oriente è atteso solo entro mercoledì due luglio, quando il fronte freddo porterà l'ultima passata di temporali da ovest verso est, in grado questa volta di coinvolgere anche parte delle regioni centrali. Il transito della saccatura determinerebbe una rotazione dei venti da ponente anche sulle regioni meridionali, determinandola fine dell'ondata di caldo. Per il periodo successivo si prospetta tuttavia l'avvio di una nuova fase anticiclonica con temperature nuovamente in aumento a partire dai settori occidentali.
Fonte: meteolive

giovedì 24 aprile 2014

Oceano Atlantico coperto dai ghiacci….

Si sta parlando, ovviamente, della zona dell’Atlantico Settentrionale prospiciente alle coste canadesi, dove sembra che il ghiaccio marino sia superiore alla norma di almeno il 10%, quantità record per gli ultimi 25 anni.
L’affermazione è stata fatta dalla Canadian Coast Guard, l’articolo relativo è presente su Yahoo news.
Sono in azione numerosi rompighiaccio sul Golfo di San Lorenzo, dove il ghiaccio è particolarmente spesso, ed anche ai confini delle coste canadesi orientali.
Notiamo infatti la presenza di acque molto più fredde del normale sull’Atlantico settentrionale ed orientale, questo presumibilmente a causa della presenza dei continui afflussi di aria fredda provenienti dall’Artico Canadese, che ne hanno abbassato la temperatura in questi mesi.
Il fatto rende più difficile lo scioglimento dei ghiacci marini sulla zona artica canadese e lungo la costa settentrionale.
Fonte: Freddofili

venerdì 18 aprile 2014

La Primavera cambia marcia: ritorna il flusso perturbato nord-atlantico

Come abbiamo più volte detto, si riapre la Porta Atlantica.
Si inizierà già da stasera, con l'irruzione di una saccatura nord-atlantica sul Nord che evolverà presto a goccia fredda e si getterà nel Mediterraneo centrale. Sarà quindi un ponte pasquale di maltempo, in estensione sul resto della penisola, con particolare riguardo alle regioni tirreniche. Tornerà la neve sulle Alpi, ma solo sopra i 1500 metri.
Ma il corridoio ciclonico nord-atlantico rimarrà aperto anche dopo le festività pasquali.
Come possiamo infatti vedere nella Multimodel a 500 hPa valida per il 25 aprile, il blocco anticiclonico scandinavo devierà il fronte polare verso sud-est, in direzione dell'Europa centrale e mediterranea. In tal modo le perturbazioni nord-atlantiche o semplicemente il flusso instabile oceanico potranno fluire sino sull'Italia.
Fonte: meteogiornale

martedì 15 aprile 2014

Prima l'Artico, poi l'Atlantico: settimana pasquale all'insegna dell'instabilità

Ormai appare sempre più evidente che la settimana pasquale sarà fresca e instabile.
Ovviamente instabile non significa permanentemente perturbata: vi sarà spazio per aperure soleggiate, soprattutto al Centro-Sud. Ma l'afflusso di correnti dapprima fredde di origine artica e poi fresche di origine nord-atlantica favorirà l'aumento dell'instabilità su buona parte del paese, con particolare riferimento alle regioni settentrionali.
La Multimodel che abbiamo riprodotto riguarda il fine settimana pasquale sino a lunedì 21 aprile. L'area italiana appare minacciata da correnti non particolarmente profonde collegate al flusso ciclonico nord-atlantico proveniente dalla depressione di Islanda. Notate i due blocchi altopressori: il primo a ovest del sistema perturbato, in pieno oceano, dovuto all'elevazione dell'anticiclone delle Azzorre; il secondo collocato nell'area scandinava e russa occidentale. Sarà in particolare il blocco scandinavo a deviare le correnti instabili oceaniche verso il Mediterraneo centrale.
L'afflusso di masse d'aria più fresca e instabile nel Mediterraneo favorirà la formazione di sistemi temporaleschi al Centro-Nord, dove il week end pasquale potrebbe risultare in parte compromesso dai rovesci. Andrà meglio al Centro-Sud, che risulterà più riparato. Addirittura tornerà al neve sulle Alpi, a quote superiori ai 1500 metri.
Ai prossimi aggiornamenti.
Fonte: meteogiornale