ilMeteo.it

Entrate e scoprite le ultime news del "ilMeteo.it"

Meteo Giornale

Entrate e scoprite le ultime news di "meteogiornale.it"

Meteo.it

Entrate e scoprite le ultime news del "meteo.it"

Meteoareonautica

Entrate e scoprite le ultime news di "meteoareonautica"

3BMeteo

Entrate e scoprite le ultime news di "3bmeteo"

Meteociel

Entrate e scoprite le ultime news di "Meteociel"

Visualizzazione post con etichetta catastrofi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta catastrofi. Mostra tutti i post

martedì 17 ottobre 2017

Uragano Ophelia: 3 morti in Irlanda, 360.000 utenze senza corrente. Tutta l’isola è in ginocchio

Tre morti provocati dall’uragano Ophelia in Irlanda. Si tratta di un uomo di 30 anni che ha perso la vita mentre tentava con una motosega di tagliare un albero abbattuto dai fortissimi venti che superano i 150 chilometri orari a Cahir, nel sud dell’isola. In precedenza un’altra vittima era stata segnalata nella località di Aglish, nel West Waterford, dove una 20enne è deceduta sul colpo dopo che un albero è crollato sulla sua auto. Infine, la polizia ha segnalato una terza vittima. Le autorità hanno invitato tutti i cittadini a rimanere in casa ed evitare di mettersi in viaggio.
Oltre 360 mila utenti sono senza elettricita’ in Irlanda a causa dell’uragano Ophelia che sta sferzando l’isola. Ne da’ notizia l’emittente pubblica irlandese Rte, secondo cui fra il 5 il 10% delle famiglie colpite rischiano di restare al buio per più di una settimana.

Fonte: meteoweb

sabato 15 novembre 2014

Allerta Meteo, il peggio deve ancora iniziare: oggi si rischia la catastrofe al centro/nord

La situazione meteo è drammatica in Liguria e a Genova: forti temporali stanno provocando piogge torrenziali con picchi di350mm sulle colline di Genova, e di 250mm sul litorale del ponente tra Genova, Savona, Albenga e Imperia. Piogge eccezionali che vanno ad alimentare ulteriormente i record pluviometrici di questo 2014 senza precedenti per il nord Italia. Piove intensamente anche su Piemonte, Lombardia ed Emilia, ma in modo meno violento rispetto alla Liguria (poche località hanno superato i 100mm in queste Regioni).
voltriA Genova e nel ponente ligure la situazione è critica: molti fiumi sono esondati, città e paesi inondati, auto travolte dalla furia dell’acqua. La gente è barricata in casa (eccezion fatta per qualche incosciente), e le autorità sono in massima allerta. Sulla Liguria la situazione meteo è aggravata dalle condizioni dei terreni, stracarichi delle piogge delle ultime settimane e non più in grado di assorbire l’acqua piovana. Inoltre soffia un vento molto forte di scirocco, che a Genova ha toccato i 90km/h: un altro fattore importante, perchè sono in atto violente mareggiate e la furia del mare verso l’entroterra blocca il regolare deflusso delle foci dei fiumi, che quindi hanno un ulteriore blocco a valle rispetto all’eccezionale carico idrico provocato dal maltempo.
z12t_000L’elemento più preoccupante di tutta questa situazione, è che il peggio deve ancora iniziare: le immagini satellitari live sono raccapriccianti. Altri violenti temporali stanno risalendo l’alto Tirreno verso il Golfo Ligure, e colpiranno tutta la Regione nelle prossime ore, durante il pomeriggio, prima il ponente, poi Genova e infine anche il levante in modo molto duro. Quando, mercoledì, scrivevamo nel nostro bollettino di allerta, “l’Italia sta affogando, sabato il colpo di grazia“, avevamo già inquadrato questa situazione molto pericolosa ma non pensavamo si arrivasse a questo punto. Oggi al centro/nord si rischia una catastrofe. Sempre nel pomeriggio/sera, infatti, avremo le piogge più intense anche su Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia, e i forti temporali colpiranno anche Sardegna, Toscana, Lazio e Campania. Il maltempo si estenderà ulteriormente, intensificandosi con picchi di oltre 250mm di pioggia nell’alta Lombardia, dove tutti i corsi d’acqua esonderanno nuovamente e Milano rischia di essere inondata da Seveso e Lambro. Apprensione anche a Monza, nella Brianza, intorno al lago Maggiore, a Pavia e lungo tutta l’asta del Po e dei suoi affluenti, che domani avranno una piena molto pericolosa, di gran lunga più imponente di quella dei giorni scorsi. E non è finita qui. Questo è solo il primo di altri 4 giorni di forte maltempo. Soprattutto tra lunedì pomeriggio e martedì mattina arriverà un altro “carico” di piogge abbondanti con forti temporali soprattutto in Liguria, Toscana, Lazio, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia. I record storici pluviometrici sono sempre più vicini. Mai in Italia aveva piovuto così tanto nella storia, e il territorio devastato è solo la conseguenza di un’anomalia climatica senza precedenti.
Fonte: meteoweb

lunedì 10 marzo 2014

Catastrofi meteorologiche imprevedibili per effetto dell’aumento delle eruzioni vulcaniche

In ambienti scientifici (Geophysical Research Letters) si dice che le eruzioni vulcaniche siano in aumento, in particolare quelle sottomarine. D’altronde non passa mese che abbiamo notizia di una grossa eruzione vulcanica.
In epoche storiche non molto distanti, siamo agli inizi del 1800, si sono avute diverse violente eruzioni vulcaniche.
Quelle con VEI 4 (Volcanic Explosivity Index) sono state le seguenti:
1812, La Soufrière in Saint Vincent nei Caraibi
1812, Awu nelle Sangihe Islands, Indonesia
1813, Suwanosejima in Ryukyu Islands, Giappone
1814, Mayon nelle Philippines
Aprile 1815, Monte Tambora a Sumbawa, Indonesia classificata VEI 7.
L’Environmental Research Letters ha mostrato che in diverse epoche storiche, è possibile identificare come 37 delle 48 eruzioni vulcaniche esplosive sono associate a periodi molti freddi nelle medie latitudini, in particolare l’estate.Senza addentraci in specifici eventi di epoche storiche lontanissime, abbiamo notizia che a seguito di eruzioni vulcaniche catastrofiche, si sono avute pesanti ripercussioni sul clima.
Nel 1816, a seguito della potente eruzione di Tambora, in Europa e nel Nord America, si ebbero condizioni climatiche talmente fredde ed umide che quello fu noto come l’anno senza estate.
Il freddo estivo si fece sentire nel Nord America per tutta la stagione, tanto che una bufera di neve si ebbe il 6 giugno a New York, a cui seguì un precoce inverno che giunse all’inizio d’autunno, dopo un’estate con fasi alterne di tempo normale e rigido.
In Europa, il clima estremo comportò a gravi carestie, e l’Inverno che seguì fu rigidissimo specialmente nel Nord America (a New York la temperatura scese sino a -32°C), ed in Cina dove gelarono gli alberi.
Soffermandoci sui fatti appena esposti, di cui potremmo continuare con innumerevoli dettagli, una cosa è certa, si parla di cambiamenti climatici causati dalle attività umane, si spendono miliardi di Euro per contrastare le cosiddette emissioni di sostanze inquinanti, ma poco si sa su come potremmo difenderci da un improvviso cambiamento climatico causato da una super eruzione vulcanica.
Non molto lontano nel tempo, era il 18 maggio 1980 quando il Monte St. Helens, vulcano dato a lungo per spento, esplose nel Nord America con una potenza VEI 5. Le polveri emesse dal vulcano vennero trasportate a grande distanza e causarono un lieve offuscamento dell’Atmosfera Terrestre.
Di certo prima o poi ci sarà un eruzione vulcanica superiore all’index VEI 6-7 in uno dei tanti vulcani attivi nel nostro Pianeta, e ciò potrebbe innescare un cataclisma climatico imprevedibile.
Fonte: meteogiornale

mercoledì 19 febbraio 2014

Rischio Vesuvio: catastrofica previsione dagli USA

E' di questi giorni la firma del Presidente del Consiglio dei Ministri in merito alle disposizioni per l'aggiornamento della pianificazione di emergenza legata al rischio vulcanico del Vesuvio. Il documento stabilisce l'area da evacuare cautelativamente in caso di ripresa dell'attività eruttiva, definendo peraltro i gemellaggi tra i 25 Comuni che hanno aree ricadenti proprio nella cosiddetta zona rossa e le Regioni e Province Autonome.
Intanto alcuni scienziati USA della New York University hanno dipinto un quadro devastante, nel momento in cui il Vesuvio dovesse risvegliarsi. L'esplosione del vulcano, in appena 15 minuti, raggiungerebbe una potenza mai vista, devastando l'intero Golfo di Napoli. Se si realizzasse davvero uno scenario simile senza segnali premonitori, sarebbe difficile realizzare il piano d'emergenza per salvaguardare così la vita di almeno un milione di persone.
Fonte: meteogiornale

giovedì 13 febbraio 2014

USA, tempesta di neve: saliti a 17 i morti, 750mila famiglie senza elettricità

Sono saliti a 17 i morti registrati negli ultimi tre giorni negli Stati Uniti per incidenti stradali legati al maltempo, come riferito dalle autorità Usa. Le tempeste di neve hanno inizialmente colpito il sud e il sudest del Paese, ma ora le previsioni annunciano che il fronte del maltempo coprirà 20 Stati dall’Alabama al Maine. Nella zona di Atlanta, dove erano state preannunciate condizioni “catastrofiche”, sono caduti finora 22 centimetri di neve. Il maltempo ha causato migliaia di interruzioni di corrente e al momento risultano isolate circa 750mila utenze in Georgia, North Carolina, South Carolina e Alabama. Le difficili condizioni meteo hanno inoltre costretto alla cancellazione di oltre seimila voli in tutti gli Usa, come riporta il sito web FlightAware. Nel nordest e nel sud del Paese la compagnia ferroviaria Amtrak ha cancellato alcuni dei suoi treni e modificato gli orari degli altri.
(Fonte:meteolive)

martedì 11 febbraio 2014

La pianura padana sommersa dalle acque entro il 2100. Ecco la mappa.

Questa volta è l’arte ad occuparsi dell’ipotesi di un innalzamento di 100 metri delle acque dei mari nel corso dei prossimi 90 anni. 
La ricostruzione grafica, pubblicata sul portale straniero 
http://the9988.deviantart.com raffigura uno scenario a dir poco preoccupante, dovuto ai cambiamenti climatici ed al riscaldamento globale. Il livello delle acque si sarebbe innalzato di 100 metri, facendo sprofondare sotto il mare come nuove ‘Atlantide’ le più grandi città italiane tra cui Roma. Nel dubbio che questo episodio possa accadere realmente sconvolgendo non di poco il nostro territorio, sarebbe forse opportuno smettere di costruire sui litorali e salvaguardare le coste sin da adesso.
Lo stesso sito propone le rappresentazione di altre porzione del globo soggette agli stessi catastrofici mutamenti. Qui sotto la cartina dell’Europa e dell’area mediterranea. Non si tratta comunque di una ricostruzione fantasiosa: “Sulla Terra ci sono più di cinque milioni di miglia cube di ghiaccio – sintetizza l’Independent, citando il National Geographic – E alcuni scienziati dicono che ci vorranno più di cinquemila anni prima che si sciolga tutto”. “Continuando ad aggiungere anidride carbonica nell’atmosfera – conclude il National Gepgraphic – Creeremo un pianeta senza ghiaccio, con una temperatura media di 26,6 gradi invece degli attuali 14.4″
europa sommersa acque 2100

martedì 28 gennaio 2014

Boom di allerta meteo: in meno di un mese scattati quattro allarmi


Prevenire è meglio che riparare. Anche e soprattutto se si parla di catastrofi naturali. Ma cosa succede quando scatta il cosiddetto allarme meteo, che crea panico nella viabilità, blocca i campionati minori, come dieci giorni fa, e attizza un disagio evidente? E, ancora, chi risponde nel caso le previsioni si rivelino infondate o, quantomeno, esagerate?
Non esistono cifre precise da parte della Protezione civile, ufficialmente deputata alla bisogna, ma la media degli allarmi, soprattutto nella brutta stagione, sembra piuttosto alta. E ci vede in stretta compagnia col Veneto. Solo nell’ultimo mese sono stati quattro, lo scorso 25 dicembre, il 3 e 4 gennaio e l’ultima domenica, il 19, quello che ha innescato il malumore. Perchè, a fronte di quello che veniva definito un rischio notevole, e ha portato, ad esempio, a bloccare i campionati dilettantistici e giovanili di calcio, ci è trovati di fronte a giornate quasi primaverili. Impensabili, per carità, ma che hanno spiazzato un po’ tutti.
«L’allerta meteorologica o, meglio, il governo e la gestione del sistema di allerta nazionale - spiega l’assessore regionale Panontin - sono assicurati dal Dipartimento della Protezione civile e dalle Regioni attraverso la rete dei Centri funzionali, disposta nel 2004 dal governo». Una scelta forse condivisibile ma un poco macchinosa. Dice ancora Panontin, infatti: «Le previsioni meteo a fini di protezione civile sono diverse dalle classiche “previsioni del tempo” perché evidenziano situazioni potenzialmente dannose per persone o cose. Sono elaborate dal Dipartimento e vengono sintetizzate quotidianamente nel Bollettino di vigilanza meteorologica nazionale. Per la nostra Regione il servizio meteorologico regionale Arpa-Osmer invia autonomamente, quando ritiene ne sussistano le condizioni, il Comunicato tecnico meteo alla Protezione civile della regione».
Ed è qua che sembra (ne riferiamo sopra) che siano maturate le condizioni se non per un accorpamento quantomeno per un allargamento delle funzioni della Protezione civile. «Al momento - aggiunge Panontin - in termini tecnico-operativi, queste valutazioni confluiscono nell’avviso meteo regionale, nel quale viene riportata la previsione meteorologica relativa ai possibili fenomeni avversi e potenzialmente dannosi, nonchè i possibili effetti al suolo conseguenti al verificarsi dei fenomeni meteorologici attesi, di tipo idraulico, idrogeologico, marino, ed in questo periodo anche nivologico (caduta di neve ndr), potenzialmente in grado di compromettere l’incolumità pubblica».
E si arriva all’ultimo anello della catena. L’avviso meteo regionale viene diramato dalla Protezione civile della Regione ai Comuni, alle Prefetture e agli altri sistemi locali di protezione civile raccomandando la massima vigilanza sul territorio al fine di predisporre eventuali tempestive misure di pronto intervento. Sempre opportuni? Guglielmo Berlasso, direttore della Protezione civile del Fvg ritiene di sì. Ma come funziona, per usare il primo esempio, la procedura per la quale si arriva addirittura alla sospensione dei campionati di calcio? «Il dipartimento della Protezione civile - spiega Berlasso - verifica la situazione meteo internamente e poi con l’Osmer. Dopo di che, se è il caso, emette l’allerta».
E quando non piove come previsto e l’allerta risulta inutile, se non fastidiosa? Si bypassa il problema con tanti bollettini? «Non è così - assicura il direttore - perchè le analisi sono più accurate che nel passato, e gli errori sono ridotti al minimo sia da parte del dipartimento che fa le nostre previsioni che dell’Osmer». Resta l’ultimo quesito, legato all’aumentato numero degli “allerta”, ma anche qui Berlasso ha una spiegazione. «È aumentato il numero di precipitazioni anomale, di conseguenza… E non c’è stato un errore neanche la scorsa settimana, lo confermano i dati delle precipitazioni. La gente però non se ne accorge perché non si verificano i dissesti idrogeologici di altre regioni. Questo perché operiamo da anni sul fronte della prevenzione». 
(Fonte Il Piccolo)