
In ambienti scientifici (Geophysical Research Letters) si dice che le eruzioni vulcaniche siano in aumento, in particolare quelle sottomarine. D’altronde non passa mese che abbiamo notizia di una grossa eruzione vulcanica.
In epoche storiche non molto distanti, siamo agli inizi del 1800, si sono avute diverse violente eruzioni vulcaniche.
Quelle con VEI 4 (Volcanic Explosivity Index) sono state le seguenti:
1812, La Soufrière in Saint Vincent nei Caraibi
1812, Awu nelle Sangihe Islands, Indonesia
1813, Suwanosejima in Ryukyu Islands, Giappone
1814, Mayon nelle Philippines
Aprile 1815, Monte Tambora a Sumbawa, Indonesia classificata VEI 7.
L’Environmental Research Letters ha mostrato che in diverse epoche storiche, è possibile identificare come 37 delle 48 eruzioni vulcaniche esplosive sono associate a periodi molti freddi nelle medie latitudini, in particolare l’estate.Senza addentraci in specifici eventi di epoche storiche lontanissime, abbiamo notizia che a seguito di eruzioni vulcaniche catastrofiche, si sono avute pesanti ripercussioni sul clima.
Nel 1816, a seguito della potente eruzione di Tambora, in Europa e nel Nord America, si ebbero condizioni climatiche talmente fredde ed umide che quello fu noto come l’anno senza estate.
Il freddo estivo si fece sentire nel Nord America per tutta la stagione, tanto che una bufera di neve si ebbe il 6 giugno a New York, a cui seguì un precoce inverno che giunse all’inizio d’autunno, dopo un’estate con fasi alterne di tempo normale e rigido.
In Europa, il clima estremo comportò a gravi carestie, e l’Inverno che seguì fu rigidissimo specialmente nel Nord America (a New York la temperatura scese sino a -32°C), ed in Cina dove gelarono gli alberi.
Soffermandoci sui fatti appena esposti, di cui potremmo continuare con innumerevoli dettagli, una cosa è certa, si parla di cambiamenti climatici causati dalle attività umane, si spendono miliardi di Euro per contrastare le cosiddette emissioni di sostanze inquinanti, ma poco si sa su come potremmo difenderci da un improvviso cambiamento climatico causato da una super eruzione vulcanica.
Non molto lontano nel tempo, era il 18 maggio 1980 quando il Monte St. Helens, vulcano dato a lungo per spento, esplose nel Nord America con una potenza VEI 5. Le polveri emesse dal vulcano vennero trasportate a grande distanza e causarono un lieve offuscamento dell’Atmosfera Terrestre.
Di certo prima o poi ci sarà un eruzione vulcanica superiore all’index VEI 6-7 in uno dei tanti vulcani attivi nel nostro Pianeta, e ciò potrebbe innescare un cataclisma climatico imprevedibile.
Fonte: meteogiornale