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venerdì 15 maggio 2015

Forti temporali in arrivo al Nord: attenzione ai “Downbursts”, potranno produrre colpi di vento molto violenti

Lo scivolamento del “CUT-OFF” giunto a fine giornata sulla Francia nord-occidentale sta per dare origine alla severa ondata di maltempo che fra poche ore inizierà ad interessare le nostre regioni settentrionali, per poi espandersi anche al resto del centro e del sud, accompagnandosi a piogge diffuse, forti rovesci e fenomeni temporaleschi di forte intensità. L’intrusione dell’aria fredda post-frontale, che farà seguito al “CUT-OFF” francese in fase di spostamento verso la Provenza e il mar Ligure, tenderà a scalfire buona parte dello strato di aria calda (d’estrazione sub-tropicale continentale) che nei giorni scorsi si era isolato nei medi e bassi strati della troposfera, agevolando così lo scoppio di una diffusa attività convettiva, a cominciare da domani sulle regioni settentrionali.
downburstIn queste ore temporali di origine“termoconvettiva”, localmente ben strutturati, si stanno formando a ridosso della fascia alpina, con un continuo fiorire di cumulonembi, alti anche più di 10-11 km. A causa delle elevate temperature dei giorni scorsi alcuni di questi temporali potranno assumere carattere di moderata o forte intensità, usufruendo di tanto carburante (aria caldo umida stagnante nei bassi strati che alimenta potenti “Updrafts”), dando la stura anche ad occasionali fenomeni grandinigeni, molto localizzati e di brevissima durata. Ma in tale situazione, visto la presenza di un considerevole “gradiente termico”, sia verticale che orizzontale, all’interno delle zone temporalesche i fenomeni più violenti potrebbero essere provocati dai potenti“Downburst” che s’innescheranno all’interno delle “Cellule temporalesche” più mature.
Un intero bosco abbattuto da un potente Downburst, si nota come gran parte degli alberi siano stati sradicati da violente raffiche di vento di tipo lineare
Un intero bosco abbattuto da un potente Downburst, si nota come gran parte degli alberi siano stati sradicati da violente raffiche di vento di tipo lineare
Il “Downburst” è una forte corrente d’aria fredda discendente che si instaura all’interno di un sistema temporalesco che ha raggiunto la fase di maturazione, apportando forti rovesci di pioggia e anche grandinate. Il “Downburst” corrisponde ad un forte “Downdraft“, ovvero una colonna d’aria in rapida discesa che però incontra la superficie del suolo perpendicolarmente tendendo poi ad espandersi orizzontalmente (divergenza) in tutte le direzioni. Molto spesso la violenta espansione, paragonabile ad un improvviso scoppio (burst), spesso produce un vortice rotante o un anello di vento entro il quale si generano dei flussi di vento lineare ad elevata velocità ma di opposte direzioni, con notevoli turbolenze e componente piuttosto irregolare e rafficata. Essi si formano a seguito dell’intenso scompenso che si crea all’interno del temporale (che sia una Cella singola o un complesso sistema Multicellulare) fra “Updraft” (forte corrente ascendente che alimenta il Cumulonembo) e“Downdraft” (forte corrente discendente che si localizza nell’area delle precipitazioni) e nella maggioranza dai casi sorgono da nubi cariche di pioggia e forti rovesci, la cui temperatura è più bassa rispetto all’ambiente circostante.
wx-radar-downburst-bow_echoSi innesca cosi un “gradiente termico” che fa aumentare la pressione nella nube temporalesca, causando un conseguente “gradiente barico” fra la zona temporalesca e le aree circostanti. Tale differenza barica genera un intenso e turbolento flusso d’aria verso l’esterno che serve a bilanciare la pressione. In genere, in presenza di fortissimi “Updrafts” l’aria trasportata dalle corrente ascensionali riesce a raggiungere la parte sommitale del Cumulonembo (l’incudine), ghiacciandosi e divenendo molto più pesante e gelida rispetto le masse d’aria circostanti. Si forma cosi una sacca d’aria molto fredda e pesante che con il supporto della forza gravitazionale tende a ridiscendere molto rapidamente verso la base del Cumulonembo impattando col suolo tramite le precipitazioni.
downbursts21Una volta raggiunto il terreno le forti raffiche di vento originate divergono dal punto di impatto determinando delle forti e alle volte violente raffiche di vento con velocità e direzione mutevole a seconda delle zone. La presenza, nei bassi strati, di masse d’aria ancora molto calde, rischia di determinare forti scompensi termici nelle aree interessate dai fenomeni temporaleschi, producendo furiosi “Downbursts” che potranno presentarsi all’improvviso sotto violente raffiche di vento, capaci di superare la soglia dei 100-130 km/h (capaci di sradicare alberi di alto fusto e scoperchiare tetti di abitazioni). Tali fenomeni, molto probabilmente, potranno essere erroneamente scambiati per false trombe d’aria.
eusatir00Ma per aggirare l’equivoco, ricorrente ad ogni intenso temporale di calore, occorre ricordare che a differenza delle trombe d’aria il“Downburst” produce venti a linea retta (frequenti nelle Squall Line e Supercelle), per questo non è tanto difficile confonderli con qualsiasi altro tipo di fenomeno vorticoso. Bisogna poi tenere conto che questi fortissimi colpi di vento, quando raggiungono il terreno, sono caratterizzati da un prevalente divergenza e si estendono “orizzontalmente” su una larga fetta di territorio, mentre le trombe d’aria e i tornado causano una forte convergenza su un’area piuttosto ristretta.
Fonte: meteoweb

giovedì 23 ottobre 2014

Risveglio autunnale: gran fresco, vento, temporali su adriatiche

Il cambio, radicale, di circolazione ha catapultato l'Italia nel cuore dell'Autunno. Abbiamo passato varie settimane col caldo anomalo, salvo rare eccezioni, ed abbiamo trascorso giornate a documentare i vari disastri provocati dalle piogge. Ora, invece, finalmente affrontiamo discorsi più consoni al periodo ed il merito è attribuibile esclusivamente al nucleo freddo che sta transitando sui Balcani.
Ricordiamo quel che è successo: l'Anticiclone si è defilato ad ovest ed è stato trafitto, sul lato nord, da una depressione nord atlantica - comprendente parte dei resti della tempesta extra-tropicale "Gonzalo" - capace a sua volta si risucchiare l'aria fredda installatasi sulla Russia europea. L'arco alpino non ha consentito un ingresso franco e come avviene solitamente in simili situazioni, ecco che la perturbazione ha aggirato l'ostacolo da est.
Il Vortice, lo ripetiamo, è sui Balcani e i venti orientali che spirano a levante trasportano l'aria fredda sopra la superficie del mare caldo. Si formano così i temporali, temporali che stamane stanno investendo le coste molisane e pugliesi, che si apprestano ad apportare un più severo peggioramento nel corso della giornata. Forti acquazzoni temporaleschi, persistenti e spesso grandigeni, colpiranno Abruzzo, Molise e Puglia, ma ve ne saranno anche in Sicilia e bassa Calabria tirrenica. Qui la ventilazione piegherà da Maestrale, penalizzando i versanti nord dell'isola ed appunto il tratto tirrenico calabro.
Gli acquazzoni riusciranno a sconfinare verso le zone interne campane ed in Basilicata, così come potrebbero coinvolgere - più massicciamente - le province meridionali marchigiane. Ci aspettiamo ulteriori nevicate sui rilievi appenninici, ma la quota dovrebbe alzarsi attorno ai 1600-1800 metri (pur senza escludere locali sconfinamenti a quote inferiori). Nevicate che in questo momento stanno ancora coinvolgendo le aree alpine confinali, specie ad est, ma che dovrebbero cessare nel corso della giornata.
Nelle rimanenti regioni il tempo è e sarà nettamente migliore. Abbiamo cieli in prevalenza sereni sul Nord tutto, sul medio-alto versante tirrenico ed in Sardegna.
Fonte: meteoweb

martedì 21 ottobre 2014

L’uragano Gonzalo sferza il Regno Unito: venti impetuosi e piogge torrenziali [FOTO]

L’uragano Gonzalo sta sferzando da ieri sera il Regno Unito, come ampiamente previsto nei giorni scorsi. Prima di arrivare in Italia a partire da stasera al nord/est, e poi domani in tutto il Paese, la tempesta si sta accanendo sulle isole britanniche. L’aeroporto di Heathrow ha cancellato il 10% dei voli in arrivo e in partenza. Venti fortissimi con raffiche fino ad oltre 130km/h e piogge torrenziali si sono infatti abbattuti nelle ultime ore nel Regno Unito. Le autorità hanno reso noto che due camion si sono ribaltati nel Cambridgeshire, e che vari ponti, come lo Skye Bridge ed il Forth Road Bridge sono stati chiusi.
uragano gonzalo5Queste le raffiche più intense misurate oggi dopo la mezzanotte: 133km/h a Cairngorms e The Cairnwell, 130km/h a Great Dun Fell e Bealach na Bà, 113km/h ad Aberdaron ed Aonach Mòr,107km/h a Glen Ogle e Mumbles, 106km/h a Capel Curig, 102km/h a Lake Vyrnwy, Sule Skerry e St Bees Head, 100km/h a Machrihanish, 98km/h a Tiree Island e Islay/Port Ellen, 96km/h a Pembrey Burrows e St. Catherine’s Pt, 94km/h a Drumalbin e Blackpool Flughafen, 93km/h a Spadeadam II e South Uist Range, 91km/h a Magilligan, Crosby, Aberporth e Stornoway, 89km/h a Dundrennan, Lossiemouth, Shap, Ballypatrick Fst, Kinloss, Alderney Channel Is, Isle of Portland e Lough Fea.
uragano gonzalo16Anche il traffico ferroviario è stato limitato nelle aree colpite dai forti venti: la Southeastern Trains ha riportato ritardi e cancellazioni a causa del “pessimo stato” delle linee ferroviarie. L’allerta meteo “gialla” diramata dal Met Office rimane in vigore per Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord: probabilmente la Scozia dovrà subire i peggiori effetti nelle prossime ore e domani, perché i meteorologi prevedono venti a88 km/h nelle aree interne, con raffiche ben più intense. In seguito le isole britanniche dovranno affrontare forti piogge, sono state previste infatti precipitazioni record, la pioggia di due settimane in sole 24 ore. Nelle prossime ore si verificherà anche un deciso crollo delle temperature con nevicate fino a quote collinari tra Scozia e Irlanda: la colonnina di mercurio si abbasserà come se fossimo già in pieno inverno! 
Fonte: meteoweb

martedì 19 agosto 2014

Allerta Meteo: forte scirocco in arrivo sull’Italia, venti intensi e mareggiate

Ci aspetta una settimana davvero difficile per gli appassionati di vela e diporto. Un temporaneo abbassamento della pressione atmosferica sul bacino centro-occidentale del mar Mediterraneo, indotto dal passaggio di un cavo d’onda associato alla profonda depressione (facente capo alla depressione d’Islanda) collocata nel sud della Norvegia, riuscirà a scavare un discreto“gradiente barico orizzontale” sui mari che circondano l’Italia. Questo “gradiente barico”richiamerà, direttamente dalle coste libiche occidentali, una moderata ventilazione da S-SE e SE che, nel corso della giornata di oggi, si dipanerà lungo tutto il Tirreno e l’Adriatico, presentando locali rinforzi nel basso Tirreno occidentale, davanti le coste del trapanese e messinese, e sull’alto Ionio occidentale, dove il vento diverrà a tratti sostenuto, pur mantenendosi al di sotto della soglia d’attenzione.
Le onde previste dal modello LAMMA per la giornata di giovedì lungo le coste di Toscana e Liguria
Le onde previste dal modello LAMMA per la giornata di giovedì lungo le coste di Toscana e Liguria
L’elemento saliente della settimana sarà caratterizzato proprio dall’intrusione, sui mari che circondano l’Italia, di una attiva ventilazione sciroccale, nel corso della serata odierna, risalendo tutto il Tirreno in direzione dell’Arcipelago Toscano, provocherà un aumento del moto ondoso su tutti i mari che si presenteranno mossi, mentre il basso Tirreno occidentale si presenterà molto mosso a largo, con onde di “mare vivo” che potrebbero superare i 1.5 – 2.0 metri nel tratto ad est delle coste sarde, e 1.0 – 1.5 metri fra l’alto Ionio, il Canale d’Otranto e il basso Adriatico. Già in queste ore un sostenuto scirocco, con raffiche fino a 50-55 km/h, si sta affacciando sulle coste del Lazio, dove diverse stazioni misurano folate da SE oltre i 50 km/h. Pertanto, sia oggi che domani, tutti i mari si presenteranno mossi, mentre il basso Tirreno occidentale e l’alto Ionio diventeranno molto mossi, con onde ben formate che potranno risultare un po’ fastidiose per il diporto e le piccole imbarcazioni. Il flusso sciroccale si attenuerà definitivamente nella mattinata di mercoledì 20, quando i venti tenderanno a ruotare più da SO, perdendo d’intensità.
wind10m_H_web_42Solo sullo Ionio, Canale d’Otranto e basso Adriatico, persisterà una moderata ventilazione da Sud, che presenterà locali rinforzi lungo le coste del crotonese e sul Canale d’Otranto, grazie all’effetto dell’incanalamento orografico fra le coste del Salento e quelle albanesi. Questa ventilazione meridionale, in risalita dalle coste libiche, continuerà ad alimentare un onda lunga molto fastidiosa alla navigazione, che produrrà significative risacche sui litorali ionici di Calabria e Salento, ed in misura minore pure su quelli della Sicilia, dove l’onda lunga avrà una lenta scaduta fino a tutta la giornata di giovedì. Ma già dalla tarda serata/notte, fra domani e giovedì, con la traslazione verso levante del cavo d’onda, masse d’aria più fresche e umide, di matrice temperata oceanica, penetreranno sul Mediterraneo tramite una sostenuta ventilazione occidentale. Questa traboccando dalla porta di Carcassonne, s’inserirà fra golfo del Leone, mar di Corsica, l’omonima isola e il settore più meridionale del mar Ligure, propagandosi alle coste corse e dell’alta Toscana. Questi sostenuti venti da Ovest e O-SO determineranno un conseguente quanto rapido aumento del moto ondoso su detti bacini, che da mossi tenderanno rapidamente a divenire molto mossi dalla mattinata di giovedì, con la formazione di onde ben formate, alte fino a 1.5 – 2.0 metri, che si dipaneranno verso le coste dell’alta Toscana, producendo significative risacche fra livornese, pisano, Versilia, litorale apuano ed in forma minore (per onda lunga da SO) anche sulle coste dello spezzino e del genovesato orientale. Su questi litorali balneazione e attività da diporto saranno severamente sconsigliate, almeno fino alla giornata di venerdì, allorquando si attende una progressiva scaduta dell’onda lunga da SO e O-SO sulle coste dell’alta Toscana e della Liguria di levante.
Fonte: meteoweb

venerdì 16 maggio 2014

L’aria fredda dilaga con forti venti settentrionali che spazzano il basso Adriatico e lo Ionio, raffiche fino a 100 km/h registrate sul litorale molisano

Come avevamo previsto, l’avvezione di aria fredda, d’estrazione sub-polare marittima, che nella giornata di mercoledì 14 Maggio 2014 si è riversata sull’Italia e sui mari che la circondano, è stata accompagnata dall’inserimento di venti dai quadranti settentrionali piuttosto intensi, che per alcune ore hanno raggiunto l’intensità di burrasca (forza 7-8 Beaufort) lungo le coste del medio-basso Adriatico, il Canale d’Otranto e lo Ionio, cosi come su parte del basso Tirreno e sul Canale di Sicilia. Questa ondata di aria decisamente fredda, per il mese di Maggio, si è catapultata sul bacino centrale del mar Mediterraneo a seguito di una temporanea “meridianizzazione” del flusso perturbato principale a ridosso dell’Europa centrale, indotta dal considerevole “forcing” dinamico, esercitato nella media troposfera, da ben due differenti promontori anticiclonici, uno localizzato in mezzo all’Atlantico mentre il secondo rimaneva saldamente ancorato fra il Kazakistan occidentale e i territori della Russia europea, presentando una struttura di blocco.
Rtavn181Il primo, collocato in mezzo all’Atlantico, ergendosi verso latitudini più settentrionali, fino ad inglobare l’Irlanda e l’Inghilterra con massimi barici di oltre i 1035 hpa, ha impresso una direttrice prettamente meridiana al flusso principale perturbato che scorreva fra l’Europa centrale e del bacino centrale del mar Mediterraneo, delineando un sostenuto flusso di correnti nord-occidentali, attive a tutte le quote, che dal Regno Unito e dal mar del Nord si sono riversate sopra le pianure dell’Europa centrale, addossandosi a nord dell’arco alpino.  L’addensamento della massa d’aria fredda sul versante settentrionale delle Alpi, tra Svizzera e Francia, ha prodotto un incremento del campo barico, costringendo l’aria fredda (e più pesante) ad aggirare l’ostacolo alpino lateralmente, permettendole di traboccare dalle famose porte del Rodano (Maestrale) e del golfo di Trieste (Bora). Il notevole divario barico (“gradiente barico”) che si è instaurato tra i due versanti della barriera alpina (quello estero e quello italiano), per l’impatto delle fredde correnti settentrionali a nord dell’arco alpino, ha innescato un intenso flusso (Mistral) che si è ben canalizzato all’interno della valle del Rodano (unico valico che permette all’aria fredda oceanica, o di origini polari, di poter penetrare direttamente sul Mediterraneo dopo aver aggirato la catena alpina) per uscire a gran velocità sul golfo del Leone, con forti venti da N-NO, che si sono successivamente aperte a ventaglio sul “mare Nostrum”, già dalla serata di martedì 13 Maggio 2014, con il dilagare di una intensa ventilazione da NO che si sono rapidamente propagati in direzione del mar di Corsica e mar di Sardegna, per poi raggiungere le coste occidentali sarde e il Canale di Sardegna dalla nottata successiva, con venti piuttosto sostenuti da NO.
wind10m_H_web_44Nel frattempo, la temporanea meridianizzazione del flusso perturbato principale, in scorrimento fra Europa centrale e il Mediterraneo, ha modellato un ampia saccatura colma di aria fredda sub-polare marittima, che nel corso della tarda serata di martedì 13 Maggio 2014 è penetrata sul settore centro-occidentale del mar Mediterraneo, iniziando a interessare più direttamente le regioni italiane.L’affondo di questa ampia saccatura, che ha allungato il proprio corpo principale fino al Tirreno e alle regioni centrali italiane, nel corso della notte di martedì 13 Maggio 2014 ha subito un parziale“Stretching”, ben impresso dalle pressioni esercitate dal promontorio anticiclonico presente sul vicino Atlantico, agevolando di fatto l’incubazione di una giovanissima circolazione depressionaria che nel corso della notte, fra martedì 13 e mercoledì 14 Maggio 2014, si è subito chiusa sull’Adriatico centro-meridionale, con un minimo barico al suolo sui 1008 hpa. L’isolamento di questo minimo barico di 1008 hpa, in progressivo approfondimento, ha di fatto inasprito in maniera significativa il “gradiente barico orizzontale” fra l’Adriatico e il mar di Sardegna, consentendo una notevole intensificazione della ventilazione dai quadranti settentrionali che nel frattempo era già scivolata fra il mar di Sardegna, il Canale di Sardegna, il Canale di Sicilia e il basso Tirreno, dove nel corso della nottata, fra martedì 13 e mercoledì 14 Maggio, si sono inseriti sostenuti, a tratti anche intensi, venti da NO, che hanno lambito punte di oltre i 50-60 km/h lungo le coste della Sardegna meridionale e della Sicilia settentrionale e orientale.
analyzaNella giornata di mercoledì 14 Maggio 2014 il promontorio anticiclonico, presente in mezzo all’Atlantico, ha continuato ad allungarsi con i propri elementi più settentrionali verso le latitudini settentrionali atlantiche, cominciando al contempo a progredire col proprio bordo orientale verso il Portogallo e la Spagna, dove si è verificato un graduale aumento del geopotenziale in quota. La circolazione depressionaria che nel frattempo si era venuta ad isolare sul medio-basso Adriatico, dopo essersi approfondita ulteriormente, sprofondando fino a 1000 hpa, nel corso della giornata di mercoledì 14 ha cominciato a spostarsi in direzione della Serbia meridionale, prima di raggiungere il settore più occidentale della Romania, evolvendosi in un “CUT-OFF” riempito di aria fredda sub-polare marittima nella media troposfera, caratterizzato da un significativo“gradiente barico orizzontale” lungo il suo bordo più occidentale, ulteriormente inasprito dalla spinta verso nord-est del promontorio anticiclonico che dal vicino Atlantico si è allungato, col proprio asse principale, fino all’Inghilterra e al mar del Nord, con isobare di oltre i 1030 hpache hanno raggiunto la Francia settentrionale, il Belgio e l’Olanda.
1558468_10203212132697735_7069478557452684965_nIl fitto “gradiente barico orizzontale” che si è venuto a realizzare, tra la figura anticiclonica che dall’Atlantico si estendeva fino al mar del Nord, e la depressione, che dal medio-basso Adriatico si spostava verso la Serbia, approfondendosi sensibilmente, con un minimo barico al suolo sceso sotto i1000-998 hpa, nel corso della mattinata di mercoledì 14 Maggio 2014 ha ulteriormente rafforzato la già sostenuta ventilazione settentrionale, prevalentemente da NO e N-NO, che nel corso della giornata è risultata a tratti anche intensi, con rinforzi di burrasca, sul settore centro-meridionale dell’Adriatico, nel tratto compreso fra le coste molisane e il Gargano. Proprio in questo tratto di costa, specie fra il Gargano, e i litorali esposti del barese, leccese e brindisino, i venti da NO e N-NO hanno raggiunto le massime velocità, con picchi di oltre i70-80 km/h, a causa del fitto “gradiente barico orizzontale” presente lungo il bordo occidentale della depressione in allontanamento verso la Serbia e l’ovest della Romania. Fra le raffiche più forti, archiviate sul nostro territorio nazionale, segnaliamo i 55 nodi da 280° registrati dalla stazione meteorologica di Termoli, corrispondenti a circa 101 km/h da Ovest. Si tratta di un dato davvero notevole, che ancora una volta mette in evidenza la grande esposizione di Termoli all’impeto dei forti venti che provengono dal quadrante nord-occidentale e scivolano verso il basso Adriatico. Oltre ai sorprendenti 55 nodi da Ovest toccati dalla stazione meteorologica di Termoli, sono degni di nota i picchi di 50 nodi, circa 93 km/h, raggiunti, rispettivamente, nelle stazioni di Brindisi, Latronico ed Enna, tutte sotto la gestione del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare.
mareggiatamondellocapogyi2La depressione, muovendosi verso il sud-ovest della Romania, dopo essersi ulteriormente approfondita, presentando un forte “gradiente barico orizzontale” lungo il suo lato più occidentale, ha attivato venti molto forti, nel corso della giornata di ieri, che hanno spazzato con estrema potenza la pianura ungherese e il nord della Serbia, con rafficheche hanno toccato un picco estremo di ben 113 km/h da N-NO all’aeroporto internazionale di Srmellk, poco ad ovest del lago Balaton, dove le forti raffiche da N-NO e Nord, non trovando ostacoli orografici, hanno raggiunto intensità di tempesta, superando per almeno cinque volte la soglia fatidica dei 100 km/h. Questa intensa ventilazione, prevalentemente da NO e N-NO, particolarmente forti fra il medio-basso Adriatico, il Canale d’Otranto e lo Ionio settentrionale, si sono gradualmente attenuati solo dalla tarda mattinata di ieri, pur rimanendo al limite della soglia d’attenzione, fra il litorale molisano, il Gargano ed il Salento.
mareggiata-costaGli intensi venti settentrionali hanno reso l’Adriatico meridionale e lo Ionio da molto mossi ad agitati con onde alte più di 3.0 metri
Questi sostenuti venti dai quadranti settentrionali hanno prodotto anche un significativo incremento del moto ondoso su tutti i bacini meridionali, che da molto mossi sono divenuti localmente agitati a largo. In particolare il mar di Sardegna, Canale di Sardegna, Canale di Sicilia, basso Tirreno, e dal pomeriggio di mercoledì 14 Maggio 2014 pure il medio-basso Adriatico, il Canale d’Otranto e lo Ionio a largo, che da molto mossi (forza 4) sono divenuti agitati a largo (forza 5), favorendo lo sviluppo di onde di “mare vivo”, ben formate, alte anche più di 2.5-3.0 metri.
v10m_003Il sostenuto moto ondoso, sollevato dall’intensa ventilazione settentrionale, ha dato molto fastidio alla navigazione marittima, creando non poche difficoltà nei collegamenti marittimi con le isole minori, e producendo delle mareggiate lungo le esposte coste del Molise e del litorale garganico settentrionale. Le difficili condizioni meteo/marine hanno impedito il collegamento, via mare, fra il porto di Termoli e le isole Tremiti, rimaste isolate da due giorni. Solo a partire dalla mattinata odierna il moto ondoso, piuttosto accentuato fra il medio-basso Adriatico, il Canale d’Otranto e lo Ionio a largo, comincerà gradualmente a scadere, per merito del significativo indebolimento della ventilazione da NO, indotto dal progressivo colma mento della circolazione depressionaria, ormai evoluta in“CUT-OFF”, semi-stazionaria fra la Serbia meridionale e la Romania. Solo il mar Ionio, a largo, presenterà ancora un moto ondoso piuttosto sostenuto che si propagherà al basso Ionio e al mar Libico, con onde di “mare vivo” alte anche più di 2.0-2.5 metri. Sui restanti mari il moto ondoso subirà una graduale scaduta, tramite l’attivazione di una consistente onda lunga da NO in lento decadimento fra mar di Sardegna, Canale di Sardegna, Canale di Sicilia, basso Tirreno.
Fonte: meteoweb

martedì 13 maggio 2014

Allerta mari e venti: l’incursione fredda sarà accompagnata da intensi venti settentrionali, mari da molto mossi ad agitati con onde fino a 3 metri

La rapida avvezione di aria fredda, d’estrazione sub-polare marittima, che nel corso delle prossime 24/36 ore si catapulterà di colpo sulle nostre regioni, comportando un drastico calo termico ben avvertibile lungo le regioni adriatiche, verrà accompagnata dall’inserimento di una sostenuta, a tratti pure intensa, ventilazione dai quadranti settentrionali che spazzerà tutti i mari dell’Italia meridionale. In particolare sul mar di Sardegna, Canale di Sardegna, Canale di Sicilia e basso Tirreno, nel corso della mattinata di domani, si alzerà una intensa ventilazione da NO, in uscita dal Rodano e dal golfo del Leone, che spazzerà le coste della Sardegna e della Sicilia, mentre dal pomeriggio successivo sostenuti, a tratti intensi venti da N-NO e NO, scivoleranno lungo il medio-basso Adriatico, Canale d’Otranto e lo Ionio, presentando locali rinforzi sulle coste di Molise e della Puglia, dal Gargano al Salento, dove si toccheranno picchi di 50-60 km/h.
La mappa sinottica mette in evidenza l'abbassamento di latitudine del flusso perturbato principale al traverso dell'Europa centrale
La mappa sinottica mette in evidenza l’abbassamento di latitudine del flusso perturbato principale al traverso dell’Europa centrale
Tutto parte da un progressivo abbassamento di latitudine del flusso perturbato principale, che dal nord Atlantico penetra fino al cuore del vecchio continente. Questo significativo abbassamento di latitudine del flusso zonale, che entra dal nord Atlantico, verrà associato ad un significativo apporto di masse d’aria fredde, di stampo sub-polare marittimo, che dalle Isole Britanniche si incuneerà sul mar del Nord, per versarsi sopra le pianure dell’Europa centrale. L’addensamento della massa d’aria fredda sul versante settentrionale delle Alpi, tra Svizzera e Francia, dove si verificherà un incremento del campo barico che costringerà l’aria fredda ad aggirare l’ostacolo alpino lateralmente, permettendole di traboccare dalle famose porte del Rodano (Maestrale) e del golfo di Trieste (Bora). Il notevole divario barico (“gradiente barico”) che si innescherà tra i due versanti della barriera alpina (quello estero e quello italiano), per l’impatto delle fredde correnti settentrionali a nord dell’arco alpino, innescherà un intenso flusso (Mistral) che andrà a canalizzarsi all’interno della valle del Rodano (unico valico che permette all’aria fredda oceanica, o di origini polari, di poter penetrare direttamente sul Mediterraneo dopo aver aggirato la catena alpina) per uscire a gran velocità sul golfo del Leone, con forti venti da N-NO, che si apriranno a ventaglio sul “mare Nostrum”, a partire dalla prossima serata, con il dilagare di una intensa ventilazione da NO che proseguirà in direzione del mar di Corsica e mar di Sardegna, per poi raggiungere le coste occidentali sarde e il Canale di Sardegna dalla nottata successiva.
brack1Al contempo l’abbassamento di latitudine del flusso perturbato principale costringerà il promontorio anticiclonico sub-tropicale, da giorni preesistente fra la Spagna e l’Italia meridionale, a cominciare ad arretrare verso l’entroterra desertico algerino e marocchino, ristrutturando la proprio cupola (la cosiddetta “radice calda” dell’anticiclone sub-tropicale) a sud della catena montuosa dell’Atlante Telliano. Il ritiro della figura anticiclonica, che sta già avvenendo in queste ore, provocherà un conseguente calo dei valori di geopotenziale a 500 hpa sull’intero bacino centrale del Mediterraneo, agevolando l’ingresso delle saccature oceaniche fino al cuore del “mare Nostrum”. Nel corso della giornata odierna l’erezione, verso latitudini più settentrionali, del promontorio anticiclonico dinamico in azione nel mezzo dell’Atlantico, assieme alla consistente azione di blocco impressa dal ben più robusto promontorio anticiclonico di blocco, presente fra il Kazakistan occidentale e la Russia europea, tenderanno ad imprimere un flusso che presenterà maggiori caratteristiche meridiane fra Scandinavia, Europa centrale e bacino centrale del mar Mediterraneo, dove si andranno ad attivare correnti con una marcata direttrice nord-occidentale, sia al suolo che in quota. Questa temporanea meridianizzazione del flusso perturbato principale, che scorre fra Europa centrale e Mediterraneo, costruirà un ampia saccatura colma di aria fredda sub-polare marittima, ben riscontrabile nell’analisi delle mappe a 500 hpa e 250 hpa, che nel corso della serata di oggi penetrerà sul settore centro-occidentale del mar Mediterraneo, iniziando a interessare più direttamente le nostre regioni centro-settentrionali.
32L’affondo di questa ampia saccatura, che allungherà il proprio corpo principale fino al Tirreno e alle regioni centrali, nel corso della serata subirà un parziale “Stretching”, agevolando di fatto l’incubazione di una giovanissima circolazione depressionaria che nel corso della tarda serata di domani si andrà a chiudersi sull’Adriatico centro-meridionale, con un minimo barico al suolo sui 1008 hpa. L’isolamento di questo minimo barico di 1008 hpa, in progressivo approfondimento, inasprirà in maniera significativa il “gradiente barico orizzontale” fra l’Adriatico e il mar di Sardegna, consentendo una notevole intensificazione della ventilazione dai quadranti settentrionali che nel frattempo si era già attivata fra il mar di Sardegna, Canale di Sardegna, Canale di Sicilia e basso Tirreno, dove nel corso della nottata, fra oggi e domani, s’inseriranno sostenuti, a tratti anche intensi, venti da NO, che toccheranno localmente punte di oltre i 60 km/h (localmente anche più) lungo le coste della Sardegna meridionale e della Sicilia occidentale e settentrionale. Nella giornata di domani, mercoledì 14 Maggio, il promontorio anticiclonico presente in mezzo all’Atlantico continuerà ad allungarsi con i propri elementi più settentrionali verso le latitudini settentrionali atlantiche, cominciando al contempo a progredire col proprio bordo orientale verso il Portogallo e la Spagna, dove si verificherà un graduale aumento del geopotenziale.
wind10m_H_web_40La circolazione depressionaria che nel frattempo si era venuta ad isolare sul medio-basso Adriatico, dopo essersi approfondita ulteriormente, sprofondando fino a 1000 hpa, nel corso della giornata traslerà rapidamente in direzione della Serbia meridionale, prima di raggiungere il settore più occidentale della Romania, evolvendosi in un “CUT-OFF”riempito di aria fredda sub-polare marittima nella media troposfera, caratterizzato da un significativo “gradiente barico orizzontale”lungo il suo bordo più occidentale. In tale contesto estremamente dinamico l’avvezione fredda, di aria sub-polare marittima, scivolerà sulle nostre regioni centro-meridionali, attraverso una sostenuta ventilazione settentrionale, prevalentemente da NO e N-NO, che potrà risultare a tratti anche intensi, con occasionali rinforzi di burrasca, sul settore centro-meridionale dell’Adriatico, nel tratto compreso fra le coste molisane e il Gargano, dove, a causa del fitto“gradiente barico orizzontale” presente lungo il bordo occidentale della depressione in allontanamento verso la Serbia e l’ovest della Romania, soffieranno venti piuttosto sostenuti da N-NO e NO, che potranno toccare picchi di oltre i 60-65 km/h, specie fra il Gargano, e i litorali esposti del barese, leccese e brindisino. Questi sostenuti venti dai quadranti settentrionali, che dalla prossima notte cominceranno ad inserirsi sui mari che circondano la Sardegna e la Sicilia, produrranno anche un significativo incremento del moto ondoso su tutti i bacini meridionali, che da molto mossi tenderanno a divenire localmente agitati a largo.
Il moto ondoso piuttosto sostenuto inquadrato dai modelli del Consorzio Lamma
Il moto ondoso piuttosto sostenuto inquadrato dai modelli del Consorzio Lamma
In particolare il mar di Sardegna, Canale di Sardegna, Canale di Sicilia, basso Tirreno, e dal pomeriggio di domani pure il medio-basso Adriatico e lo Ionio a largo, che da molto mossi (forza 4) diverranno localmente agitati a largo (forza 4-5), con lo sviluppo di onde di “mare vivo” alte anche più di 2.5-3.0 metri. Nella prima mattinata di domani risulteranno agitati (forza 5) a largo il mar di Sardegna, Canale di Sardegna, il settore occidentale del basso Tirreno e il Canale di Sicilia, con onde di “mare vivo”che potranno superare anche i 3.0 metri di altezza. Dal pomeriggio di domani il moto ondoso subirà un repentino incremento anche sul medio-basso Adriatico, Canale d’Otranto e l’alto Ionio, che potranno divenire localmente agitati (forza 5), con onde alte anche più di 2.5 metri che daranno molto fastidio alla navigazione marittima. Le difficili condizioni meteo/marine dovrebbero creare delle difficoltà o temporanee interruzioni nei collegamenti marittimi fra il porto di Termoli e le isole Tremiti, Trapani e Pantelleria e Porto Empedocle e le isole Pelagie. Solo dalla mattinata di giovedì 15 Maggio 2014, con il progressivo allontanamento verso il nord della Romania della circolazione depressionaria isolatasi nel medio-basso Adriatico, la sostenuta ventilazione settentrionale comincerà ad attenuarsi su tutte le nostre regioni, salvo la presenza di locali e temporanee soffiate, prossime alla soglia d’attenzione, sul Salento e sul mar Ionio, dove peraltro permarrà un moto ondoso piuttosto sostenuto che si propagherà al basso Ionio e al mar Libico, con onde di“mare vivo” alte anche più di 2.0-2.5 metri. Sui restanti mari il moto ondoso subirà una graduale scaduta, tramite l’attivazione di una consistente onda lunga da NO in lento decadimento fra mar di Sardegna, Canale di Sardegna, Canale di Sicilia, basso Tirreno.
Fonte: meteoweb