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lunedì 31 ottobre 2016

Terremoto Centro Italia: notte di forti scosse e freddo, oltre 15mila sfollati

Proseguono senza sosta le scosse di terremoto nelle Marche e nell’Umbria: sono oltre un centinaio le scosse registrate dalla mezzanotte nelle aree tra Rieti, Macerata, Perugia e Ascoli Piceno. La piu forte, alle 04:27, in provincia di Perugia, di magnitudo 4.2 a 11 chilometri di profondita’ e a soli 3 chilometri da Norcia: vista la vicinanza con l’epicentro, anche scosse di magnitudo minore erano nettamente percepibili, soprattutto dalle auto, dove moltissimi residenti di Norcia hanno passato la notte. Temperature molto basse nella notte con punte anche di due gradi. In questi momenti sono molti in fila per una tazza di caffè caldo nella tensostruttura della protezione civile allestita vicino al palazzetto dello sport.

Una lunga notte per gli sfollati

Prima notte del dopo terremoto trascorsa in auto o nelle strutture di accoglienza per la popolazione colpita dal nuovo terremoto tra Umbria, Marche e Lazio. Diverse le scosse avvertite chiaramente anche nella zona di Norcia.
Sono oltre quindicimila le persone assistite dal Servizio Nazionale della Protezione Civile in seguito al forte terremoto che ieri mattina ha colpito il territorio dell’Italia centrale già interessato dalle scosse del 24 agosto e del 26 ottobre.
In particolare, oltre cinquecento sono accolte in strutture alberghiere nell’area del Trasimeno e oltre quattromila negli alberghi sulla costa adriatica. A queste si aggiungono circa tremila persone nella Regione Umbria e altre settemila nella regione Marche ospitate in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale.
I dati, riferiti alla tarda serata di ieri, sono da considerarsi in continua evoluzione e aggiornamento.
Rimangono, inoltre, tra gli assistiti a seguito del sisma del 24 agosto, oltre 1100 cittadini ospitati in alberghi e strutture ricettive – prevalentemente a San Benedetto del Tronto –, presso le abitazioni del progetto C.A.S.E. nel comune dell’Aquila o nei MAP localizzati in altri comuni d’Abruzzo nonché nelle residenze sanitarie assistenziali nelle quattro regioni colpite dal sisma.

Inagibili due chiese in centro a Roma

A scopo precauzionale sono state dichiarate inagibili dai vigili del fuoco due chiese del centro storico di Roma. Dopo accurati sopralluoghi a seguito della forte scossa di ieri mattina, sono state chiuse la chiesa di San Francesco nel rione Monti e di quella di piazza Sant’Eustachio. Sarebbe inagibile anche la chiesa di Santa Barnaba nel comune di Marino, nell’area dei Castelli romani.

Montegallo, la chiesa di Santa Maria Pantano distrutta

La chiesa di S.Maria in Pantano, lo storico edificio a 1200 metri sul monte Sibilla, e’ completamente crollata. Non ha resistito all’ultima scossa di ieri. Lo ha rivelato il sindaco di Montegallo, Sergio Fabiani, che ha anche spiegato che se il paese aveva resistito alle scosse, ieri ha subito il colpo di grazia: “Il 40% e’ distrutto, ho gia’ fatto ordinanze di sgombero, sono gia’ partiti 140 sfollati per Grottammare e altri se ne andranno oggi. Siamo affranti, schiantati”.

Torna l’elettricità in Umbria

Enel comunica di aver completato la rialimentazione di tutte le forniture elettriche nelle zone agibili, sia a Norcia sia a Cascia, dove erano rimaste le ultime utenze disalimentate. Per quanto riguarda le aree non accessibili a Norcia e a Castelluccio di Norcia, tutte evacuate, Enel procedera’ in collaborazione con Protezione Civile e Vigili del Fuoco in base alle azioni di ripristino dell’agibilita’.

Curcio: nessuna vittima perché eravamo già attivi

Dopo due mesi di terremoto infinito per tutti noi che lo stiamo vivendo da molto vicino forse è rimasta da spremere soltanto la buccia del limone. Ma il gioco di squadra è straordinario e se potessi ringrazierei una ad una tutte le persone che ho incontrato“. Lo afferma Fabrizio Curcio, capo della Protezione civile, in una intervista al Corriere della Sera. Sul fatto che questa volta non ci siano state vittime, benché la scossa sia stata molto più forte del 24 agosto, il capo della Protezione civile spiega: “Stavolta il sistema di protezione civile era già attivo perché stavamo gestendo il post sisma del 26 ottobre e prima ancora quello del 24 agosto. Gli interventi sul territorio sono stati immediati e così pure la risposta alle richieste di soccorso“. “Senza dubbio che questo è un Paese con due grandi ricchezze – aggiunge Curcio – La solidarietà e la dignità. Le ho viste entrambe manifestarsi durante le ore più tremende. Tutt’Italia si è mobilitata per aiutare i comuni colpiti. Che, da parte loro, hanno reagito con un coraggio e una compostezza incredibili. Malgrado la grande paura e la disperazione che pure ho visto negli occhi dei sindaci da quando questo dramma è iniziato“. Ora il lavoro della Protezione civile, sottolinea sarà quello di “dare un’accoglienza e un’assistenza dignitosa a tutte le persone che sono fuori casa, impostando subito, con i territori, la strategia per il medio-lungo periodo“.


Fonte: meteoweb

giovedì 13 agosto 2015

Alluvione in Calabria: 500 sfollati a Rossano, arriva l’esercito

E’ in arrivo anche l’esercito e il Genio civile, in supporto al personale della Protezione civile e dei Vigili del fuoco nelle operazioni strutturali di soccorso a Rossano.

Sono cinquecento gli sfollati a Rossano, tra residenti e turisti, dopo l’alluvione che ha colpito la costa jonica cosentina. La Protezione civile, con la collaborazione della Caritas e delle associazioni di volontariato, ha allestito una cucina da campo per offrire pasti caldi. E’ in arrivo anche l’esercito e il Genio civile, in supporto al personale della Protezione civile e dei Vigili del fuoco nelle operazioni strutturali di soccorso, pulizia delle strade e sgombero inerti, necessarie soprattutto nelle zone di Sant’Angelo, dove è esondato il torrente Citrea e dove, al momento, insieme al Centro storico, si registrano i danni maggiori.
LaPresse/Gerardo Cafaro
LaPresse/Gerardo Cafaro
E’ stato riaperto intanto il traffico sulla ex statale 177 (scalo-centro storico) e sulla statale 106 ionica e il sottopasso di contrada Frasso. Rimangono chiuse, invece, la provinciale Celadi, viale S. Angelo e traverse nel tratto compreso tra via Capri e fino all’intersezione con viale Mediterraneo – via Lungomare Momena. Sul versante dei servizi primari (acqua e luce), l’Enel ha fatto sapere che al momento sono state liberate dall’acqua, grazie al lavoro dei tecnici degli operatori Vigili del fuoco, tutte le cabine elettriche interessate dagli allagamenti, e al momento rimangono isolate solo 1800 utenze. Mentre il servizio idrico è stato ripristinato anche in località Sant’Angelo. Nel frattempo, è stata diramata un’altra allerta meteo per le prossime 12 ore con livello 3.
Fonte: meteoweb

martedì 18 febbraio 2014

Alluvioni devastanti in Bolivia! Mentre il nostro inverno va e viene, ecco cosa accade nel Mondo!

Alluvioni devastanti e continue in Bolivia - Le piogge torrenziali proseguono ormai da oltre un mese sulla Bolivia, in pieno stato di emergenza sul fronte alluvionale; precipitazioni tanto abbondanti non si registravano da decenni.

Centinaia di migliaia di persone sono state affette dall'alluvione, con quasi 50.000 sfollati e oltre 40 vittime. La devastazione prosegue da diversi giorni, tanto che il governo boliviano ha dichiarato lo stato di emergenza già il 4 Febbraio scorso, ma le risorse limitate e le condizioni di povertà della maggior parte degli abitatni ha aggravato ulteriormente le cose. Una delle delle aree più pesantemente colpite risulta la regione del Beni, dove è esondato il Rio Mamoré: L’emergenza è ovunque, i villaggi sono alluvionati e l’area è soggetta a malaria. 

Nel mese di Gennaio in Bolivia soprattutto settentrionale è piovuto anche oltre il 200% in più del normale, con accumuli pluviometrici anche di oltre 400-500mm; la piovosità eccezionalmente sopra la media si porta però ormai dietro da Dicembre. Solamente nell'ultima settimana sulla Bolivia nord-occidentale sono caduti fino ad oltre 200mm.

(fonte: 3bmeteo.com)

sabato 1 febbraio 2014

Roma, allerta meteo prossime 12 ore Almeno 1.300 sfollati in Toscana

Allagamenti, frane, esondazioni e nubifragi. Nell'ultimo giorno di gennaio l'Italia finisce sott'acqua. Colpito soprattutto il Centro-Nord: Roma nel caos, dove sarà ancora massima allerta per le prossime 12-18 ore. Un treno deraglia vicino a Viterbo, almeno 1.300 le persone evacuate in Toscana, crollano le mura medievali a Volterra, preoccupa il livello di molti fiumi. Il maltempo non darà tregua neanche nel weekend.

Roma è stata colpita da una vera e propria bomba d'acqua, fino a 90-130 mm in sole 12 ore. Diverse strade e alcuni svincoli del Grande Raccordo Anulare chiusi per allagamenti. La polizia stradale ha sconsigliato di mettersi in viaggio per Roma. Tra le scene inconsuete vissute in città, anche una donna incinta con doglie tratta in salvo dai sanitari del 118, intervenuti con un gommone per raggiungere la sua abitazione allagata per la pioggia. Alcuni cittadini sono saliti impauriti sui tetti delle abitazioni per essere soccorsi dai vigili del fuoco.

Salvati sei rom - Nell'Aurelio una frana staccatasi da una collina ha travolto alcune baracche di nomadi: sei persone sono state estratte vive. Il Comune ha allestito punti di ricovero per gli sfollati: un centinaio le persone ospitate. Tevere ed Aniene osservati speciali, ma il livello dei fiumi, secondo le previsioni, non dovrebbe raggiungere lo stato di allerta eccezionale come nel 2012. "E' stato - si è difeso il sindaco Ignazio Marino - un evento di natura eccezionale. In 12 ore è caduto il 15% delle precipitazioni di un anno piovoso a Roma".

A Viterbo deraglia un treno - Alle porte di Viterbo, un treno locale è deragliato per uno smottamento del terreno intriso di pioggia. Tanta paura tra i passeggeri, uno colto da malore, ma non si sono registrati feriti.

A Volterra crolla le mura mediaviali - Situazione critica anche in Toscana. Un tratto di circa 30 metri delle mura medievali di Volterra, in provincia di Pisa, è crollato in seguito alla forte pioggia caduta nella zona, evacuate 11 abitazioni. A Pisa chiuse le strade di accesso alla città per la piena dell'Arno che è poi passata senza causare danni. Problemi invece in provincia, dove almeno 1.300 persone sono state evacuate. A Ponsacco l'Era, uno degli affluenti dell'Arno, ha rotto gli argini inondando il centro storico.

Disagi in Veneto - Sulle montagne venete è la neve a preoccupare. Nuovi blackout si sono registrati nel Bellunese: oltre 30mila le utenze rimaste senza energia elettrica. Il rischio valanghe, per le forti nevicate ed il rialzo delle temperature, è salito al massimo livello. Proprio una valanga ha travolto un autobus ed un'auto a Tarvisio, ma gli occupanti dei due mezzi sono riusciti a mettersi in salvo.

Week end sempre sotto la pioggia - Chi confida in una pausa nel maltempo, si rassegni. La Protezione civile ha diramato un nuovo avviso di avverse condizioni meteo: sarà un weekend ancora nel segno dell'acqua. Piogge diffuse sono previste sulle regioni centrali e fenomeni più persistenti e intensi sull'area ionica e sulle regioni nord-orientali. Possibili criticità idrogeologiche e idrauliche.

Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha seguito in tempo reale le emergenze. "La straordinarietà legata al maltempo - ha detto - deve portarci a reagire alla questione degli argini dell'Arno e nella provincia di Roma". Il ministro del'Ambiente, Andrea Orlando, da parte sua, ha indicato quattro cose da fare subito per mettere in sicurezza il territorio: "chiudere entro metà febbraio il confronto con le Regioni per individuare le priorità da affrontare immediatamente con i fondi di coesione e sviluppo; attivare i fondi stanziati nelle contabilità speciali e a disposizione dei commissari; approvare quanto prima la legge sul consumo del suolo; approvare infine il collegato ambientale, soprattutto nelle parti che prevedono il riassetto della governance delle strutture che si occupano di dissesto idrogeologico".


(Fonte: TGCOM)