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mercoledì 26 luglio 2017

Maltempo, ecco lo “shock termico” sull’Adriatico: spiagge imbiancate, litorali devastati tra Marche e Abruzzo

Maltempo, violentissimi temporali al Centro: particolarmente colpita la fascia Adriatica

Maltempo – Crollano le temperature sull’Italia, con forti fenomeni di maltempo in atto come ampiamente previsto nei giorni scorsi. Violenti temporali – infatti – hanno colpito nel primo pomeriggio di oggi l’Italia centrale Adriatica, tra Marche e Abruzzo, dove si sono verificate violente grandinate che hanno imbiancato le spiagge di Grottammare e San Benedetto del Tronto. Sono caduti in meno di un’ora 47mm di pioggia a Pineto, 31mm a Vasto, 26mm a Cepagatti, 22mm a Chieti, 21mm a Tortoreto, 19mm a Nereto, 17mm a Torrevecchia Teatina, 13mm a Pescara e Roseto degli Abruzzi. Le temperature sono crollate in pieno giorno agli attuali +15°C a L’Aquila e Avezzano, +17°C a Pescara e San Benedetto del Tronto, +18°C a Vasto: è lo “shock termico” di cui abbiamo già parlato, in quanto in queste stesse località ieri pomeriggio la temperatura oscillava tra +36 e +38°C. La colonnina di mercurio è crollata di oltre 20°C in meno di 24 ore!
Tra San Benedetto del Tronto e Grottammare la pioggia è caduta abbondante accompagnata da raffiche di vento violentissime. Ci sono danni in città ad alcune abitazioni per via di alcuni vetri rotti, divelti molti ombrelloni sulla spiaggia. Molte le chiamate ai vigili del fuoco. Grandinata particolarmente violenta a Grottammare dove la spiaggia è diventata bianca. Allagamenti e difficoltà alla circolazione in tutta la riviera.

Fonte: meteoweb

martedì 25 luglio 2017

Allerta Meteo, “shock termico” in arrivo sull’Italia: tracollo di -20°C in piena estate, allarme per bombe d’acqua e tornado

Allerta Meteo, temperature in picchiata di 20°C al Centro/Sud: tre giorni di forte maltempo tra Martedì 25, Mercoledì 26 e Giovedì 27 Luglio

Allerta Meteo – L’Italia sta vivendo in queste ore un vero e proprio “shock termico”: le temperature stanno crollando gradualmente da Nord verso Sud. Nelle Regioni settentrionali è una serata fresca e gradevole: alle ore 21:00, infatti, avevamo +16°C a Belluno, +17°C a Udine, +18°C a Trento, Vicenza, Rovereto, Treviso e Merano, +19°C a Gorizia, Sondrio e Pordenone, +20°C a Parma, +21°C a Verona, +22°C a Venezia, Padova, Mantova, Piacenza, Lodi, Pavia e Ferrara. Eppure ieri pomeriggio, poco più di 24 ore fa, nelle stesse località la colonnina di mercurio superava i +35°C!
Oggi, invece, è stato l’ultimo giorno di caldo infernale al Sud, con picchi di +43°C in Sicilia dove Palermo ha raggiunto i +40°C, ma anche di +39°C lungo la costa Adriatica tra Abruzzo, Molise e Puglia. In queste aree lo “shock termico” sarà ancor più netto e clamoroso, perchè il brusco calo delle temperature sarà un vero e proprio tracollo, fino a -20°C quindi venti gradi in meno rispetto a queste ore. E non sarà uno “shock” indolore.

Già oggi al Nord abbiamo avuto forte maltempo, con nubifragi che in una situazione già drammatica per la pesante siccità, aggravano i danni all’agricoltura. Danni che hanno portato il presidente della Regione Veneto Zaia a dichiarare lo stato di crisi. In mattinata un violento temporale con pioggia e forte vento ha provocato cadute di rami e alberi a Udine, dove i vigili del fuoco sono stati impegnati in una quindicina di interventi. Tetti scoperchiati, allagamenti e alberi pericolanti nel Veneto, colpito da questa mattina da una serie di temporali, producendo danni ingenti e decine di interventi da parte dei vigili del fuoco. Tra le province piu’ colpite il trevigiano e la zona pedemontana del vicentino. L’Alto Adige e’ stato colpito da un fronte freddo, sia in quota sia a valle, che ha provocato una fitta nevicata intorno a mezzogiorno a passo dello Stelvio, a 2.770 metri. “La neve d’estate e’ una benedizione per i ghiacciai“, ha ricordato il meteorologo della Provincia di Bolzano Dieter Peterlin. Altri fenomeni violenti hanno colpito il Nord/Est nel pomeriggio.
Il maltempo che nei prossimi tre giorni (Martedì 25Mercoledì 26 e Giovedì 27 Luglio) colpirà il Centro/Sud, sarà più estremo perché lo “shock termico” sarà più netto e i mari, caldissimi, alimenteranno l’energia dei fenomeni temporaleschi. Quanto accaduto domenica scorsa a Scilla, sulla Costa Viola (Reggio Calabria) testimonia la gravità che questi fenomeni estivi possono avere nelle Regioni meridionali. Le zone più a rischio nei prossimi giorni saranno moltissime, tra Abruzzo, Molise, Puglia, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia.
I violenti temporali in arrivo non riusciranno a smorzare la crisi idrica, anzi: aggraveranno ulteriormente la situazione. Una situazione drammatica, anche a causa degli incendi che rendono elevatissimo il rischio idrogeologico. La cenere, infatti, rende impermeabile il suolo che non riuscirà ad assorbire le piogge, lasciando i terreni a secco e mettendo a rischio frane e inondazioni tutte le zone che hanno avuto incendi.
Oggi l’ennesimo SOS è arrivato da una rete di ricercatori italiani specializzata sugli incendi boschivi, che invita a interventi tempestivi per il ripristino del “verde” nelle zone colpite dai roghi potenzialmente a rischio idrogeologico. “A livello statistico, in Italia ma anche nel resto del mondo, il legame principale degli incendi è con la siccità“, ha spiegato all’ANSA Giorgio Vacchiano, attualmente ricercatore presso il Centro comune di ricerca della Commissione europea e membro del gruppo di lavoro sulla gestione degli incendi boschivi della Società italiana di selvicoltura ed ecologia forestale (Sisef). “Una volta acceso, il fuoco si propaga solo se la vegetazione è secca. Se raddoppia la siccità, raddoppiano anche gli incendi“. Per il ricercatore è sbagliato concentrare tutta l’attenzione sulle “accensioni” dei roghi: “Se il bosco è in salute, reso resistente al fuoco con una prevenzione adeguata, ci potrebbero essere anche migliaia di accensioni, ma pochissimi incendi. E quelli che si verificherebbero sarebbero domabili molto più facilmente e in sicurezza“, sottolinea. Estinte le fiamme c’è poi anche il rischio più grande che incombe per l’uomo: lo “scivolamento del suolo” o la “caduta massi superficiale” sui versanti ripidi, perché non ci sono più “alberi e radici che trattengono il terreno“. Proprio contro il rischio idrogeologico, afferma Vacchiano, c’e’ bisogno di interventi tempestivi, da attuare prima delle piogge di fine estate. In primis “opere di protezione temporanee” per evitare la caduta di massi, e poi i rimboschimenti. Questi ultimi sono una buona soluzione purche’ si evitino quelli “lampo” dettati “dalla scia emotiva“, rimarca. Occorre impiantare specie “in equilibrio con l’ecosistema“, miste, per “creare una vegetazione più varia e stabile” e “seguire il rimboschimento nel tempo“. Stesso tipo di ripristino è indicato per le aree turistiche ridotte in cenere, come la pineta di Castelfusano. Negli altri casi, suggerisce Vacchiano, “è la natura che deve fare il suo corso“. Nella macchia mediterranea, spiega, la ripresa della vegetazione dopo un incendio può avvenire naturalmente in 4-5 anni, al massimo in 10-12. Un processo per lo più da assecondare e, per certi versi, da aiutare, ad esempio non rimuovendo i tronchi bruciati, che “anche se non belli da vedere contribuiscono a stabilizzare il suolo“.
Fonte: meteoweb

martedì 19 maggio 2015

Tra Mercoledì e Venerdì calo termico di 7-10°C ! Torna la neve al di sotto dei 2000 metri



Calo delle temperature da Martedì a Venerdì
Calo delle temperature da Martedì a Venerdì

Deciso ricambio di massa d'aria sull'Italia durante questa settimana, in seguito all'ingresso da NO di aria fredda proveniente dal Nord-Atlantico; aria fredda che irromperà nel Mediterraneo centro-occidentale attraverso sia venti di Maestrale sia di Bora e Grecale.


Si tratterà di un calo termico accompagnato anche da precipitazioni: gli impulsi instabili in arrivo da Nord e NO porteranno spiccata instabilità dapprima al Nord tra Martedì e Mercoledì, e successivamente anche al Centro-Sud. Non mancheranno rovesci e temporali, e la neve tornerà a cadere sulle Alpi al di sotto dei 2000 metri, fin verso i 1500/1600 metri nella notte tra Mercoledì e Giovedì.

Mediamente il calo termico sarà nell'ordine di 7/8°C, ma anche fino a 10°C su alcune località.Con le proiezioni attuali si possono ipotizzare queste variazioni: 
  • Milano: da 26° a 19°
  • Venezia: da 24° a 14° !
  • Bologna: da 28° a 13° !!
  • Roma: da 28° a 21°
  • Cagliari: da 27° a 19°
  • Palermo: da 27° a 21°
Il Maestrale farà il suo ingresso nella serata di Mercoledì sui mari attorno alla Sardegna, e soffierà deciso anche nei giorni a seguire; per Giovedì sera è previsto invece l'ingresso della Bora sull'Alto Adriatico. Mari che si faranno quindi mossi o molto mossi, fino ad agitati il Mare e il Canale di Sardegna, ed il Canale di Sicilia. 

Fonte: 3Bmeteo

sabato 31 maggio 2014

Aumento termico nel lungo termine, l’Estate si affaccia sul Mediterraneo?

La giornata odierna ha visto lo sviluppo di numerosi temporali che si sono spinti dal crinale Appenninico verso le pianure di tutta Italia. Per la prima volta dopo giorni, l’instabilità ha interessato tutto lo stivale, dalla Lombardia alla Sicilia. Numerosi sono stati i fulmini registrati dalla rete di rilevamento nazionale, così come i nuclei precipitativi mostrati dai tracciati radar.
Nonostante le previsioni per il weekend non siano delle migliori, i modelli iniziano ad intravedere una via di uscita dal periodo instabile che stiamo vivendo ormai da giorni. La situazione attuale vede la contrapposizione tra un Anticiclone delle Azzorre esteso (molto stranamente) verso il Nord Europa e una serie di impulsi instabili che ruotano intorno ad un vortice depressionario principale, situato sui Balcani.
Fonte: meteoindiretta

giovedì 10 aprile 2014

Prospettive Artiche Pasquali: CROLLO TERMICO in vista?

Ovviamente stiamo avanzando delle ipotesi che andranno rivalutate ed eventualmente confermate nei prossimi giorni. Certo è che i modelli sembrano orientarsi verso una Pasqua decisamente instabile e persino un po' fredda. Guardate, ad esempio, cosa ci mostra il modello GFS-Special. Come ben saprete è in grado di stimare le differenze di temperatura tra due step temporali di riferimento.
Nel qual caso stiamo raffrontando le temperature della mezzanotte odierna con quelle della mezzanotte del prossimo 20 Aprile. Ciò che balza subito all'occhio è l'intensa colorazione blu soprattutto nelle regioni di ponente. Questo significa che l'eventuale irruzione artica verrebbe dal Golfo del Leone, quindi dalla Francia.
Il calo, o meglio, il tracollo raggiungerebbe punte di 10-12°C in meno sulla Sardegna e sulle Alpi occidentali, ma in generale risulterebbe marcato anche sul Nordovest e lungo il versante Tirrenico. Lo sarebbe meno, invece, sulle Adriatiche. Difatti sui Balcani scorgiamo una fiammata calda di tutto rispetto, quale conseguenza dell'ingresso della saccatura artica sull'Europa occidentale. Ma lo ripetiamo, al momento sono soltanto ipotesi.
Fonte: meteogionale