Come previsto una parte di quel vasto lago di aria gelida, d’estrazione artico continentale, che nei giorni scorsi si è depositato fra la Siberia centro-occidentale, gli Urali e la Russia europea, sta iniziando a scivolare, molto gradualmente, anche sui paesi dell’Europa orientale, dove il freddo comincerà a sedimentarsi nei bassi strati entro la prima decade di Dicembre. Già fra le giornate di domani e venerdì parte di quest’aria gelida, isolatasi ad est degli Urali, si estenderà anche a buona parte dell’Europa orientale, favorendo l’apertura di un “canale di correnti molto fredde”, d’estrazione continentale (spessore dello strato d’aria fredda sui 1.5-2.0 km), che dal bassopiano della Siberia occidentale e dalla regione degli Urali si propagherà, gradualmente, fin verso la Russia europea, la Bielorussia e l’Ucraina, con successivo interessamento, entro il prossimo fine settimana, di Romania, Moldavia, Ungheria, Serbia e parte dei Balcani. In sostanza si tratta di una prima manovra invernale, che nel medio-lungo termine, durante il mese di Dicembre, potrebbe avere dei risvolti importanti anche su parte del vecchio continente, inclusa la nostra penisola, portando ad un significativo cambio circolatorio.
L’avvento di queste masse d’aria fredde, di tipo continentale, sui paesi dell’est Europa sarà favorito dall’entrata in fase fra il robusto promontorio anticiclonico di blocco, da settimane preesistente sopra la Russia europea, e la profonda depressione extratropicale, riempita di aria gelida artico continentale a tutte le quote (altro non è che il “lobo siberiano” del vortice polare), che staziona sopra il bassopiano della Siberia occidentale, nell’area ad est degli Urali. Il progressivo abbassamento di latitudine di questa ampia circolazione ciclonica, colma di aria gelida, sul bassopiano della Siberia occidentale, contribuirà ad erodere parzialmente ed assottigliare la robusta figura anticiclonica da diversi giorni permanente sulla Russia europea. Assottigliandosi su se stesso l’anticiclone russo verrà costretto ad allungare i propri elementi più occidentali in direzione della Finlandia, della Scandinavia e delle Repubbliche Baltiche, con un lungo corridoio esteso dal cuore della Russia europea fino alle coste della Svezia. Lungo il bordo più meridionale di questo figura anticiclonica russo-scandinava si instaurerà una debole/moderata ventilazione da NE e E-NE che convoglierà una parte dell’aria molto fredda, di matrice continentale, accumulata sopra i bassopiani della Siberia sud-occidentale e delle steppe del Kazakistan, fin verso gli Oblast’ della Russia europea meridionale, la Bielorussia e l’Ucraina, dove i termometri subiranno una diminuzione significativa.
Visto l’assetto della figura anticiclonica dinamica la massa d’aria fredda dovrebbe essere in grado di penetrare sulle pianure della Russia meridionale, Bielorussia, Ucraina, per poi sfondare fino alla Moldavia, Polonia orientale e sulla Romania, dove si faranno strada le prime significative gelate di stagione, pronte a spianare il terreno per le prime nevicate al piano, fino al cuore dell’Europa centro-orientale. Durante l’incursione non sono escluse delle nevicate, nonostante la presenza di valori pressori molto elevati, superiori ai 1030 hpa. Difatti, pur trattandosi di masse d’aria molto fredde, e quindi stabili nei pressi del suolo, una volta scavalcati gli Urali e attraversate le grandi pianure della Russia europea, la Bielorussia e l’Ucraina, durante la loro discesa verso sud-ovest, esse possono costringere aria più mite e umida, incontrata durante il percorso verso l‘Europa centrale, a sollevarsi forzatamente verso l‘alto, generando una diffusa nuvolosità “avvettiva” (altostrati e nembostrati con basi molto basse), apportatrice di precipitazioni sparse, prevalentemente nevose fino al piano. Trattandosi di masse d’aria artiche continentali, d’estrazione siberiana, queste si presenteranno piuttosto fredde solo nei bassi strati, visto che presentano uno spessore non superiore ai 1.5-2.0 km.
Ciò farà avvertire il gelo maggiormente nelle località a bassa quota, mentre in quota i valori termici potranno risultare anche un po’ più elevati. Nei prossimi giorni il deposito delle masse d’aria fredde nei bassi strati, assieme all’effetto “Albedo” indotto dai terreni innevati, produrrà forti inversioni termiche che potranno far sprofondare i termometri, anche al di sotto dei -10°C -11°C. Soprattutto fra la Russia, dove localmente potremo toccare anche i -14°C, Bielorussia e Ucraina. In questi paesi, come nel resto dell’Europa orientale, si aprirà una fase climatica decisamente fredda, e più che consona per la stagione invernale, pronta ad esordire proprio dal 1 Dicembre.
Fonte: meteoweb