Si moltiplicano in questi giorni le previsioni sul possibile arrivo del freddo….anzi, no, quest’anno il freddo in Italia proprio non si vedrà…..ma no, a Gennaio è previsto un freddo Apocalittico con -18°C al Nord e neve a Roma……ma cosa dici, i modelli vedono caldo fisso…..etc etc!
Cerchiamo di mettere un punto davanti a queste previsioni, a dire poco, avveniristiche.
Nessuno ha la bacchetta magica, e nessuno è in grado di prevedere cosa succederà oltre un termine massimo di 15 giorni.
I modelli matematici, con performance a dire il vero piuttosto scarse, sono in grado di cercare di capire cosa accadrà entro questo termine, almeno come disposizione delle figure bariche principali.
Oltre non si può andare, ed anche una previsione a 384 ore ha una validità non superiore al 20%.
Tutte le esternazioni su previsione a tre o più mesi derivano quindi da tentativi di analizzare corrispondenze tra vari indici climatici ed oceanici, e quello che si è verificato nel passato in condizioni similari.
Attualmente, abbiamo dei modelli climatici che “lavorano” a scadenza plurimensile, come il modello NCEP – CFSv2, che propendono per un inverno sostanzialmente mite a livello europeo, con il nostro Continente sotto il tiro di correnti atlantiche perturbate.
Altro tipo di previsione è quello effettuato con l’indice SOI, che esamina l’estensione della copertura nevosa nel mese di Ottobre sul comparto siberiano.
Questo indice, vista la grande estensione nevosa che c’è stata, è correlato alla presenza di un’ Oscillazione Artica negativa, quindi a condizioni di tempo probabilmente freddo sul nostro Continente.
Tale sarebbe l’indicazione anche dell’indice SOI, totalmente italiano, che prevede una probabile condizione di freddo sul Nord Europa, in condizioni di AO negativa, che favorirebbe però Anticicloni settentrionali e quindi nuovamente correnti atlantiche sul Mediterraneo.
Come volevasi dimostrare, le previsioni presentano contraddizioni tra di loro, evidenziando come sia difficile prevedere un andamento mensile e stagionale, allo stato attuale delle nostre conoscenze.
Con una previsione di massima almeno per la fase iniziale della stagione invernale, notiamo come siano cominciate con grande anticipo le irruzioni fredde sul Nord America, con grandi bufere di neve e gelo da record per il periodo stagionale.
Esse sono previste perdurare fino alla fine del mese di Novembre.
Di conseguenza, l’Italia ed il nostro Continente saranno investiti tra la fine di Novembre ed i primi giorni di Dicembre da un flusso atlantico perturbato, con abbondanti precipitazioni, in una sorta di ripetizione delle situazioni bariche dello scorso inverno.
La stagione invernale potrebbe quindi cominciare così come era terminata lo scorso anno, con una previsione che ha ragionevole possibilità di verificarsi.
Ma quando ci si spinge oltre questo limite non è possibile effettuare una previsione attendibile!
Nella mappa: anomalie termiche previste sul Nord America alla fine di Novembre, da parte del modello matematico GFS.
Siamo già vicini al limite dell’attendibilità, a +204 ore dalla data di inizializzazione del modello.
Fonte: Freddofili.it