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giovedì 27 luglio 2017

Previsioni meteo domani Venerdì 28 Luglio

Fonte: meteolive


Incendi Francia, brucia la Costa Azzurra: “linea” di fuoco da Nizza a Marsiglia, migliaia in fuga

Incendi Francia, 1.000 ettari della Costa Azzurra ridotti in cenere: 12.000 evacuati, grande fuga dalle località turistiche

Gli incendi, il caldo e la siccità di questa terribile estate 2017 continuano ad interessare non solo l’Italia, ma gran parte d’Europa. La situazione più critica, da ieri, è nel Sud della Francia, in Costa Azzurra, dove tra Nizza e Marsiglia una grande “linea” di fuoco sta bruciando ampie zone di vegetazione Mediterranea. A causa del forte vento, da ieri pomeriggio sono stati ridotti in cenere almeno mille ettari di bosco. Oltre 12.000 persone sono state evacuate dalle loro abitazioni, soprattutto nella zona di Marsiglia e di Bormes-les-Mimosas, piccolo comune nel dipartimento del Var, nella regione della Provence-Alpes-Cote d’Azur (Paca). Tra gli evacuati anche una parte della famiglia del Granduca di Lussemburgo, che stava trascorrendo le vacanze nella Tour Sarrazine, la residenza estiva di proprieta’ del Granduca.  “Le fiamme hanno inghiottito un centinaio di ettari intorno alla città, e nel Sud-ovest di Carro una casa e tre case mobili sono state raggiunte dal fuoco“, ha spiegato il prefetto della regione, Stéphane Bouillon. Cinque Canadair sono sul posto oltre a 300 pompieri e 70 veicoli dei vigili del fuoco. Per il momento non sono state segnalate vittime. I soccorsi “hanno fermato” l’incendio a Peynier, a Nordest di Marsiglia. “Infine il grande incendio divampato nella località della Costa azzurra Bormes-les-Mimosas sta per essere domato. Siamo ottimisti“, ha aggiunto.
Durante un Question time all’Assemblea Nazionale, il primo Ministro francese Edouard Philippe ha annunciato dei rinforzi terrestri e aerei per far fronte all’emergenza Incendi che sta colpendo il sud est della Francia e la Corsica. Pompieri provenienti da diverse zone della Francia si uniranno “a quelli che da diversi giorni lottano contro” le fiamme, ha affermato il premier, ricordando che “l’80% della flotta aerea e’ oggi disponibile“. Il Primo Ministro ha aggiunto che il governo acquisterà “sei aerei antincendio“. Phlippe ha poi affermato che in serata si recherà nel dipartimento del Var per “fare il punto sulla situazione con le autorità prefettizie e l’insieme delle forze che concorrono nel dare una risposta a questo problema“.
Fonte: meteoweb

mercoledì 26 luglio 2017

Previsioni meteo domani Giovedì 27 Luglio

Fonte: meteolive


Maltempo, ecco lo “shock termico” sull’Adriatico: spiagge imbiancate, litorali devastati tra Marche e Abruzzo

Maltempo, violentissimi temporali al Centro: particolarmente colpita la fascia Adriatica

Maltempo – Crollano le temperature sull’Italia, con forti fenomeni di maltempo in atto come ampiamente previsto nei giorni scorsi. Violenti temporali – infatti – hanno colpito nel primo pomeriggio di oggi l’Italia centrale Adriatica, tra Marche e Abruzzo, dove si sono verificate violente grandinate che hanno imbiancato le spiagge di Grottammare e San Benedetto del Tronto. Sono caduti in meno di un’ora 47mm di pioggia a Pineto, 31mm a Vasto, 26mm a Cepagatti, 22mm a Chieti, 21mm a Tortoreto, 19mm a Nereto, 17mm a Torrevecchia Teatina, 13mm a Pescara e Roseto degli Abruzzi. Le temperature sono crollate in pieno giorno agli attuali +15°C a L’Aquila e Avezzano, +17°C a Pescara e San Benedetto del Tronto, +18°C a Vasto: è lo “shock termico” di cui abbiamo già parlato, in quanto in queste stesse località ieri pomeriggio la temperatura oscillava tra +36 e +38°C. La colonnina di mercurio è crollata di oltre 20°C in meno di 24 ore!
Tra San Benedetto del Tronto e Grottammare la pioggia è caduta abbondante accompagnata da raffiche di vento violentissime. Ci sono danni in città ad alcune abitazioni per via di alcuni vetri rotti, divelti molti ombrelloni sulla spiaggia. Molte le chiamate ai vigili del fuoco. Grandinata particolarmente violenta a Grottammare dove la spiaggia è diventata bianca. Allagamenti e difficoltà alla circolazione in tutta la riviera.

Fonte: meteoweb

martedì 25 luglio 2017

Allerta Meteo, “shock termico” in arrivo sull’Italia: tracollo di -20°C in piena estate, allarme per bombe d’acqua e tornado

Allerta Meteo, temperature in picchiata di 20°C al Centro/Sud: tre giorni di forte maltempo tra Martedì 25, Mercoledì 26 e Giovedì 27 Luglio

Allerta Meteo – L’Italia sta vivendo in queste ore un vero e proprio “shock termico”: le temperature stanno crollando gradualmente da Nord verso Sud. Nelle Regioni settentrionali è una serata fresca e gradevole: alle ore 21:00, infatti, avevamo +16°C a Belluno, +17°C a Udine, +18°C a Trento, Vicenza, Rovereto, Treviso e Merano, +19°C a Gorizia, Sondrio e Pordenone, +20°C a Parma, +21°C a Verona, +22°C a Venezia, Padova, Mantova, Piacenza, Lodi, Pavia e Ferrara. Eppure ieri pomeriggio, poco più di 24 ore fa, nelle stesse località la colonnina di mercurio superava i +35°C!
Oggi, invece, è stato l’ultimo giorno di caldo infernale al Sud, con picchi di +43°C in Sicilia dove Palermo ha raggiunto i +40°C, ma anche di +39°C lungo la costa Adriatica tra Abruzzo, Molise e Puglia. In queste aree lo “shock termico” sarà ancor più netto e clamoroso, perchè il brusco calo delle temperature sarà un vero e proprio tracollo, fino a -20°C quindi venti gradi in meno rispetto a queste ore. E non sarà uno “shock” indolore.

Già oggi al Nord abbiamo avuto forte maltempo, con nubifragi che in una situazione già drammatica per la pesante siccità, aggravano i danni all’agricoltura. Danni che hanno portato il presidente della Regione Veneto Zaia a dichiarare lo stato di crisi. In mattinata un violento temporale con pioggia e forte vento ha provocato cadute di rami e alberi a Udine, dove i vigili del fuoco sono stati impegnati in una quindicina di interventi. Tetti scoperchiati, allagamenti e alberi pericolanti nel Veneto, colpito da questa mattina da una serie di temporali, producendo danni ingenti e decine di interventi da parte dei vigili del fuoco. Tra le province piu’ colpite il trevigiano e la zona pedemontana del vicentino. L’Alto Adige e’ stato colpito da un fronte freddo, sia in quota sia a valle, che ha provocato una fitta nevicata intorno a mezzogiorno a passo dello Stelvio, a 2.770 metri. “La neve d’estate e’ una benedizione per i ghiacciai“, ha ricordato il meteorologo della Provincia di Bolzano Dieter Peterlin. Altri fenomeni violenti hanno colpito il Nord/Est nel pomeriggio.
Il maltempo che nei prossimi tre giorni (Martedì 25Mercoledì 26 e Giovedì 27 Luglio) colpirà il Centro/Sud, sarà più estremo perché lo “shock termico” sarà più netto e i mari, caldissimi, alimenteranno l’energia dei fenomeni temporaleschi. Quanto accaduto domenica scorsa a Scilla, sulla Costa Viola (Reggio Calabria) testimonia la gravità che questi fenomeni estivi possono avere nelle Regioni meridionali. Le zone più a rischio nei prossimi giorni saranno moltissime, tra Abruzzo, Molise, Puglia, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia.
I violenti temporali in arrivo non riusciranno a smorzare la crisi idrica, anzi: aggraveranno ulteriormente la situazione. Una situazione drammatica, anche a causa degli incendi che rendono elevatissimo il rischio idrogeologico. La cenere, infatti, rende impermeabile il suolo che non riuscirà ad assorbire le piogge, lasciando i terreni a secco e mettendo a rischio frane e inondazioni tutte le zone che hanno avuto incendi.
Oggi l’ennesimo SOS è arrivato da una rete di ricercatori italiani specializzata sugli incendi boschivi, che invita a interventi tempestivi per il ripristino del “verde” nelle zone colpite dai roghi potenzialmente a rischio idrogeologico. “A livello statistico, in Italia ma anche nel resto del mondo, il legame principale degli incendi è con la siccità“, ha spiegato all’ANSA Giorgio Vacchiano, attualmente ricercatore presso il Centro comune di ricerca della Commissione europea e membro del gruppo di lavoro sulla gestione degli incendi boschivi della Società italiana di selvicoltura ed ecologia forestale (Sisef). “Una volta acceso, il fuoco si propaga solo se la vegetazione è secca. Se raddoppia la siccità, raddoppiano anche gli incendi“. Per il ricercatore è sbagliato concentrare tutta l’attenzione sulle “accensioni” dei roghi: “Se il bosco è in salute, reso resistente al fuoco con una prevenzione adeguata, ci potrebbero essere anche migliaia di accensioni, ma pochissimi incendi. E quelli che si verificherebbero sarebbero domabili molto più facilmente e in sicurezza“, sottolinea. Estinte le fiamme c’è poi anche il rischio più grande che incombe per l’uomo: lo “scivolamento del suolo” o la “caduta massi superficiale” sui versanti ripidi, perché non ci sono più “alberi e radici che trattengono il terreno“. Proprio contro il rischio idrogeologico, afferma Vacchiano, c’e’ bisogno di interventi tempestivi, da attuare prima delle piogge di fine estate. In primis “opere di protezione temporanee” per evitare la caduta di massi, e poi i rimboschimenti. Questi ultimi sono una buona soluzione purche’ si evitino quelli “lampo” dettati “dalla scia emotiva“, rimarca. Occorre impiantare specie “in equilibrio con l’ecosistema“, miste, per “creare una vegetazione più varia e stabile” e “seguire il rimboschimento nel tempo“. Stesso tipo di ripristino è indicato per le aree turistiche ridotte in cenere, come la pineta di Castelfusano. Negli altri casi, suggerisce Vacchiano, “è la natura che deve fare il suo corso“. Nella macchia mediterranea, spiega, la ripresa della vegetazione dopo un incendio può avvenire naturalmente in 4-5 anni, al massimo in 10-12. Un processo per lo più da assecondare e, per certi versi, da aiutare, ad esempio non rimuovendo i tronchi bruciati, che “anche se non belli da vedere contribuiscono a stabilizzare il suolo“.
Fonte: meteoweb

venerdì 21 luglio 2017

Previsioni meteo domani Sabato 22 Luglio

Fonte: meteolive


Violenta scossa di terremoto, panico nell’Egeo: tsunami sull’isola di Kos, morti e feriti

Paura nella notte nell'Egeo: terremoto e tsunami travolgono l'isola greca di Kos, le autorità confermano vittime e feriti

Due persone sono morte e almeno centoventi sono rimaste ferite nell’isola greca di Kos, nel mar Egeo, a causa di una violenta scossa di terremoto di magnitudo 6.7 che ha colpito ieri alle 22:31 UTC la città turca di Bodrum (l’antica Alicarnasso), la costa turca meridionale e le vicine isole greche.
Le vittime sono due giovani che stavano uscendo da un bar quando il tetto ha ceduto: si tratterebbe di due turisti, ha spiegato il sindaco dell’isola Giorgos Kyritsis, uno di nazionalità turca ed uno svedese.
Nell’isola di Kos un vecchio palazzo è crollato, ferendo gli abitanti. Ha ceduto anche la chiesa di San Nicola e parte della moschea di piazza della Libertà. Danneggiata gravemente anche la chiesa di Aija Paraskevi. Quella di Kos sembra essere l’area maggiormente colpita dal sisma: la zona più danneggiata è quella del proto dell’isola dove il traghetto Blue Star Paros non ha potuto attraccare e ha continuato la sua traversata verso Rosi, ha riferito l’agenzia di stampa greca Ana.
I soccorritori stanno cercando di recuperare persone intrappolate. Il sindaco di Kos Giorgos Kyritsis ha riferito ai media locali che le costruzioni nel centro della localita’ turistica sono state danneggiate ma quelle situate nel resto dell’isola sembrano non aver subito danni.
Alcuni testimoni oculari sull’isola di Kos hanno riferito di avere il mare “gonfiarsi” dopo la fortissima scossa di terremoto che nella notte ha provocato anche uno tsunami. Le autorita’ avevano avvertito in effetti della possibilita’ di un piccolo maremoto. L’acqua ha invaso una strada di fronte al mare e parte dell’abitato principale dell’isola, dove si trova anche la “citta’ vecchia”. Un’imbarcazione ha raggiunto la strada principale e diverse auto si sono scontrate fra loro a causa dell’innalzamento del livello delle acque.
Il sisma è stato avvertito anche nella località turistica turca di Bodrum e nell’isola greca di Rodi. Sei minuti dopo il terremoto principale si sono verificate almeno altre cinque repliche  di magnitudo superiore a 4. Alcune foto e video diffusi sui social network da turisti britannici sembrerebbero mostrare a Bodrum un hotel inondato dall’acqua: nella citta’ turca evacuato anche un ospedale, dove alcuni testimoni hanno raccontato di aver visto medici e piccoli pazienti ripararsi sotto le scrivanie. Momenti di panico anche nell’isola greca di Rodi, dove alcuni turisti inglesi hanno riferito di essere stati svegliati a causa dell’ondeggiamento degli edifici in cui alloggiavano.
I terremoti sono frequenti in Grecia e al largo della costa occidentale della Turchia: il 12 giugno scorso, una donna è morta e altre 15 persone sono rimaste ferite a causa del sisma di magnitudo 6.3 che ha colpito l’isola di Lesbo, nel Nord del Mar Egeo, e che era stato avvertito sia ad Atene che a Istanbul.
Fonte: meteoweb

giovedì 20 luglio 2017

Previsioni meteo domani venerdì 21 Luglio

Fonte: meteolive


Previsioni meteo, sull’Italia torna l’inferno africano: attesi picchi fino a +40°C, poi attenzione ad una possibile ”rottura dell’estate a fine mese”

Previsioni meteo, nuova ''violenta'' ondata di caldo in arrivo sull'Italia, attesi picchi fino a +40°C, poi attenzione alla ''rottura estiva'' a fine mese

Sono terminati gli ultimi effetti provocati dalle correnti settentrionali che hanno riportato un clima normale negli ultimi giorni, con un caldo decisamente nella norma. Nel corso dei prossimi giorni, l’anticiclone sub-tropicale in arrivo dal Nord Africa tenderà nuovamente ad inglobare la nostra Penisola. Ne conseguirà un deciso aumento non solo della temperatura a tutte le quote ma anche dell’umidità relativa nei bassi strati. L’anticiclone africano tenderà ulteriormente a consolidarsi assicurando un ulteriore progressivo aumento delle temperature, ove saliranno sin verso i 37/38°C a partire da Venerdì, con possibili picchi fino a 40°C specie laddove soffieranno i venti secchi favonici tra pianure tosco-laziali, lungo il versante adriaticosul Foggianosul Molisesul Tavoliere e nelle pianure interne del meridione peninsulare. Da metà settimana il caldo entrerà infatti di nuovo nel vivo, stante l’afflusso più deciso di masse in risalita dall’entroterra nord-africano. In questa fase le temperature torneranno a toccare punte massime anche localmente superiori ai 37/38 gradi ed oltre al caldo aumenterà anche l’afa, sia nelle ore diurne che in quelle notturne. Le temperature aumenteranno anche al Nord dove la colonnina di mercurio raggiungerà localmente i 34/36°C, anche se un flusso atlantico alle alte quote sull’Italia settentrionale permetterà l’innesco di temporali di calore localmente anche molto forti non solo sui rilievi alpini e prealpini ma anche verso le zone pedemontane della Val Padana tra venerdì, sabato e domenica. Al Centro-Sud invece dominerà il sole proprio per la persistenza dell’anticiclone sub-tropicale che aggraverà ulteriormente la siccità ed il rischio incendi. Un cambio della circolazione avverrà soltanto tra il 24 ed il 26 Luglio quando una vistosa circolazione depressionaria andrà ad impadronirsi dei settori ovest Europei compresa l’Italia laddove prevediamo una accentuazione dell’attività temporalesca. Sorgono però ancora dei ”dubbi” da parte dei modelli proprio perché la traiettoria della depressione sul suolo europeo potrebbe seguire un percorso più orientale con i fenomeni che andrebbero a privilegiare le regioni di nord-est ed i versanti adriatici a causa dell’invadenza altopressoria in atlantico, deviando ad est il core della depressione, un’altra ipotesi, invece sarà un entrata più occidentale in grado di coinvolgere anche i settori tirrenici ed il nord-ovest, con un possibile isolamento della goccia fredda (cut off) proprio sui nostri mari. In sostanza riteniamo che la prima ipotesi sia quella propensa a verificarsi, data la distanza temporale seguiranno ulteriori aggiornamenti.

Fonte: meteoweb

mercoledì 19 luglio 2017

Previsioni meteo domani Giovedì 20 Luglio

Fonte: meteolive


Previsioni Meteo, è un dramma: il super caldo continua, disastro incendi e siccità senza fine

Previsioni Meteo, sull'Italia insisterà ancora a lungo l'Anticiclone Sub-Tropicale: tanto caldo anche nei prossimi dieci giorni, emergenza incendi sempre più grave e siccità senza fine

Previsioni Meteo – Gli ultimi aggiornamenti che arrivano dai centri di calcolo meteorologico sono drammatici per l’Italia: nei prossimi giorni, per tutta questa settimana e anche per gran parte della prossima, non cadrà una goccia d’acqua nel nostro Paese, se non qualche debole e isolato rovescio in montagna sulle Alpi. Non solo: tornerà il super caldo, con temperature in sensibile aumento già dalle prossime ore, da Nord a Sud. E avremo di nuovo picchi di +40°C su gran parte del Paese tra il weekend e l’inizio della prossima settimana.
Il dramma più serio per il nostro territorio nazionale è quello della siccità: una situazione drammatica, che questo super caldo alimenta in modo sempre più grave. I campi sono secchi e l’agricoltura ne sta risentendo in modo particolarmente grave, in tutte le Regioni, con difficoltà persino per il regolare approvvigionamento idrico.
Gli incendi sono la conseguenza di questa situazione, oltre che della follia umana (sono sempre appiccati in modo doloso da criminali piromani). Ma il caldo, e soprattutto la siccità che rende la vegetazione brulla e asciutta, adatta a consentire l’alimentazione delle fiamme, rendono più agevole il “compito” distruttivo del fuoco. Una situazione drammatica per molte zone d’Italia, purtroppo anche con delle vittime. E nei prossimi giorni potrà soltanto peggiorare a causa di condizioni climatiche estreme e sfavorevoli.
No, quest’incubo chiamato Anticiclone Africano non è affatto “bel tempo”.
Fonte: meteoweb

martedì 18 luglio 2017

Previsioni meteo domani Mercoledì 19 Luglio

Fonte: meteolive


Previsioni Meteo, è un dramma: il super caldo continua, disastro incendi e siccità senza fine

Previsioni Meteo, sull'Italia insisterà ancora a lungo l'Anticiclone Sub-Tropicale: tanto caldo anche nei prossimi dieci giorni, emergenza incendi sempre più grave e siccità senza fine

Previsioni Meteo – Gli ultimi aggiornamenti che arrivano dai centri di calcolo meteorologico sono drammatici per l’Italia: nei prossimi giorni, per tutta questa settimana e anche per gran parte della prossima, non cadrà una goccia d’acqua nel nostro Paese, se non qualche debole e isolato rovescio in montagna sulle Alpi. Non solo: tornerà il super caldo, con temperature in sensibile aumento già dalle prossime ore, da Nord a Sud. E avremo di nuovo picchi di +40°C su gran parte del Paese tra il weekend e l’inizio della prossima settimana.
Il dramma più serio per il nostro territorio nazionale è quello della siccità: una situazione drammatica, che questo super caldo alimenta in modo sempre più grave. I campi sono secchi e l’agricoltura ne sta risentendo in modo particolarmente grave, in tutte le Regioni, con difficoltà persino per il regolare approvvigionamento idrico.
Gli incendi sono la conseguenza di questa situazione, oltre che della follia umana (sono sempre appiccati in modo doloso da criminali piromani). Ma il caldo, e soprattutto la siccità che rende la vegetazione brulla e asciutta, adatta a consentire l’alimentazione delle fiamme, rendono più agevole il “compito” distruttivo del fuoco. Una situazione drammatica per molte zone d’Italia, purtroppo anche con delle vittime. E nei prossimi giorni potrà soltanto peggiorare a causa di condizioni climatiche estreme e sfavorevoli.
Fonte: meteoweb

lunedì 17 luglio 2017

Previsioni meteo domani Martedì 18 Luglio

Fonte: meteolive


Meteo Italia, torna il caldo in settimana. Quanto durerà? Incombono novità

EVOLUZIONE METEO SINO AL 23 LUGLIO 2017 - E' un avvio di settimana decisamente gradevole, a seguito dell'intrusione ulteriore di masse d'aria fresca nel weekend appena trascorso con temporali anche intensi fin su alcune regioni del Sud.
Le correnti settentrionali di provenienza balcanica sono però quasi agli sgoccioli! Il cuore rovente dell'anticiclone sub-tropicale, dopo aver arretrato il proprio raggio d'azione verso ovest, tornerà di nuovo gradualmente ad avanzare verso la nostra Penisola.
Le temperature risaliranno dal 19/20 luglio in vista dell'ennesima fiammata sahariana che toccherà poi il culmine fra il weekend e i primi giorni della settimana successiva. La dinamica sarà ancora del tutto simile alle precedenti ondate africane e anche stavolta il grosso del caldo dovrebbe puntare verso il Centro-Sud, la Sicilia e la Sardegna.
IL METEO DI LUNEDI' 17 LUGLIO 2017 - Il trasferimento del vortice d'aria fresca ed instabile sul Mar Egeo favorirà un diffuso miglioramento. Solo nelle prime ore del giorno insisterà qualche annuvolamento lungo il medio-basso versante adriatico, a ridosso dei rilievi, e sui settori ionici ma senza più alcun fenomeno degno di nota.
Le schiarite prenderanno poi il sopravvento, mentre avremo bel tempo su tutte le altre regioni. Tra pomeriggio e sera è attesa cumulogenesi sulle Alpi, a cui seguirà qualche locale temporale. Le temperature faranno registrare in genere lievi aumenti, ma oscilleranno un po' ovunque tra i 27 e i 32 gradi con caldo perlopiù nella norma.
Il clima sarà secco, anche per via della vivace ventilazione fra nord e nord/est che spirerà su tutto il Centro-Sud, con intensità sostenuta tra Adriatico Meridionale e Ionio.
METEO IN SETTIMANA, CALDO CRESCENTE PER ANTICICLONE AFRICANO - Bel tempo assoluto protagonista per il progressivo rinforzo dell'anticiclone, che riconquisterà tutta Italia assicurando un ulteriore progressivo aumento delle temperature.
Da metà settimana il caldo entrerà infatti di nuovo nel vivo, stante l'afflusso più deciso di masse in risalita dall'entroterra nord-africano. In questa fase le temperature torneranno a toccare punte anche localmente superiori ai 35 gradi ed oltre al caldo aumenterà anche l'afa, sia nelle ore diurne che in quelle notturne.
Temporali di calore riguarderanno le Alpi ed in modo del tutto localizzato le aree appenniniche. Qualche acquazzone potrà sconfinare fino alle aree pedemontane di pianura del Nord. L'escalation termica proseguirà nel weekend, quando il caldo diverrà più forte al Centro-Sud.
ULTERIORI TENDENZE - L'ennesima ondata di caldo sahariano appare confermata, ma non dovrebbe risultare duratura. Importanti novità, da confermare, s'intravedono subito dopo il 25 luglio, quando l'anticiclone africano inizierà ad essere messo alle corde da correnti atlantiche che potrebbero riuscire a sfondare con un'ondata di temporali verso il Nord e successivo graduale refrigerio su gran parte d'Italia.

venerdì 14 luglio 2017

Previsioni meteo domani sabato 15 Luglio

Fonte: meteolive



Il caldo non molla, dramma incendi al Sud: 2 morti in Calabria, centinaia di evacuati in Basilicata e Sardegna, Vesuvio off-limits

Incendi, il Sud è in ginocchio: 2 morti in Calabria, centinaia di evacuati in varie Regioni. Sistema al collasso, arrivano aiuti (e Canadair) dall'Europa

Il caldo è duro a morire: le temperature africane non mollano la presa sull’Italia, anche oggi abbiamo avuto picchi di +41°C in Sicilia, +39°C in Sardegna, +38°C in Calabria e Basilicata, +37°C nel Lazio, in Toscana, Puglia, Umbria e Basilicata, +36°C persino in Lombardia e Trentino Alto Adige. Ma al Nord già dalla notte arriveranno forti temporali e le temperature saranno in sensibile calo, invece al Sud l’inferno africano durerà ancora un paio di giorni, seppur con un lieve abbassamento dei valori termici. Ma si potrà parlare di tregua soltanto tra Domenica e Lunedì.
Proprio questo caldo continua a bruciare (letteralmente) molte zone del Sud. La situazione è drammatica, oggi due persone sono morte in Calabria divorate dalle fiamme. E l’arrivo del forte vento nelle prossime ore potrebbe ulteriormente peggiorare le cose. E’ emergenza per centinaia di persone evacuate in Basilicata, Sardegna e Calabria. Il dossier incendi di Legambiente è catastrofico: nell’ultimo mese le fiamme hanno divorato un’area della Penisola grande quasi come quella bruciata in tutto il 2016: 26mila ettari di boschi andati in fumo, di cui la meta’ nella sola Sicilia. Dati alla mano, da meta’ giugno al 12 luglio i roghi hanno inghiottito 26.024 ettari di boschi, pari al 93,8% della superficie totale bruciata l’anno scorso. La Sicilia ha visto finora andare a fuoco 13.052 ettari, la Calabria 5.826 e la Campania 2.461. A seguire Lazio (1.635), Puglia (1.541), Sardegna (496), Abruzzo (328), Marche (264), Toscana (200), Umbria (134) e Basilicata (84). Gli Incendi non hanno risparmiato le aree protette, sempre più nel mirino degli ecocriminali a partire dal Vesuvio. Majella, Gargano, Alta Murgia, Pollino, Sila e Aspromonte dovranno tutti fare i conti con i danni anche al patrimonio di biodiversità. E per la prossima stagione autunnale aumenta pericolosamente il rischio di frane e smottamenti nelle vastissime aree colpite dagli incendi.

Due morti in Calabria, divorati dagli incendi

Due vittime in due giorni in Calabria, tra le regioni più colpite dall’emergenza incendi: due pensionati, uno nel cosentino e l’altro nel vibonese, sono morti avvolti dalle fiamme mentre tentavano di salvare i loro terreni. Oggi un uomo di 69 anni, nella frazione San Benedetto, Comune di San Pietro in Guarano nel cosentino è morto carbonizzato mentre cercava di arginare le fiamme di un vasto incendio, che si era sviluppato sul costone montuoso, che minacciavano anche il suo terreno. Nella zona si è sviluppato questa mattina un incendio su vasta scala, che ha coinvolto gran parte della montagna al di sopra della frazione di San Benedetto, il 69enne ha visto le fiamme avvicinarsi al suo terreno, minacciando un magazzino di attrezzi e anche l’abitazione poco distante. E – hanno spiegato i carabinieri che sono intervenuti – nonostante le urla disperate dei familiari che cercavano di farlo desistere si è avventurato verso il fronte delle fiamme, cercando di arginarle, ma il fuoco lo ha avvolto e non gli ha lasciato scampo. L’incendio nella zona si è poi esteso anche su altri fronti e la frazione di San Benedetto è stata evacuata in via precauzionale e gli abitanti raccolti in un punto di primo soccorso allestito in un campo di calcio. Le fiamme stanno costeggiando tutto il fianco della montagna e sono ancora al lavoro i vigili del fuoco con autopompe e due elicotteri, le operazioni infatti sono rese difficili dalle condizioni climatiche, vento e siccità. Ieri, un altro pensionato di 68 anni è deceduto a Cessaniti, nel vibonese, mentre cercava di spegnere un incendio che minacciava il suo uliveto. I carabinieri, allertati dai familiari, hanno trovato il suo copro parzialmente carbonizzato.

La Calabria è la Regione più colpita, anche evacuazioni in atto

Nella zona di San Pietro in Guarano dove s’è consumata la tragedia, il capo della Protezione civile regionale Carlo Tansi, ha fatto attivare le associazioni di volontariato di protezione civile che si occupano di anti incendio. Nella stessa zona, una cinquantina di persone sono state fatte allontanare dalle proprie abitazioni a scopo precauzionale. In mattinata tre canadair sono stati impegnati, rispettivamente a San Fili, San Marco Argentano e Papasidero, tutti e tre nel cosentino. Altrettanti elicotteri sono stati impiegati a Sant’Alessio d’Aspromonte, nel reggino, Belmonte e Fagnano Castello, nel cosentino. Per Fagnano e’ stato richiesto un rinforzo delle squadra a terra e un intervento aereo dal momento che le fiamme hanno ripreso vigore. Tre roghi sono in fase di bonifica. Nel reggino, oggi, e’ entrato in azione anche l’Esercito. Una squadra di 32 uomini del 5/o Reggimento Fanteria Brigata meccanizzata “Aosta”, di stanza sullo Zomaro, e’ impegnato in queste ore in contrada “Omomorto” nel territorio del comune di Cittanova per coadiuvare le quadre dei Vigili del fuoco e di Calabria Verde che stanno operando per lo spegnimento delle fiamme che si estendono su un vasto fronte. Dal cielo opera anche un elicottero antincendi. Molti altri roghi vengono segnalati in diversi zone della provincia, sia sul versante tirrenico che su quello ionico. Dal primo pomeriggio un Canadair sta operando in localita’ Acquaro di Cosoleto a sostegno degli uomini a terra per isolare un fronte che sta distruggendo un’area di macchia mediterranea. Risulta completato lo spegnimento di un altro incendio che ha interessato un’area boschiva tra Sant’Alessio d’Aspromonte e Gambarie, e quello che tra la serata di ieri e stamani ha interessato i costoni collinari di contrada Limbone, e contrada Lupardini a Reggio Calabria, dove le fiamme hanno lambito il tratto autostradale presso lo svincolo Reggio-Porto. Altri interventi sono scattati, poco dopo le ore 14 sul versante ionico della provincia, nel territorio di Portigliola. L’esercito, unitamente al Nucleo di ricognizione e all’Ente Parco, con il supporto dei Carabinieri Forestali, sta effettuando un sopralluogo al fine di verificare le zone dove sussistono le maggiori criticita’. Tutta l’attivita’ e’ coordinata dall’unita’ di crisi attivata dal prefetto di Reggio Calabria Michele di Bari.  Per cercare di coordinare gli interventi di soccorso e salvaguardia dei cittadini anche la Regione Calabria ha istituito una unita’ di crisi anticendio, con la partecipazione dei Dipartimenti regionali interessati, Calabria Verde, la protezione civile regionale ed il Comando dei vigili del fuoco. La sala operativa regionale di Calabria Verde, che ha rafforzato la propria attivita’ di allerta e di vigilanza, e’ attiva per tutti i giorni della settimana – 24 ore su 24 – con il numero verde 800 49 64 96 ed il personale della protezione civile e’ mobilitato per eventuali interventi di soccorso alle persone.

Emergenza incendi in Italia, attivato il meccanismo di protezione civile UE: arrivano 2 canadair dalla Francia

Questa mattina il Commissario europeo Christos Stylianides ha attivato il meccanismo di protezione civile europeo e ottenuto l’invio da parte della Francia di due canadair e di un terzo mezzo di supporto aereo antincendio. I velivoli, atterrati a Ciampino attorno alle 13, sono operativi nell’area del Vesuvio e voleranno in formazione con la flotta italiana. “Voglio assicurare ai nostri amici italiani che l’Europa è pronta a dare ulteriore assistenza se e quando richiesto”, ha spiegato il commissario Stylianides.

Incendio Vesuvio, arriva l’esercito: chiusi gli accessi, vulcano off-limits

Resta preoccupante la situazione sul Vesuvio, dove i vigili del fuoco e la protezione civile sono impegnati a circoscrivere i tre fronti dell’incendio che vengono alimentati dalla vegetazione secca e dal vento. Gli accessi al parco sono stati serrati dai militari delle missioni ‘Strade sicure’ e ‘Terra dei fuochi’, ridislocati nella zona dopo una riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica tenutasi in Prefettura a Napoli. L’esercito si sta occupando di pattugliare le aree, fermare i piromani e segnalare i nuovi focolai ed è pronto a evacuare la popolazione in caso di emergenza. La situazione è in miglioramento rispetto a mercoledì, ma desta timore la prossimità al fronte del fuoco del comune di Ottaviano, a nordest del vulcano. In serata l’innalzamento del vento dal Tirreno potrebbe complicare le operazioni di spegnimento.

Incendio Vesuvio, l’ufficiale dell’esercito fa il punto della situazione

La scorsa notte abbiamo bloccato tutte le vie di accesso al Parco Nazionale e stiamo pattugliando assiduamente il territorio per segnalare nuovi roghi e individuare e bloccare eventuali piromani“. Cosi’ il maggiore Carlo Bianchi, comandante del II gruppo tattico Terra dei Fuochi dell’Esercito Italiano (operazione strade sicure raggruppamento Campania) racconta all’Ansa l’ennesima giornata di lavoro contro il fuoco che sta devastando il parco nazionale. Dallo scorso primo luglio, dopo le disposizioni della Prefettura, l’ufficiale e’ al lavoro con 48 uomini e quattro mezzi tattici MV90 sulle pendici del Vesuvio, dove la situazione oggi e’ in miglioramento anche se si registrano nuovi focolai. Fiamme anche nella zona di Agerola, sui monti Lattari, e nella riserva degli Astroni, alla periferia occidentale di Napoli. Ieri in prefettura c’e’ stata una riunione presieduta dal ministro dell’Ambiente Galletti per fare il punto e rimodulare gli interventi: non si esclude che nei prossimi giorni il numero dei militari e dei mezzi impiegati sul Vesuvio possa aumentare. “Abbiamo continui contatti con cittadini e rappresentanti delle istituzioni locali“, prosegue il maggiore Bianchi. “Con i sindaci e le protezioni civili comunali – aggiunge – stiamo lavorando in sinergia, un aspetto che ritengo estremamente positivo“. “Sono molti i cittadini – conclude Bianchi – che ci fermano per chiederci informazioni e rassicurazioni, la situazione sembra in lieve miglioramento ma non bisogna abbassare la guardia, l’attenzione deve essere alta“. Oggi in azione contro i roghi tre Canadair, di cui due francesi. Gli ettari di vegetazione distrutti sono un centinaio.

Incendio Vesuvio, gli interventi delle autorità

Oggi il vescovo di Nola, Francesco Marino, si e’ recato nelle zone interessate dagli Incendi. Il governatore Vincenzo De Luca ha fatto il punto con la protezione civile regionale e con il capo della protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio. “Sin da sabato e’ stato realizzato uno sforzo straordinario“, sottolinea De Luca ribadendo che i roghi sono frutto di “comportamenti delinquenziali“. I sindaci invocano misure straordinarie, per la tutela del territorio e soprattutto per la sua rinascita: i roghi rischiano di mettere in ginocchio tutta l’economia turistica del territorio. La Regione sta valutando la richiesta dello stato di calamita’ naturale, e De Luca rassicura i Comuni: “Gia’ dai prossimi giorni ragioneremo su come ripristinare l’ambiente e i territori devastati“.

Enorme incendio in Sardegna, evacuazioni

Pomeriggio di fuoco in tutta la Gallura orientale da Ala’ dei Sardi a San Teodoro. In campo dalle prime ore del pomeriggio tutte le forze dei vigili del fuoco di Sassari, Olbia e Nuoro per contrastare due vasti Incendi. Il primo ha interessato le impervie colline di Ala’ dei Sardi dove le fiamme sono ripartite dall’incendio spento ieri. La macchina antincendio ha lavorato per ore coadiuvata dai mezzi aerei: due Canadair e un elicottero della Forestale. Evacuate anche una decina di case. L’altro vasto incendio dal pomeriggio a Berruiles, frazione di San Teodoro. Qui la situazione e’ ancora molto critica, le fiamme sospinte dal forte vento di maestrale si stanno dirigendo verso la zona turistica di San Teodoro e Porto Ottiolu. Il fronte del fuoco e’ molto esteso, alcune case sono state evacuate e si registrano forti rallentamenti sulla strada 131. Decine le chiamate dei turisti ai pompieri di Nuoro che stanno operando sul posto assieme alle altre squadre della forestale e della protezione civile. Sulla zona sono arrivati anche due Canadair, gia’ impegnati su altri roghi in tutto il territorio dell’Isola.

Grosso incendio a Metaponto: 600 turisti evacuati

Due aerei Canadair, un elicottero e diverse decine di Vigili del Fuoco sono al lavoro per completare le operazioni di spegnimento del vasto incendio divampato nel pomeriggio a Metaponto di Bernalda (Matera) e che ha reso necessaria l’evacuazione di tre campeggi dove sono ospitate alcune centinaia di persone. Le fiamme, alimentate dal forte vento, hanno provocato danni ingenti, soprattutto al campeggio “Mondial” dove sono andate in fiamme anche alcune casette di legno. Secondo quanto si e’ appreso, nessuno dei turisti presenti in zona e’ rimasto ferito e, per portare a termine la bonifica, le operazioni dovrebbero andare avanti ancora per alcune ore. Intanto, “su richiesta del presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella (Pd)”, si sono recati sul luogo dell’incendio l’assessore lucano alle infrastrutture, Nicola Benedetto, e il direttore della Protezione civile, Donato Viggiano “per seguire da vicino – e’ specificato in un comunicato – e coordinare le azioni di spegnimento dell’incendio che ha colpito la pineta”.

Continua a bruciare anche la Sicilia

In Sicilia anche oggi sono stati attivi 11 Incendi, che hanno interessato le province di Catania, Messina, Palermo, Enna, Siracusa e Trapani. La sala operativa nazionale ha ricevuto dieci richieste di intervento sull’isola. La situazione è migliorata nel comune di San Vito lo Capo dopo che i turisti sono dovuti fuggire in barca per evitare il fumo che aveva invaso il centro abitato. Le fiamme sono circoscritte ma non spente, e si attende ad autorizzare il rientro dei villeggianti.

Incendi, record di interventi da 10 anni

Dal 1 gennaio sono state 769 le richieste di concorso aereo della flotta di Stato giunte dalle regioni al Dipartimento della Protezione civile: si tratta del picco massimo raggiunto nello stesso periodo negli ultimi dieci anni. Nel 2007 erano state 722 le domande, mentre 458 furono quelle del 2012. In giornata i mezzi aerei sono stati inviati anche in Basilicata, nel Lazio in Abruzzo, Umbria, Sardegna e Puglia.

I geologi: “incendi per la siccità, fenomeni legati al clima”

“Dopo l’allarme siccita’ dovuta alla scarsezza delle precipitazioni, il Paese e’ alle prese con l’emergenza incendi, una delle cause dell’instabilita’ del territorio”. Questo e’ l’allarme lanciato da Paolo Spagna del Consiglio Nazionale dei Geologi in seguito ai roghi che, in questi giorni, stanno interessando il Paese dal Nord a Sud della Penisola. Gli incendiboschivi che hanno colpito varie regioni d’Italia hanno gia’ determinato un record negativo: da meta’ giugno ad oggi, sono andati in fumo ben 26.024 ettari di superfici boschive, pari al 93,8% del totale della superficie bruciata in tutto il 2016. I roghi, per la maggior parte di origine dolosa, creano danni rilevanti non soltanto al patrimonio ambientale, ma – come afferma Spagna – “incidono fortemente sul complesso sistema naturale in equilibrio che la macchia mediterranea e’ in grado di creare a svantaggio dei fenomeni di instabilita’ quali frane ed erosioni in genere del suolo: tutti fattori che sono alla base del dissesto idrogeologico. Da un lato, infatti, viene messa a repentaglio la salvaguardia dei boschi, con la loro indiscutibile funzione di protezione dai rischi naturali; dall’altra le note conseguenze di tale emergenza, ora solo ipotizzabili, possono diventare, purtroppo, in occasione delle prime piogge autunnali, una triste realta’” spiega. Le emergenze piu’ gravi si riscontrano in questi giorni in Campania dove le fiamme non si arrestano. Tre gli incendi che interessano il versante del Vesuvio: a Ottaviano, Torre del Greco ed Ercolano. La situazione piu’ grave si riscontra nel Parco nazionale del Vesuvio dove si e’ arrivati ad un fronte del fuoco di 2 chilometri con gravi pericoli anche per la popolazione. Ma anche altre aree importanti del Sud stanno ancora bruciando, come il Parco nazionale del Cilento e il Parco dei Monti Lattari. In Sicilia, le aree piu’ colpite dagli incendi sono la parte nord della dorsale dei Monti Peloritani, praticamente distrutta, e le province di Catania, Enna, Trapani e Palermo. Nel Lazio rimane critica la situazione nella provincia di Roma. “Il Governo – continua Spagna – dovrebbe definitivamente intervenire per arrestare i colpevoli e consegnarli alla giustizia, tuttavia, senza un intervento dello Stato, la salvaguardia di questi territori tristemente interessati dai roghi e’ fortemente compromessa. Per questo motivo – sottolinea il geologo – la prima cosa da fare, dopo lo spegnimento dei roghi e al fine di prevenire altre calamita’, e’ verificare la stabilita’ dei pendii e delle zone colpite, perimetrando le aree a rischio su cui intervenire con fondi mirati da parte del Governo”.

Fonte: meteoweb

mercoledì 12 luglio 2017

Previsioni meteo domani Giovedì 13 Luglio

Fonte: meteolive


Previsioni Meteo, caldo africano al Sud: Mercoledì 12 Luglio le temperature più alte del 2017, poi breve tregua ma dal 18 torna l’Anticiclone Sub-Tropicale

Previsioni Meteo, altre 24-36 ore di super caldo al Sud: Mercoledì 12 Luglio sarà il giorno più caldo dell'anno con picchi di +45°C in Sicilia e +43°C in Calabria. Lieve calo termico tra 14 e 17, ma la prossima settimana tornerà inesorabilmente l'Anticiclone Sub-Tropicale con una nuova ondata di calore

Previsioni Meteo – L’Italia sta vivendo le ore più calde dell’anno: le temperature nella giornata di Mercoledì 12 Luglio supereranno persino i picchi estremi raggiunti a fine Giugno, e molto difficilmente questi valori verranno replicati nel prosieguo dell’estate (eventualità che comunque non possiamo escludere). Intanto nel pomeriggio di Martedì 11 Luglio abbiamo raggiunto picchi elevatissimi, non solo al Sud ma anche al Centro e lungo tutta la fascia Adriatica fino alla Romagna, con +43°C a Siracusa, +40°C a Catania e Castrovillari, +39°C a Foggia, Lecce, Jesi, Rende, Corigliano Calabro, Noto, Augusta, Caltagirone, Cerignola e Putignano, +38°C a Matera, Modica e Alghero, +37°C a Taranto, Cosenza, Andria, Iglesias e Altamura, +36°C a Bari, Reggio Calabria, Sassari, Trapani, Catanzaro, Crotone, Faenza, Forlì e Guidonia. Poi, nel pomeriggio, il Nord è stato attraversato da violenti fenomeni temporaleschi, brevi ma molto intensi accompagnati da raffiche di vento ad oltre 100km/h e grandinate che hanno provocato danni e disagi tra Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e basso Veneto.
Ma torniamo al Super caldo del Sud: tutte queste temperature nelle Regioni meridionali aumenteranno di valori compresi tra 3 e 5°C nella giornata di Mercoledì, quando raggiungeremo il picco del caldo con punte di oltre +45°C in Sicilia, oltre +42°C in Calabria e oltre +40°C tra Puglia e Basilicata. Sarà il giorno più caldo, probabilmente di tutto il 2017. Ore roventi, che alimenteranno ancora il dramma della siccità e le criticità degli incendi che stanno divampando da giorni bruciando decine di migliaia di ettari di macchia Mediterranea. Un disastro di proporzioni catastrofiche.
Da Giovedì 13 le temperature inizieranno finalmente a diminuire: il caldo concederà una piccola tregua, ma non arriverà il fresco. Le temperature, infatti, rimarranno elevate, superiori rispetto alle medie del periodo, almeno fino a Venerdì sera. Non farà più il caldo esagerato di queste ore, ma si continuerà a sudare. Soltanto nel weekend la situazione tornerà alla normalità e si potrà parlare di vera e propria tregua: soprattutto Domenica 16 Luglio, e nelle Regioni Adriatiche, l’aria sarà decisamente più gradevole, seppur comunque mite e tipicamente estiva.
La prossima settimana, invece, tornerà l’Anticiclone Sub-Tropicale: risalirà dal Maghreb sulla Spagna, che verrà investita da un’altra ondata di caldo eccezionale. Poi la nuova vampata di calore arriverà in Francia, e infine anche sull’Italia, a partire da Sardegna e Nord/Ovest. Il caldo aumenterà gradualmente a partire da Martedì 18 Luglio in poi, per tutta la prossima settimana, raggiungendo i picchi massimi nel weekend di Sabato 22 e Domenica 23 Luglio.

Fonte: meteoweb

martedì 11 luglio 2017

Previsioni meteo domani Mercoledì 12 Luglio

Fonte: meteolive


Incendio Messina, situazione drammatica: fiamme tra le case, brucia l’Università. Attivata l’Unità di Crisi

Incendio Messina, la città dello Stretto è accerchiata dalle fiamme: evacuazioni in corso, situazione drammatica. Ecco le immagini in diretta, foto e video che fanno paura

Incendio Messina – Situazione drammatica a Messina dove la situazione dell’incendio che divampa nella zona Nord della città, sui Colli Peloritani dell’Annunziata, è degenerato in modo catastrofico nelle ultime ore. Le fiamme hanno raggiunto il Polo Universitario (Facoltà di Veterinaria) e stanno bruciando proprio le strutture della Facoltà. In contrada Catanese è stata ordinata l’evacuazione degli abitanti. La Prefettura ha attivato l’Unità di Crisi. Vigili del fuoco, Forestale e Protezione civile sono all’opera dalla mattinata con l’aiuto di tre canadair che stanno cercando di circoscrivere gli incendi. Nel primo pomeriggio è stata sgomberata la cittadella universitaria dell’Annunziata: le fiamme stanno per arrivare nell’area del maneggio dell’Ateneo e della facoltà di Veterinaria. Evacuati sia gli studenti che gli animali. Chiusa la galleria di collegamento tra Giostra e Annunziata. Altri incendi gravi a Mili San Pietro, nella zona sud, e ad Alì.

Incendio Messina: siccità e caldo record

Le condizioni climatiche sono alla base dell’incendio, chiaramente di natura dolosa. Ma la siccità record di questa stagione alimenta le fiamme, che trovano terreno fertile vista l’aridità della vegetazione e il caldo. Oggi la temperatura oscilla tra i +34°C del centro cittadino e i +37°C dell’hinterland, ma nei prossimi giorni le temperature aumenteranno ulteriormente fino a +40°C nella giornata di Mercoledì 12 Luglio, che sarà la più calda. E non cadrà neanche una goccia d’acqua almeno per i prossimi quindici giorni, quindi l’emergenza siccità si aggraverà ulteriormente.

Incendio Messina: incidenti in autostrada per il fumo, tratto chiuso e lunghe code

A causa di quest’ultimo chiusa l’autostrada Messina-Catania in entrambe le direzioni di marcia tra i caselli di Messina Tremestieri e Roccalumera con problemi di traffico anche sulla strada statale. All’altezza della galleria Caccamo, sull’A18, un incidente è avvenuto con le auto incolonnate a causa del fumo dell’incendio. Il bilancio è di due feriti, di cui una donna incinta. File di auto incolonnate per diversi chilometri lungo la statale in seguito alla chiusura del tratto dell’autostrada. Gli incendi hanno anche distrutto parecchi pali della luce togliendo la corrente elettrica alle pompe che servono i serbatoi dell’Azienda Acqua: in molti centri collinari non arriva l’acqua. In città aria irrespirabile e pioggia di cenere che arriva dalle colline. Ma la nube di cenere avvolge tutto lo Stretto, come se il cielo fosse coperto, e arriva fino a Reggio Calabria. Sono roghi di proporzioni davvero catastrofiche, senza precedenti per l’area messinese.

Incendio Messina: oggi è il terzo giorno di fuoco

Dopo i primi vasti roghi nella giornata di Sabato, ieri pomeriggio diversi ed estesi fronti di fuoco, alimentati da sterpaglie e macchia mediterranea e dal forte vento, hanno interessato le frazioni cittadine di Reginella, Curcuraci, Faro Superiore, San Giovannello, San Jachiddu, San Filippo, Minissale, Baglio, Piano Stella, e, sulla riviera tirrenica, anche a Gualtieri Sicaminò, Brolo e Rodi Milici. Le operazioni di spegnimento si sono protratte per tutta la notte, con impiego di tutte le squadre dei vigili del fuoco di Messina disponibili, con il supporto di una squadra del Comando di Ragusa e di volontari del servizio di Protezione civile comunale e del corpo forestale regionale. E’ stato necessario, a scopo precauzionale, disporre lo sgombero temporaneo di diverse abitazioni. Comunque, non si sono avute conseguenze per le persone. Un vigile del fuoco si e’ infortunato, durante le operazioni, ed e’ dovuto ricorrere alle cure del servizio sanitario, senza gravi conseguenze. I roghi hanno danneggiato diverse centraline dell’Enel che alimentano gli impianti di sollevamento di Amam che consentono ai serbatoi di riempirsi, per poter distribuire l’acqua in rete almeno per un paio d’ore.

Incendio Messina, il Sindaco Accorinti: “c’è la mano dell’uomo, danni irreparabili”

L’autocombustione non esiste. Abbiamo la certezza che dietro questi atti ci sia la mano dell’uomo, che causa danni irreparabili con rischi incalcolabili. Mi auguro che si prenda coscienza della gravità di tali comportamenti e si proceda con azioni virtuose in modo da combatterli salvaguardando la natura“. A dirlo è il sindaco di Messina, Renato Accorinti, dopo gli incendi che da sabato stanno devastando ampie zone della città. Stamani i mezzi aerei sono di nuovo in azione a causa di un rogo che minaccia abitazioni e Università. Ettari di macchia mediterranea e vegetazione sono andati in fumo nelle zone collinari che circondano la città che anche stamani si è svegliata avvolta in una coltre di fumo. Da Accorinti arrivano, comunque, rassicurazioni. “Posso intanto assicurare la cittadinanza sulla tempestività degli interventi e sull’attività di prevenzione che, con forte impegno dell’Amministrazione, ha fatto grandi passi avanti – dice -. Sono già stati finanziati progetti per diversi milioni di euro per i torrenti, per l’erosione delle coste e per altri temi relativi alla prevenzione. Per quanto possibile, poiché non si tratta di eventi prevedibili, il cittadino deve sentirsi protetto e l’Amministrazione lavora in questa direzione“. Per il sindaco gli interventi della Protezione civile, d’intesa con l’Azienda forestale, i vigili del fuoco e il volontariato, sono stati “immediati“. “Esiste un’organizzazione collaudata che lavora con serietà e professionalità per il bene della collettività evitando sicuramente conseguenze peggiori” conclude il primo cittadino.
Fonte: meteoweb