Come ampiamente prognosticato da giorni dai principali centri di calcolo internazionali l’isolamento fra il mar di Norvegia e la penisola Scandinava di un robusto anticiclone, con massimi prossimi ai 1038 hpa, sta spalancando la porta dei freddi venti nord-orientali (bora e grecale). Ebbene precisare che l’aria che raggiungerà l’Italia sarà di tipo polare continentale, e non artica. Quindi parliamo di freddo continentale, ma non di gelo, visto che ormai siamo in Marzo inoltrato e l’insolazione nelle vaste aree continentali dell’Europa orientale comincia a scaldare maggiormente l’aria nelle ore diurne.
Difatti quella in arrivo sarà una massa d’aria, di origine polare, di tipo ”ibrida”, poiché presenterà una spiccata componente artica marittima in quota, con aria gelida legata all’ampia circolazione depressionaria del vortice polare, mentre al suolo acquisirà caratteristiche pienamente continentali, dopo il passaggio sopra le pianure di Russia, Bielorussia e le pianure dell’Ucraina, che solitamente in questo periodo dell’anno (con il graduale incremento dell’insolazione diurna) cominciano a scaldarsi.
La presenza di questo blocco anticiclonico piuttosto solido, fra l’Atlantico orientale e la Scandinavia, sta agevolando l’attivazione di un flusso di fredde correnti“retrograde”, da NE ed E-NE, che dalle pianure e dai bassopiani della Russia, Bielorussia e Ucraina si muoveranno verso l’area danubiana e la Mitteleuropa, dove è atteso un brusco calo dei valori termici e l’arrivo di deboli nevicate sparse fino a quote prossime al piano.
L’anticiclone di blocco, attestato a ridosso della Norvegia meridionale, oltre ad arrestare l’avanzata delle umide e temperate correnti atlantiche, in sfondamento dalle coste di Terranova e dall’Islanda, riuscirà a richiamare, dalle lande della Carelia e delle Repubbliche Baltiche masse d’aria fredde e relativamente secche che si metteranno in moto in direzione della Danimarca e dell’Europa centrale, tramite una moderata e fredda ventilazione nord-orientale che scivolerà con vari nuclei freddi diretti sull’Europa centrale.
Assieme ai nuclei freddi continentali, in scivolamento dalla Carelia e dalle Repubbliche Baltiche, il blocco anticiclonico scandinavo imprimerà un movimento retrogrado alla goccia fredda in quota (nucleo di aria fredda caratterizzato da isoterme inferiori ai -32°C -33°C alla quota di 500 hpa) che in serata si andrà ad isolare sopra la Bielorussia sud-occidentale.
Nel corso della giornata di domani questa piccola depressione colma di aria molto fredda nella media troposfera dal sud-ovest della Bielorussia si sposterà verso il sud della Polonia, e dal pomeriggio sulla Slovacchia, per poi spostarsi in seguito in direzione dell’Austria, avvicinandosi sempre di più ai confini nord-orientali italiani, transitando poco a nord delle Alpi orientali.
Questa goccia fredda, supportata in quota da un moderato nucleo di vorticità positiva che imprime una certa rotazione alla struttura depressionaria fredda, durante il suo spostamento verso il sud della Polonia, la Slovacchia e l’Austria, darà luogo a delle deboli, a tratti anche moderate, nevicate sparse che interesseranno soprattutto l’ovest dell’Ucraina, il sud della Polonia, la Slovacchia, il nord della Romania e dal pomeriggio di domani pure l’Austria e le Alpi orientali.
Queste precipitazioni nevose saranno coadiuvate da una moderata e fredda ventilazione da E-NE e NE che attraverserà la Polonia, Repubblica Ceca, Germania, Danimarca, Slovacchia e Austria. Nella giornata di mercoledì questa goccia fredda riuscirà a muoversi verso le Alpi orientali e il nord Italia, determinando un peggioramento che si farà strada fra le Alpi e l’Italia centro-settentrionale, dove giungeranno nubi più compatte che daranno la stura a piogge e nevicate fino a bassissima quota fra Alpi, Prealpi e Appennino settentrionale.
Non è del tutto escluso che qualche fioccata riuscirà a raggiungere alcune zone pianeggianti del nord Italia, specialmente sul Piemonte e sull’Emilia occidentale, fra piacentino e parmense, lasciando persino degli accumuli. Difatti, le masse d’aria fredda continentali che invaderanno l’Europa centrale, almeno in parte, riusciranno ad aggirare le Alpi orientali, canalizzandosi tramite gli “intagli” naturali delle Alpi Dinariche e dal Carso, traboccando verso il Golfo di Trieste e le coste dell’Istria attraverso sostenuti e freddi venti di bora nella giornata di mercoledì.
Da qui l’aria fredda, dopo aver attraversato l’alto Adriatico, entrerà sulla pianura Padana tramite una ventilazione fredda orientale, determinando un brusco calo dei valori termici.
Nel frattempo più ad ovest, lo sviluppo di un minimo depressionario al suolo ad ovest della Corsica, alimentato dall’affondo dell’aria fredda fino al mar Ligure, contribuirà a pilotare verso le regioni settentrionali masse d’aria decisamente più miti e ricche di umidità, dai quadranti sud-occidentali, pronte a scorrere sopra lo strato di aria molto fredda pronto a depositarsi all’interno del Catino Padano con l’ingresso delle più fredde correnti orientali.
Ciò esacerberà notevolmente l’instabilità su tutte le regioni settentrionali, favorendo l’ulteriore intensificazione delle precipitazioni con un conseguente ulteriore abbassamento della quota dello “zero termico” che potrebbe permettere ai fiocchi di neve di guadagnare la strada fino alle pianure del Piemonte e dell’Emilia occidentale dalla seconda parte di mercoledì.
Fonte: meteolive