Una bolla di aria molto calda e secca che dai deserti della Libia occidentale e dell’Algeria raggiunge il Mediterraneo determinando una scaldata davvero considerevole per la stagione (prima decade di Maggio).
La prima “precoce” ed intensa onda di calore di stagione in queste ore sta facendo il suo ingresso, dalla porta algerina, sul bacino centro-occidentale del Mediterraneo. L’avvento di questa importante onda termica, con asse proteso fra l’Algeria centrale e la Sardegna, si accompagnerà alla risalita dall’entroterra desertico algerino di un promontorio anticiclonico, ben consolidato alle quote superiori dell’atmosfera (con geopotenziali elevatissimi di poco sopra i 580 Dam sulla Sicilia e aria calda e molto secca che riempie la colonna d’aria fino alla media troposfera), facente capo direttamente alla “Cella di Hadley” (la cintura anticiclonica sub-tropicale) in azione sull’Africa sub-sahariana.
Questa struttura anticiclonica sub-tropicale nel corso delle prossime ore, fra domani e giovedì 7 Maggio, tenderà a rafforzarsi notevolmente, a causa del richiamo dall’entroterra desertico algerino occidentale, di masse d’aria molto calde e secche di matrice sub-tropicale continentale, che risaliranno lungo il margine più occidentale della struttura anticiclonica. Cercando di andare più nel dettaglio questa onda di calore, riempita di aria calda sub-tropicale continentale, particolarmente attiva a 850 hpa e 700 hpa, ben visibile dalle isoterme di +24°C +25°C che raggiungeranno la Sardegna meridionale e la Sicilia occidentale, durante la risalita verso il Mediterraneo tenderà ad estendersi alle quote superiori della troposfera (fino ai 5000-6000 metri), innescando la cosiddetta “avvezione di spessore”, l’incubatore atmosferico delle opprimenti ondate di calore che investono l’area del Mediterraneo e l’Europa.
Questi flussi caldi, d’origine sub-tropicale continentale (provenienti dalla regione sahariana, dai 25°-30° latitudine nord), crescendo di quota tendono ad investire una maggior fetta di troposfera, comportando importanti aumenti dei valori di geopotenziale (a 500 hpa) con tanto di strato d’inversione in alta quota che inibisce i moti ascensionali, coadiuvati da sensibili aumenti termici (sia d’origine radiativa che per il contributo dell’insolazione nei bassi strati). Già dalla mattinata di domani l’aumento dei valori del geopotenziale in quota tenderà a stabilizzare maggiormente la massa d’aria calda, che sale dalle latitudini sub-tropicali, associando ad essa condizioni spiccatamente anticicloniche, anche se non manca mai la copertura nuvolosa, di tipo avvettivo (alta e stratiforme) per lievi avvezioni di umidità nell’alta troposfera o per la presenza di pulviscolo desertico aspirato dai deserti sabbiosi algerini.
Questo rialzo del geopotenziale in quota, con valori fino alla 580 Dam a 500 hpa, oltre a stabilizzare la massa d’aria sub-tropicale, favorirà al contempo una recrudescenza della calura nei bassi strati, data l’azione congiunta dell’insolazione (serenità dei cieli) e della stessa ventilazione meridionale, dominante in seno ai flussi sub-tropicali. Proprio in questa fase che tende a svilupparsi la cosiddetta onda mobile di calore (“heat waves” in inglese) che s’innesca lungo i confini fra un’area anticiclonica, particolarmente strutturata nella media troposfera, e il ramo ascendente (bordo orientale) di una estesa saccatura che dalle alte latitudini (sub-polari) si estende verso latitudini più meridionali.
In questo caso le masse d’aria molto calde che invaderanno le nostre regioni più meridionali e le Isole Maggiori, ed in modo particolare la Sicilia e la Sardegna, dove localmente nelle zone più interne si rischiano i primi +38°C +39°C stagionali, proverranno direttamente dall’altopiano di Tademait e dalla regione dei Grandi Erg occidentale. L’analisi del campo del vento, sia a 850 hpa che a 700 hpa, indica la strutturazione di una marcata ondulazione anticiclonica (venti a rotazione oraria) che aspirerà aria sempre più calda e secca dagli ormai arroventati deserti del Fezzan (sud-ovest della Libia), dall’hamada di Tincherte e dai deserti sabbiosi dell’Algeria orientale. Questo flusso poi si sposterà in direzione della regione dei Grandi “Erg” (dune di sabbia) algerini per poi piegare verso nord e nord-est in direzione della catena dell’Atlante e del Mediterraneo, con un flusso prevalentemente da S-SO e da SO che si spingerà fino al Canale di Sardegna e al Canale di Sicilia, investendo in pieno le omonime isole.
Su queste aree già nei giorni scorsi si è formata una vera e propria bolla di aria molto calda e secca, attiva fino alla media troposfera, che è stata surriscaldata dalle forti “Subsidenze atmosferiche” (lenti moti discendenti della colonna d’aria) che contraddistinguono l’anticiclone libico-algerino, struttura legata alla “Cella di Hadley” sull’Africa settentrionale. Queste significative “Subsidenze” contribuiranno a far impennare le temperature, a seguito della“compressione adiabatica” delle stesse masse d’aria. Nel frattempo, durante la settimana, il promontorio anticiclonico algerino, inglobando buona parte del bacino del Mediterraneo centro-occidentale, incluso il 90% del territorio italiano (Alpi e Prealpi escluse), stabilizzerà il campo dei geopotenziale in quota, spalancando le porte ad una nuova fase di stabilità e caldo, nel corso della prima decade di Maggio.
Questa nuova fase climatica stabile e soleggiata imprimerà una marcia spedita alla stagione estiva, mentre le temperature si spingeranno nuovamente su valori ampiamente sopra la media su gran parte delle nostre regioni (punte di oltre +31°C +32°C su oltre il 65% del paese), con il caldo tornerà a riaffermarsi con una certa enfasi, per via dell’azione combinata dell’apporto di aria sempre più calda in quota, di matrice sub-tropicale continentale dall’entroterra desertico algerino, che si sommerà all’intensa insolazione diurna (che surriscalda per bene i terreni) e alle “Subsidenze atmosferiche” che caratterizzano il regime anticiclonico sub-tropicale.
In particolare sull’entroterra sardo e della Sicilia dove si potranno registrare i primi picchi estivi di +36°C +38°C, e forse pure picchi isolati prossimi ai +40°C in presenza della componente favonica (venti di caduta dai rilievi) da SO. Solo nelle zone costiere e sulle città di mare gli effetti di questa significativa ondata di calore potranno essere in parte smorzati dal soffio dei venti termici, dal mare ancora freddo.
Fonte: meteoweb