L’estate 2015 continua, senza sosta, a sfornare forti ondate di calore capaci di sbriciolare record ultradecennali. Lo scorso fine settimana una forte ondata di calore, proveniente dal Caucaso orientale, ha interessato l’intera area del bacino del mar Caspio, fra le coste dell’Azerbaijan e quelle del Kazakistan, facendo schizzare i termometri su valori ben oltre il fatidico muro dei+40°C all’ombra. E punte davvero straordinarie di +43°C +44°C lungo la costa occidentale kazaka dove sono caduti anche alcuni record di caldo assoluti.
Questa imponente onda mobile di calore che ha investito l’intero mar Caspio è stata richiamata da una modesta circolazione depressionaria che si è posizionata fra l’Ucraina e il mar Nero più orientale. Durante la rimonta dell’aria molto calda, di vecchie origini sub-tropicali continentali, l’isoterma di+20°C alla quota isobarica di 850 hpa è riuscita a spingersi oltre i 50° di latitudine nord, scorrendo lungo il bordo più occidentale del promontorio anticiclonico di blocco, da più giorni stazionante fra la Russia europea, la catena dei monti Urali e il bassopiano della Siberia occidentale. Questo flusso di aria molto calda, attivo fino alla media troposfera, sommandosi alle “Subsidenze atmosferiche” caratteristiche dell’anticiclone, ha provocato una conseguente “compressione” verso il basso e surriscaldamento dell’aria nei bassi strati, favorendo un forte aumento dei valori termici nei bassi strati, con valori massimi schizzati improvvisamente sopra il muro dei +40°C all’ombra.
Questa avvezione calda si è presentata nei bassi strati attraverso una ventilazione da SE e S-SE che si è presentata particolarmente “rovente”. Fra le temperature più elevate toccate nel weekend spiccano i +41°C registrati la scorsa domenica 2 Agosto dalla città di Baku, la capitale dell’Azerbaijan, dove è stato stabilito persino il nuovo record assoluto di caldo. Ma il valore termico più eccezionale è quello raggiunto da Shevchenko Aktau, lungo la costa kazaka, dove è stata toccata una temperatura massima di ben +44°C all’ombra. Shevchenko Aktau è una simpatica città della penisola di Mangyshlak, nel Kazakistan occidentale, capoluogo dell’Oblys di Mańğystau e importante porto marittimo sul mar Caspio. Il toponimo significa in kazako: la montagna bianca in virtù delle scogliere a strapiombo sul mare di Aqtau. I+44°C raggiunti la scorsa domenica da Shevchenko Aktau rappresentano un dato di portata storica, più unico che raro, visto che in 150 anni di rilevazioni meteorologiche non si era mai arrivati neanche a +42°C. Letteralmente maciullato il precedente record.
Ma temperature massime eccezionali, ben oltre il muro dei +40°C, si sono registrate in altre località costiere affacciate sul Caspio, specie lungo la costa kazaka, dove l’indebolimento delle tradizionali brezze marine non ha impedito ai termometri di potersi impennare su valori eccezionali. Queste temperature massime così elevate, associandosi al forte soleggiamento diurno, hanno sensibilmente riscaldato le acque superficiali del mar Caspio, trasformandole in un brodo, con temperature di +2°C +3° superiori alle medie del periodo. Le maggiori anomalie termiche positive si riscontrano proprio nella parte occidentale e centrale del bacino, dove localmente lo scarto rispetto la media supera anche i +3.5°C. Dopo aver interessato l’Azerbaijan e il Kazakistan questa potente onda di calore si è spostata verso la depressione Caspica e le steppe dell’Asia centrale, soprattutto Kazakistan e Uzbekistan occidentale, dove il gran caldo persisterà per gran parte della settimana.
Fonte: meteoweb