Sensazioni contrastanti. Il presente è la sofferenza atroce provocata dal caldo ormai insopportabile. E’ da oltre un mese che non concede tregua, e nei prossimi giorni tornerà ancora più intenso, soffocante, opprimente. Come se in questa calda estate non avesse già fatto molti, troppi danni.
La proiezione nel futuro più vicino – invece – è la speranza della liberazione: siamo ad agosto, 2 agosto sera, praticamente 3 agosto. Alla fine dell’ultimo mese dell’estate mancano 29 giorni, anzi tra poche ore 28. Ci siamo quasi. Qualche settimana ancora e poi sarà autunno, sperando che sia fresco già dall’inizio di settembre (come in realtà accade ormai sempre più raramente).
Lo stato d’animo di chi scrive è quello che interpreta le sensazioni del momento di tutti quei freddofili, nevofili e amanti della stagione fredda, in questi giorni comprensibilmente abbattuti dalla sofferenza per un’estate caldissima. Vorremmo svegliarci domani mattina in pieno inverno, con la neve candida a rendere l’atmosfera incantevole, con quell’aria frizzantina che puoi respirarla a pieni polmoni per stare bene, con un cielo blu terso e limpido come non lo vediamo da mesi in questo schifo di pulviscolo sahariano e afoso dato dall’umidità, dalla sabbia del deserto, dal caldo di un’estate ormai insopportabile.
Ventotto giorni e sarà finita. Certo, per la neve e il freddo sarà ancora troppo presto.Ma mettersi alle spalle un’altra estate (soprattutto di questo tipo!) è già tanto, volete mettere? Non possiamo neanche lamentarci più di tanto: l’anno scorso ci ha graziato. In fondo non è che pretendiamo la luna. Basterebbe un clima gradevole, una temperatura accettabile di giorno, senza dover sudare anche a stare fermi, e possibilmente più bassa la sera, per riscoprire il piacere di indossare un maglioncino seppur leggero.
Nella speranza che ciò avvenga al più presto, stasera andremo a dormire sognando di risvegliarci domattina in uno scenario tipico dell’Alaska più selvaggia. Perchè amare il rigido inverno significa anche amare la natura in tutte le sue forme più straordinarie e autentiche, come i leggeri fiocchi della neve che soave si poggia al suolo quando fa freddo. Quando è inverno. “Il sogno di una notte di mezza estate“.
Fonte: meteoweb