E’ “petaloso” come il nuovo termine inventato dal piccolo Matteo il violento ciclone in arrivo sull’Italia negliultimi tre giorni di febbraio, tra sabato 27 e lunedì 29. Una tempesta con almeno 7 petali, tradotti in 7 eventi meteorologici estremi che comprometteranno il weekend in tutt’Italia. Gli ultimi aggiornamenti dei principali centri di calcolo confermano la “cattiveria” di una perturbazione di origine atlantica che si rinforzerà sensibilmente nel Mediterraneo, alimentata dalla risalita di un’altra depressione Africana.
Le due tempeste si incontreranno nel mar Tirreno dando vita ad un profondissimo ciclone che potrebbe persino raggiungere i 985hPa di bassa pressione, un valore eccezionale che determinerà fenomeni estremi. “Sfogliamo” i petali di questo ciclone come se fosse un fiore per entrare nel dettaglio del maltempo in arrivo.
L’origine della tempesta
Il ciclone si originerà, come già accennato, dall’arrivo di una vasta perturbazione atlantica nel Mediterraneo occidentale e dalla contemporanea risalita di un’altra perturbazione Africana sul mar Tirreno tramite la Tunisia. I due sistemi depressionari, incontrandosi intorno alla Sardegna, daranno vita a un violento ciclone che tra domenica 28 e lunedì 29 risalirà dapprima il Tirreno, poi attraverserà la Toscana e l’Emilia Romagna portandosi nelle ultime ore del mese sull’alto Adriatico, e determinando tre giorni di maltempo estremo in tutto il Paese.
I valori di bassa pressione
Il ciclone tra domenica sera e lunedì mattina potrebbe approfondirsi fino a 985hPa di bassa pressione, un valore eccezionale con un gradiente barico spaventoso. Mentre, infatti, nell’alto Tirreno si potranno toccare questi picchi depressionari, al Sud avremo valori vicini ai 1010hPa e addirittura sulle Alpi di 1005hPa, a pochi chilometri di distanza dal vortice depressionario. Insomma, differenze spaventose che causeranno tutta una serie di fenomeni meteorologici estremi, a partire dai venti impetuosi (e dalle conseguenti mareggiate sulle coste esposte) soprattutto nelle Regioni centrali e meridionali spazzate da uno scirocco impetuoso.
I forti venti
Con un ciclone così profondo nell’alto Tirreno, soprattutto nella giornata di domenica 28 febbraiol’Italia sarà letteralmente “spazzata” da venti impetuosi di scirocco nelle Regioni centrali e meridionali, soprattutto nel basso Tirreno, nell’Adriatico e nello Jonio. I venti potranno superare i 120–130km/h soprattutto intorno alla Puglia, nel basso Adriatico, che al momento sembra essere la zona più esposta a questa violenta sciroccata tipicamente primaverile. Nonostante siamo ancora a febbraio, infatti, le condizioni meteorologiche dei prossimi giorni avranno davvero poco di invernale.
Le violente mareggiate e l’acqua alta a Venezia
Di conseguenza, proprio a causa dei venti impetuosi, violente mareggiate colpiranno tutte le coste esposte a sud e sud/est dei litorali italiani. Nell’alto Adriatico, a Venezia (e non solo) si verificherà il fenomeno dell’acqua alta con maree sostenute, mentre le mareggiate più violente interesseranno non solo i litorali di Veneto e Friuli Venezia Giulia ma anche le Marche, la Puglia, la Calabria, la Sicilia e alcune zone di Campania, Lazio e Sardegna. Nelle zone più esposte avremo onde alte 7-8 metri con litorali off-limits per la forza del mare che arriverà a invadere strade e lungomari. Rischio di gravi danni.
Le temperature
Come già accennato, le temperature saranno tutt’altro che invernali. Per condizioni orografiche locali, soltanto all’estremo Nord/Ovest continuerà a fare freddo con nevicate fino a bassa quota tra Piemonte e Valle d’Aosta. Poi tra domenica sera e lunedì avanzerà aria più fredda da ovest su Sardegna e basso Tirreno, ma in linea generale avremo molto caldo nonostante il maltempo, con neve soltanto sulle vette più alte dei monti, temperature decisamente miti soprattutto domenica in tutte le Regioni Adriatiche e al Sud, con picchi di +20°C e oltre.
La neve all’estremo nord/ovest e sui rilievi
La neve cadrà abbondante fino a bassa quota all’estremo Nord/Ovest, sulle Alpi occidentali e in modo particolare tra Piemonte e Valle d’Aosta dove soprattutto nella prima fase del peggioramento (sabato) nevicherà fino a quote molto basse, in collina e nei fondovalle, probabilmente fino a300–400 metri di altitudine. Poi sotto i colpi dello scirocco avremo un rialzo della quota neve anche qui, ma comunque rimarrà a bassa quota. Sul resto delle Alpi, invece, nevicherà soltanto oltre i 1.000 metri, al Nord/Est tra domenica e lunedì addirittura oltre i 1.400 metri, seppur in modo molto abbondante. Tanta neve anche sulle vette più alte di Liguria e alta Toscana, mentre sull’Appennino centrale arriverà una “valanga” di pioggia anche ad alta quota, sciogliendo la (poca) neve ancora presente al suolo persino nelle località sciistiche.
Piogge Alluvionali
La caratteristica principale di questo ciclone, nonché la più pericolosa, saranno le piogge alluvionali che per oltre 48 ore interesseranno gran parte del Centro/Nord, soprattutto Liguria, Toscana, Lazio, Umbria, Sardegna, Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Nelle località più colpite potranno cadere oltre 300mm di pioggia con pesantissime conseguenze sui territori. In modo particolare sono a rischio la Liguria tra sabato e domenica, tutto il Nord/Est e soprattutto Veneto e Friuli Venezia Giulia nella giornata di lunedì.
Violenti temporali e tornado
Non solo piogge alluvionali, ma anche fenomeni estremi in termini di temporali, grandinate e tornado: è quello che si verificherà nelle Regioni centrali tirreniche, tra Sardegna, Corsica, Toscana e Lazio. Sarà l’area più esposta alle convergenze tra la sciroccata in risalita da sud/est e l’aria fredda proveniente dalla Valle del Rodano nel Mediterraneo centro/occidentale. Forti turbolenze, contrasti termici, bassa pressione, venti impetuosi e instabilità spiccata: questi gli ingredienti che alimenteranno l’energia tale da scatenare fenomeni violenti con temporali estremi, tempeste di fulmini, trombe d’aria e grandinate.
Fonte: meteoweb