Con l’avvento degli scambi meridiani, il sensibile indebolimento del ramo principale del“getto polare”, che dal continente nord-americano esce a gran velocità per gettarsi sull’Atlantico settentrionale, sta favorendo la formazione delle grandi onde planetarie che determinano le condizioni atmosferiche sul nostro continente. In questo continuo scambio di calore, fra polo e latitudini sub-tropicali, le “onde di Rossby”, giocano un ruolo da protagoniste incontrastate. L’affondo di una saccatura di lontane origini sub-polari, collegata alla profonda depressione in avvicinamento all’Irlanda settentrionale, verso l’Atlantico portoghese enfatizzerà la spinta meridiana (lungo i meridiani) di un promontorio anticiclonico di matrice nord-africana, collegato alla parte più settentrionale della Cella di Hadley presente sul Sahara occidentale, che dall’entroterra del Marocco e dall’Algeria occidentale si espanderà in direzione del bacino centro-occidentale del Mediterraneo, delle Baleari, della Sardegna e dell’Italia, stabilendo i propri elementi più settentrionali proprio tra la Spagna e la penisola italiana.
Sul bordo occidentale del promontorio anticiclonico sub-tropicale algerino si svilupperà un’onda mobile di calore, con l’avvento di masse d’aria piuttosto calde e secche (sia a 850 hpa che 500 hpa), che dai deserti del Maghreb risalirà in direzione delle Baleari e della Sardegna, bordando pure la nostra penisola che si troverà lungo il margine orientale dell‘ondulazione anticiclonica, con correnti disposte dai quadranti settentrionali. La risalita di questa struttura anticiclonica sulle nostre regioni determinerà un conseguente aumento dei valori termici, già a partire da domani, indotto sia dai fenomeni di“Subsidenza atmosferica” (moti discendenti tipici nei regimi anticiclonici) che dallo scorrimento di aria sempre più calda e secca, proveniente dall’Africa nord-occidentale, nella media troposfera. In diverse località la colonnina di mercurio nelle ore centrali del dì sfonderà abbondantemente il muro dei +29°C +30°C all’ombra, spingendosi su valori estivi anche su parte delle regioni centro-settentrionali. Ma punte di oltre +31°C +32°C si potranno raggiungere in alcune località interne della Sardegna, regione che sarà direttamente investita dall’afflusso di aria calda sub-tropicale continentale di matrice algerina, che per l’effetto delle “Subsidenze atmosferiche”, indotte dall’”avvezione di spessore” in quota, tenderanno a deumidificare e a scaldare ulteriormente l’aria nei bassi strati.
Ciò comporterà anche una intensificazione della stabilità atmosferica che regalerà delle giornate sostanzialmente stabili e soleggiate, simil estive per certi versi, su buona parte delle nostre regioni, a parte locali annuvolamenti pomeridiani ad evoluzione diurna che si relegheranno sui rilievi della dorsale appenninica e sull’arco alpino. Bisogna però specificare che l’anticiclone sub-tropicale, pur estendendo i propri elementi principali verso il Mediterraneo centro-occidentale, non riuscirà a garantire sempre condizioni di piena stabilità, con cieli perennemente sereni, specie sulle regioni di nord-ovest e lungo l’arco alpino, ove potranno transitare annuvolamenti, anche piuttosto compatti fra Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia, per l’avvezione di aria molto umida (a 850 hpa e 700 hpa), che sotto la debole/moderata ventilazione da SO s’intrufolerà fino alla pianura Padana occidentale, dopo aver attraversato i bassi rilievi dell’Appennino Ligure. Quest’aria molto umida, nei bassi strati, interagendo col passaggio di diversi “transienti” in quota, inseriti all’interno del flusso sud-occidentale attivo alla base della profonda depressione in posizionamento attorno l’Irlanda, potrà determinare delle fasi di instabilità su gran parte delle regioni di nord-ovest, con la stura di precipitazioni sparse che localmente potrebbero assumere anche carattere di rovescio o temporale. Altrove si ripristineranno condizioni di moderata stabilità atmosferica, con una prevalenza dei cieli sereni o poco nuvolosi, in un contesto relativamente caldo per la stagione, in particolare sulle regioni del centro-sud peninsulare e tra Sardegna e Sicilia. In quest’ultime regioni, difatti, affluirà aria più calda e secca, di tipo sub-tropicale continentale, che dall’entroterra desertico algerino e libico si spingerà fino al bacino centro-occidentale del Mediterraneo, con una ventilazione nei bassi strati che assumerà una componente più meridionale, in genere sud-orientale sui mari che circondano la Sardegna e sulla Sicilia.
Il ritorno del promontorio anticiclonico dinamico sub-tropicale, di matrice nord-africana, è ascrivibile ad un rapido rallentamento della velocità del “getto polare”, in seno al ramo principale che fuoriesce dal nord degli USA e dal Canada orientale. Insomma, una questione di onde planetarie su larga scala per dirla breve. Questo graduale indebolimento della“getto” che esce dal continente nord-americano, amplificherà lo sviluppo di una grande ondulazione ciclonica sull’Atlantico orientale, la quale estenderà le proprie radici fino al tratto di oceano poco a largo delle coste del Marocco. Tra la giornata di domani e quella di venerdì tale asse di saccatura, piuttosto marcato, si sposterà molto lentamente verso levante, avanzando verso le coste del Portogallo e il Marocco. Lungo il ramo ascendente (bordo orientale) dell’ondulazione ciclonica, che affonderà fino alle coste del Marocco, la curvatura ciclonica (senso antiorario) delle correnti instaurerà un sostenuto richiamo di calde correnti sub-tropicali continentali, dai quadranti meridionali, che piloteranno masse d’aria piuttosto calde e secche che dall’entroterra desertico del Marocco e dell’Algeria occidentale si muoveranno in direzione del Mediterraneo centro-occidentale, raggiungendo l’Europa centrale, al di là delle Alpi, attraverso correnti più da S-SO.
L’attivazione del richiamo caldo dai quadranti meridionali sul margine orientale della saccatura oceanica innescherà un’azione di “forcing”dinamico (avvezione calda sub-tropicale), nella media troposfera, che alimenterà il promontorio anticiclonico nord-africano, che dall’entroterra algerino si proietterà verso il Mediterraneo centrale, trasformandosi in seguito in un vero e proprio anticiclone di blocco. Nel corso del prossimo weekend l’azione di “forcing” nella media troposfera continuerà ad alimentare la struttura anticiclonica sub-tropicale, che posizionerà i propri massimi, sia in quota che nei bassi strati, sul Mediterraneo centro-occidentale, fra Spagna e Italia, assicurando condizioni di moderata stabilità su tutte le nostre regioni, con prevalenza di tempo stabile e soleggiato. Lo stesso anticiclone di blocco che si stenderà sul Mediterraneo centrale avrà il merito di costringere le organizzate perturbazioni atlantiche e i profondi sistemi depressionari a rimanere relegati tra l’Europa occidentale e le Isole Britanniche, per poi deviare bruscamente verso nord-est, piegando in direzione della penisola Scandinava, proseguendo la loro corsa verso l’estremo nord della Russia europea.
In questo modo il flusso zonale principale continuerà a rimanere attivo a latitudini piuttosto elevate, tra l’Atlantico settentrionale, la Scandinavia e la Russia europea. Tale blocco anticiclonico dovrebbe persistere fino al weekend e all’inizio della prossima settimana, allorquando il promontorio dinamico sub-tropicale, non venendo più alimentato dall’aria calda e secca sub-tropicale proveniente dall’entroterra nord-africano, tenderà ad invecchiare, venendo scalfito dai vari assalti perturbati sospinti dall’umido flusso zonale oceanico. Ma su quest’ultimo particolare è meglio tenersi aggiornati nei prossimi giorni.
Fonte: meteoweb