Come previsto, l’affermazione di una circolazione atmosferica a grandi onde lungo l’emisfero settentrionale, con veloci scambi di calore fra il polo e la fascia sub-tropicale, sta favorendo anche lo sviluppo di una nuova e profonda ciclogenesi, a carattere freddo, fra la Russia europea e gli Urali centro-meridionali. Difatti, lungo il lato orientale della grande ondulazione anticiclonica (onda risonante), che dal bacino centrale del Mediterraneo si distende fino all’estremo nord della Scandinavia e al mar di Barents, troviamo in azione una ampia saccatura artica, riempita con aria molto fredda di origine polare (supportata in quota dal ramo discendente del “getto polare” che scivola dal bordo orientale dell’anticiclone scandinavo), che dalla Novaja Zemlja affonda con un proprio asse principale fino al sud della Russia europea. Tale saccatura però, evolvendo molto lentamente verso est, subendo pesanti pressioni da ovest indotte dal robusto promontorio anticiclonico di blocco scandinavo, andrà rapidamente in fase di “Stretching”, favorendo la rapida evoluzione in “CUT-OFF” della saccatura.
Durante la fase di “Stretching” della parte meridionale dell’asse di saccatura l’intenso“forcing” dinamico prodotto da questa creerà l’ambiente ideale per il rapido sviluppo di un importante processo ciclogenetico. Difatti, la saccatura scorrendo sopra una preesistenza zona“baroclina” nei bassi strati, preesistente sulla Russia europea, implicherà lo sviluppo di una ciclogenesi che tenderà a strutturarsi alle varie quote. Questo tipo di sviluppo può essere inteso anche secondo l’”IPV-thinking“. Il ramo più meridionale della saccatura, entro la prossima serata, evolverà rapidamente in una profonda ciclogenesi, colma di aria molto fredda nella media troposfera, che determinerà una brusca fase d’instabilità su gran parte della Russia europea, con piogge, rovesci di pioggia mista a neve, probabili grandinate di piccola taglia sul settore post-frontale, in piena avvezione fredda. La formazione di un sistema frontale nei bassi strati, in fase di occlusione, causerà fenomeni diffusi, anche a sfogo di rovescio, soprattutto nel sud-est della Russia europea, dove i contrasti termici fra l’aria fredda in scivolamento dal mare di Barents e quella molto più mite e umida preesistente nei bassi strati saranno più che sufficienti per la nascita di annuvolamenti cumuliformi sul settore post-frontale, come sulla linea del fronte freddo. Ma l’elemento saliente di questo vortice russo sarà rappresentato dalla discesa, lungo il suo bordo occidentale, di un blocco di aria molto fredda che domani raggiungerà la Russia centrale, causando un primo brusco abbassamento delle temperature su gran parte delle città russe.
Lo scivolamento dell’aria fredda, di origine polare, che dal ramo occidentale della saccatura si inserirà all’interno della giovane depressione in fase di isolamento sulla Russia europea orientale, agevolerà l’ulteriore quanto rapido approfondimento, nei medi e bassi strati, della giovane circolazione depressionaria“baroclina”, che nella prima mattinata di domani lambirà i 997 hpa. La profonda depressione extratropicale, in fase di isolamento sulla Russia europea, con valori sotto i 997 hpa, tenderà a contrastare, poco più ad ovest, con il solido promontorio anticiclonico che si erge verso la Scandinavia, con massimi di oltre 1034 hpa fra Estonia e Lettonia. Le strette e concentriche isobare della circolazione ciclonica, posizionata sulla Russia europea, si addenseranno sulle isobare ellittiche presenti lungo il margine orientale della struttura anticiclonica, estesa fra Baltico e Scandinavia. Questo addensamento di isobare fra l’area anticiclonica scandinava e la profonda depressione, a carattere freddo, russa, genererà un significativo “gradiente barico orizzontale” che si dispiegherà su gran parte della Russia centro-meridionale, favorendo l’ulteriore accelerazione dei freddi venti da NO e N-NO, che dal mare di Barents e dalla Novaja Zemlja scivolano fino alla Russia meridionale, pilotando su questa le masse d’aria molto fredde d’origine polare.
I massimi di “gradiente”, localizzati sul lato sud-occidentale della depressione, lì dove si faranno più marcati e diretti i divari barici con il promontorio anticiclonico presente sull’area baltica-scandinava, determineranno l’attivazione di venti anche intensi, prevalentemente da NO, che interesseranno l’area fra gli Oblast’ di Kazan, Ceboksary, Begishevo e Samara, dove le raffiche potranno superare picchi di oltre 60 km/h(localmente anche più). Nelle prossime ore il nucleo freddo principale, caratterizzato da isoterme di -7°C -8°C a 850 hpa, dal mar di Barents si tufferà verso la Russia centrale, determinando un ulteriore diminuzione delle temperature, in un contesto di spiccata instabilità post-frontale, con il classico corredo di nubi “puntiformi” (la classica nuvolosità di carattere cumuliforme che accompagna l’ingresso delle masse d’aria fredde di origini sub-polari e polari) che potranno dare la stura a brevi rovesci di pioggia mista a neve o gragnola fino al piano. Delle piogge sparse e qualche fiocco di neve molto umido, fra la prossima notte e la giornata di domani, interesseranno anche le regioni della Russia centrale e l’area poco a nord di Mosca.
Sulla capitale russa, a causa anche della ventilazione, le temperature di poco positive dovrebbero impedire l’avvento di probabili nevicate con accumulo al suolo. Nei prossimi giorni, fra domani e sabato, la vasta circolazione depressionaria fredda, ormai trasformatasi in“CUT-OFF”, pur indebolendosi, continuerà a stazionare sopra i territori della Russia europea, con un minimo attorno gli Urali, continuando ad essere alimentata da un ramo secondario discendente del “getto polare” che scivola dalla penisola Scandinava, bordandola lungo il suo ramo occidentale e meridionale per imprimergli ulteriore vorticità positiva che terrà in vita la struttura ciclonica, particolarmente strutturata in quota. Le temperature subiranno un ulteriore calo, soprattutto sulla Russia europea, dove a partire dalla nuova settimana, col rasserenamento dei cieli e l’indebolimento della ventilazione settentrionale, cominceranno a presentarsi le situazioni idonee alle prime gelate, per inversione. Ad inizio della nuova settimana, sopra le distese pianeggianti sarmatiche, si isolerà il primo nucleo di aria fredda che aprirà le porte per l’avvento dei primi freddi autunnali sul vecchio continente.
Fonte: meteoweb