La nuova ondata di freddo che sta investendo in questi giorni gli stati centrali ed orientali degli Stati Uniti, sarà destinata a provocare nuove pesanti ripercussioni, trascinando sin verso medio-basse latitudini, gli effetti di quella che potrebbe risultare la seconda più forte ondata di gelo dell'inverno 2014 dopo quella intervenuta durante la prima decade di gennaio.
Le asprezze del gelo portate dal "Generale Inverno", continua a trainare le redini del tempo sul Canada e sul nord degli Stati Uniti dove le temperature nelle ultime 48 ore si sono nuovamente portate su valori sensibilmente sotto gli zero gradi centigradi. Questa ondata di gelo si pone nuovamente su di un piano di assoluta rilevanza; una parte del Vortice Polare è scivolata dal settore canadese agli Stati Uniti centrali ed orientali, provocando un tracollo delle temperature a tutte le quote sino a valori di gelo profondo.
Lo scivolamento dell'aria gelida del vortice al di sopra degli stati centro-orientali, è stato garantito dal ramo principale della Jet Stream Polare che, scorrendo sull'oceano Pacifico settentrionale, poco a nord della vasta zona anticiclonica che da tempo interessa la West Coast, è soggetto ad una vera e propria "caduta" verso i settori centro-orientali degli Stati Uniti. In questa sede la velocità raggiunta dal getto che, lo ricordiamo, durante l'inverno viaggia solo ad altezze superiori i 6000 - 7000 metri di quota, tocca il ragguardevole valore di200km/h, "racchiudendo" all'interno di esso, temperature estremamente rigide.
Tra i vari effetti che una situazione perdurante di gelo e neve determina sui settori centro-orientali statunitensi, cioè le medesime aree già influenzate dalle precedenti ondate di maltempo invernale, segnaliamo un nuovo ricongelamento superficiale delle acque dei grandi laghi. Un tentativo di congelamento era già intervenuto lo scorso mese di gennaio, ma quello che sta succedendo in queste ore sulla superficie già raffreddata, è ancora più eclatante.
Dalle immagini pervenute attraverso i satelliti della NASAe dal Landsat 8, almeno due degli specchi d'acqua al confine tra Stati Uniti e Canada sono quasi completamente ricoperti di ghiaccio, a tal punto da risultare difficile distinguerli con il resto del territorio che, ovviamente, si presenta ghiacciato e totalmente ricoperto di neve. Questo mese di febbraio il livello medio di copertura ha raggiunto quasi il 90% della superficie complessiva, evento raro che non accadeva dal 1994. Negli ultimi 40 anni di misurazioni, solo per quattro volte, il totale della superficie ghiacciata raggiunse un'estensione attorno l'80%, avvicinando così la copertura attuale ad un vero e proprio record.
Fonte: meteolive