Mai come in questo periodo le tante crisi geopolitiche internazionali si intrecciano con le condizioni meteorologiche e climatiche. In questi mesi, con l’ulteriore inasprimento delle aree di crisi alle porte del vecchio continente, analisti e strateghi di geopolitica stanno cominciando a porre la loro massima attenzione alle previsioni meteorologiche nell’emisfero boreale. Particolare riguardo va proprio alle previsioni stagionali, in quanto le condizioni meteo della prossima stagione autunnale e invernale potranno avere un impatto geopolitico importante per la vita dell’intera Europa. Difatti il nostro continente, con l’acuirsi del conflitto nell’est dell’Ucraina, rischia di dover fare i conti con una grave crisi geopolitica che potrebbe produrre conseguenze serie anche per il nostro paese, già dilaniato dalla crisi economica, finora mai affrontata come si deve dalla politica. Ma andiamo subito ai fatti.
Dopo la rivolta di piazza Maidan, dello scorso Febbraio, che sancì la definitiva uscita di almeno 2/3 dell’Ucraina dalla sfera d’influenza della Russia (2/3 poiché nel Donbass, nel sud-est del paese, si combatte aspramente fra milizie filorusse, ben equipaggiate e armate da Mosca con artiglieria pesante e missili terra/aria, e le truppe regolari dell’esercito ucraino che vengono in parte accompagnate da volontari appartenenti ai gruppi di estrema destra nazionalisti “russofobi”), i rapporti diplomatici fra la Russia e i paesi dell’Unione Europea si sono fortemente deteriorati, a seguito delle tanto discusse sanzioni economiche varate dai paesi europei, facenti capo alla NATO. Questo raffreddamento dei rapporti diplomatici fra la Russia e l’Europa, oltre a dare inizio ad una stupida guerra commerciale che alla fine andrà a penalizzare i consumatori e commercianti russi ed europei, con danni non indifferenti (l’Italia subirà le perdite più pesanti nell’agroalimentare), rischia di rimettere in discussione la stabilità degli approvvigionamenti energetici verso l’Europa.
La crescente instabilità politica in atto nell’est dell’Ucraina (che ricordiamo essere in Europa, a sole 3 ore di aereo da Roma), sfociata in questa“guerra asimmetrica” che sta insanguinando le principali città del Donbass, potrebbe causare delle interruzioni nelle forniture di gas al vecchio continente. In caso di un inverno particolarmente freddo e gelido molti paesi europei, soprattutto quelli dell’est, ma anche la stessa Germania su cui si basa buona parte della propria produzione industriale, potrebbero rischiare davvero grosso, rimanendo a secco di forniture, con le sole riserve strategiche che non sempre riescono a soddisfare le esigenze delle nazioni più grandi e popolose. Sempre nel caso di una stagione invernale molto rigida e nevosa, con temperature largamente sotto il congelamento, i russi potrebbero usare l’arma delle risorse energetiche, principale fonte di sostentamento dell’economia della Russia moderna, come ricatto, alzando i prezzi e minacciando delle interruzioni nelle forniture nel caso in cui il governo di Kiev non onori tutti i debiti accumulati in questi anni (gli sconti sono venuti meno dopo la rivolta di Maidan).
E se l’erogazione di gas verso l’Ucraina subirà delle interruzioni, o peggio dei sabotaggi in territorio di guerra, l’intera Europa si troverebbe in gravissime difficoltà. Se la stagione invernale 2014/2015 si rivelerà decisamente più mite, e meno ostile del previsto, tali scenari dovrebbero perlomeno ridimensionarsi. Anche nel caso di un acuirsi del conflitto nell’est dell’Ucraina i paesi europei potrebbero reggere, con disagi limitati per il venir meno dei consumi, in condizioni climatiche più accettabili. Ma è anche vero che un inverno clemente, in termini di freddo e neve, potrebbe favorire un proseguimento dei combattimenti nelle aree strategiche del Donbass, incoraggiando i russi a lasciare sempre una porta aperta per un intervento diretto. Come vediamo le condizioni meteo/climatiche della ventura stagione invernale potranno risultare decisive per la situazione politica ed economica del continente. Per questo, nei prossimi mesi, urge seguire con attenzione l’evoluzione dei pattern atmosferici dominanti per capire un po’ il carattere dell’inverno 2014/2015, stagione che si aprirà con decine di incognite tutte da decifrare.
Fonte: meteoweb