Non convince l'ipotesi di un affondo deciso dell'aria fredda nel cuore del Mediterraneo dal 20 marzo: ci sono ancora troppe corse che vanno nella direzione di una resistenza del muro anticiclonico azzorriano, che in pratica relegherebbe tutta la massa d'aria fredda in discesa da nord sull'est europeo.
Oggi ne abbiamo parlato a lungo di questo possibile cambiamento per l'ultima decade del mese di marzo e le emissioni del modello americano seguitano a non convincere. Viene infatti dato un rilievo non da poco alla resistenza dell'alta pressione, con almeno una dozzina di corsa su 20 del modello GEFS, rivisitato con il metodo ensemble, che vedono l'aria fredda non sfondare oltralpe e altre 6 che ci consegnano spifferi freddi tra giovedì 20 e sabato 22, in grado di ridimensionare solo moderatamente le temperature e di apportare qualche modesto fenomeno passeggero.
In ogni caso è difficile dire se poi il muro anticiclonico reggerà sino alla fine del mese, perchè gli scenari da sabato 22 divergono enormemente. Ne restano certamente alcuni che strizzano l'occhio all'alta pressione, ma altri optano per soluzioni più fresche ed instabili, accompagnate anche da momenti perturbati.
Dunque al momento si può dire che rispetto all'ipotesi di un colpo di coda invernale tra il 20 ed il 22 una spifferata fredda appare abbastanza probabile (65%), mentre unirruzione più seria non gode di un'attendibilità superiore al (35%).
Rispetto invece al periodo successivo, cioè da domenica 23 a domenica 30, la possibilità di una resistenza anticiclonica è stimata al 55%, mentre le sorprese fredde ed instabili godono di un rispettabile 45% di credibilità.
Fonte: meteolive