Durante la prima metà del XX secolo, la combustione del carbone nelle centrali elettriche, fabbriche e case, riempiva l'aria sopra il Midwest degli Stati Uniti di "Smoke" (Fumo).
Veniva chiamato solitamente così l'inquinamento atmosferico che riusciva a "bloccare" ogni tanto il sole, tanto da non permettere il passaggio della luce, e le persone erano costrette ad accendere la luce artificiale in pieno giorno. In alcune città orientali, i livelli di particolato probabilmente superavano i 1.000 microgrammi per metro cubo, circa il doppio di una brutta giornata nella Pechino moderna, oggi una delle città più inquinate del mondo.
Il problema era particolarmente avvertito a Pittsburgh. Le colline che circondavano la città erano riempiti con bitume, un tipo di carbone molle che rilasciava grandi quantità di sostanze inquinanti quando bruciava. Nel 1866, lo scrittore Monthly visitò Pittsburgh, e riferì: "La città si trova in basso, come sul fondo di uno scavo, appena visibile attraverso il fumo, e ogni oggetto è nero. Fumo, fumo, fumo fumo dappertutto. "E' stato come guardare negli inferi."
La fotografia qui sotto riportata è stata scattata nel 1906, e mostra una vista di Pittsburgh nella zona di Strip District. Il ponte di Fort Wayne, della ferrovia che attraversa il fiume Allegheny, è parzialmente visibile sulla sinistra.
La foto sotto è invece una vista "fumosa" tra le strade Liberty e Fifth Avenue a Pittsburgh, nel 1940.
Il Moderate Resolution Imagin (MODIS) della NASA, sul satellite Terra, mostra il pesante inquinamento in direzione Pechino il 12 dicembre 2013.
Fonte: meteoportaleitalia