sabato 1 marzo 2014

In alta montagna l’innevamento sta toccando livelli di rilevanza storica, e storici rifugi rischiano di collassare sotto la neve

Ma cosa succede in quota? Lo rivelano le varie ricognizioni fatte durante le schiarite che si stanno intervallando alle fitte nevicate, ed alcuni rifugi risultano in sofferenza per la grande quantità di neve.
In Trentino, lo storico rifugio Silvio Agostini, in val d’Ambiez, posto a 2410 metri sul livello del mare è stato seriamente danneggiato dalle enormi quantità di neve che sono presenti in zona, e gli interni sono stati in parte devastati dalla neve. Si parla di danni da valanga, ma è difficile stabilire cosa sia accaduto. Dalle immagini disponibili sembrerebbe che il rifugio sia stato danneggiato dal peso della neve sul tetto.
Siamo, per ora, lontani dai valori di nevosità del 1951, quando le Alpi furono interessate da nevicate furiose, con oltre 15 metri di neve caduta alla quota di soli 1500 metri, e si parla di accumuli al suolo a fine inverno anche di 10 metri a quella quota.
Rifugio Silvio Agostini (fonte  trentinocorrierealpi).
Tuttavia, in quota, laddove i rifugi sono posti in zone interessate dalle maggiori nevicate, la situazione è impegnativa se si considera che marzo ed aprile sono mese di grandi nevicate oltre i 2000 metri di quota.

Rifugio Silvio Agostini (fonte trentinocorrierealpi).
Fonte: Freddofili