L’Italia si appresta a vivere un nuovo peggioramento delle condizioni meteorologiche, stavolta in arrivo da ovest, dall’oceano Atlantico, meno freddo rispetto alla sferzata gelida d’inizio settimana, ma più intenso per l’entità e la diffusione dei fenomeni di maltempo che interesseranno tutto il Paese dalle Alpi al Canale di Sicilia, con temporali anche intensi a partire dasabato 14, il giorno di San Valentino, in Liguria al nord/ovest e all’estremo Sud tra Malta e Sicilia. Il maltempo insisterà anche domenica 15e per gran parte della prossima settimana, soprattutto al centro/sud a causa di un nuovo ciclone proveniente dall’oceano Atlantico che attraverserà l’Italia nella giornata di lunedì 16 portandosi poi in sicilia martedì 17 da dove poi potrebbe dirigersi verso il nord Africa dando vita ad unviolento ciclone Afro/Mediterraneo che potrebbe alimentare forte maltempo nelle Regioni del Sud. Le temperature rimarranno stazionarie sull’Italia, più o meno in linea con le medie del periodo, e la neve continuerà a cadere copiosa giorno dopo giorno durante il transito delle varie perturbazioni sui rilievi alpini e appenninici, fino a bassa quota al nord (a partire dai 300-600 metri), oltre i 700-1.200 metri nelle varie aree appenniniche del Sud.
L’evoluzione successiva della stagione invernale dipenderà dalla posizione del poderoso Anticiclone che si sta posizionando nell’Europa centrale, e poi dalla risalita dell’alta pressione delle Azzorre dall’Atlantico verso le isole Britanniche intorno al 20 febbraio; è plausibile immaginare una nuova intensa discesa fredda da est dopo il 23 febbraio, ma è chiaramente ancora troppo presto per disegnarne la traiettoria e quindi per intuire se interesserà l’Italia o invece si fionderà ancora una volta sui Balcani e nell’Europa orientale. A prescindere da quest’eventualità a lungo termine, bisogna comunque ricordare che siamo ancora nella prima metà del mese di febbraio e nonostante quest’inverno abbia già detto tantissimo sull’Italia in termini di freddo e neve, con numerosi episodi anche da record storico (i dati sono inequivocabili e parlano chiaro, sia per quanto accaduto al Sud che al Nord), la stagione è ancora lunga con un mese abbondante prima dell’equinozio di primavera che quest’anno si verificherà il 20 marzo.
Fonte: meteoweb