-In redazione si commenta l'ultima emissione del modello americano che per giovedì conferma l'impianto barico che dovrebbe portare i fenomeni nevosi nelle zone già indicate in precedenti articoli.
-Tra venerdì e sabato la neve fra l'altro cadrebbe ancora sul nord Appennino ed anche su quello centrale a quote medio-basse.
-Interessante l'evoluzione per domenica 9 febbraio, quando il modello americano anticipa l'irruzione fredda e soprattutto la estende un po' a tutto il Paese, allineandosi almeno parzialmente al modello europeo.
E' evidente che in Adriatico potrebbero esserci conseguenze anche nevose sulle coste e tormente di neve all'interno della durata di 5-6 ore.
-All'estremo sud, cioè tra Molise, Puglia, Lucania e Calabria vento e neve potrebbero imperversare anche per tutta la giornata di lunedì. In ogni caso il freddo rimarrebbe in compagnia dell'Italia almeno sino a martedì.
-Ecco poi il poderoso (ma mica poi tanto) anticiclone europeo, con i suoi massimi sul Regno Unito, che proverebbe a restituire una condizione di tempo più stabile sul centro del Continente, arrivando ad estendere una parziale influenza anche sul nostro Paese da mercoledì 11 in poi.
-Esso andrà traslando gradualmente verso levante entro giovedì 12 facendo trapelare una componente termica e rivelandone dunque la scarsa vena ad ergersi come protagonista del tempo per diversi giorni.
-Nel frattempo da ovest si inserirà una blanda circolazione depressionaria che il modello inquadra in modo abbastanza spento e, a nostro giudizio, anche scarsamente attendibile. E' come se il tempo dovesse ricaricare le batterie dopo la sfuriata di questo periodo.
-Infatti a metà mese l'Italia si troverebbe in una sorta di limbo, senza una condizione pressoria veramente prevalente su un'altra, ma in un contesto leggermente variabile, non freddo, quasi un po' amorfo.
Fonte: meteolive