Lo smog che da giorni ricopre la Cina sta facendo vivere al paese condizioni da “inverno nucleare“. Lo ha affermato uno scienziato cinese, denunciando come l’inquinamento atmosferico stia impedendo la fotosintesi delle piante, mettendo così a rischio la produzione agricola del paese.
Da venerdì scorso è allarme inquinamento a Pechino e gran parte del nord della Cina a causa dei livelli raggiunti dalle particelle note come PM 2,5; ieri nella capitale erano superiori a 500 microgrammi per metro cubo, mentre la soglia fissata dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) è di 25 microgrammi. Le autorità hanno già ordinato alle imprese di fermare la produzione e hanno cancellato attività scolastiche all’aperto.
Da venerdì scorso è allarme inquinamento a Pechino e gran parte del nord della Cina a causa dei livelli raggiunti dalle particelle note come PM 2,5; ieri nella capitale erano superiori a 500 microgrammi per metro cubo, mentre la soglia fissata dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) è di 25 microgrammi. Le autorità hanno già ordinato alle imprese di fermare la produzione e hanno cancellato attività scolastiche all’aperto.
Se la situazione rimarrà inalterata, l’agricoltura cinese patirà condizioni “simili a un inverno nucleare“, ha dichiarato al Guardian He Dongxian, docente all’Università per gli Studi agricoli. “Oggi quasi tutte le imprese agricole stanno vivendo una situazione da panico da smog“, ha aggiunto.
Già all’inizio del mese, l’Accademia di scienze sociali di Shanghai aveva sostenuto in un rapporto che l’inquinamento sta rendendo Pechino quasi “inabitabile per gli esseri umani“.
Già all’inizio del mese, l’Accademia di scienze sociali di Shanghai aveva sostenuto in un rapporto che l’inquinamento sta rendendo Pechino quasi “inabitabile per gli esseri umani“.