Una velocita’ tale che la roccia cosmica si e’ immediatamente vaporizzata al momento dello schianto, scavando un cratere di 40 metri di diametro. La collisione e’ avvenuta pochi mesi fa, l’11 settembre 2013 nel Mare delle Nubi ed e’ stata catturata da due telescopi nel Sud della Spagna nell’ambito del progetto di monitoraggio della superficie lunare Midas. ”Continueremo a osservare la Luna. In questo modo – rileva Madiedo – ci aspettiamo di identificare asteroidi minacciosi anche per la Terra”. Un avvistamento ”molto importante”, lo ha definito l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope e curatore scientifico del Planetario di Roma. ”I crateri lunari – prosegue l’astrofisico – ci raccontano che la Luna dall’alba dei tempi e’ colpita dagli asteroidi. Ma e’ molto raro registrare questi impatti perche’ bisogna trovarsi ad osservare specificamente la regione colpita”. Osservare questi eventi sulla Luna, dice ancora Masi, aiuta a comprendere meglio il rischio che oggetti simili e piu’ grandi colpiscono la Terra. Secondo Madiedo e il suo gruppo, asteroidi del diametro di circa un metro possono colpire il nostro pianeta dieci volte piu’ spesso rispetto alle stime precedenti. Fortunatamente l’atmosfera terrestre ci protegge dai ‘sassi’ cosmici di queste dimensioni, disintegrandoli e dando origine solo a spettacolari meteore.
Fonte: meteoweb