Se guardiamo al nostro portafogli, se guardiamo al nostro turismo, alla salute dei nostri bambini, alla gioia della vita all'aperto, allora ben venga una primavera ricca di sole e di caldo.
Il problema è che l'inverno eccezionalmente mite che abbiamo vissuto pone tutta una serie di problemi: abbiamo visto ieri cosa è successo in Spagna, al transito della prima perturbazione su un mare troppo caldo per il periodo: ne sono scaturiti grossi nubifragi in un periodo nel quale di solito il mare non "produce" quasi nulla.
Se il Mediterraneo si scaldasse ulteriormente in primavera e diventasse un brodo in estate cosa potrebbe succedere? E in autunno? Innanzitutto un mare così tiepido limiterà il raffrescamento della fascia costiera e già in primavera sulle località di mare farà quasi caldo come nelle aree a clima continentale.
L'estate potrebbe risultare caldissima in presenza di un anticiclone, senza alcuna brezza rinfrescante e un mare che immagazzina calore e dunque energia, la rilascerà alla prima intrusione di aria fresca, producendo fenomeni di un'intensità ragguardevole, con autentiche bombe d'acqua scagliate contro la linea di costa e nell'immediato entroterra e con potenziali problemi alluvionali anche più gravi di quelli sperimentati recentemente, oltretutto non limitati all'autunno, ma possibili anche in piena estate o addirittura in primavera.
Insomma, un inverno così mite potrebbe essere pagato a caro prezzo se non dovesse intervenire un trend compensativo fresco ed instabile durante questi mesi primaverili che ci apprestiamo a vivere. Certo, nessuno sarebbe contento di rivivere la deprimente primavera del 2013, ma piuttosto che rischiare tanto dopo, meglio prevenire adesso. Il marzo sembra avviato a risultare fresco, sempre che l'alta pressione non rovini il disegno instabile dell'Atlantico.
Fonte: meteolive