Sono almeno 10 le cose da sapere assolutamente sul forte maltempo in arrivo nei giorni diPasqua e Pasquetta(ma non solo) sull’Italia. Le condizioni meteorologiche inizieranno a peggiorare da sabato 4 aprile, e il maltempo si prolungherà anche la prossima settimana, dopo Pasquetta, con freddo tipicamente invernale e nevicate a bassa quota, soprattutto nelle Regioni Adriatiche e al Sud, le più esposte alle gelide correnti nord/orientali che arriveranno dai Balcani. Ci prepariamo a vivere il colpo di coda dell’inverno, che si verifica ogni anno o quasi tra fine marzo e inizio aprile. Che quest’anno capiti in concomitanza con le festività pasquali è solo un caso. Le cose più importanti da sapere
1. Le Previsioni Meteo per Pasqua e Pasquetta: il peggioramento inizierà nel weekend, la prossima settimana freddo polare
Le condizioni meteorologiche inizieranno a peggiorare nella giornata di sabato 4 aprile, con forti piogge e temporali al centro/nord, soprattutto nel pomeriggio/sera in Toscana dove sono attese piogge torrenziali. La giornata di maltempo più intenso e diffuso sarà proprio quella di Pasqua, domenica 5, ma le condizioni meteorologiche rimarranno instabili e perturbate anche a Pasquetta, lunedì 6, in tutto il centro/sud. Al centro/nord invece sarà una Pasquetta meno perturbata ma comunque variabile, con alternanza tra schiarite e annuvolamenti e qualche piovasco. Le temperature crolleranno a partire da domenica al centro/nord, e lunedì al centro/sud, riportandosi su valori tipicamente invernali, fino a dieci gradi al di sotto rispetto alle medie del periodo. La neve cadrà fino a bassa quota sui rilievi Alpini e Appenninici, i giorni più freddi saranno martedì 7 e mercoledì 8 aprile, subito dopo Pasquetta.
2. Temperature in picchiata, fenomeni estremi alimentati dai contrasti termici
Il crollo delle temperature di oltre 15°C in pochi giorni alimenterà i fenomeni di maltempo molto più rispetto a quanto non riescano a leggere i principali centri di calcolo. Gli sbalzi termici, infatti, saranno significativi e proprio per icontrasti tra l’aria fredda in arrivo da nord/est, e quella più mite che negli ultimi giorni ha interessato l’Italia, il maltempo sarà caratterizzato da fenomeni estremi e in modo particolare da forti grandinate e possibili trombe d’aria. I fenomeni più violenti si verificheranno domenica, il giorno di Pasqua, tra Lazio, Campania, Calabria e Sicilia in mattinata, e poi tra Toscana, Umbria, Marche e Abruzzo nel pomeriggio/sera. Anche a Pasquetta, quando arriveranno i nuclei d’aria più freddi a tutte le quote, saranno possibili episodi di maltempo violento.
3. Un vero e proprio ciclone attraverserà l’Italia tra sabato sera e lunedì pomeriggio
L’arrivo di aria così fredda darà vita ad unaciclogenesi mediterranea nella giornata di sabato, quando per “Genova Low” nascerà un ciclone italico proprio a ridosso delle coste liguri. Questa tempesta, profonda circa 1002hPa, attraverserà molto lentamente tutta l’Italia, portandosi entro lunedì pomeriggio nel Canale di Otranto, da dove poi si dirigerà sui Balcani. Le condizioni di maltempo che interesseranno gran parte d’Italia, con forti venti, mareggiate, piogge intense e temporali, non saranno quindi soltanto dovute alla variabilità dei contrasti termici, ma saranno veri e propri fenomeni frontali e orografici provocati da una perturbazione che interesserà tutto il Paese, fenomeni a loro volta accentuati nell’intensità dai contrasti termici di cui parlavamo in precedenza.
4. Il “colpo di coda” invernale nella prima metà di aprile è un classico del clima italiano, tanti precedenti nella storia
Proprio in concomitanza con la Pasqua, assisteremo ad un vero e proprio colpo di coda dell’inverno: si tratta di un classico della meteorologia italiana tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, nessuna stranezza quindi ma soltanto la routine della natura che si ripete anche nel 2015 come in precedenza. I precedenti di ondate di freddo e neve ad aprile sono tantissimi, basta ricordare i più importanti. La più recente è stata sicuramente l’ondata di gelo e neve del 7, 8 e 9aprile 2003 con temperature fino a -10°C in pianura Padana e abbondanti nevicate al centro/sud fin sulle coste di Abruzzo, Molise e Puglia, con accumuli eccezionali. Come dimenticare, poi, l’irruzione gelida di 14 e 15 aprile 2001, anche in quel caso nel weekend di Pasqua come quest’anno, ma con freddo più intenso e nevicate fin sulle coste dell’Abruzzo. Ripercorrendo gli anni all’indietro, l’evento del 21 e 22 aprile 1997 è stato molto simile a quello che ci aspetta nei prossimi giorni, ma uno su tutti – tra i colpi di coda più tardivi e significativi della storia – c’è quello del 14, 15, 16 e 17 aprile 1995 quando il Centro Italia fu sommerso dalla neve, con 30cm a Frosinone e Viterbo, 50cm sui Castelli Romani, 120cm ad Avezzano e abbondanti nevicate su tutti i rilievi appenninici. Pochi anni prima, tra 17 e 18 aprile 1991, la neve cadeva fin in pianura Padana soprattutto al nord/ovest. A Roma invece la neve ad aprile è un evento più unico che raro: il 21 aprile 1973 sulla Capitale cadde un po’ di nevischio, il lontanissimo 6 aprile 1864invece l’ultima vera nevicata nella Capitale ad aprile.
5. La neve a bassa quota sarà un’anomalia per il periodo ma non sarà eccezionale, ad aprile in passato è successo anche molto di peggio
La neve scenderà fino a quote molto basse, sulle Alpi si imbiancheranno i fondovalle fino ai 200-300 metri di altitudine, tra domenica e lunedì invece sull’Appennino centro/meridionale la quota neve diminuirà dai 1.100/1.700 metri di domenica mattina fino ai 700/1.300 metri di lunedì pomeriggio. I giorni più freddi saranno quelli immediatamente successivi alla Pasquetta, con nevicate fino ai 300-400 metri di quota anche al centro/sud, e fino ai 600-700 metri di quota persino in Calabria e Sicilia, all’estremo Sud. Si tratta di una considerevole anomalia, le temperature saranno 10°C inferiori rispetto alle medie del periodo, ma non verrà battuto alcun record storico, in passato ad aprile è successo anche molto peggio con nevicate fin su coste e pianure del Sud durante i colpi di coda più intensi della storia, basti pensare a quello del 1956 o a quello del 2003, più recente, di cui abbiamo già parlato qualche rigo sopra. Insomma, sarà affascinante e climaticamente rilevante osservare le colline imbiancate e la neve cadere sui prati già in fiore, ma per quanto possa essere “anomalo”, in meteorologia le anomalie sono sempre molto relative. Non sarà un evento eccezionale o senza precedenti nella storia.
6. Il bel tempo di questi giorni è solo un’illusione: le condizioni meteo attuali non significano nulla in ottica previsionale
Il fatto che negli ultimi giorni il clima sia bello, soleggiato, gradevole e anche mite, non significa nulla in ottica previsionale. Qualcuno stenta a credere che arriverà così tanto maltempo dopo la parentesi primaverile degli ultimi giorni: nulla di più sbagliato. E’ stata un’illusione, l’ennesima, di una stagione che continuerà a fare le bizze. Che splenda il sole oggi, non significa davvero nulla per quanto riguarda il clima di domani. Ogni volta che arriva un peggioramento, infatti, nubi, piogge e temporali si verificano dopo un periodo soleggiato e di bel tempo. Asserire che “non possa” piovere e nevicare perché oggi splende il sole, è ridicolo. E il peggioramento in arrivo non sarà neanche particolarmente brusco, come pure può accadere in natura. Inizierà a piovere debolmente sabato mattina al centro/nord, poi nel corso della giornata i fenomeni si estenderanno ed intensificheranno sempre nelle Regioni centrali per poi interessare domenica tutta l’Italia e lunedì concentrarsi al centro/sud.
7. “Volere è potere”, in meteorologia è un falso mito: non possiamo influenzare le forze della Natura
In Natura, e quindi anche in meteorologia, non è possibile in alcun modo “gestire” o “governare” le condizioni meteorologiche. Il tempo fa quello che gli pare, e la meteorologia è una scienza straordinaria probabilmente anche per questo motivo, per la sua imprevedibilità e complessità. La volontà di godersi qualche bella giornata all’aria aperta dopo un lungo inverno di maltempo infinito non riuscirà ad influenzare il maltempo di Pasqua e Pasquetta, ne’ può mettere in dubbio la veridicità delle previsioni meteo che indicano proprio questo peggioramento in modo preciso e accurato. Bisogna prenderne atto e comportarsi di conseguenza, anche per tutelare la propria incolumità: le previsioni del tempo, così come i fenomeni atmosferici, non sono un gioco ne’ uno scherzo.
8. Le scorrette pressioni degli operatori turistici sui meteorologi
Da ormai qualche anno assistiamo, soprattutto in concomitanza con le festività e in modo particolare con quelle di Pasqua, alle reiterate polemiche di alcuni operatori turistici che prendono di mira le previsioni meteo colpevoli di annunciare tempeste “quando poi invece splende il sole“. In realtà le previsioni del tempo, per quanto siano tali e quindi a volte possono risultare errate, sono un servizio di grandissima utilità sociale che serve anche per tutelare la salvaguardia pubblica e le vite umane. Sottovalutare i rischi e i pericoli del maltempo, per quanto il settore turistico sia in difficoltà e abbia bisogno di straordinari incentivi, sarebbe l’errore più grande. Avventurarsi in determinate aree o in attività all’aperto in caso di maltempo potrebbe rivelarsi pericoloso o fatale, come già accaduto mille volte in passato. A prescindere dalle grandi alluvioni della storia, negli ultimi mesi o anni le cronache quotidiane sono zeppe di morti e/o feriti solo ed esclusivamente a causa della sottovalutazione delle previsioni meteo, dalle escursioni in campagna alle scalate in montagna, dagli alpinisti ai marittimi, dalle coste ai rilievi. Sottovalutare il maltempo per la bizza di un giorno di festa può compromettere tutta la vita: che senso ha rischiare? Ce ne sono tante, ogni anno, di vacanze con il sole in cui ognuno di noi potrà approfittarne per godersi il clima mite del nostro Mediterraneo. Stavolta purtroppo Pasqua e Pasquetta non saranno così.
9. Le previsioni automatiche delle APP imprecise e inaffidabili
Le previsioni meteo automatiche delle APP o facilmente consultabili anche online, si rivelano sempre più bizzarre e isteriche. Sono previsioni imprecise, che vengono realizzate in modo automatico dai computer che analizzano i modelli matematici riportandone i parametri in forma numerica. Non c’è un meteorologo che ragiona con le proprie conoscenze e realizza la previsione, per questo molto spesso si rivelano sbagliate e per giunta cambiano più volte nell’arco di una giornata perché si fanno influenzare dai singoli “run” dei modelli, orfane dell’occhio del meteorologo che individua una situazione sinottica leggendo in anticipo tra le righe dei centri di calcolo. Per Pasqua e Pasquetta, ad esempio, almeno su MeteoWeb da oltre dieci giorni scriviamo che saranno compromesse dal maltempo e caratterizzate dal freddo colpo di coda invernale, senza mai cambiare tesi previsionale. Altre volte può capitare di cambiare una tendenza a lungo termine “aggiustandola” strada facendo, ma comunque in largo anticipo, perchè ovviamente le previsioni a lungo termine sono soggette a possibili ribaltoni, ma stavolta non è stato così anche se le previsioni automatiche delle APP continuano a “ballare” tra sole e pioggia di sei ore in sei ore come se nulla fosse, rivelandosi per l’ennesima volta imprecise e inaffidabili. Sono tanti parametri che i modelli faticano a decifrare e che quindi non vengono analizzati nelle previsioni automatiche, come l’orografia del territorio, il riversamento dell’aria fredda dalle alte quote ai bassi strati durante le precipitazioni, i fenomeni convettivi, quelli provocati dagli sbalzi termici e altro ancora. E questa non è una novità…
10. Le previsioni superficiali delle TV
Anche le previsioni meteo delle TV si rivelano sempre più superficiali, sono sempre più relegate a spazi marginali con tempi irrisori e affidate a meteorine con l’accento dell’est o, nella migliore delle ipotesi, sudamericano, obbligate a mostrarsi mezze nude e leggere incomprensibilmente un copione preso da chissà dove. Un modo superficiale di fare meteorologia, quello delle TV italiane, con qualche isolata eccezione, e in linea di massima focalizzato alle grandi città del centro/nord dove in effetti lunedì il tempo sarà in prevalenza buono, ma freddo e ventoso. Ma al centro/sud insisterà il maltempo, e anche al centro/nord non mancheranno dei fenomeni di variabilità dopo le piogge intense di domenica.
Fonte: meteoweb