Come è comune nella stagione primaverile la circolazione atmosferica sull’area euro-atlantica continua a presentare una spiccata dinamicità, con una temporanea accelerazione del flusso perturbato principale fra l’Atlantico settentrionale e l’Europa, il quale pilota una serie di sistemi frontali in direzione di Isole Britanniche, Francia, Belgio, Olanda, Germania, Svizzera, Austria e Repubblica Ceca, con parziale coinvolgimento anche del nord Italia.
Eppure più ad est, fra il sud della Russia europea e il Kazakistan, è presente un promontorio anticiclonico dinamico, supportato lungo il proprio bordo più occidentale da aria calda d’estrazione sub-tropicale in risalita dalle pianure Caspiche e dal Caucaso, che fra oggi e domani contribuirà a rallentare il flusso perturbato oceanico, al traverso dell’Europa centro-orientale, deponendo a favore di una progressiva ondulazione (“meridianizzazione” del flusso) di quest’ultimo in sede europea. In sostanza, la persistenza di questa figura anticiclonica di matrice sub-tropicale, fra il Kazakistan e la Russia europea, favorirà l’affermazione della tipica configurazione ad “Omega”, con un promontorio anticiclonico che evolverà in un promontorio anticiclonico di blocco (chiamato così proprio per la sua capacità di “fermare” il flusso zonale) posizionato fra la Russia europea e gli Urali, che verrà circondato, lungo i suoi lati, da ben due differenti e profonde circolazioni depressionarie.
La prima, ad ovest della struttura anticiclonica, si posizionerà fra la Svezia centro-meridionale e il mar Baltico. La seconda, ben più profonda, alimentata da aria molto fredda di estrazione artica poiché direttamente collegata al vortice polare, che si posizionerà fra la penisola di Jamal e la penisola di Gyda. Questo profondo ciclone extratropicale a carattere freddo, presentando un minimo barico al suolo di 980 hpa, si muoverà sul bordo più orientale del robusto anticiclone dinamico posizionato sopra la Russia europea, erodendo le propaggini più orientali di quest’ultimo. Il notevolissimo divario barico fra le differenti figure bariche inasprirà in giornata il “gradiente barico orizzontale” (notevole infittimento di isobare) tra l’area degli Urali e il bassopiano siberiano occidentale, tanto che le isobare strette e concentriche dell’area ciclonica si addosseranno a quelle ellittiche dell’intensa area anticiclonica.
Questo notevole infittimento delle isobare produrrà un notevole rafforzamento della ventilazione settentrionale, che dal settore più occidentale del mar di Kara e dalla Novaja Zemlja, dove soffieranno intensi venti da NE e N-NE, si sposterà verso la penisola di Jamal, tramite una intensa e fredda ventilazione da Nord, che toccherà punte di oltre i60-70 km/h, creando anche un diffuso “scaccianeve basso”, specie fra Gyda e Karaul, dove persiste al suolo un importante innevamento. Ma venti sostenuti, da O-NO e Ovest, soffieranno anche sulla Siberia occidentale, causa la presenza di un significativo“gradiente barico orizzontale” sul bordo più meridionale della circolazione depressionaria.
L’ulteriore consolidamento di questo imponente anticiclone di blocco sulla Russia europea, sopra menzionato, darà l’input necessario ad incentivare l’evoluzione del flusso perturbato principale, in ingresso sul continente europeo, in una serie di grandi ondulazioni che rimarranno semi/stazionarie nei medesimi luoghi per più giorni, agevolando un cospicuo scambio di calore fra i tropici e il polo. Proprio come avviene durante gli “scambi meridiani”, con una circolazione atmosferica spiccatamente meridiana in cui i flussi sinottici si orientano lungo i meridiani, caratterizzata da una continua alternanza fra saccature colme di aria fredda polare marittima e rimonte calde sub-tropicali, che daranno i natali ad importanti ondate di calore dirette verso la fascia temperata.
In questo caso l’Italia trovandosi nel bel mezzo fra due saccature, la prima diretta verso l’Atlantico portoghese e la seconda tra il Baltico e il settore più occidentale della Russia europea, si troverà nel bel mezzo della traiettoria dell’onda di calore che risalirà il margine più orientale (quello ascendente per intenderci) della saccatura atlantica, la quale si troverà ad aspirare parte dell’aria molto calda e secca che in questi giorni si sta accumulando sopra i vasti deserti del Maghreb, a seguito dell’intensa insolazione che caratterizza questi luoghi proprio in questo periodo dell’anno. Ciò spiega l’origine della dinamica di flusso che ad inizio della prossima settimana convoglierà verso le nostre regioni la prima intensa ondata di calore della stagione che potrebbe regalarci i primi over +37°C +38°C sulle aree più interne di Sardegna e Sicilia, dove si accenderà una vera e propria “fornace”.
Fonte: meteoweb